PISTE CICLABILI, CENTRO STORICO E QUARTIERE PER EDILIZIA ECONOMICA E POLARE NEL DPRU .
di Vito Nicola Cavallo
Interessante dissertazione accademica e importante studio utilizzabile per i laureandi ingegneri ed architetti, per il superamento di un esame o tesi in urbanistica dei relativi dipartimenti accademici delle Università italiane. Un pregevole lavoro, delineato da un percorso” lastricato da buone intenzione”, come in genere lo sono , le precitate tesi ed esami universitari, scriviamo del Documento Programmatico di
Rigenerazione Urbana Del Comune di Grottaglie a cura dell’Area Tecnica del Comune di Grottaglie (TA) e “svelato” a suo tempo dall’amministrazione. Alla prima pagina delle 127 del documento si legge che “si ringraziano le associazioni di categoria e non, i cittadini e le realtà scolastiche e quelle dedite all’accoglienza e ai bisogni sociali presenti sul territorio che, con il proprio contributo, hanno fatto si che il presente documento fosse la sintesi delle esigenze della città. Maggio 2017”.
Proseguendo che “la rigenerazione urbana è da alcuni anni al centro delle politiche di governo del territorio della nostra Regione. Nasce dalla necessità di – riqualificare parti di città, spesso anche di grande valore ambientale e culturale, che versano in condizioni di degrado e abbandono; – dal dovere di restituire un ambiente di vita dignitoso alle persone che abitano e vivono luoghi spesso privi di infrastrutture e servizi; – dalla necessità di arrestare il consumo di suolo: una risorsa limitata! Ma l’uso del termine rigenerazione vuole indicare qualcosa di più….
Requisiti per l’efficacia dei processi di rigenerazione: • la partecipazione sociale, perché gli abitanti, in quanto profondi conoscitori dei propri ambienti di vita, lavoro e ricreazione, svolgano un ruolo attivo nella rigenerazione….;
• l’integrazione degli interventi…; • il risanamento ambientale, mediante l’adozione di criteri di sostenibilità ambientale e risparmio energetico nella esecuzione delle opere edilizie, la previsione di infrastrutture ecologiche. I luoghi della rigenerazione sono quelli che hanno più bisogno delle nostre cure: – i contesti urbani periferici e marginali interessati da carenza di attrezzature e servizi; i contesti urbani storici interessati da degrado e abbandono; – edifici e spazi aperti degradati; – aree ed edifici dismessi; – le proprietà pubbliche”. Linee condivisibili, ma veniamo nel concreto, consultiamo la proposta di Rete Ciclabile del “Documento preliminare di PUMS” una rete ciclabile urbana, formata da itinerari continui che garantiscono il collegamento tra nuclei insediati limitrofi, l’accesso ai principali poli urbanistici di interesse (i.e. poli scolastici, complessi sportivi e sanitari, emergenze storico-monumentali ecc.), ai nodi del trasporto pubblico (a partire dalle stazioni dei sistemi su ferro), ai sistemi ambientali (parchi, corridoi verdi, sistema delle acque ecc.). Con queste premesse il DPPUMS prevede la proposta di realizzazione della rete ciclabile urbana (il “Biciplan” urbano) mostrata in figura. I criteri per la definizione del piano delle possibili connessioni ciclabili da realizzare nella città di Grottaglie sono stati: – la caratterizzazione della domanda di mobilità ciclabile; – l’interconnessione con itinerari ciclabili esistenti (urbani ed extraurbani); – le caratteristiche geometriche della sezione stradale e plano-altimetriche della strada. I risultati di tali analisi sono dettagliati nel documento citato e hanno portato a formulare una proposta che individua le direttrici principali della connessione e le caratteristiche generali delle piste realizzabili.
Per questo si sono considerate le interconnessioni della rete urbana con il sistema di Itinerari ciclabili extraurbani di interesse naturalistico e culturale, esistenti o in previsione, e con la Rete Ciclabile Regionale prevista dal Piano Attuativo 15-19 del Piano regionale dei Trasporti. In figura la connessione con il sistema di ciclabili (itinerari promiscui o in sede propria) extraurbane e, a seguire, l’inquadramento rispetto ai sistemi di mobilità previsti nei diversi Piani/Programmi/Progetti esistenti.
In merito alla rigenerazione urbana del Centro storico nel 2017 “i dati Istat del decennio osservato, 2001/2011, ci permettono di leggere la trasformazione sociale e demografica che ha interessato il Centro Storico: ad abbandonare il nucleo antico sono stati soprattutto i cittadini residenti”.
L’ipotesi, fatta prima della stesura definitiva del successivo piano di recupero, che nel 1991 abitassero nella città storica dalle 4 alle 4,5 mila persone si è dimostrata parzialmente veritiera. Secondo un recente calcolo analitico gli abitanti all’interno del perimetro della città di antico regime, risultano 2.889. Il dato dei 4-4,5 mila abitanti fa riferimento con ogni probabilità al centro storico reale, quello che comprende anche una parte della città pianificata ottocentesca.
Quella parte di città che si è, appunto, sedimentata, consolidata e trasformata fino agli anni 40-50 del ‘900. Va comunque precisato che dieci anni prima il numero degli abitanti corrispondeva a questo dato. Nei fatti, sempre secondo queste nuove rilevazioni, gli abitanti della città antica erano nel 1981 4.233. il 15,1% della popolazione grottagliese 1991 2.889 il 9,3% della popolazione grottagliese 2001 2.217 il 6,9% della popolazione grottagliese 2011 2.159 il 6,6% della popolazione grottagliese rispetto ad una popolazione complessiva di poco più di 32 mila unità, nella città antica di Grottaglie oggi gli abitanti del nucleo antico non rappresentano nemmeno il 7% della popolazione. Cresce complessivamente la popolazione di Grottaglie e calano, in modo vistoso, gli abitanti del centro antico. Erano il 15% nel 1981. Diventano il 9,3% nel 1991. Scendono al 6,9 % nel censimento del 2001 fino ad un’ulteriore lieve decrescita nel 2011”.
Il trend di abbandono sembrerebbe ancora oggi confermato, e dunque le politiche ed i progetti posti in essere dall’amministrazione non hanno dato i risultati auspicati, e la pubblicazione del numero dei nuovi insediati nel nucleo storico darebbero la “cartina di tornasole di quanto affermiamo.
Entriamo nel merito ora, della situazione del quartiere realizzato a nord di Grottaglie destinato ad edilizia economica e popolare , il DPRU recita “da un riscontro sul campo e da testimonianze dei cittadini di queste zone inoltre, è evidente anche un’altra carenza che è quella della dotazione di fogna bianca o il mancato adeguamento della stessa alle esigenze mutate della popolazione.
Prendere queste parti della città come macro-obbiettivi su cui agire è rafforzato, oltre che dai suddetti motivi, anche da dimostrazioni di interesse che nel corso degli anni le numerose associazioni e comitati e singoli cittadini hanno sottoposto all’Amministrazione. Inoltre la presenza di un lungo asse di connessione che parte dal Centro Storico, fiancheggia il quartiere a Sud-Est di Grottaglie fino poi a raggiungere il polo sportivo a Est della città, che oltretutto vede lungo di esso ben tre poli scolastici, ha spinto nella direzione di riqualificare delle aree che possano non solo essere utili al miglioramento del decoro urbano fine a sé stesso, ma che possano essere anche inserite in una serie di iniziative volte a mantenerne le condizioni di fruibilità innescando il processo di consapevolezza e responsabilità sociale di cui si parlava poc’anzi. Le motivazioni che inducono a indicare come prioritaria quest’area sono principalmente quattro: 1) la necessità di dotare questi spazi di luoghi di aggregazione e ritrovo; 2) dotarli di infrastrutture per la mobilità dolce e connetterle con il resto del territorio; 3) migliorare la qualità del verde; 8) La mancanza di rispondenza dell’area all’uso di energia sostenibile e alla qualità della vita”
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