DEMOLIZIONE MONUMENTO AI CADUTI. L’ARCHITETTO FANIGLIULO “FERMIAMO I VANDALI PER FERMARE L’ENNESIMO SCEMPIO” ED INTERPELLA LA SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA, BELLE ARTI E PAESAGGIO DI TARANTO.

FANIGLIULO “RISPETTO PER L’OPERA SCULTOREA E DI ARCHITETTURA MA SOPRATTUTTO PER IL MESSAGGIO DI CUI È PORTATRICE LA MEMORIA DEI CADUTI IN GUERRA PER CONSENTIRCI LA LIBERTÀ”.

Oggi abbiamo dato notizia della demolizione di  una parte della realizzazione architettonica-urbanistica ed artistica del Monumento dedicato ai propri cittadini caduti nei due conflitti mondiali. Dopo la mancata demolizione della scuola di via Don Minzoni-S.Elia, qui l’opera è iniziata. Ma veniamo allo SCEMPIO IN CORSO, cittadini comuni ed alcuni architetti si sono attivati presso le sedi competenti per stoppare la demolizione di parte del perimetro del Monumento ai Caduti di piazza IV Novembre, richiedendo che l’autorità di tutela obblighi l’amministrazione a valutare ed applicare la legge LEGGE N. 633/41 E DAL DECRETO LEGISLATIVO 22 GENNAIO 2004, N. 42.Le fonti sono diverse che confermano che l’intera area in cui è inclusa l’esedra dell’Architetto Marcello Piacentini ed in complesso scultoreo di Sergio Sportelli realizzati nel primo dopoguerra (1956).

Non si è fatta attendere l’interessamento dei decani degli architetti pugliesi, Antonio Fanigliulo, il quale era riuscita “salvare” dalla demolizione la scuola di via Don Minzoni, preso atto dello scempio in corso ha inviata una nota al fulmicotone al COMUNE DI GROTTAGLIE Egr. Sig. SINDACO Avv. Ciro D’ALO’, ASSESSORE URBANISTICA e LL. PP. Arch. Giovanni BLASI, DIRIGENTE GENERALE AREA TECNICA Ing. Adele CELINO, RUP Geom. Luciano TRANI, ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE E ALLA CULTURA Prof. Antonio VINCI,  SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA, BELLE ARTI E PAESAGGIO DI TARANTO FUNZIONARIO DI ZONA RESPONSABILE DELL’ALTA SORVEGLIANZA Arch. Simonetta PREVITERO ,CONSIGLIERE COMUNALE Sig. Francesco DONATELLI, ORDINE ARCHITETTI PPC TARANTO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE Arch. Paolo BRUNI .Scrive Antonio Fanigliulo “

MANOMISSIONE DEL MONUMENTO AI CADUTI DI PIAZZA IV NOVEMBRE IN GROTTAGLIE

FERMIAMO I VANDALI PER FERMARE L’ENNESIMO SCEMPIO

RISPETTO PER L’OPERA SCULTOREA E DI ARCHITETTURA MA SOPRATTUTTO PER IL MESSAGGIO DI CUI È PORTATRICE LA MEMORIA DEI CADUTI IN GUERRA PER CONSENTIRCI LA LIBERTÀ

“Vengo raggiunto da alcune telefonate che mi informano che stanno demolendo la recinzione in ferro battuto e il coronamento in massello di pietra calcarea, lavorata a scalpello, del basamento che recinge l’area del Monumento ai Caduti in Piazza IV Novembre. Verosimilmente per restringere la stessa che fa da “scenografia” all’Opera d’Arte e iconografica realizzata da oltre 70 anni. Un vero insulto! Una vera, ingiustificata, gratuita e inutile VIOLENZA: all’Opera scultorea, all’Architettura piacentiniana, ma soprattutto al ricordo, al monito e al messaggio, sempre vivo e attuale che essi trasmettono:

LA MEMORIA DEI CADUTI IN GUERRA PER CONSENTIRCI LA LIBERTÀ

che evidentemente dimostriamo di non apprezzare, tradiamo e non meritiamo.

Anziché avere riguardo dell’esistente, cura di valorizzare l’Opera Artistica e sensibilità di onorare il Sacrificio dei Caduti riconoscendogli un maggiore rispetto areale, planimetrico e ambientale; al contrario, relegandola ad un ruolo marginale, viene compresso riducendogli la “profondità di campo”: insomma svalorizzando la “scenografia Urbana”! Sarebbe stato opportuno, e funzionale, incrementare la superfice di rispetto a tutta l’area del monumento stesso. Sarebbe stato come realizzare, per un quadro di valore, una cornice con un degno passepartout per dargli maggiore importanza, visibilità, luminosità e rilievo. Al contrario, il contesto viene mortificato, persino ridicolizzato, dall’incongruenza stilistica che nasce dalle linee rette delle Geometrie Auree e Classicheggianti dell’Impianto Architettonico della quinta monumentale, dal suo parallelismo e simmetria, contrapposto con le linee “decostruite” delle rotatorie, inopportunamente collocate proprio davanti al prospetto principale e all’ingresso all’area monumentale. Il tutto sembra fatto apposta per vanificare la scenografia urbana e ridurre la profondità di campo della visione prospettica. Per non parlare poi dell’”inquinamento visivo”, mescolamento di immagini, che le stesse rotatorie provocano alla lettura e alla fruizione dell’Opera d’Arte.

Pensare che Michelangelo Buonarroti, “dimostrando di poter concepire anche il disegno urbano come un’opera d’arte”, nel “disegnare” il capolavoro della piccolissima splendida piazzetta del colle capitolino – Piazza del Campidoglio – con grande maestria e un saggio ricamo di linee elicoidali centrali (a volume zero) ottenne l’effetto di far risultare il minuscolo spazio – in cui collocare la statua di Marco Aurelio – una grande piazza! Come anche non rilevare l’importanza che per sistemare il famoso Crocifisso di Cimabue nel Museo di Santa Croce a Firenze, furono incaricati i tre maggiori più importanti ed esperti architetti dell’epoca: Carlo Scarpa, Franco Albini e Giovanni Michelucci. Peccato che a Grottaglie, proprio gli “addetti ai lavori” sembrano difettare non solo di capacità progettuali, ma soprattutto di un deficit di cultura artistica: dalla Storia dell’Arte a quella delle’Architettura, del Paesaggio, dell’Urbanistica.

L’ignoranza mi ha sempre fatto paura! Soprattutto quando è sorretta dalla ciuca arroganza del potere!

Grottaglie meriterebbe un ASSESSORATO ALLA CULTURA, ma che sappia garantire e fare Cultura! Non mi dilungo sulla figura e sull’opera di Marcello Piacentini. Per questo già prima di me, e molto meglio di me, è stato fatto da altre sensibili, preparate, attente, responsabili e colti grottagliesi, che tengono alto il rispetto e la dignità della loro città. Mi auguro che quanti hanno responsabilità di Governo del Territorio nel Comune di Grottaglie, a qualunque titolo coinvolti, sappiano ravvedersi e – se non sono capaci di migliorarne il rispetto, la scenografia e la fruizione – almeno lasciare in “santa pace” il Monumento ai Caduti con il quale la Città delle Ceramiche orgogliosamente onora la memoria di tutti i CADUTI IN GUERRA . Avevamo già detto che l’Area di Porta sant’Angelo – piazza IV Novembre è un “SITO STORICO” pertanto è un luogo che andrebbe “CELEBRATO” con un progetto degno e consapevole di “accesso alla Città”. Magari liberandole il più possibile dalla “tirannia delle auto” (Le Corbusier). Viceversa, quello che si realizza è un intervento contorto e invasivo che non rende onore all’Area dell’all’antica “Porta Sant’Angelo, né merito al Monumento ai Caduti, né alla memoria storica del luogo! Cortesemente invito gli Organi comunali e sovracomunali preposti ad esercitare responsabilmente le loro funzioni!

RAVVEDETEVI!

rendetevi sapienti, perché la ignoranza, incompetenza, grottesca e spietata arroganza di qualcuno sta distruggendo una delle più belle Città di Puglia e d’Italia!

Se qualcuno ha tempo e voglia andasse a leggersi “Cesare BRANDI – Pellegrino di Puglia – editori Laterza – 1960 e 1977”. Dello stesso autore “Teoria del Restauro – Einaudi 1977”. Sicuramente le risulterà utile. Grottaglie, 21 febbraio 2024 Arch. Antonio FANIGLIULO”.

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