DALLA REGIONE PUGLIA, AL VIA IL BANDO “MINIPIA”, PACCHETTI INTEGRATI DI AGEVOLAZIONE PER MICRO E PICCOLE IMPRESE.

È uscito il nuovo bando regionale per le micro e piccole imprese, MINIPIA, pubblicato oggi sul BURP (Bollettino Ufficiale della Regione Puglia) che sostituisce il vecchio TITOLO II. 

Col Presidente Emiliano e l’assessore allo sviluppo economico DelliNoci, abbiamo intensamente lavorato per migliorare una misura, il TITOLO II, che già in passato aveva raccolto il favore del mondo del lavoro pugliese. 

Un bando che risponde alle richieste del mondo produttivo, scritto dalla Regione Puglia in stretta sinergia con associazione datoriali,

sindacati, banche, associazionismo e altri stakeholder.

Il bando MINIPIA è stato pubblicato il 6 Febbraio con atto dirigenziale del Dipartimento Sviluppo Economico, Sezione Competitività, Servizio incentivi PMI e Grandi Imprese, a firma del capo sezione Giuseppe Pastore.

Le istanze potranno essere presentate sulla relativa piattaforma a partire da giovedì 29 Febbraio 2024.

L’ Organismo Intermedio che gestirà e valuterà le pratiche sarà  Puglia Sviluppo S.p.A.,la finanziaria in House della Regione Puglia.

Il nuovo bando racchiude tutti i settori economici all’infuori di quello del Turismo che a breve vedrà un bando specifico, il “MINIPIA TURISMO” che è già in avanzato stato di lavorazione da parte degli uffici dello sviluppo economico della Regione Puglia. 

Dopo la chiusura della vecchia programmazione dei fondi comunitari ‘14-‘20, che ha portato alla chiusura dei bandi, lo scorso 31 maggio, ecco che arriva, molto atteso dal mondo del lavoro, il bando MINIPIA, che dopo la necessaria fase di condivisione nella cabina di regia istituzionale del partenariato socioeconomico della Regione Puglia, sarà pronto, dal prossimo 29 Febbraio, per essere utilizzato al fine dello sviluppo e dell’occupazione.

Come per il vecchio TITOLO II, il MINIPIA sarà certamente oggetto di miglia di domande, giacché la misura ampiamente collaudata del pagamento della quota interessi  bancari più una parte di contributo a fondo perduto a fine investimento porta alle imprese un contributo non restituibile almeno del 50% è per alcune voci sino al 70% dell’investimento.

Sono state quasi 12mila le domande presentate e completate del TITOLO II, nella vecchia programmazione ‘14-‘20, per un totale di circa 940milioni di contributi a fondo perduto erogate alle piccole e micro imprese, con una crescita occupazionale notevole, pari a 23900 nuove ULA (unità lavorative annue).

Quindi nuova occupazione e consolidamento delle nostre imprese. 

Con l’Avviso MINIPIA si stabiliscono i  criteri per la concessione di agevolazioni alle micro e piccole

imprese per attività di innovazione tecnologica ed industriale, digitalizzazione e transizione energetica ed

ambientale, oltre allo sviluppo e alla qualificazione delle competenze al fine di consolidare e rafforzare

la competitività creando nuovi posti di lavoro. 

Il soggetto proponente, dopo aver attivato sulla piattaforma telematica disponibile sul sito

https://pugliasemplice.sistema.puglia.it/ il proprio profilo, avvia la compilazione della proposta

progettuale cui viene assegnato un codice pratica.

Una volta inseriti i dati sintetici obbligatori, il soggetto

proponente – direttamente o tramite referente accreditato e appositamente delegato su piattaforma – completa la compilazione della propria istanza, con il relativo business plain.

Il presente Avviso sostiene gli investimenti delle PMI volti a modernizzare metodi produttivi e/o di erogazione dei servizi.

Lo strumento intende agevolare  interventi nel settore manifatturiero-industriale, del commercio e dei servizi, realizzati dalle Micro e Piccole Imprese che avviano un programma di investimento,

attraverso un approccio trasversale ai temi dell’innovazione.

Ai sensi dell’articolo 4 del Bando MINIPIA, possono presentare istanza di agevolazioni le Micro e Piccole imprese, incluse le

imprese che acquisiscono la qualifica di MEDIA impresa esclusivamente per il tramite delle partecipazioni,

nonché i liberi professionisti, equiparati alle piccole imprese come esercenti attività economica.

Sono ammissibili le iniziative di cui alla “Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007 – Aggiornamento 2022”.

Sono escluse dai benefici del bando le imprese che operano nel settore della fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio; della fabbricazione di emulsioni di bitume e di catrame, della siderurgia e della fabbricazione di tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio (esclusi quelli in acciaio colato).

Inoltre, come da regolamento europeo, sono esclusi dai finanziamenti le imprese che operano nei seguenti settori:

fabbricazione, trasformazione e commercializzazione del tabacco e dei prodotti del

tabacco;

infrastrutture aeroportuali;

attività di smaltimento dei rifiuti in discariche;

impianti di trattamento dei rifiuti residui, eccetto gli investimenti in tecnologie per il recupero di materiali dai rifiuti residui ai fini

dell’economia circolare;

produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione,

stoccaggio o combustione di combustibili fossili, eccetto la sostituzione degli impianti di

riscaldamento alimentati da combustibili fossili solidi, vale a dire carbone, torba, lignite, scisto bituminoso, con impianti di riscaldamento alimentati a gas ai seguenti fini:

– ammodernamento dei sistemi di teleriscaldamento e di teleraffreddamento per portarli allo stato di «teleriscaldamento e teleraffreddamento efficienti»,

– ammodernamento degli impianti di cogenerazione di calore ed elettricità per portarli allo stato di «cogenerazione ad alto rendimento»;

Inoltre, non sono ammissibili le attività di ricevitoria, commercio al dettaglio di generi di monopolio e le attività di giochi, lotterie e scommesse.

il presente Avviso non può inoltre riguardare:

gli aiuti per le attività connesse all’esportazione verso paesi terzi o Stati membri dell’UE;

gli aiuti subordinati all’uso di prodotti nazionali rispetto a quelli d’importazione;

gli aiuti concessi nel settore della pesca e dell’acquacoltura;

gli aiuti concessi nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli;

gli aiuti concessi nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, nei casi

seguenti: quando l’importo dell’aiuto è fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati

da produttori primari o immessi sul mercato dalle imprese interessate; quando l’aiuto è subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori

primari.

Infine sono anche esclusi dal presente bando a gli aiuti a favore del settore dei trasporti e delle relative infrastrutture.

Le iniziative agevolabili con il MINIPIA devono essere riferite a unità locali ubicate/da ubicare nel territorio della Regione Puglia.

L’impresa decade dal beneficio dell’aiuto se questa, o altra impresa con la quale vi sia rapporto di controllo o collegamento delocalizza o una sua parte in un territorio diverso dall’Unione Europea e dallo Spazio Economico Europeo nei tre anni successivi alla

data di completamento dell’investimento, per data di completamento dell’investimento si intende la data relativa all’ultimo titolo di spesa ammissibile.

Le imprese beneficiarie degli aiuti della misura MINIPIA si impegnano al mantenimento delle ULA, ovvero la forza lavoro, nel territorio della Regione Puglia, conteggiate nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda. 

L’incremento dei livelli occupazionali presso l’unità locale oggetto di agevolazione, anche con particolare attenzione all’occupazione femminile, comporterà l’applicazione di una premialità

sull’agevolazione.

Il MINIPIA (mini Pacchetto Integrato di Agevolazione), rivolto alle piccole e micro imprese deve essere costituito da:

a) Investimenti Produttivi in chiave di tecnologie abilitanti e di innovazione correlati ai temi della digitalizzazione e/o dell’ecosostenibilità che devono essere integrati con:

b) progetti di Innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e gestionale delle imprese;

che possono essere integrati con:

c) progetti formativi di qualificazione delle competenze volti alla trasformazione digitale, alla

transizione industriale sostenibile, alla transizione ecologica ed alla riconversione green, anche

promuovendo azioni di raccordo tra istruzione terziaria / universitaria e sistema produttivo;

d) investimenti a favore della tutela ambientale;

e) acquisizione di consulenze specialistiche, programmi di Internazionalizzazione e di partecipazione a

fiere.

Nell’articolo 8 del bando MINIPIA sono elencate l’entità delle spese agevolabili che riguardano programmi

di investimento di importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili compresi tra 30mila euro e 5milioni di euro.

I programmi di investimento produttivo devono prevedere spese ammissibili non superiori al 90% del progetto integrato.

1)Gli investimenti per l’innovazione dei processi e dell’organizzazione non possono eccedere 1 milione

euro e l’intensità di aiuto della Regione Puglia  è nella misura massima del 55% di fondo perduto.

2)Gli investimenti per l’innovazione a favore delle PMI non possono eccedere 1 milione euro e l’intensità di aiuto della Regione Puglia non supera il 50% di fondo perduto.

3)Gli investimenti per la formazione non possono eccedere 500mila euro e l’aiuto della Regione Puglia non supera il 70% di fondo perduto.

4)Gli investimenti per la tutela dell’ambiente non possono eccedere 3 milioni di euro e l’intensità di aiuto della Regione Puglia non supera il 65% di fondo perduto.

5)Le spese per servizi di consulenza e di internazionalizzazione non possono superare 500mila euro e l’intensità di aiuto da parte della Regione Puglia  non supera il 50% di fondo perduto.

6)Le spese per la partecipazione alle fiere non possono superare 500mila euro e l’intensità di aiuto da parte della Regione Puglia  non supera il 50% di fondo perduto. 

Per “fondo perduto”, ovvero la percentuale di aiuto regionale, per tutti i tipi di intervento, si intendono le sommatorie tra sovvenzione diretta nella forma del contributo a fondo  perduto, contributo in conto impianti determinato sul montante degli interessi del finanziamento concesso dalle Banche e le operazioni di garanzia, controgaranzia, cogaranzia e riassicurazione, sul

finanziamento bancario concesso.

Sono ammissibili, ai sensi dell’articolo 10 del bando regionale MINIPA, le  spese per 

-la creazione di un nuovo stabilimento;

-l’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente;

-la diversificazione della produzione di uno stabilimento o un cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo del prodotto;

-acquisto del suolo aziendale e sue sistemazioni entro il limite del 10% dell’importo

dell’investimento produttivo; per i siti in stato di degrado del 15%;

-opere murarie e assimilabili (incluso l’acquisto dell’immobile);

-acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica ed in linea con i dettami dell’Industria 4.0;

-mezzi mobili targati solo se strettamente funzionali e pertinenti rispetto all’attività ammissibile svolta dall’impresa;

-studi preliminari di fattibilità e spese per progettazioni e direzione lavori;

-acquisto di brevetti, licenze,

know how e conoscenze tecniche non brevettate, nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi;

-acquisto di programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e

gestionali;

costi salariali stimati relativi ai nuovi posti di lavoro creati per effetto di un investimento iniziale, calcolati su un periodo di due anni;

-servizi di consulenza e sostegno all’innovazione;

-promozione del sito Internet orientato al commercio elettronico,

-strategie di marketing;

-acquisizione di certificazione (non obbligatoria per legge) in ambito di parità di genere, di

prodotto, di ambiente, di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, nonché di responsabilità

sociale ed etica;

-servizi di consulenza specialistica in internazionalizzazione finalizzati a sviluppare il

progetto di promozione internazionale anche attraverso consulenze specialistiche prestate da export manager e digital export manager;

-partecipazione a fiere internazionali in Italia e all’estero e ad eventi  collegati quali workshop, eventi B2b;

-spese per la partecipazione a fiere virtuali e per l’utilizzo di piattaforme di matching/ricerche profilate collegati alle fiere;

-istituzione temporanea, per un periodo massimo di 12 mesi, all’estero e/o in Italia di spazi espositivi o di esposizioni virtuali per la promozione dei prodotti/brand sui mercati esteri.

Nel bando regionale  MINIPIA non sono invece ammesse ad agevolazione regionale le spese 

relative a:

-spese  di pura sostituzione;

-spese notarili;

-spese relative all’acquisto di macchinari ed attrezzature usati;

-titoli di spesa regolati in contanti;

-spese di funzionamento;

-spese relative all’acquisto di scorte;

-spese sostenute con commesse interne di lavorazione;

-titoli di spesa nei quali l’importo complessivo dei beni agevolabili sia inferiore a 500 euro;

-consulenza avente per la predisposizione della domanda di contributo e della

rendicontazione;

-spese relative all’acquisto di mezzi mobili qualora non strettamente funzionali all’attività;

-IVA.

Come si può vedere si tratta di un pacchetto integrato di aiuti necessario per creare nuova occupazione e per migliorare la competitività delle imprese che spazia su un vasto panorama di interventi che va dagli acquisti di suoli e immobili, agli investimenti per opere murarie, dagli acquisti di macchinari, alle consulenze, dalle spese per il nuovo personale assunto, alla formazione del personale stesso,  dalle spese per la promozione del prodotto, sopratutto virtuale, sino alla strategia della internazionalizzazione.

Siamo certi che da subito, ovvero dal 29 febbraio, le imprese Pugliese sapranno cogliere a piene mani questo opportunità per la loro crescita al fine anche dell’implementazione dei livelli occupazionali.

Un’altra buona pagina di politica della Regione Puglia che nella scorsa programmazione ha speso quasi il 100% dei contributi comunitari assegnateli.

Cosimo Borraccino

Consigliere del Presidente della Regione Puglia per l’attuazione del “Piano Taranto”.