Quasi al termine i lavori di “RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE PUBBLICHE DELLA ZONA 167 SUD”, per un importo di euro 670.00,00, una realizzazione che avrebbe dovuto riqualificare area pubblica, che già di per se non era qualificata come reale spazio urbano. Dunque un progetto simile alla sistemazione del verde di abitazioni private in campagna o al mare di, un lavoro da giardiniere, in cui si spalmano strisce di asfalto bituminoso che separano “isolette” di terra con erba ed alberi …e le …famose PANCHINE. Un spazio di un quartiere denominata sul cartello dei lavori “ZONA 167 SUD”, già la riqualificazione dovrebbe prendere il via dal nome del quartiere, denominato dalle amministrazioni precedenti “Parco degli ulivi”, e magari utilizzare basole di pietra calcarea in sostituzione del poco “green” asfalto bituminoso.
Dunque una realizzazione che “bocciamo” senza appello, fatto salvo lo spazio per la collazione della fo’cra per i prossimi anni. Ripropongo alla città il progetto ( questo si una progettazione di riqualificazione) della PIAZZA DI CRISTALLO dell’architetto Antonio Fanigliulo, in cui il significato di piazza prende significato e spessore architettonico ed urbanistico, non riducendo lo spazio urbano in “giardinetto” da casa privata.
di Antonio Fanigliulo
LA QUALITÀ URBATETTONICA DEGLI INTERVENTI PUBBLICI.LEGGERE E CAPIRE UN PROGETTO URBATETTONICO.
L’ARCHITETTO ANTONIO FANIGLIULO “L’OBBLIGATORIETÀ – LA DEQUALIFICAZIONE – IL VALORE E I COSTI DEL DEGRADO LEGGERE E CAPIRE UN PROGETTO URBATETTONICO”. LA PIAZZA DI CRISTALLO.
Ospitiamo ideogrammi progettuali dell’architetto grottagliese Antonio Fanigliulo, elaborazioni e contenuti di considerevole valore urbanistico ed architettonico, al quale abbiamo chiesto di voler approfondire la situazione urbanistica ed architettonica dell’ultimo trentennio della città di Grottaglie. L’architetto Fanigliulo nell’agosto del 2022 pubblicava, in merito, la sua analisi dettagliata affermando che “la qualità urbatettonica degli interventi pubblici (obbligatorietà – la dequalificazione – il valore e i costi del degrado) leggere e capire un progetto urbatettonico“ LA PIAZZA DI CRISTALLO ” Piazza San Francesco De Geronimo. Da troppi anni, sempre più spesso e con incalzante frequenza, ci tocca leggere o apprendere notizie del tipo: 07.03.2022 Gir-Grottaglie in rete: “la scuola Sant’Elia sarà demolita e ricostruita con i PNRR”; 22.07.2022 Grottaglie, PD e parte della minoranza insistono: “la pista ciclabile (appena realizzata) va smantellata … Molti consiglieri di maggioranza erano all’oscuro del progetto” ; 27.07.2022 Mozione presentata in Consiglio Comunale della città da parte della minoranza per Piazza San Francesco De Geronimo: «grave degrado nella piazza simbolo di Grottaglie» Opposizione attacca amministrazione: «Ridate dignità a San Francesco De Geronimo»; 30.07.2022 Comunicato stampa del PD: « la distruzione della macchia mediterranea nella zona 167 nord per realizzare un centro di raccolta rifiuti in un’area altamente popolata e la presenza di strutture dedicate all’infanzia e alla disabilità»; 19.08.2022 Il giornale. artestv.it: “Temporali estivi che mettono in ginocchio la Città delle ceramiche, nubifragi dei giorni scorsi … allagato parte del Centro Storico e la ormai famosa pista ciclabile di via Messapia. … I lavori effettuati negli ultimi anni … non hanno superato lo stress-test del consistente flusso di acque piovane, certificando di fatto l’inutilità delle opere pubbliche realizzate” .
Ancora, come non ricordare: anno 2021 il Restyling a-funzionale del parcheggio di via XXIV Maggio (adiacente gli uffici comunali). Con significativa riduzione di posti auto, difficoltà di mobilità e circolazione, già avviato al degrado; anno 2020 la polemica sorta per il rifacimento di PIAZZA VERDI, già frutto di un “Concorso di Progettazione Architettonica” (???) nel 2007. Dopo appena 15 anni viene smantellata e rifatta per conservarla (!) nel suo … “vuoto urbano”; anno 2010 il PARCHEGGIO DI VIA CRISPI (ang. via Leonardo da Vinci). Ubicazione assolutamente inopportuna e pregiudizievole (dequalificante) per il Quartiere delle Ceramiche interrompendo la continuità antropico-culturale, materica e la compattezza dello stesso aprendo una spazialità dissonante e amorfa. Anno 2006 la PIAZZA CIRO CAFFORIO. Altro fallimentare intervento, “vuoto urbano” per eccellenza, che anziché risolvere, al contrario favorisce il degrado urbano e innesca il pregiudizio sociale.4 anno 2000 la PIAZZA SAN FRANCESCO DE GERONIMO. Come si è detto, oggi sotto i riflettori della politica e della opinione pubblica per il suo precoce deterioramento, ovvero per la sua precaria funzionalità e/o inutilizzabilità!; anno 2000 il PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO E DEL QUARTIERE DELLE CERAMICHE.
Che fine ha fatto? Qualcuno ne ha memoria? Verosimilmente, per come concepito, dai fatti dichiarato “inutile” perché inefficace!; 5 2007- 2008 il PIANO P.I.P. MONTE DELLA FORGIA. Uno scempio, una vergogna, un crimine! Uno dei più bei siti naturalistici e paesaggistici di Grottaglie, già osservato e biasimato dal noto poeta, scrittore e sceneggiatore felliniano, Tonino Guerra per la violenza paesaggistica che si stava compiendo su una collina di straordinaria bellezza;1998 – 2002 i distruttivi, degenerativi e aberranti PIANI DI LOTTIZZAZIONE della stagione 1998-2002, che hanno creato nuove periferie, con spreco di suolo e senza rilascio di aree utili per Standard Urbanistici né per l’edilizia residenziale pubblica e/o convenzionata ; anno 2002 la discutibile PIAZZA (?) PRINCIPE DI PIEMONTE, area di fatto sottratta alla vivibilità e all’uso collettivo mancando l’obiettivo della funzionalità all’entertainment ; anno 2020 La famigerata questione dei COMPARTI “C” che ormai ha assunto i connotati della tragedia, prodotta da visioni strumentali e scelte urbanistiche assurde, arbitrarie e sbagliate ; anno 2000 La ex Biblioteca di Piazza Ciro Cafforio: demolita ; anno 2000 La Scuola Materna di via Oberdan: demolita ; anno 2010 Il Centro per l’Agricoltura sulla via per Monteiasi: abbandonato ; 1980-2000 gli ASILI NIDO e SCULE MATERNE con aule cupe, degne di un “penitenziario” invece che spazi luminosi e solari, aperti nel verde in cui far crescere e studiare gli infanti ; 1973 – … IL CASTELLO EPISCOPIO. Cuore storico-antropico e fulcro culturale operativo della Città di Grottaglie, egregiamente funzionante ma lasciato in grandissima parte incompleto (praticamente cantiere) da quasi mezzo secolo, impedendogli di esercitare tutte le sue valenze.
Potrei continuare con vari altri interventi, vecchi e nuovi, e persino con quelli in essere, ancora non resi pubblici ma in parte già noti agli addetti ai lavori. E con lo spreco di suolo, di risorse e di denaro pubblico che si va facendo senza mai centrare alcun obiettivo! Tutti FALLIMENTI URBATETTONICI – e totale assenza di pianificazione – in cui l’unico obiettivo era, e rimane, quello di realizzare l’Opera Pubblica (magari per scopi elettorali, o altro) prescindendo totalmente da ogni attenzione ai caratteri estetici, paesaggistico-ambientali, antropici, culturali e talvolta persino da quelli tipologici e funzionali, e del benessere indor / outdor dell’opera da realizzare. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: anziché fare crescere, qualificare, rendere orgogliosi i cittadini di Grottaglie di vivere in una città bella, accogliente, organica e razionale, ricca di servizi, attrezzature e infrastrutture pubbliche di alta qualità e livello estetico-funzionale, al contrario li deprimono relegandoli nella mediocrità del dequalificato “vuoto urbano” e nell’isolamento più atavico e desolante. Sconcerta la totale assenza di spazi qualificati per la Cultura, l’entertainment, il relax, lo svago e per il Tempo Libero: GROTTAGLIE NON HA UNA PIAZZA URBANA CONTEMPORANEA DEGNA DI TALE NOME! Per non parlare poi della Mobilità! Per tutto ciò, a fronte dei numerosi insuccessi conseguiti in campo URBATETTONICO dalle varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi 30 anni al Governo della Città di Grottaglie, per le esperienze maturate e per tutto quello che mi è dato sapere e vedere, sempre più spesso sono portato a chiedermi se nella Città delle Ceramiche, presso gli Uffici Lavori Pubblici e Urbanistica del Comune si procede realmente alla valutazione dei progetti prima che vengano approvati e realizzati. Ovvero – tralasciando per un momento gli aspetti burocratici e privilegiando le componenti artistico-funzionale – se c’è una persona, un Dirigente, un Funzionario, un Impiegato, magari anche un semplice convenzionato, ma competente e capace (non dico di redigere un progetto architettonico, cosa molto difficile) almeno attento, esperto e preparato a LEGGERE E CAPIRE UN PROGETTO URBATETTONICO prima di approvarlo e di consentirne la realizzazione. Che potrebbe rivelarsi poi un fallimento: un dispendio di denaro pubblico, oltre che un affronto ai cittadini per una denigrazione dell’immagine della Città in cui vivono. Ciò mi sembra più che doveroso e necessario per evitare che si realizzino “obbrobri” (dei quali poi ci vergogniamo) che non rendono alcun beneficio alla comunità, degradano velocemente, dequalificano e svalorizzano gli ambiti urbani e persino la nostra stessa economia urbana.
Non è un caso che a Grottaglie, già da diversi anni, la rendita finanziaria ha sorpassato quella immobiliare.15 A mio parere, prima ancora che si avvii un’ investimento pubblico di significativo valore – che poi verosimilmente si tradurrà in uno spreco di risorse pubbliche – qualche professionista competente, in grado di fare una analisi sommaria dei parametri determinanti per comprendere la portata funzionale, i caratteri antropico-kulturali, l’impatto estetico, la valorizzazione e la qualificazione ambientale e persino economica dell’intervento stesso, è doveroso pretenderlo.
Forse sarebbe il caso che si istituisse proprio una commissione ad hoc almeno per valutare l’impatto estetico, funzionale, ambientale e paesaggistico, culturale delle Opere pubbliche che si intendono realizzare o rimodernare! 16 La Commissione Paesaggio operante presso la nostra istituzione comunale, oltre al ruolo di rappresentanza e di seggio, cosa controlla e valuta? E soprattutto, di cosa si occupa? Per la valorizzazione della Città, non dico che il Comune dovrebbe realizzare opere che vengano censite e tutelate dalla DGCC del MiBACT (Direzione Generale Creatività Contemporanea) ma almeno che ricevano il plauso e l’orgoglio collettivo per quanto 17 attiene funzionalità e bellezza, durabilità, salubrità e sicurezza . 18 Penso che la QUALITÀ URBATETTONICA DELLE OPERE PUBBLICHE sia determinante per il benessere e la crescita dei suoi cittadini. Temo che per avere una Grottaglie migliore – già fiore all’occhiello dell’Area Jonica – che continui a progredire e“contare” almeno nel panorama Provinciale e Regionale, dobbiamo attendere che arrivi un altro Gaspare Pignatelli, vero amante della sua città e dei suoi cittadini, incurante delle lobby politiche e, soprattutto, degli interessi personali! Da “faro” che eravamo negli anni ’60-’70 siamo diventati “fanalino di coda” della Provincia Jonica!”
In merito ha quanto dichiarato dall’architetto Fanigliulo, chiediamo di presentarci un suo “vecchio” progetto per la piazza dedicata al nostro san Francesco de Geronimo, denominato “ LA PIAZZA DI CRISTALLO ” Piazza San Francesco De Geronimo. Spiega l’architetto Fanigliulo che “L’anno 2000, per iniziativa di un Comitato appositamente costituitosi per dedicare una PIAZZA e celebrare il Santo concittadino Francesco De Geronimo, con l’assenso dell’amministrazione comunale dell’epoca, unitamente al compianto Prof. Leonardo Petraroli fui interessato per la progettazione – Programma di Riqualificazione e 20 Rigenerazione Urbana – della ex piazzetta Crispi, attuale Piazza San Francesco De Geronimo. Producemmo un “Progetto Preliminare” che denominammo “LA PIAZZA DI CRISTALLO” per via del suo audace aggetto in vetro su cui camminare e sporgersi sulla sottostante gravina di San Giorgio (via Crispi) e sul Quartiere delle Ceramiche. Si tratta di una “PIAZZA-TERRAZZA PANORAMICA CON GRADINATA FUNZIONALE A
SCENOGRAFIA URBANA, MEMORIAL E PARCO SCULTOREO TEMATICO SULLA VITA DI SAN FRANCESCO DE GERONIMO DA GROTTAGLIE”. Benché il lavoro fosse stato reso a titolo gratuito e il progetto passato al vaglio del 21 giudizio della critica architettonica nazionale e del consiglio di redazione di una nota e qualificata rivista di Architettura internazionale (l’ARCA 11/2006), per incomprensibili ragioni, forse per alcuni beceri “veti ad personam”, lo stesso progetto venne prima “eluso” e poi rigettato dalle autorità comunali per essere sostituito con un “ibrido” banale mellifluo intervento, assolutamente a-funzionale, che non suscitava, e non suscita, alcun interesse e non “emoziona” nessuno, specie per i turisti del Quartiere delle Ceramiche. Peraltro, scopiazzando la proposta avanzata dallo scrivente, disegnava quello che oggi vediamo realizzato e per il quale si lamenta la “dignita” del costruito per il rispetto del Santo! Chiunque può comprendere: se i progetti che si producono non intercettano la condizione esistenziale dell’Uomo nel suo tempo, ovvero non sono interessanti (validi e validabili) conseguentemente le opere che si realizzano difficilmente funzionano e, lasciate “al non uso” e all’abbandono,
precocemente degradano costituendo dei pericolosi “buchi neri” (Renzo Piano). A dimostrazione, scusandomi per la superbia, mi sia consentito evocare, a titolo di esempio, il CASTELLO EPISCOPIO che sono stato il primo a porlo sotto i riflettori della cultura, della politica, delle Istituzioni e della opinione pubblica. Benché rimasto cantiere da oltre 40 anni, tuttavia funziona egregiamente esercitando tutto il suo fascino antropologico del tempo, tutta la sua storia e la sua attrattività. Figuriamoci se fosse stato ultimato nella sua funzione primaria e principale di Polo Museale Territoriale (magari ponendolo in simbiosi con il MARTA). Per quanto alle ragioni della mozione presentata dalla opposizione in Consiglio Comunale il 27.07.2022, è appena il caso di evidenziare che Piazza San Francesco De Geronimo degrada non perché è venuta via qualche mattonella (facilmente integrabile), ma perché, come era facilmente prevedibile, è rimasta un “vuoto urbano” che non offre alcuna funzionalità, attrattività, operatività, emozionalità! Persino la “panoramicità”, 22 caratteristica unica, importante ed essenziale di questo sito è stata circoscritta in un cono ottico molto limitato e ristretto, senza poter cogliere la vista del quartiere stesso in tutta la sua ampiezza. Essa non è messa in relazione funzionale con lo spazio urbano e il territorio che la contiene e soprattutto con il Quartiere delle Ceramiche, per il quale, unitamente al 23 Castello Episcopio, la stessa dovrebbe costituire un valore funzionale aggiunto contemplando la storia, il belvedere offrendosi al relax. Insomma un attrattore urbano e turistico-culturale (oltre che per la distensione, lo svago e la meditazione) per leggere le stratificazioni storiche della Città, la storia del Santo, le peculiarità morfologiche del sito, le viste a perdita d’occhio sul territorio jonico. Provare l’emozione dell’opera nuova realizzata: sdraiarsi su un lieve prato verde, contemplando il Santo e il Castello, SPINGENDOSI NEL VUOTO, ALL’ALTEZZA DI 15 METRI, CAMMINANDO SU UN AUDACE PIANO DI CRISTALLO per godere l’incantevole paesaggio”.
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