CASTEL SAN GIORGIO (SA) L’EX SINDACO FRANCESCO LONGANELLA SCRIVE UNA LETTERA ALLA SINDACA PAOLA LANZARA ED AI CONSIGLIERI COMUNALI

IL VASO ERA COLMO – ORA SPIEGO TANTE COSE

di Giovambattista Rescigno

L’ex Sindaco Francesco Longanella in una lunga lettera indirizzata al Sindaco Paola Lanzara e per conoscenza ai consiglieri comunali del Comune di Castel san Giorgio (SA), quanto la sindaca Lanzara, ha dichiarato e leso con le sue affermazioni i precedenti amministratori del Comune dell’Agro Nocerino. La lettera è stata protocollata presso gli uffici comunali dall’ex sindaco la mattina del 2.1.2024, non appena sono riprese le attività amministrative dopo la pausa delle festività di Capodanno. La lettera, nasce sicuramente dopo che la sindaca ha pubblicato il resoconto delle attività amministrative fatte nel 2023, attività nelle quali si evidenziava l’inizio dei prossimi lavori dell’area-teatro all’aperto. Nella sua lunga lettera che non stiamo qui a commentare l’ex sindaco Longanella invece ricorda che l’opera venne finanziata ed approvata nel corso del suo mandato, e che quella approvazione era finita nel dimenticatoio, lo stesso dr. Longanella elenca una serie di disservizi arrecati alla città, relativamente ad opere e lavori iniziati e mai completati. Di seguito la lettera.

“Troppe volte ho evitato di contestare affermazioni e comportamenti lesivi per precedenti amministratori impegnati spesso con notevole sacrificio e passione politica, ma ora avverto forte la convinzione che certe affermazioni hanno un grave effetto diseducativo e bisogna intervenire.

Ho assistito senza commenti alla eliminazione della efficace azione amministrativa di educazione alla legalità, che tanto successo aveva riscosso negli studenti della terza media degli istituti di Castel San Giorgio capoluogo e di Lanzara e dei rispettivi familiari e docenti.

Ho letto con sofferenza del fallimento della San Giorgio Servizi, da molti percepito come se i Sangiorgesi fossero incapaci di gestire una azienda di grande valenza sociale e occupazionale e mi dispiace per la sofferenza che avrà provato chi aveva risanato e resa attiva ed efficiente la società con il plauso di amministratori, lavoratori, sindacati e cittadini.

Ho visto trasformare in struttura decadente, ignorata e disorganizzata la Villa Calvanese, amata da tanti cittadini e di tanti Presidenti e associati, che l’avevano fatta diventare centro di cultura, di arte, di recupero di vecchie e gloriose attività artigianali, di inclusiva e apprezzata compagnia teatrale, di spettacoli e di iniziative varie che avevano fatto di Taverne un centro vivo e vitale. Molti ricordano con rimpianto l’accorrere di moltitudini di persone ad ogni occasione e la presenza fra gli iscritti alla associazione “Amici di Villa Calvanese” di centinaia di persone anche di altre Province.

Sto vedendo inutilizzata la ex Marina Militare, la cui gratuita acquisizione, ottenuta con notevole impegno dal Demanio, aveva fatto festeggiare amministratori, tecnici e collaboratori tutti, quando

– tornando da Napoli – esibimmo il contratto di passaggio di proprietà a favore del nostro Comune.

Ho registrato con rimpianto il fallimento del sogno, che era anche un impegno, di farne con Villa

Calvanese una opportuna occasione di reddito.

Il mio cuore ha pianto nel constatare che avevate rinunciato al “Fondo di Solidarietà” che due volte all’anno permetteva di donare ai bisognosi un po’ di risorse, ricavate dalle donazioni di Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio, oltre che dal 5 per mille di cittadini volontari e dalla rinuncia ai gettoni di presenza di tutti i Consiglieri Comunali.

E’ raccapricciante sentir parlare della Casa Comunale per il clima che si vive di tensioni e di paura, condito da espressioni che superano la decenza; di assenza di sorriso e di dolcezza, di rispetto verso subalterni e collaboratori: ha dell’incredibile e spero di essere smentito.

Non sembra piacere la corsa alle inaugurazioni di strutture programmate e iniziate da altri senza nemmeno citarli e, magari, di opere anche già inaugurate diversi anni prima.

Mi vergogno di sentir parlare della corsa dei genitori che pagano a caro prezzo la gioia di due-tre figli, perché debbono accompagnarli a scuola in strutture distanti fra di loro e costringendo parecchi a iscriversi in Istituti di altri Comuni. Ricordo con sofferenza quando – specie per l’impegno dei responsabili dell’Istruzione e dei Lavori Pubblici di precedenti amministrazioni – si erano programmati interventi antisismici e ristrutturazioni da realizzare in tempi contenuti e con pochissimo danno per gli alunni e gli studenti.

Mi sarebbe piaciuto sentir parlare di più di Solofrana, carenza di personale specie in settori strategici, modello gestionale amministrativo, PUC, sede distrettuale di Materdomini, viabilità, ecc.

Meritano inoltre attenzione le pesanti contestazioni e accuse dei Consiglieri di Minoranza, che necessitano di approfondimento e di riscontri.

Non piace a noi poveri meridionali la mancata Delibera di Consiglio Comunale di condanna della proposta del sen. Calderoli sull’autonomia regionale.

Ma non posso ignorare alcune notizie o comunicati che fanno apparire i precedenti amministratori come buontemponi buoni a nulla e invitano a gridare “finalmente, son venuti i salvatori di questo povero Comune”.

Già la sua affermazione di circa due anni fa, quando diceva che aveva ottenuto 50 mila euro dalla Regione per risolvere il problema della discarica dei rifiuti di Trivio Lavatoio di cui nessuno si era preoccupato prima, meritava e merita correzione.

Spero che frattanto abbia colmato la sua ignoranza in merito e voglia, con lo stesso mezzo o con un comunicato ufficiale, dire che – grazie alla segnalazione del compianto geologo dr. Gennaro Barba – l’Amministrazione 2010-2015 aveva effettuato i dovuti accertamenti e aveva informato la Procura della gravità del problema, che superava le competenze e possibilità del Comune.

Non conosco bene tutti i vari passaggi che sono seguiti al sequestro del sito e spero che ora il Comune si attivi con forza per ottenere la soluzione del problema con i dovuti accertamenti e atti necessari e suggeriti già da un po’ di tempo dai tecnici da voi incaricati, i quali hanno confermato la gravità della situazione.

Colgo l’occasione solo per sottolineare che potrebbero esserci seri rischi sanitari e potrebbe esservi di aiuto leggere i verbali delle riunioni delle COMMISSIONI AMBIENTE E SALUTE. Esse furono costituite fin dall’inizio dell’Amministrazione 2010-15 ed erano composte da 10 membri ciascuna (esperti dell’amministrazione, competenti cittadini del nostro Comune e illustri consulenti esterni, fra cui docenti universitari specialisti in merito, tutti onorati di apportare il loro gratuito contributo per problemi di grande valenza sanitaria).

Altre considerazioni mi preoccupano quando di fatto si denunciano gravi negligenze precedenti riferite a politici anche attuali amministratori o a loro congiunti impegnati in ruoli di primo piano nelle precedenti amministrazioni.

Alcune frasi degli intervistati o degli estensori dei messaggi sui mass media sembrano incredibili sulle loro bocche. Comunque … spetta ad altri smentirli o correggerli.

Una persona, però, che dirige una squadra deve preoccuparsi di proteggere i meno esperti o ignoranti di eventi passati: così si aiutano a crescere bene, non denigrando chi li ha preceduti.

Fa ridere poi la recente sua esaltante comunicazione (spero che, in buona fede, sia stata mal interpretata dall’intervistatore) che l’amministrazione comunale – dopo 25 anni di oblio – avrebbe portato a casa l’ennesimo grande risultato: il teatro comunale diverrà un altro fiore all’occhiello per Castel San Giorgio. Sarebbe apprezzabile la messa a disposizione di tutti dei relativi atti.

Molti sanno che il teatro comunale è una possibile realtà grazie alle precedenti amministrazioni, mentre quella attuale l’ha ignorato per sei anni e si è accorta di recente che esisteva e che erano disponibili anche i fondi regionali e provinciali, oltre che le autorizzazioni ministeriali.

Chieda ai componenti dello staff di quel periodo la festa che fecero quando furono informati della approvazione del teatro scoperto, che era costato tanta fantasia e professionalità, tante peripezie e difficoltà di amministratori e tecnici.

Non solo. Gli amministratori attuali sono stati costretti a conoscere o ricordare questa possibilità quando i tecnici comunali hanno evidenziato che il progetto ERS non poteva essere realizzato, perché utilizzava terreno impegnato per il teatro (o, meglio, arena scoperta).

Forza Amministrazione! Con un po’ di impegno, potrete inaugurare un’altra opera; magari insieme alla variante alla cosiddetta via di fuga di Siano, chiamata PECOS-CPC.

Anzi, mi preoccuperò di segnalarvi opere che non abbiamo inaugurato durante l’Amministrazione 2010-15: voi sapete farlo molto bene. Viva Castel San Giorgio.

Non rimandate al suo terzo mandato, può darsi che si completano già prima le scuole (senza inaugurazione a lotti parziali) e potreste portare a termine e inaugurare anche qualche opera voluta, progettata e finanziata durante il vostro mandato”.

Saluti e buon lavoro a lei e a tutti gli amministratori.

Castel San Giorgio, 2 Gennaio 2024.