LE MAIOLICHE ISTORIATE DEI MAESTRI SPAGNULO. “GECO-GENERI CONTEMPORANEI”. OPERE IN MAIOLICA ISTORIATA  “LA NATIVI(TA)”.

“SI LASCIA ALL’OSSERVATORE ATTENTO E CONSAPEVOLE LA LIBERA RIFLESSIONE SULLA SCELTA DEGLI AUTORI E LA CONSEGUENTE LETTURA CRITICA”. 

di Vito Nicola Cavallo

“NATIVI(TA)” un piatto di grandi dimensioni (diametro cm 84) con interpretazione contemporanea della natività opera mista – piatto ingobbiato, dipinto e invetriato. I Maestri Spagnulo illustrano l’opera spiegando che “si tratta di una rielaborazione da un dipinto di fine 1400 di Fra Bartolomeo Della Porta. La scena, è apparentemente inserita in un paesaggio campestre, ma ad una più attenta lettura la Sacra Famiglia è collocata in una grande discarica a cielo aperto. I dettagli, osservati da vicino, rivelano infatti distese assolate di rifiuti di ogni tipo; cumuli di sacchi, contenitori vari, taniche e bidoni, anche di rifiuti pericolosi. Immancabili i gabbiani in volo”. Una tematica , quella ambientale, che nella città delle ceramiche tiene “banco” da più di un decennio, per ultimo l’accordo transattivo con  LINEA AMBIENTE S.R.L. (GIA’ ECOLEVANTE S.P.A.), di cui alla delibera di giunta n. 291 del  21 settembre 2023 stabilendo “ un contributo di bilanciamento ambientale e territoriale … a fronte dell’impegno del Comune di Grottaglie a destinare i suddetti contributi ad opere e attività di carattere sociale, ambientale ed energetico a vantaggio dello sviluppo della collettività (intendendosi incluse anche le relative attività di progettazione), all’acquisizione di immobili al patrimonio comunale, alla realizzazione di interventi di rigenerazione urbana, sociale e sicurezza stradale e di iniziative ecologiche ambientali adottate da scuole/associazioni locali e culturali di promozione delle eccellenze artistiche e artigianali locali” .

Iniziative ecologiche ambientali adottate da scuole/associazioni locali e culturali di promozione delle eccellenze artistiche e artigianali locali, lodevole intento, in cui “NATIVI(TA)” dei Maestri Spagnulo, se presente nella serata inaugurale della mostra del Presepe 2023, avrebbe marcato il no alle discariche e che la Sacra Famiglia non deve trovare più collocazione in una grande discarica a cielo aperto.

Presentiamo lamaiolica “istoriata” dai grandi modelli rinascimentali nelle manifatture ceramiche italiane infatti dimostrarono di essere tra quelle maggiormente dominate dal desiderio costante di recepire ed acquisire modelli figurativi di sicuro richiamo per i propri repertori, dal primo ‘500, i pittori maiolicari italiani iniziarono a sviluppare una sempre più attenta assimilazione dei temi pittorici e a trascrivere sulle loro opere le xilografie che illustravano le edizioni a stampa di testi letterari, come il Vecchio e il Nuovo Testamento, le Metamorfosi di Ovidio e le Storie romane di Tito Livio; o ancora, le stampe in fogli sciolti, soprattutto quelle di Marcantonio Raimondi e della sua cerchia, che nelle botteghe dei ceramisti divulgavano le “bozze” raffaellesche e le composizioni dei massimi pittori italiani.

Questi modelli rappresentarono dunque per tutto il Cinquecento veicoli iconografici e supporti culturali ai quali far riferimento poiché, grazie alla loro rapida circolazione, costituivano primari documenti itineranti di una cultura prodotta, maturata ed evocata da una committenza sempre più vasta e colta.(1)Una sintesi della storia della maiolica in Puglia, nelle città di Laterza e Grottaglie (2) è riportata nella relazione del dott. Antonio dell’ Aquila ( premio maiolica di Laterza riservato agli allievi della Sezione staccata di Laterza dell’Istituto Statale d’Arte

“V.Calò” di Grottaglie),la “Maiolica fu prodotta In Puglia, già nel corso del ‘500, le produzioni seicentesche sono  ampiamente ricostruite e documentate per tutto l’arco del secolo e già  nella prima metà ,abbiamo esemplari a decorazione di ispirazione faentina e con influenze castellane : targhe murali, crespine a quartieri e con decorazione a rilievo, grandi piatti a scene di caccia in tavolozza compendiaria che preludono e poi si affiancano all’istoriato. Intorno al quarto decennio del secolo XVII°

 ha inizio la lunga stagione dell’ “istoriato laertino”, caratterizzato dalla monocromia turchina tipica di Laterza, che tocca i massimi vertici con le personalità di Lorenzo Gallo, che si firma nel 1652 , ed il sacerdote Angelo Antonio d’Alessandro di cui si conoscono vari esemplari firmati tra il 1678 e 1705. Altri ceramisti del ‘600 di cui sono pervenute opere autografe sono: Giovanni Lorenzo Gallo -1648, Fra Franco di Maggio-1668, Leonardo Andriuzzo-1668, Gironimo Tammorrino ,Vito Perrone, Bufulù-1684, G.A.Aloisio-1691, Francesco Mele-1693, L.Ant.Andriuzzo-1697.Alcuni di questi maestri protrassero l’istoriato laertino sino al 1° quarto del XVIII° secolo. Intorno al 1715 alla monocromia turchina si affianca la tipica bicromia: manganese per le delineature e turchino per le campiture, che continuerà per quasi tutto il secolo. Il ‘700 è il secolo in cui l’attività ceramica ebbe il massimo sviluppo quantitativo. E’ questo il secolo in cui le caratteristiche formali ma soprattutto la tavolozza cromatica della maiolica laertina affrontano la più ampia serie di trasformazioni tanto che, sino a due decenni fa, le produzioni in policromia della seconda metà del secolo erano generalmente attribuite a Grottaglie e Martina Franca nonchè a Castelli e Napoli. Dal quarto decennio inizia la fondamentale trasformazione della tavolozza cromatica con l’introduzione di quella che definimmo “policromia a toni caldi” : Giallo e giallo arancio, manganese, in gradazioni tenui ed a volte violacee, il turchino, sempre vivace ma ora in tonalità più chiara, e soprattutto il verde marcio che sostituisce il precedente verde ramina.

Maestri noti del XVIII° sec. sono anche Leonardo Ant.Collocola-1726/27 che si firma in una serie di mattonelle, Giuseppe Mele-1761, di cui esisteva una targa autografa a decorazione barocca nel santuario della Mater Domini di Laterza, poi trafugata con altre maioliche. Caratteristici del terzo quarto del secolo sono i servizi di piatti e le zuppiere con decorazione a rocailles con rami floreali e graticci. Questo motivo decorativo, sviluppatosi in Francia, fu recepito ampiamente a Torino ed a Napoli, dove fu interpretata con grafica elegante e policromia squillante. Il periodo a cavallo tra il XVIII° ed il XIX° secolo rappresenta il periodo di declino dell’attività ceramica di Laterza.Si impongono: Porcellana e terraglia “fine all’inglese”, che conquistano le classi abbienti .” La breve storia introduce al luogo di prima formazione degli artisti Spagnulo, l’ Istituto Statale d’Arte  “V. Calò” di Grottaglie, e prima  della presentazione delle loro opere, visitiamo alcune manufatti esposti nel museo didattico della scuola del prof. Anselmo De Simone-direttore della scuola Regia scuola d’arte di Grottaglie dal 1903 al 1920;  Il professore  Anselmo De Simone, Ceramista di grandi capacità è promotore di una modernizzazione tecnica e formale della produzione ceramica di Grottaglie e di tutta la Puglia, è discendente di un’antica famiglia di maiolicari  nato a Napoli nel 1857, è attivo, già negli ultimi decenni dell’Ottocento, presso la manifattura ceramica “Palladini” di San Pietro in Lama, in provincia di Lecce, con la qualifica di direttore artistico.

Francesco ed Antonio Spagnulo dettagliando nei particolari ci guidano nella comprensione delle proprie maioliche istoriate, ” le opere qui proposte, raffigurano temi sacri e mitologici della tradizione pittorica tardo rinascimentale e sono il risultato di un sodalizio artistico che dura da diverso tempo, l’espressione della nostra  arte sia esplica  in forme contemporanee, sculture in ceramica o installazioni di grandi dimensioni. Abbiamo esposte le nostre opere in diverse occasioni, in personali e collettive, che proponevano riflessioni su problematiche di salvaguardia dell’ambiente e degli ecosistemi, di sicurezza sul lavoro e altri temi sociali.” Nello specifico i maestri introducono ed argomentano sull’evoluzione storica-artistica delle opere e proseguono ”le maioliche dipinte nascono da una particolare linea di ricerca che entrambi conducono da anni sulla maiolica istoriata italiana di antica tradizione.

Si tratta cioè di opere contemporanee che reinterpretano la tipologia storica, con particolare riferimento alla tradizione di area campana e pugliese del ‘600e ‘700, coniugando le antiche tecniche e i soggetti storicamente definiti, alle moderne tecnologie del fare arte con i materiali ceramici. Elaborazioni interamente realizzate a mano, con progettazione, forme, modelli, decorazioni e procedimenti propri.” Abbiamo chiesto ai professori di conoscere la propria storia di formazione artistica e culturale prima  nel prestigioso istituto statale d’arte di Grottaglie e le successive esperienze formative,” Francesco Spagnulo nasce a Grottaglie (TA) nel 1963, sin da giovanissimo riceve una prima formazione tecnico-artistica nello studio d’arte dello scultore e ceramista Angelo Petraroli, di seguito consegue il diploma di maturità presso l’Istituto Statale d’Arte di Grottaglie. Trasferitosi a Faenza, si Laurea in Progettazione Scienze e Tecnologia dei Materiali Ceramici (vecchio ordinamento) dell’ISIA, discutendo una tesi sperimentale sulla progettazione di endoprotesi con l’uso diversificato di bioceramici.

Abbiamo chiesto ai professori di conoscere la propria storia di formazione artistica e culturale prima  nel prestigioso istituto statale d’arte di Grottaglie e le successive esperienze formative,” Francesco Spagnulo nasce a Grottaglie (TA) nel 1963, sin da giovanissimo riceve una prima formazione tecnico-artistica nello studio d’arte dello scultore e ceramista Angelo Petraroli, di seguito consegue il diploma di maturità presso l’Istituto Statale d’Arte di Grottaglie. Trasferitosi a Faenza, si Laurea in Progettazione Scienze e Tecnologia dei Materiali Ceramici (vecchio ordinamento) dell’ISIA, discutendo una tesi sperimentale sulla progettazione di endoprotesi con l’uso diversificato di bioceramici.

Il lavoro è stato svolto con la collaborazione dell’IRTEC-CNR di Faenza (attuale ISTEC-CNR) e del Policlinico di Modena-Chirurgia della Mano. Il progetto, modelli e prototipi sono stati esposti nell’ambito della “ Prima Conferenza Nazionale ed Esposizione sui Ceramici Tecnologicamente Avanzati” tenutasi in Faenza. (a seguito ha ricevuto dall’Irtec proposta di borsa di studio per lavoro di ricerca).Le diverse esperienze maturate, tra le quali quelle con Bruno Munari, Giorgio Scarpa, Augusto Betti e Carlo Zauli, e gli studi, successivamente sviluppati, gli hanno consentito di acquisire una formazione sia tecnico scientifica che artistico umanistica. In prevalenza si è occupato di arte contemporanea  e design artistico, ha realizzato mostre personali e partecipato a rassegne collettive, utilizzando come linguaggio e mezzo espressivo soprattutto materiali ceramici. Oltre ad una breve esperienza come docente di scuola secondaria superiore si è occupato di ricerca storiografica riguardante la ceramica ed il territorio (ad es. saggio monografico pubblicato per le Edizioni Esperidi).Antonio Spagnulo nasce a Grottaglie (TA) nel 1972, dimostra in breve tempo propensioni e capacità artistiche che, dai dodici anni, lo portano a confrontarsi con la tradizione ceramica della propria città, apprendendo l’arte figulina dai maestri artigiani grottagliesi. Nel 1988 inizia la sua lunga collaborazione con l’antica bottega “La Grotta” assimilando, in particolare, le tecniche della decorazione su maiolica. Contemporaneamente frequenta con profitto l’Istituto Statale d’Arte locale, dove consegue, nel 1991, il diploma di maturità nella Sezione Arte Ceramica.Nei due anni post-diploma il suo apprendistato si intensifica e si arricchisce di nuovi interessi. Lavora come decoratore e poi, stabilitosi a Lecce, partecipa a tutte le maggiori realtà culturali della città, collaborando con gruppi teatrali e musicali. L’interesse crescente per l’arte contemporanea lo porta ad iscriversi, nel 1994, al primo corso di Pittura dell’Accademia di Belle Arti leccese. Allo studio si affianca l’impegno in numerose mostre collettive e concorsi nazionali. Realizza grandi tele, installazioni in materiali poveri ed incisioni legate tutte dal vivo interesse per la storia e la cultura del territorio e gli studi di Antropologia Culturale. Nel 1998, si laurea col massimo dei voti in Pittura.Negli anni immediatamente successivi consegue, per Concorso, le abilitazioni all’insegnamento nelle scuole in Disegno e Storia dell’arte, Educazione Artistica, e Discipline Pittoriche. L’esperienza di docente prosegue tutt’oggi negli istituti superiori. Attraverso studi personali e collaborazioni con esperti amplia la propria esperienza nell’ambito della stampa calcografica ed in teoria e metodo della conservazione e restauro dei beni culturali. Negli ultimi anni, parallelamente alla pittura e alle altre forme espressive, realizza sculture e installazioni con l’uso di materiali ceramici. Le rispettive ricerche dei due artisti, dunque, trovano spesso espressione comune attraverso diversi lavori e studi anche in campo storico e storiografico.“ geco-genericontemporanei” è un esempio dei differenti progetti portati avanti negli anni. Il filone di sperimentazione d’impostazione classica, con particolare riferimento alle opere in maiolica istoriata, li ha visti impegnati in varie esposizioni. Per citare solo una mostra, fra le più complete e ampie degli ultimi anni, ricordiamo qui “Historiae Pictae”, del 2015, presso la sede dell’Associazione Culturale Camini di Grottaglie.