“A GROTTAGLIE L’URBANISTICA SI AMMINISTRA COME IL GIOCO DELLE TRE CARTE”.DELL’ARCHITETTO ANTONIO FANIGLIULO

di Antonio Fanigliulo

Spettabili Sigg. SINDACO DELLA CITTA’ DI GROTTAGLIE
Avv. Ciro D’ALO’
PRESIDENTE DEL COMITATO COMPARTI “C”
Avv. Ciro Pasquale LENTI
ASSESSORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE REGIONE PUGLIA
ASSETTO DEL TERRITORIO, PAESAGGIO, URBANISTICA
Avv. Anna Grazia MARASCHIO
PRESIDENTE V COMMISSIONE CONSILIARE REGIONE PUGLIA
Ambiente – Assetto ed utilizzazione del territorio
Dott. Francesco Paolo CAMPO
SEGRETARIO V COMMISSIONE CONSILIARE REGIONE PUGLIA
Ambiente – Assetto ed utilizzazione del territorio
Dott. Massimiliano STELLATO
DIRIGENTE SEZIONE URBANISTICA REGIONE PUGLIA
Dott. Arch. Giuseppe MAESTRI
DIRIGENTE SEZIONE PAESAGGIO REGIONE PUGLIA
Dott. Arch. Vincenzo LASORELLA
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Dott. Aurelio MARANGELLA
SEGRETARIO GENERALE DEL COMUNE
Dott. avv. Cristina VENUTO
ASSESSORE URBANISTICA e LL. PP.
Arch. Giovanni BLASI
DIRIGENTE GENERALE AREA TECNICA
Ing. Adele CELINODIRIGENTE SETTORE LAVORI PUBBLICI
Ing. Valeria TALO’
DIRIGENTE SETTORI AFFARI GENERALI
Dott.ssa Avv. Giuseppina CINIERI
PRESIDENTE SECONDA COMMISSIONE CONSILIARE
Avv. Alessandra LACAVA
CONSIGLIERE COMUNALE
Sig. Francesco DONATELLI
CONSIGLIERE COMUNALE
Ing. Ciro GIANGREDA
CONSIGLIERE COMUNALE
Avv. Maria SANTORO
CONSIGLIERE COMUNALE
Avv. Ottavio ORLANDOCONSIGLIERE COMUNALE
Dott. Ciro PETRARULO
CONSIGLIERE COMUNALE
Dott. Vincenzo LENTI
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE ARCHITETTI PPC TARANTO
Arch. Paolo BRUNI

“A GROTTAGLIE L’URBANISTICA SI AMMINISTRA COME IL GIOCO
DELLE TRE CARTE – LA DEBACLE DEL GOVERNO DEL TERRITORIO – LA VITTORIA PIRREA
DEI COMPARTISTI C ” – LA FINE E L’UCCISIONE DELLA PREGIATA RIDENTE COLLINA DI
“MONTEPIZZUTO”.
Si prega cortesemente il Presidente del Consiglio Comunale Dott. Aurelio MARANGELLA di voler
partecipare l’allegata memoria a tutti i Consiglieri Comunali non riportati in indirizzo, e la Presidente
della seconda commissione consiliare avv. Alessandra LACAVA di formalizzare il dibattito all’interno
della sua stessa commissione.
Restando a disposizione per qualsiasi ulteriore contributo e/o chiarimento,
si porgono cordiali saluti. Grottaglie, 12 dicembre 2023
Arch. Antonio FANIGLIULO

L’URBANISTICA ISTITUZIONALE NON HA MAI CONOSCIUTO IL BUON GOVERNO
A GROTTAGLIE L’URBANISTICA SI AMMINISTRA COME IL
GIOCO DELLE “TRE CARTE”
LA “DEBACLE” DEL GOVERNO DEL TERRITORIO
LA VITTORIA “PIRREA” DEI COMPARTISTI “C”
POLITICHE URBANISTICHE DI VECCHIA GENERAZIONE = CITTÀ CHE ARRETRA!
La fine e l’uccisione della pregiata ridente collina di “MONTEPIZZUTO”.
La vergognosa, umiliante sconfitta e avvilente resa dell’Amministrazione Comunale
della Città delle ceramiche – costretta, pavida e tremula, sotto la “spada di Damocle” del
Giudizio intentato presso il Tribunale di Taranto dalla proprietà fondiaria dei Comparti “C”

  • abiurando e piegandosi, evidenzia e dimostra chiaramente e inequivocabilmente tutta la
    sua incapacità, incompetenza, irresponsabilità e indifferenza del suo stesso Governo del
    Territorio a sapere gestire un “PIANO URBANISTICO”. Seppure vecchio di oltre
    quarant’anni, e soprattutto – motivo ancor più grave, intollerabile e preoccupante – di non
    essere assolutamente in grado di sapersi aggiornare e volersi/potersi servire delle
    innovative e rivoluzionarie “Norme in materia di perequazione, compensazione
    urbanistica e contributo straordinario per la riduzione del consumo di suolo e
    disposizioni diverse” dettate dalla Legge della Regione Puglia n. 18 del 30 aprile 2019.
    Meschinamente, rinnegando i suoi stessi virtuosi principi ambientalistici e buoni
    propositi elettorali; vigliaccamente abdicando alle sue funzioni, ai suoi poteri e al suo
    ruolo istituzionale; cedendo miseramente alle assurde e irragionevoli richieste della
    “FINANZA URBANISTICA”; anziché darsi dignità e orgoglio, assumendo
    responsabilmente l’impegno (e l’onere) di dare esecuzione ad un PIANO
    PARTICOLAREGGIATO PEREQUATIVO di iniziativa PUBBLICA, integrato,
    rigenerativo e di “RICUCITURA” delle aree periferiche, regolandone l’Attuazione
    mediante l’adozione di P.P.A. quinquennali; al contrario, pur consapevole che il “carico
    urbanistico” è pari a “zero” – RIPORTANDO INDIETRO LA CITTÀ DELLE CERAMICHE
    DI OLTRE 50 ANNI – incurante e irresponsabilmente consegna allo sbando e rilascia alla
    stessa Proprietà Fondiaria ogni potere e facoltà di vituperare e cementificare 150 HEttari
    di pregiato e incontaminato territorio naturale di particolare bellezza orografica e
    paesaggistica: la stupefacente, luminosa, solare e amena collina dell’agro Grottagliese,
    tutto “Monte Pizzuto”! Proprio là dove, per gli originali caratteri geo-morfologici, orografici
    e paesaggistico-ambientali del territorio, è richiesta una particolarissima attenzione, cura,
    sensibilità e altissima capacità progettuale , di studio e creativa che soltanto una visione 1(Non come “MONTE DELLA FOGGIA”, lungo la storica via “APPIA”, barbaramente violentato e selvaggiamente 1cementificio, scempiato e deturpato: un vero crimine frutto di totale incapacità progettuale
    ampia e perequativa dell’intervento pubblico può fornire.
    Non come “MONTE DELLA FOGGIA”, lungo la storica via “APPIA”, barbaramente violentato e selvaggiamente cementificio, scempiato e deturpato: un vero crimine frutto di totale incapacità progettuale!
    Al tempo stesso, la medesima Amministrazione Comunale, abilmente, con maggiore
    arroganza e cinismo:
  • IN BARBA AD OGNI PROGETTO/PROPOSTA DI MODELLO URBANO FUNZIONALE E
    SOSTENIBILE, VISIONE DI CITTÀ, PREVISIONE DEMOGRAFICA, REGOLA TECNICA, RISPETTO E
    SALVAGUARDIA DEL PAESAGGIO, DELLA SUA OROGRAFIA E CARATTERI MORFOLOGICI;
  • SENZA ALCUNA ETICA, PROFESSIONALITÀ E COMPETENZA DEL PROPRIO GOVERNO DEL
    TERRITORIO;
  • SOGGIOGANDO E BEFFANDO ULTERIORMENTE LA IGNARA E INCONSAPEVOLE PROPRIETÀ
    FONDIARIA;
  • SCARICANDOGLI TUTTI GLI ONERI DELLA PIANIFICAZIONE ESECUTIVA COME DERIVANTI DAI
    PIANI DI LOTTIZZAZIONE CHE LA STESSA PROPRIETÀ DOVRÀ FARSI CARICO, PRODURRE,
    CONVENZIONARE E ATTUARE;
  • PUR CONTINUANDO A “NON COSTRUIRE” PER MANCANZA DI “CARICO URBANISTICO”, MA PROPRIO PER QUESTO DEVASTANDO IL TERRITORIO E SCEMPIANDO IL PAESAGGIO;

di fatto, SCALZA LA STESSA PROPRIETÀ FONDIARIA COSTRINGENDOLA A
CONTINUARE A FARGLI PAGARE L’IMU SULLE AREE TIPIZZATE DAL VECCHIO
P.R.G., E MAGARI SENZA PIÙ NEMMENO LO SCONTO (40%) CONCESSO PER
LA MANCANZA DEI PIANI ATTUATIVI.
Per onestà intellettuale va dato atto: è stato fatto un “ricamo” unico e speciale! Una
sadica “genialità” amministrativa”, singolare e scaltra! Senza dubbio da “premio Nobel”.
Pardon, da cinico “premio Caino”!
Quanto narrato, è il vergognoso, sciagurato, vile, grottesco, ignobile e irresponsabile
provvedimento relativo alla “FORMAZIONE dei SUB-COMPARTI” che il Consiglio
Comunale della Città di Grottaglie – prescindendo dalla L.R.P. 18/2019 e
verosimilmente senza comprenderne i contenuti e la gravità della portata
urbanistico-insediativa e del MODELLO URBANO che si andrà a determinare – alla
“UNANIMITÀ” dei silenti scaldabanchi presenti (18/25) ha deliberato e approvato il 29
novembre 2023:la fine e l’uccisione della pregiata ridente collina di “MONTEPIZZUTO”
Per quel che sono le mie/nostre competenze, questa è la peggiore sciagura
urbanistica, mai vista prima, che umilia e sacrifica le persone, che fa morire i territori. E’ il
pessimo, becero, incompetente e forse corrotto o indegno Governo del territorio che da
oltre 30 anni si va perpetrando sulla pelle e a danno della memoria storica dei cittadini
della Città delle Ceramiche. Che pagano, e chissà per quanti anni ancora, dovranno
continuare a sopportare le insensate e irragionevoli scelte e a sostenere le inevitabili
assurde conseguenze. Nell’incoscienza, incuranza, incompetenza, irresponsabilità e
arroganza più totale, stanno portando la già fiorente Città di Grottaglie ad essere una
“CITTÀ DORMITORIO”!
Come se non bastassero le periferie della zona “167 nord” e “167 sud”, della zona
“Capone”, delle fasce urbane periferiche, dell’abbandono del Centro Storico, ecc.. Grazie
alla predetta delibera di c.c. n. 59/2023 se ne preannunciano altre, particolarmente
significative, molto più vaste, squallide e dannose!

(Vedasi il nuovo insediamento urbano Bertalia-Lazzaretto di Bologna, per il quale, riunendo 3 sub-comparti (e non 2 dividendoli) fu indetto un apposito concorso di progettazione ad inviti, vinto dall’eccellente gruppo comprendente gli architetti Piero Sartogo e Richard Meier. (Altro che “studi di fattibilità urbanistica” affidati agli stesi privati: controllori e controllati!) E’ esteso 76,6 Ha per 15.000 nuovi abitanti da insediare. Quindi a carico urbanistico altamente positivo, e non negativo come per Grottaglie. Per la stessa Città delle ceramiche, per una previsione di 15.000 nuovi abitanti “virtuali” da insediare, si prevede invece un consumo di suolo “doppio”, 150 Ha).


Invito quanti hanno giudizio e responsabilità di Governo del Territorio, capacità di
pensiero e competenze, di dare una schietta risposta:

  • a fronte della umiliante sconfitta sancita dalla delibera di C.C. 59/2023, non sarebbe
    stato meglio adeguare e/o abbassare le “tariffe IMU” ai comparti “C”?;
  • con tutto il denaro pubblico – oltre 250.000 € – versati dal Comune di Grottaglie ai
    vari avvocati baresi e milanesi, per irragionevoli cause contro gli incolpevoli
    Compartisti “C”, non sarebbe stato più semplice, logico, corretto, trasparente e
    doveroso provvedere a fare aggiornare/redigere un Nuovo PUG?;
  • magari tagliando le aree eccedenti il carico urbanistico, di pregio e valore
    naturalistico-paesaggistico come saggiamente e correttamente ha fatto il Comune di
    Martina Franca?
  • laddove lo stesso Governo del Territorio legittimamente ritiene la necessità e il
    dovere di programmare l’Espansione Urbana, avendone tutti poteri, anche di
    “potestà confermativa dei Diritti Edificatori”, assumendosi le proprie responsabilità, e
    soprattutto – data la particolarissima orografia naturalistico-paesaggistica
    dell’area – perché non lo fa di iniziativa propria, con gli strumenti che la legge gli
    riconosce e gli consente, ovvero coi i PIANI PARTICOLAREGGIATI PEREQUATIVI
    INTEGRATI ATTUATIVI ED ESECUTIVI?;
  • perché l’Amministrazione Comunale deroga ai suoi obblighi e doveri Istituzionali
    primari e fondamentali demandando le decisioni e il “disegno della Città
    pubblica”, specie per le aree di pregio, alla “speculazione fondiaria ed edilizia”? o
    peggio al 20% di essa?;
  • se già il Governo del Territorio, fra P. di L. presentati, approvati, e “convenzionati” ha
    in pancia volumetrie per circa 5.000 abitanti, oltre quelle rivenienti dalle “zone B”,
    quali ragioni portano a ritenere che servono ulteriori volumetrie per altri 15.000
    abitanti se la crescita demografica è praticamente “zero”?;
  • la Dirigenza Tecnica del Governo del Territorio, prima di approdare e sostenere
    “acriticamente” i sub-comparti, si è mai preoccupata di avanzare al Governo Politico
    della Città, ovvero all’Amministrazione Comunale della Città di Grottaglie:
  • qualche soluzione tecnica, ovvero rivedere i valori economici delle aree tipizzate
    dei Comparti “C”, per renderli congruenti e compatibili con il carico
    urbanistico reale, e risolvere l’assurdo problema della imposizione fiscale IMU?;
  • si è mai preoccupata di studiare e fornire alla stessa Amministrazione Pubblica un
    ventaglio di proposte e soluzioni tecniche che, superando il “gap” del “vecchio
    PRG”, gli consentissero di intercettare le innovazioni introdotte dalla L.R.P.
    18/2019?;
  • perché la Città di Bologna per un Nuovo Insediamento Urbano di 15.000 abitanti
    consuma soltanto 76,6 Ha (di cui il 50% a parco pubblico) mentre la Città di
    Grottaglie, con i soli Compari “C”, per lo stesso carico urbanistico ne contemplano
    150 Ha? Cioè il doppio? (Bologna, Piano Particolareggiato Bertalia-Lazzaretto) ; 3
  • posta l’importanza della Variante – la trasformazione Urbana di un’area naturale di
    150 Ha incontaminata e di particolare pregio Paesaggistico-Naturalistico – non
    sarebbe stato opportuno e utile, persino doveroso, favorire la partecipazione e
    l’ascolto della più vasta comunità cittadina per ricevere contributi propositivi e
    conoscitivi sul Tema?
  • ecc. …
    Non si può gestire e amministrare l’Urbanistica come il “gioco delle tre carte”!
    Infierire su un ridente territorio-paesaggistico per scontare la vendetta!
    SERVE PREPARAZIONE, CAPACITÀ, VISIONE, CREATIVITÀ E COMPETENZA!
    Vedi Nota 2. 3

    POLITICHE URBANISTICHE DI VECCHIA GENERAZIONE = CITTÀ CHE ARRETRA!
    Le diversità di giudizio e le differenze di “pensiero urbanistico”, come di “visione e
    progettazione del Modello Urbano della città” trovano ragione e fondamento nella
    formazione culturale e capacità creativa di ciascuno Architetto.
    Il Governo del Territorio della Città delle ceramiche – da troppi anni appiattito e fermo
    su un PRG vecchio di oltre quarant’anni, perciò indifferente e impossibilitato a recepire
    qualsiasi innovazione urbanistica derivante dalla più avanzata cultura della Città – sembra
    interessato e attento soltanto ed esclusivamente agli aspetti tecnico-formali e burocraticoamministrativi delle procedure urbanistiche. Ma non anche, e soprattutto, ai
    CONTENUTI, PROCESSI E VALORI UMANISTICI, SOCIO-CULTURALI ECONOMICI,
    dai quali appare lontano e totalmente schivo: Etica e “Diritto alla Città” (Henri
    Lefebvre), sociologia Urbana, scienze dell’Abitare e dell’Habitat Urbano Sostenibile,
    valori antropico-Kulturali, ambientalistici, di compatibilità e sostenibilità degli Organismi
    Urbani; contenimento del consumo di suolo, salvaguardia dei paesaggi naturali e
    storici o storicizzati e delle loro morfologie; Bellezza dei paesaggi costruiti, delle quinte
    urbane e delle fughe prospettiche che si andranno a determinare; Razionalità e
    Organicità del MODELLO URBANO e dei servizi e infrastrutture urbane; sicurezza degli
    ambiti urbani, mobilità, flussi e tempi di percorrenza; Economia urbana e degli equilibri
    delle rendite immobiliari; “modello urbano” in grado di intercettare il più possibile la
    condizione esistenziale del CAPITALE UMANO che quei luoghi dovrà abitare e
    vivere “ville radieuse” (Le Corbusier); ecc.
    Ahimè, la Città di Grottaglie è ancora ferma e prona ai Piani di Lottizzazione, cioè
    al “tracciato agrimensorio”: un semplice tracciato di strade variamente orientate, magari
    seguendo le dividenti catastali, incuranti della orografia del sito, che andranno a
    delimitare una serie di “lotti”, alcuni dei quali, i peggiori e di comodo, magari residuali,
    da cedere al Comune per obbligo degli standard urbanistici.
    La rispondenza dei Piani, Progetti Urbani e procedure urbanistiche alle Norme e alle
    Leggi, non sempre, quasi mai, sono fattore di garanzia di “Buona Urbanistica”,
    “Buona Architettura” e di qualità dei contesti urbani! (nota4 segue ) Nota 4(Non si può sottacere che le Leggi Urbanistiche Italiane, quanto di più vecchio, arretrato, assurdo e irrazionale esiste nel 4 nostro paese – unitamente alla “fantasiosa interpretazione” degli Uffici Tecnici e dei Governi del Territorio, sono quelle che hanno consentito (e continuano a farlo) i Condoni Edilizi, l’aggressione selvaggia delle nostre Coste, la violazione e lo scempio dei nostri migliori Paesaggi, lo spropositato consumo di suolo, la costruzione di sterminate periferie, la violazione dei nostri monumenti e dei Centri Storici, il “sacco” di Roma (1954) e di Palermo (1954), del “vomero” a Napoli e di molte altre Città; la peggiore speculazione fondiaria, edilizia e immobiliare, fino all’uccisione di Renata FONTE; che hanno portato a farci abitare Città invivibili, insostenibili e del degrado; che hanno impedito il “diritto alla Città per tutti i cittadini”; che hanno affidato, e vergognosamente si continua a farlo, le decisioni e il disegno del modello urbano ai pregiudizievoli e ignobili Piani di Lottizzazione).

  • Pertanto, nella definizione dei “processi urbanistici”, riteniamo che fossilizzarsi solo
    sugli aspetti e procedure tecnico-burocratici-legislativi sia un un grave inadempimento
    oltre che un pericoloso limite e un imperdonabile e catastrofico errore.
    Tanto sembra riportato ed emergere proprio dalla Delibera di C.C. n. 59 del
    29.11.2023, e soprattutto dalla «relazione di controdeduzioni all’osservazione presentata
    dall’arch. Antonio Fanigliulo …» prodotta dalla stimatissima Dirigente Ing. Adele CELINO
    in data 05.10.2023, quale informativa al Consiglio Comunale del 29.11.2023.
    Evidentemente, il vasto e dettagliato compendio delle osservazioni presentate dallo
    scrivente alla Delibera di C. C. n. 36 del 29.07.2021, avevano proprio l’obiettivo e lo
    scopo di richiamare e sensibilizzare, in primis il Governo del Territorio, quindi il Consiglio
    Comunale della Città di Grottaglie, all’ ETICA URBANISTICA e al DIRITTO ALLA CITTÀ
    PUBBLICA DI TUTTI I CITTADINI. E non soltanto di chi detiene la proprietà fondiaria
    che, con appena il 20% della stessa, non disponendo di ulteriori e speciali poteri, decide,
    secondo i propri interessi e visioni, l’Habitat Urbano in cui far vivere migliaia di persone!
    Dispiace molto che ciò non sia stato compreso e accolto!
    Dispiace soprattutto, e preoccupa moltissimo, che non venga compresa e recepita la
    tanto attesa, indispensabile, innovativa e rivoluzionaria legge Regionale n. 18 del
    30.04.2019 “Norme in materia di perequazione, compensazione urbanistica e contributo
    straordinario per la riduzione del consumo di suolo e disposizione diverse”.
    Dimostrando palese incompetenza ed evidente incapacità a comprendere, gestire ed
    amministrare la Perequazione Urbanistica, il Governo del Territorio preferisce restare
    nella VECCHIA, disastrosa e pregiudizievole logica e prassi urbanistica che,
    storicamente, ha sempre prodotto soltanto AGGLOMERATI URBANI “DORMITORIO”,
    squallide, avvilenti e invivibili periferie, vedi le zone Capone, 167 nord e sud, ecc., talvolta
    persino veri e propri “scempi urbanistici”. 5La Salinella e il Quartiere Paolo VI a Taranto; Napoli-Caivano con le sue “vele”; il Librino di Catania; ecc.
    E’ evidente, chiaro è noto a tutti, che il PRG vigente del Comune di Grottaglie,
    vecchio di oltre quarant’anni, NON È UN PIANO PEREQUATIVO. Ovviamente, proprio
    perché vecchio nella concezione e datato nel tempo, non poteva esserlo! Perciò andava,
    e va, necessariamente rivisitato e aggiornato, anche solo nei parametri tecnici!
    E’ proprio per questo che la stimabile Dirigente del Governo del Territorio, unitamente
    al consulente che ha redatto le linee guida per i sub-comparti, hanno mancato e si sono
    resi gravemente colpevoli e biasimevoli: non aver saputo e/o voluto considerare la
    circostanza, e porvi rimedio. Quindi – incuranti, o ignari, che i sub-comparti al PRG
    vigente avrebbero pregiudicato ogni ragionevole e plausibile visione Urbanistica e
    che avrebbero differito dalla L.R.P. 18/2019 – offrivano al Consiglio Comunale, e lo
    portavano prima ad adottare e poi ad approvare in via definitiva, una “variante
    urbanistica” vecchia, retrograda, disastrosa, assurda, grottesca e SPEREQUATIVA:
    assolutamente non degna di un professionista dell’Urbanistica; di un Governo del
    Territorio avanzato; di una città colta, viva e dinamica che vuole crescere ed evolversi.
    Invece, la “variante approvata” ci butta nel baratro dell’insipienza!
    E’ appena il caso di far rilevare che con nota del 02.07.2023, trasmessa con pec. del
    03.07.2023 acquista al prot. comunale il 04.07.2023 n. 23082, avente ad oggetto “la
    rendita fondiaria parassitaria al 10.000,00% – l’inficiamento della Perequazione
    Urbanistica – boomerang per lo stesso governo del territorio” – lo scrivente,
    mettendo in guardia gli addetti ai lavori, già evidenziava l’“errore madornale” cui 6
    cadeva il Governo del Territorio della Città di Grottaglie per la mancanza dei “Parametri
    Urbanistici Perequativi” in un PRG vecchio e superato di oltre 20/40 anni, e la
    conseguente “sperequazione determinata degli Indici di Fabbricabilità Territoriali
    variabili da 0,5 mc/mq a 1,5 mc/mq” che, evidentemente, avrebbero vanificato i dettati
    della L.R.P. n. 18/19, ovvero, l’applicazione della stessa “perequazione urbanistica”.
    5 La Salinella e il Quartiere Paolo VI a Taranto; Napoli-Caivano con le sue “vele”; il Librino di Catania; ecc. 6 testualmente: ERRORE MADORNALE! Soprattutto senza la dovuta e doverosa accortezza di farla derivare da un Abaco 6 dei Parametri Urbanistici Perequativi e di incanalarla preventivamente, o almeno tenerne il giusto conto, in un Quadro dei Diritti Edificatori che, nella quota parte prodottasi, la destinassero al “finanziamento della Città Pubblica”. In pratica, per le aree interessate dall’espansione urbana (zone “C”), aver impropriamente stabilito “a priori” un valore
    fondiario territoriale di “106,00 €/mq” (1.060.000,00 €/Ha), per molti aspetti è come se si fosse anticipato l’Indice Perequativo senza farlo scaturire naturalmente e correttamente dai parametri di Densità Abitativa, Edilizia e infrastrutturali di un Modello Urbano razionale, congruente, condiviso e sostenibile della Città. Oltretutto, risulta (e risulterebbe) essere altamente “sperequativo” se si considera che l’Indice di Fabbricabilità Territoriale (Ift) per le zone di espansione urbana tipizzate “C” è profondamente diverso per aree aventi le medesime caratteristiche geo-morfologiche e di Capacità Insediativa (CI): si passa da valori di 0,5 mc/mq a 1,5 mc/ mq.
    E’ un grave pregiudizio che diventerà una scoglio quando, prima o poi, si tratterà di fare i conti con la predetta Legge della Regione Puglia n. 18 del 30.04.2019, “Norme in materia di perequazione, compensazione urbanistica e contributo straordinario per la riduzione del consumo di suolo e disposizioni diverse”

    Scorrendo il testo della predetta «relazione di controdeduzioni all’osservazione
    presentata …» si ha la fondata impressione che la stessa rispettabile professionista non
    sappia esattamente di cosa parla, o non ha colto, o gli sfugge, l’oggetto del Tema.
    Soprattutto, se ha mai visto, conosciuto e percorso l’area della vasta e ridente collina
    panoramica, già sede di scampagnate fuoriporta, gite di “pasquetta” e pic-nic all’aperto,
    che ora vuole cancellare, consegnandola alle ruspe per consentirne l’urbanizzazione.
    Atteso che la differenza fra “Perequazione Urbanistica” e “Compensazione
    Urbanistica”, per quanto semplice, è abissale – una agli antipodi dell’altra – merita
    ricordare che la necessità, l’obbligo e il dovere di servirsi a pieno titolo, in “toto” e in piena
    “libertà progettuale e compositiva” della Perequazione Urbanistica, richiede la 7
    consapevolezza e la necessità di pianificare non più con la vecchia logica del “diritto
    fondiario” (di permanenza nell’area catastale) ma con quello dello “Jus aedificandi” (legge
    10/1977), ovvero dei “DIRITTI EDIFICATORI” (art. 8 legge R.P. 18/2019) che – in una
    pianificazione nuova e innovativa, organica razionale e sostenibile – possono essere
    “atterrati” anche su aree totalmente esterne o addirittura estranee al comparto stesso.
    Magari per servire alla Rigenerazione Urbana, alla “densificazione selettiva”, specie nelle
    Periferie (la città di Milano ne sta attuando 7), al completamento o saturazione di ambiti
    degradati, ecc.
    Non a caso, il notissimo architetto Renzo PIANO aveva suggerito e raccomandato di
    provvedere/operare con la “RICUCITURA” degli Agglomerati Urbani, specie quelli affetti
    da sprawl o degradati! Per attuarla, quale migliore risorsa se non proprio il “Registro
    delle Quantità Edificatorie”? (art. 8 L.R.P. 18/2019).
    Solo la PEREQUAZIONE URBANISTICA GENERALIZZATA E INTEGRATA, con i suoi
    algoritmi, può consentire di salvare e valorizzare la lussurieggiante Collina di
    Montepizzuto, conservandola nelle sue amenità, caratteri e valori paesaggistici; quindi
    salvaguardando e garantendo i Diritti Edificatori/volumetrie di ciascun proprietario
    fondiario che, in ogni tempo, potrà negoziarli o esercitare l’edificazione nei siti atterrati da
    un Modello Urbano Organico e Sostenibile.
    Con il massimo rispetto per la gentilissima Dirigente Ing. Adele CELINO, alla quale
    evidentemente sfuggono le eccezionali potenzialità insite e offerte dall’art. 8 della L.R.P.
    18/2019 – specie per la salvaguardia delle aree di particolare pregio paesaggistico – per 8
    quanto mi riguarda, e per le mie competenze, le argomentazioni e le ragioni dalla stessa
    dirigente espresse e riportate nella sua relazione del 05.10.2023, per quanto scontate e
    superate, sono totalmente incomprensibili, incondivisibili, assolutamente inaccettabili. Da
    respingere con schiettezza e determinazione, perché vecchie, superate, deleterie,
    assurde e pregiudizievoli, assolutamente inadatte al contesto dei Comparti “C”. Appaiono
    persino pericolose perché riportandoci indietro nel tempo, come nei costumi e nella
    cultura, getta la Città di Grottaglie in un grottesco baratro ancora peggiore del pantano in
    cui siamo. Evidentemente, forse difettando di doti creative e capacità di immaginazione,
    con la vecchia cultura urbanistica ritiene ancora attendibile e possibile progettare e
    costruire “QUARTIERI DORMITORIO”!
    Francamente, con deferenza, per quanto sembra rinviene dallo scritto del 05.10.2023;
    per il ruolo dirigenziale che ricopre, cui competono compiti di studio e di indirizzo,
    decisionali e di responsabilità; per il suo modo “datato” e superato di intendere, concepire
    e gestire l’urbanistica, Ella preoccupa molto perché sembra poter costituire un vero, serio
    Come anche dall’art. 10 della stessa legge, ma per il caso dei comparti , essendo inedificati interessa relativamente e grave problema, forse un pericolo, per la città di Grottaglie: oltre che cancellare le
    nostre bellezze naturalistiche, potrebbe farci arretrare riportandoci indietro di
    cinquant’anni! Non è stata minimamente in grado – forse perché sottoposta o impedita, quindi
    portata o impossibilitata – di aggiornare e/o adeguare il PRG vigente per renderlo
    “Perequativo”, nuovo e moderno. Ora, incredibilmente – cancellando la meravigliosa
    Collina di Montepizzuto – ritiene di poter innestare lo sviluppo e la crescita urbana su uno
    strumento totalmente incompatibile con la legge R.P. 18/2019, ovvero con le avanguardie
    Urbanistiche, Umanistiche e Tecnologiche. Malauguratamente, ciò dovesse realizzarsi,
    sarebbe solo una jattura, con significativo spreco di territorio e di energie, naturali e
    artificiali; una irrimediabile rovinosa sciagura che condannerebbe gli abitanti di quei
    quartieri, per tutto il loro tempo, a vivere lo “SQUALLORE URBANO”, e forse anche il
    “DEGRADO EDILIZIO” (Vedi Taranto-Salinella, Quartiere Paolo VI, ecc.).
    Forse sarebbe opportuno che la predetta stimatissima Dirigente approfondisse i suoi
    studi sulla Storia dell’Urbanistica, e soprattutto sulla “PEREQUAZIONE URBANISTICA”: 9
    le enormi potenzialità e possibilità di cui è portatrice e offre per recuperare le insufficienze
    urbane esistenti; ricomporre, armonizzare e qualificare il tessuto urbano consolidato; per
    progettare la nuova “URBATETTURA” secondo un nuovo “MODELLO URBANO”,
    organico, razionale, integrato e sostenibile, SENZA SPRECO DI SUOLO e con la
    SALVAGUARDIA DEI PAESAGGI NATURALI, in un “eco-sistema” creato dall’Uomo,
    ma sempre in simbiosi con l’ambiente.
    POLITICHE URBANISTICHE DI VECCHIA GENERAZIONE = CITTÀ CHE ARRETRA!

Come sottacere! Per l’esperienza pluridecennale acquisita nei rapporti con i vari
Governi del Territorio di diversi Comuni e Città, specie in campo Urbanistico, lo diciamo
da diversi anni e purtroppo con sempre maggiore fondatezza e convinzione:
appaiono essere proprio le
“ISTITUZIONI PUBBLICHE”
➡ gli Organismi Regionali con il rilascio di Leggi con dispositivi a maglie sempre più
larghe e Provvedimenti “lasciapassare” e senza controlli successivi. Talvolta,
contraddittorie e liberticide, spesso sono state persino impugnate dal Consiglio di
Stato e dalla Suprema Corte Costituzionale;
➡ i Governi del Territorio Locali, talvolta coadiuvati da “Tecnici” servili, privi di
sensibilità e competenza urbatettonica, senza scrupoli e dignità professionale;
i primi e assoluti responsabili della
“MALAURBANISTICA”
delle devastazioni e degli scempi che sempre più spesso e con crescente frequenza si
infliggono al Territorio e al Paesaggio, alle coste; della creazione di Città invivibili e
insostenibili, della creazione di squallide periferie urbane, del consumo spropositato di
“Suolo”, della irrazionalità dei modelli urbani, della speculazione fondiaria ed edilizia,
delle incompatibilità ambientali, e quant’altro che da troppi anni si vanno consumando ai
danni della Kultura e del CAPITALE UMANO che vive nei luoghi urbanizzati.
L’ennesima dimostrazione viene proprio dal Consiglio Comunale del 29.11.2023 della
Città delle Ceramiche che all’unanimità dei presenti (18/25), incurante delle
trasformazioni socio-culturali e tecnologico-economiche intervenute nel panorama
Internazionale negli ultimi 50 anni, infierendo sul territorio-paesaggistico, ahimè,
Almeno sulle vicende succedute alla legge 1150/1942; la vicenda di Fiorentino SULLO e le conseguenze derivate, approvava in via definitiva la “Variante al PRG (vecchio di oltre vent’anni, meglio dire
quaranta) – Criteri per la perimetrazione dei sottocomparti nelle zone C”.
L’operato e la decisione inquieta e preoccupa. Non assumerebbe particolare rilevanza
se, come si è detto in precedenza, non fosse che si tratta di una pregiatissima collina
“MontePizzuto” ad altissima valenza paesaggistico-ambientale, miracolosamente sfuggita
alla “urbanizzazione”, rimasta salva, naturale, incontaminata e ancora “vergine”, che
viene irresponsabilmente consegnata alla devastazione, allo scempio e alla
cementificazione. Un’area di 150 HEttari sulla quale dovrebbero realizzarsi 1.500.000
mc per un insediamento di 15.000,00 NUOVI ABITANTI, IN UN COMUNE A
CRESCITA DEMOGRAFICA PIATTA E CARICO URBANISTICO “ZERO”.
Se non “irrazionale follia omicida”, come altro la si può definire!
L’inquietudine monta, e si trasforma in rabbia, quando si constata l’ignoranza,
l’incompetenza, l’incapacità, e soprattutto la viltà di un meschino e vergognoso Governo
del Territorio che, non essendo in grado di pensare, programmare e amministrare
l’urbanistica della sua città, consegnandola allo sbando e portata allo sbaraglio, lo lascia
in balia della Proprietà Fondiaria che, con il massimo rispetto, non ha alcuna “possibilità”
di esercitare funzioni “comuni” e nell’interesse “collettivo”.
Per quel che mi riguarda, rinunciare a pianificare correttamente, con competenza e
responsabilità la “Città Pubblica” che si amministra è da meschini!
Per quanto di nostra competenza. riteniamo che:
LO STRUMENTO ATTUATIVO DEL PRG/PUG, PER DEFINIZIONE È IL PIANO
PARTICOLAREGGIATO PEREQUATIVO ESECUTIVO (P.P.P.A.E.)
ovviamente
di esclusiva iniziativa pubblica e con la partecipazione e ascolto della comunità e di tutti i
potenziali stakeholders, pubblici e privati!
Bisogna abolire e vietare i Piani di Lottizzazione per la Pianificazione Attuativa
Particolareggiata Perequativa Esecutiva.
Al massimo si possono prevedere e utilizzare soltanto per “piccoli assestamenti/
adeguamenti” (Piani di Assestamento) di aree fondiarie già definite all’interno dei Piani
Particolareggiati Perequativi Attuativi Esecutivi, già redatti dalla Pubblica Amministrazione
con visioni ampie, luminose e belle, per far vivere i suoi cittadini in Città dell’orgoglio e del
Benessere.
Grottaglie, 12 dicembre 2023
Arch. Antonio FANIGLIULO