CONFRATERNITA SS. NOME DI GESU’ GROTTAGLIE (TA). PROCESSIONE DELLA DESOLATA DEL 2014.

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VENERAZIONE DELLA VERGINE DESOLATAE RITI DELLA SETTIMANA SANTA

Sulla venerazione alla Vergine Desolata, ancora non siamo riusciti a risalire alla data precisa di inizio, ma da alcuni racconti, ci hanno confermato che circa dal 1880 veniva effettuata la processione della stessa.

La Confraternita si è formata fra il 1536 e il 1550, e dal 1624 festeggiava già il SS. NOME DEL GESU’ a capodanno, quindi col passare degli anni si è pensato  di festeggiare anche la madre che ha condiviso i dolori di Gesù.

La storia della statua della nostra Madonna Desolata è legata alla storia della devota e benemerita famiglia SANARICA .

Intorno al 1840, Francesco Sanarica, uomo di profonda fede religiosa ,fece costruire (si presume dall’artista leccese Antonio Marcagnati 1807-1892) in carta pesta un CROCIFISSO, S.GIOVANNI APOSTOLO  e la  Madonna ADDOLORATA.

Le statue, che avevano altezza naturale, “abitarono” nella sua casa e la sua fede divenne ogni giorno più grande-Alla morte di FRANCESCO, il figlio GAETANO ereditò la casa paterna unitamente alle sacre statue, il buon GAETANO SANARICA inizialmente prestò le statue di S.GIOVANNI APOSTOLO  e quella dell’ADDOLORATA alla CONFRATERNITA del SS. NOME DI GESU’.

A quei tempi, e siamo tra 1860 e 1880, la nostra Confraternita non aveva un suo Oratorio ed era ospitata nella Cappella del Crocifisso presso la Chiesa Madre.

La generosità di GAETANO SANARICA si sostanziò anche con un obolo di cinquecento ducati, affinchè la Confraternita non facesse mai mancare le lampade accese davanti alle due statue.

La Madonna ADDOLORATA per la Confraternita diventò Madonna DESOLATA. Per l’impegno assunto con la generosa famiglia Sanarica, la Processione della DESOLATA avrebbe dovuto seguire un itinerario  particolare: sarebbe sempre dovuta passare da via S.PIETRO ed al numero civico 19, casa SANARICA, si sarebbe dovuta fermare per intonare canti e gloria della VERGINE DESOLATA.

Oltre a queste note storiche, la signora  SANARICA PAOLA MARIA CIRA (nata il 25.01.1920 ed ancora vivente),una delle ultime discendenti di FRANCESCO SANARICA  e sicuramente la memoria storica della famiglia, ci ha raccontato, con dovizia di particolari, i tanti prodigi operati dalla nostra Madonna quando “ abitava” in casa SANARICA.

GAETANO SANARICA e sua moglie si trovavano sull’aia per la trebbiatura del grano e per tale evento, come era uso del tempo, avevano preparato patate e cozze al forno per tutti i lavoranti.

Il figlio di GAETANO, il piccolo FRANCESCO di soli quattro anni, era rimasto a casa con la nonna ed in compagnia di un suo amichetto.

Il piccolo FRANCESCO SANARICA, mentre si recava per l’ennesima volta a prendere un po’ di quella prelibata minestra, inavvertitamente spostò il coperchio del pozzo e vi precipitò dentro con un rumoroso tonfo. La nonna, disperata si mise a gridare mettendosi  le mani tra i capelli ed invocò la protezione della Madonna. Accorsero i vicini di casa e provarono a recuperare il bambino .

Un giovane di 18 anni IPPAZIO parente della famiglia Sanarica, fu legato con una corda e venne calato nel pozzo. Appena IPPAZIO fu giù nel pozzo, mosse la corda, in segno dell’avvenuto recupero, e quando fu sopra raccontò che una Signora vestita di nero gli aveva messo fra le braccia il piccolo FRANCESCO sano e salvo e completamente asciutto.

Altri prodigi sono successi nella famiglia SANARICA che non vi racconto per motivi di tempo.

Noi come Confraternita, con particolare attenzione, ancora oggi veneriamo la Vergine Desolata il venerdì di Passione  con la solenne processione. Diamo inizio alla contemplazione dei dolori di MARIA, sette giorni prima, con letture, canti e preghiere in onore della MADONNA .

Concludiamo la nostra venerazione il lunedì Santo, sempre nel nostro oratorio, la Chiesa del Lume, con la via crucis e canti tradizionali della settimana santa. La sera del giovedì Santo,la chiesa della Madonna del Lume, Oratorio della Confraternita, rimane aperta e diventa per tutti i fedeli stazione di contemplazione, meditazione e preghiera.

In tale occasione, la Confraternita espone le sue preziosità storiche di arte sacra e rappresenta, per mezzo di accurata e fedele simbologia, qualche momento della vita e della parola di Gesù.

Quindi colgo l’occasione per invitarvi tutti a partecipare negli anni futuri e un grazie caloroso a tutti quelli che danno la loro collaborazione per i canti e per la buona riuscita della stessa.

                                                                                                         IL PRIORE  CIRO ANTONAZZO