NASCE LA CICLOVIA DELL’ACQUA: QUATTRO NUOVE TRATTE, CON 190 CHILOMETRI PER INNAMORARSI DEL PIÙ GRANDE FIUME DI PUGLIA.

foto Avv. Michele Mirelli

“IN BICI SULLE VIE DELL’ACQUEDOTTO”: IN CORSO I LAVORI DELLA CICLABILE AGROTTAGLIE SU VIALE MATTEOTI –MARCONI-DIAZ-DELLE TORRI-QUARTIERE DELLE CERAMICHE-LA STAZIONE DI GROTTAGLIE-

di Vito Nicola Cavallo

Nutre e disseta a qualunque andatura, il farsi strada tiene, attraverso terre che per bellezza ti si radicano dentro: è la ciclovia di Acquedotto Pugliese, un chioccolìo di emozioni e fascino come l’acqua che scorre nel più grande fiume di Puglia. Esplorarla è alla portata di tutti e col realizzarsi di ulteriori tratti sarà ancora più facile. I lavori, recentemente aggiudicati, si completeranno nel 2026 collegando il tratto attuale in Valle d’Itria alla Murgia gioiese, passando da quella olivata del barese, sino alla Costa Sveva e di lì verso le sorgive terre spinazzolesi. Un percorso della più ampia ciclovia che, da Caposele in provincia di Avellino a Santa Maria di Leuca nel leccese, attraversa tre regioni, unendo ulteriormente le comunità.


“La dorsale che porta l’acqua in Puglia dalle altre regioni – spiega il presidente della Regione Michele Emiliano – è un’opera di ingegneria straordinaria che sarà presto arricchita da una delle più importanti ciclovie artificiali mai realizzate. La nuova infrastruttura permetterà di guardare la Puglia da un altro punto di vista e consentirà ai Comuni, ma anche ai privati proprietari di casolari e altre strutture abbandonate, di realizzare una serie di interventi collaterali per fornire assistenza tecnica alle biciclette, ospitalità, food o altri servizi. Questi servizi arricchiranno il territorio e consentiranno di indirizzare l’offerta turistica anche nelle aree interne, e non solo sulla costa, favorendo l’obiettivo della destagionalizzazione. Attraverso la ciclovia, l’Acquedotto Pugliese e la Regione Puglia hanno messo a segno un record di velocità nell’impiego dei fondi del PNRR, ma hanno anche portato a compimento un’idea formidabile che ben rappresenta l’idea di futuro che la Puglia ha in mente: un futuro sostenibile e a basso impatto ambientale dove l’attività fisica e la mobilità dolce diventano una vera e propria medicina per combattere le malattie a più alto rischio per il futuro della nostra popolazione”.

“La Puglia offre ciclovie di grande interesse, inserite nel Piano regionale della mobilità ciclistica, che sviluppa percorsi per circa 2300 km su territorio pugliese i quali si integrano con reti nazionali e internazionali – aggiunge l’assessore ai Trasporti e alla Mobilità Sostenibile, Anita Maurodinoia –. La Ciclovia dell’Acquedotto pugliese è una infrastruttura di grandissimo valore per la Regione Puglia perché abbraccia diversi ambiti, dal turismo alla mobilità sostenibile, dalla valorizzazione del paesaggio a quella del patrimonio immateriale e materiale pugliese. La creazione di una rete ciclabile sicura, accessibile e diffusa sul territorio è, del resto, imprescindibile per promuovere la mobilità dolce e il cicloturismo, migliorando la qualità della vita e dell’ambiente grazie all’offerta di infrastrutture per una mobilità alternativa all’auto privata”.

“L’interconnessione ci rende unici come acquedotto, ancor più – sottolinea il presidente di AQP Domenico Laforgia – della meravigliosa opera ingegneristica del canale principale: il fiume “nascosto” della Puglia, con 245 chilometri che partono a poche centinaia di metri dalle sorgenti della Sanità di Caposele (AV) e terminano a Monte Fellone, nell’agro di Martina Franca (TA). Unioni, legami, che vanno oltre gli schemi idrici: con la ciclovia dell’acqua avviciniamo i cittadini alla nostra opera e miglioriamo la comprensione reciproca. Favoriamo come Gruppo la coesione economica, sociale e regionale. Valori che ci consentono di mettere il nostro ingegno sempre al servizio del territorio, per un benessere che dall’acqua trova sempre diverso giovamento”.

La Ciclovia dell’acqua

Finanziata da Regione Puglia (con fondi regionali e del Pnrr) e realizzata da Acquedotto Pugliese, la Ciclovia propone un itinerario dedicato a passeggiate in bicicletta, promuovendo un turismo ecosostenibile e rispettoso della storia e dei luoghi. Il tragitto attuale si estende per un totale di circa 24 chilometri tra Cisternino (BR), Ceglie Messapica (BR) e Martina Franca (Ta), rappresentando il primo stralcio di un più ampio percorso della rete ciclabile regionale pugliese, ma non solo: è il secondo percorso ciclabile europeo su acquedotto, è parte dell’Itinerario Ciclabile Nazionale n. 11 (Ciclovia degli Appennini) della rete Bicitalia.


I lavori avviati nel 2024, del valore di 35 milioni di euro, riguardano la progettazione esecutiva e la realizzazione entro il 2026 di quattro nuovi tratti dell’itinerario turistico lungo la strada di servizio del Canale Principale di AQP. Nel dettaglio: 11,3 mln di euro sono destinati ai lavori del tratto Bitonto-Gioia del Colle (45,5 km); 13,3 mln di euro per il percorso da Gioia del Colle a Cisternino (57 km); 7,6 mln di euro per il collegamento da Castel del Monte a Bitonto (31 km); 7,2 milioni di euro per il completamento da Spinazzola a Castel del Monte (35 km), che portano la Ciclovia fino al confine con la Basilicata. In totale, nel 2026, i chilometri nel territorio pugliese saranno 192.

Il progetto prende il via nel 2010 con il finanziamento di 2,4 milioni di euro, per la realizzazione del percorso ciclabile sulle vie dell’acquedotto, attuato dall’acquedotto pugliese con i fondi regionali dell’assessorato ai trasporti- Mobilità Sostenibile e Ciclabilità della Regione Puglia nel tratto da Locorotondo a Grottaglie (Monte Fellone) per circa 22 chilometri. “ IN BICI SULLE VIE DELL’ACQUEDOTTO” (GEA-progetti) ,lo studio di fattibilità della ciclovia lungo il Canale principale dell’Acquedotto nel tratto compreso tra Venosa (Pz) e Grottaglie (Ta) è il progetto preliminare di un tratto campione da Locorotondo a Grottaglie, in Valle d’Itria, che attraversa anche i territori comunali di Cisternino, Ostuni, Ceglie Messapica, Martina Franca, Villa Castelli. Era già previsto anche il collegamento della ciclovia con le stazioni di Locorotondo e Grottaglie per favorirne l’accessibilità con il servizio bici+treno. Le strade di servizio dell’Acquedotto pugliese, come potenziali sedi di ciclovie, furono individuate nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale CYRONMED – Cycle Route Network of the Mediterranean, promosso, coordinato e realizzato dall’Assessorato ai Trasporti della Regione Puglia per definire gli itinerari principali delle reti ciclabili Bicitalia ed EuroVelo passanti per i territori interessati (area ArchiMed).

L’assessore al turismo di Grottaglie (2006-11) dichiarava il progetto “di rilevanza strategica per lo sviluppo turistico del polo della Valle d’Itria ( di cui Grottaglie è parte importante) e della nostra città, se si considera che il movimento ciclo-turistico coinvolge più di un milione di ciclisti interessati a questo tipo di reti, e l’asse Venosa-Grottaglie con bretella di collegamento Bari-Gioia del Colle, diventerà parte integrante delle direttrici della rete ciclabile regionale, i cui itinerari principali sono stati individuati con il progetto di cooperazione CYRONMED che si svilupperà per 250 chilometri e rivestirà carattere di particolare pregio non soltanto ai fini della valorizzazione, tutela e promozione dell’intera opera idraulica dal punto di vista dell’infrastruttura esistente, ma soprattutto quale potenziale strada ciclabile e ciclopedonale di assoluto rilievo storico, culturale e paesaggistico-ambientale, e didattico (considerato che sono previsti l’ ecomuseo dell’acquedotto ed il museo della tecnica costruttiva dell’acquedotto pugliese) al riguardo è importante evidenziare la realizzazione della centrale idroelettrica proprio di Monte Fellone. Il turismo in bicicletta, quindi, può rappresentare nelle aree rurali ( in cui il progetto si sviluppa), un’occasione di svago quale motivo per conoscere luoghi interessanti e specifici della cultura tipica pugliese contribuendo alla valorizzazione economica e allo sviluppo sostenibile di territori spesso marginali ma ricchi dal punto di vista naturale, storico ed ambientale.”

 In questi giorni l’amministrazione comunale guidata dal sindaco D’Alò ha iniziato i lavori del tracciato di Grottaglie, con il tratto che percorre viale  Matteotti per il completamento e messa in sicurezza del collegamento ciclabile tra i comuni di Martina Franca, Villa Castelli e Grottaglie nell’ambito della Ciclovia dell’Acquedotto, il percorso, infatti, passerà attraverso le strade rurali giungendo in via D’Amuri e via Messapia. Su quest’ultima il progetto prevede la realizzazione di una pista ciclabile in sede propria con doppio senso di marcia, opera in questi giorni in fase di realizzazione. I lavori in corso,  di rifacimento dei marciapiedi di Viale Matteotti, prevedono il proseguimento della pista ciclabile sino a Via Marconi e via Diaz e dunque proseguire per  via delle Torri, Quartiere delle Ceramiche e Centro Storico, collegando anche la Velostazione-presso la Stazione di Grottaglie .

 Da ricordare che nel giugno 2010 partiva “ IL PROGETTO DI BIKE SHARING”, progetto presentato dall’assessore al turismo amministrazione 2006-2011

 “Il progetto di noleggio di biciclette detto bike sharing  finanziato per l’80% dal ministero dell’ambiente, offrendo alla città  un contributo al sistema di trasporto leggero e si sarebbe  articolata nell’installazione nel quartiere delle ceramiche (parco dell’accoglienza) di un modulo  “velostazione-container” (proposto dalla Tecnomobility di Bari Servizi ed Innovazioni per il Territorio-nell’ambito del Progetto “Ali in Bici”, vincitore del bando di concorso “Principi Attivi” 2008;) delle dimensioni di244 x 259 x 1220 con  strutture basculanti parasole e box bici  e bagagli con serratura elettronica coibentato con distributore automatico per ricambi per biciclette e snack è dotato di a moduli fotovoltaici (circa 20 mq), modulo bagno e video camera di sorveglianza e centrale di comunicazione e dotato d’impianto di condizionamento attrezzato con tavole e sedie, il costo complessivo dell’intervento è stimato in 60 mila euro”

Un progetto del 2010, di rilevanza strategica per lo sviluppo turistico della nostra città, se si considera che il movimento ciclo-turistico coinvolge più di un milione di ciclisti interessati a questo tipo di reti e progetti e che, diventerà parte integrante delle direttrici della rete ciclabile regionale, i cui itinerari principali sono stati individuati con il progetto di cooperazione CYRONMED. Il turismo in bicicletta, quindi un’occasione di svago quale motivo per  conoscere luoghi interessanti e specifici della cultura tipica della città d’arte di Grottaglie  contribuendo alla valorizzazione economica e allo sviluppo sostenibile del nostro territorio.