MONUMENTO AI CADUTI.E’ TUTELATO DAL PIANO PAESAGGISTICO TERRITORIALE REGIONALE(PPTR).ARCH. FANIGLIULO” NON MACCHIARSI DELLA VILTA’ DI QUESTO SCEMPIO”.

“SISTEMA DELLE TUTELE DEI CONI VISIVI E STRADE PAESAGGISTICHE E PANORAMICHE”. LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL PPTR TAVOLA SINOTTICA N° 494 DEL PPTR (COMUNE DI GROTTAGLIE) OBBLIGANO ALLA TUTELA.

LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL PPTR TAVOLA SINOTTICA N° 494 DEL PPTR (COMUNE DI GROTTAGLIE) OBBLIGANO ALLA TUTELA.

Avevamo già indicato le norme che tutelano l’opera intellettuale, anche in urbanistica ed architettura, e nello specifico la  legge  n. 633/41 e dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. Abbiamo approfondito la ricerca, bene, il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) della Regione Puglia nella tavola sinottica n° 494 del comune di Grottaglie: “SISTEMA DELLE TUTELE DEI CONI VISIVI E STRADE PAESAGGISTICHE E PANORAMICHE”   in rosso e verde …..e “SISTEMA DELLE TUTELE E DI RISPETTO DELLE COMPONENTI CULTURALI E INSEDIATIVE” in blu e verdino, rientrano il Monumento ai Caduti di Piacentini e non solo (ndr il monumento “LA TELA E LA BARBA) cioè anche la ex Scuola destinata ad ex Istituto d’Arte-di cui tratteremo in seguito. Riportiamo nel dettaglio quanto previsto cone immagini che seguono:

Per quanto premesso essendo un’opera pubblica sebbene ci sia la deroga,che verrebbe firmata dalla Regione Puglia,  valida per bene paesaggistici e UCP, dice: ” purchè in sede di autorizzazione paesaggistica o in sede di accertamento di compatibilità paesaggistica…..sembrerebbe che il parere paesaggistico o la compatibilità vada richiesto…….MA CIO’ E’ STATO RICHIESTO?

Attendiamo risposte e di seguito la seconda nota dell’Architetto Antonio Fanigliulo spedita a COMUNE DI GROTTAGLIE (TA). SINDACO Avv. Ciro D’ALO’,ASSESSORE URBANISTICA e LL. PP. Arch. Giovanni BLASI , DIRIGENTE GENERALE AREA TECNICA Ing. Adele CELINO ,RUP Geom. Luciano TRANI ,ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE E ALLA CULTURA Prof. Antonio VINCI ,SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA, BELLE ARTI E PAESAGGIO SEDE REGIONALE FUNZIONARIO DI ZONA RESPONSABILE DELL’ALTA SORVEGLIANZA DI TARANTO Arch. Maria PICCARRETA ,Arch. Simonetta PREVITERO, CONSIGLIERE COMUNALE Sig. Francesco DONATELLI,PROGETTO e DIREZIONE LAVORI: STUDIO ST.ART.T Ingg. Gianfranco TONTI e Stefano TOMASSI ORDINE ARCHITETTI PPC TARANTO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE Arch. Paolo BRUNI GROTTAGLIE

SEMBRA APPALTARE I LAVORI EDILI SENZA AVERE UN PROGETTO VALIDATO E DI QUALITÀ

MANOMISSIONE DEL MONUMENTO AI CADUTI

INTERVENTO DI PIAZZA IV NOVEMBRE IN GROTTAGLIE

FERMIAMO I VANDALI

PER FERMARE L’ENNESIMO SCEMPIO RISPETTO PER L’OPERA SCULTOREA E DI ARCHITETTURA MA SOPRATTUTTO PER IL MESSAGGIO DI CUI È PORTATRICE LA MEMORIA DEI CADUTI IN GUERRA PER CONSENTIRCI LA LIBERTÀ

ULTERIORE INVITO E PRECISAZIONI ALLA PRECEDENTE NOTA DEL 21.02.2024 “

“Per il dibattito civile di Intellettuali e Uomini di pensiero che si è scatenato, e per evitare che lo stesso venga inquinato da false argomentazioni e strumentali menzogne mi corre obbligo ritornare sull’argomento per sfatare la tesi, artatamente, o per non essere sufficientemente preparati, o documentati, qualcuno tenta di sostenere: “per salvaguardare la stazione di servizio con i suoi annessi, e realizzare la “mini pista di Go-Kart”, pardon, “rotatoria a clessidra”, è necessario invadere, eliminare e distruggere, parte significativa della recinzione e dell’area di sedime del Monumento ai Caduti dei due conflitti mondiali”: proprio l’ingresso monumentale segnato dai due “bastioni” – grandi ceppi a punta di diamante – posti a presidiare il solenne ingresso monumentale ed inquadrare la scalinata, che verrebbe anch’essa abbattuta. Ribadisco che TUTTO CIÒ È TOTALMENTE FALSO E STRUMENTALE! Verosimilmente inventato e sbandierato da qualcuno – lontano da ogni etica, sensibilità, cultura e responsabilità – interessato unicamente a salvarsi la faccia! Evidentemente serviva, e serve, un “PROGETTO”, non generico, improvvisato e dozzinale, studiato con la dovuta e necessaria sensibilità, cultura, conoscenza, attenzione, preparazione e creatività che tenesse conto, considerazione e rispetto dell’ ESISTENTE! E’ veramente incomprensibile e totalmente assurdo: per salvare un distributore di benzina – peraltro fuori legge – bisogna sfregiare e deturpare un’Opera Artistica di elevato e distinto valore Architettonico e Scultoreo, di significativa testimonianza e memoria storica e culturale, progettata da un noto e valente architetto, accademico d’Italia, Marcello Piacentini. Quando, le sue Opere, realizzate nelle principali Città italiane (via della Conciliazione a ROMA) riqualificano i contesti urbani, sono l’orgoglio, e persino “poli attrattivi”, di quelle comunità. E’ appena il caso di evidenziare, perché non si può assolutamente sottacere, che per disposizioni di Legge la Stazione di Servizio, già da diversi anni, doveva essere stata dismessa e, prima o poi, dovrà essere dismessa, e rimossa: la sua area di sedime restituita alla Città di Grottaglie. Tuttavia, nell’intento primario di salvaguardare – e per quanto possibile ripristinare – la memoria storica del luogo, i valori artistici, ambientali e paesaggistici del contesto urbano, valorizzare l’area e l’Architettura del Monumento ai Caduti negli ultimi due conflitti mondiali, nonché restituire alla Città uno spazio che (con la dismissione dell’impianto carburanti) renderebbe e ripristinerebbe un’area funzionale come era sempre stata finito agli anni ’50; già il 14.11.2023 mi adoperavo per dare all’amministrazione comunale un suggerimento / contributo professionale.

Per quanto mi pesa veramente molto continuare a riportare una mia ipotesi progettuale, ma altre se ne possono avanzare; quindi costretto – avendo avuto visione di un progetto “incongruo e irrispettoso del contesto urbano” che il Governo del Territorio della Città di Grottaglie si apprestava a definire – con spirito di collaborazione mi permettevo di suggerire, alle stesse Autorità Comunali, una proposta riassumibile:

1. NON TOCCARE ASSOLUTAMENTE, PER NESSUN MOTIVO O RAGIONE, TUTTA L’AREA DEL MONUMENTO AI CADUTI, compresa quella del marciapiedi che la perimetra, e ovviamente tutte le opere in essa ricadenti, anche sistemate a verde, come progettate e definite dall’arch. Marcello Piacentini: rispetto per la storia patria, la memoria, la cultura, l’arte. E’ appena il caso di ricordare che l’epigrafe riportata sul fregio del frontespizio dell’architrave di coronamento della quinta monumentale fu fatto dettare, a memoria dei popoli, dal compianto concittadino Sen. Gaspare Pignatelli, nientedimeno che all’insigne grande latinista Ettore PARATORE. (Ringrazio l’amico Dott. Franco Italo Spagnulo, attento estimatore, colto e vigile osservatore della memoria storica della nostra città, per avermi dato l’informazione).

2. puntare alla VALORIZZAZIONE DELL’OPERA DI PIACENTINI, e non alla sua “devastazione” eliminando l’ingresso monumentale segnato dai due “grandi bastioni a punta di diamante”. Quindi privando di una maggiore profondità di campo la quinta architettonica e il grande gruppo scultoreo di Sergio Sportelli. Quando invece può godere di una visuale più ampia e di un punto di fuga prospettico (focale) molto più lontano, persino ricadente nel vertice dell’angolo acuto di Piazza IV Novembre, molto oltre il Cinema Vittoria, e già in via Partigiani Caduti, a segnare, per chi arriva da Sud, “il punto di vista primario della PORTA DELLA CITTA’”;

3. MANTENIMENTO ASSOLUTO DEL TRACCIATO STRADALE VEICOLARE ESISTENTE, senza stravolgimenti e senza implementare – per tutto il tratto di attraversamento di Piazza IV Novembre e Porta Sant’Angelo – alcun inserimento di elementi formali nuovi e/o incongruenti, discordanti, di disturbo visivo o in contrasto con i caratteri paesaggistici consolidati del luogo e la geometria aurea della “quinta monumentale”, e senza inserimento di ulteriori volumi geometrici;

4. RIDUZIONE DELLA SUPERFICE ASFALTATA, e non “implementazione”! Quindi nessuna creazione di nuova viabilità veicolare;

5. Il tratto stradale davanti all’ingresso del Monumento ai Caduti, restituito alla pedonalizzazione, ovvero alla FORMAZIONE DELLA “PIAZZA IV NOVEMBRE” (oggi interamente occupata dalla Stazione di Servizio) IN CONTINUITÀ CON L’AREA DEL MONUMENTO AI CADUTI, a fargli da area di rispetto e passe-partout;

6. restituire alla Città, al Centro Storico, al Rione Paolotti e ai “commercianti dell’Uva e dei prodotti della terra l’area storica e funzionale di “FUORIPORTA”, che sarà resa pienamente fruibile e utilizzabile soltanto dopo la dismissione della Stazione di Servizio;

7. MANTENIMENTO DELLA STAZIONE DI SERVIZIO E DI TUTTI I SUOI ANNESSI (lavaggio ecc.) per tutto il tempo necessario allo spirare della sua concessione e/o dismissione. Ovvero: Nessun intralcio avrebbe comportato, né subito, dalla esecuzione dei lavori di “RICOMPOSIZIONE SPAZIALE” DI PIAZZA IV NOVEMBRE E PORTA SANT’ANGELO;

8. sistemazione dell’incrocio di Viale Venezia con Via Ennio, di assoluta necessità e urgenza per la sicurezza stradale e la creazione di idonei marciapiedi, per alcuni tratti sprovvista, soprattutto in curva, creando gravi pericoli per i pedoni costretti a camminare nella carreggiata stradale, rasenti ai veicoli che gli passano velocemente accanto;

9. NESSUNO STRAVOLGIMENTO DELL’AREA DI PIAZZA IV NOVEMBRE – PORTA SANT’ANGELO VIENE OPERATO! Ma solo il rispetto per il costruito antico, la storia, il paesaggio, il Monumento ai Caduti dei due conflitti mondiali, l’opera di Marcello Piacentini, oltre, ovviamente, LA RAZIONALIZZAZIONE DEI PERCORSI VEICOLARI, privilegiando comunque quelli pedonali per una CITTÀ A MISURA D’UOMO e non delle auto e dei suoi parcheggiamenti!;

10.adiacente, ma distinta, dalla Piazza IV Novembre, e soprattutto dall’area monumentale, si evidenziava la possibilità di realizzare un parcheggio urbano interrato in “silos meccanici automatizzati”, con possibilità di parcamento da 100 fino a 500 posti auto, mantenendo comunque la superfice di campagna a verde pubblico a raso; Come già riportato nella mia precedente nota del 14.11.2023, non sono previsti “espropri”!

Tuttavia, nell’evenienza si ricorda che si può – si deve – operare con la “Compensazione Urbanistica” come dettato dalla Legge Regione Puglia n. 18 del 30.04.2019. * Ancora una volta vorrei pregare le autorità comunali, e soprattutto lo Studio ST.ART.T, Ingg. Gianfranco TONTI e Stefano TOMASSI – che so non difettare di competenze specifiche – di fermarsi ed astenersi dal demolire, anche solo in parte, l’OPERA DI MARCELLO PIACENTINI E L’IMMAGINE AUREA DEL CONTESTO URBANO DI PORTA SANT’ANGELO. Di individuare una soluzione progettuale alternativa, nei termini innanzi espressi e nel rispetto dell’esistente. Di non macchiarsi della viltà di questo scempio e della vergogna di deturpare l’immagine limpida e pulita della geometria aurea del fondale architettonico, umiliandolo e realizzandogli proprio davanti il suo ingresso monumentale un indegno ghirigori di passaggio di auto e mezzi di trasporto di ogni genere. Non solo io, moltissimi cittadini di Grottaglie, di varia estrazione sociale, molto capaci, sensibili, preparati e colti, con determinazione e ragionevolezza chiedono di rispettare la storia, la memoria, l’arte, il paesaggio, l’architettura e l’armonia urbanistica di un Centro Storico da troppi anni vituperato. Di tutto ciò che il tempo ha stratificato e ratificato (Spazio,Tempo, Architettura, Siegfried Giedion, Hoepli Editore 1941/1954). Anche solo modificare le dimensioni planimetriche dell’area significa sproporzionare/deformare l’organismo, “sgrammaticare l’opera”, inficiare la fruizione, snaturare il paesaggio urbano (Bruno ZEVI, Saper vedere L’Architettura, Einaudi 1948; Saper vedere l’Urbanistica, Einaudi 1971).

La Città, specie quella Storica, è un’OPERA D’ARTE collettiva e di civiltà, da preservare e conservare in una visione globale di tutti i suoi valori storici, urbanistici, artistici, paesaggistici, ambientali, etici e culturali. Quello che si richiede è di rilasciare per l’Opera del Piacentini e per “LA PORTA DELLA CITTÀ” di Grottaglie un’immagine pulita, stereotipata, un passe-partout che la inquadri e la valorizzi nel suo messaggio storico e culturale, se preferite: “vernacolare”. Come ci hanno insegnato i nostri grandi maestri, da Giovanni Michelucci a Cesare Brandi: “nei Centri Storici gli architetti devono avere la capacità di operare senza farsi riconoscere”! Ritengo che un modo nuovo, diverso, rispettoso del luogo e dell’esistente, funzionale, organico e razionale di intervenire in Piazza IV Novembre – Porta Sant’Angelo È POSSIBILE! Seppure controvoglia, per essere pragmatico, solo a titolo esemplificativo, allego una ipotesi di intervento – ma altre se ne possono avanzare – già inoltrata alle autorità comunali di Grottaglie il 14.11.2023, innanzi riassunta nelle linee generali, che ritengo coerente con il pensiero espresso: “ETICA E RESPONSABILITÀ” senza violazioni e deturpamenti della storia, del patrimonio culturale artistico, paesaggistico, architettonico! Mi auguro e invito la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio / MIBAC di Taranto ad esercitare responsabilmente le proprie funzioni. Arch. Antonio FANIGLIULO”