SETTIMANA SANTA IN PUGLIA.FRANCAVILLA FONTANA (BRINDISI).TERZA PARTE/3

«PER QUARANTA GIORNI A RAPPRESENTARE LA PRIVAZIONE, C’È L’ANZIANA VEDOVA QUAREMMA, LA PUPATTOLA ISSATA TRA LE VIE DEL PAESE….IN UN MOMENTO DI EUFORIA COLLETTIVA, È «BRUCIARLA TRA DANZE E CANTI, ERA COME PER VINCERE LA MORTE CON LA MORTE”

di vito nicola cavallo

Ogni statua è affidata a una confraternita che ha cura di addobbarla con tappeti di fiori e portarla in processione la sera. Vicino alla chiesa si preparano le croci con pesanti travi: in serata è la volta della processione dei Misteri, detta anche del Battaglino per il caratteristico crepitio che le manigliette delle trenule causano sbattendo sulle borchie di metallo.

La processione dei Misteri è il momento più atteso. Ad aprirla è la Croce dei Misteri nera. Seguono le statue: La Cena, Cristo nell’orto, Cristo vestito da pazzo, Cristo alla Colonna, Cristo con la canna (Ecce homo), La Cascata, e

dietro quest’ultima ecco i crociferi, detti “Pappamusci cu lli trai”, che scalzi e incappucciati seguono il simulacro trascinando pesantissime croci. Indossano camici bianchi, neri o rossi. Sono uomini che per penitenza, per devozione o per mantenere un voto, affrontano un percorso faticoso e stremante. A seguire i crociferi è l’immagine di Cristo in croce, e ancora la Sacra Sindone, Cristo Morto e l’Addolorata, che chiude la processione. Al passaggio della Vergine, tutti i presenti si fanno il segno di croce quasi a confortare la Madonna nel suo indicibile dolore, mentre la banda musicale, che segue la processione per tutto il percorso, fa risuonare nella piazza note commoventi.

Ad Tenebras, il Venerdì di Dolore, da tradizione, con la processione dell’Addolorata che precede la domenica delle Palme – detto di Dolore o di Passione – la Madonna dei fedeli intraprende il suo cammino per le vie di Francavilla alla ricerca di Cristo. Diviene così il simbolo del travaglio di tutte le madri che hanno perduto un figlio. Giorni prima di essere portata in

processione, la statua dell’Addolorata viene vestita con abito prezioso e manto nero ricamati con fili d’oro. La “vestizione” della Vergine Addolorata è curata con discreta e profonda devozione da alcune consorelle eredi della Viscontessa spagnola Carmela Brost (vedova di Giosuè Forleo, sindaco della città nel 1832).La processione dell’Ad Tenebras prende avvio dalla Chiesa di Santa Chiara alle 19 ed è curata dalla Reale Arciconfraternita Orazione e Morte. È caratterizzata dal nero degli abiti della statua e dei confratelli. Anticamente i fedeli rallentavano il cammino dell’Addolorata per legarle al velo banconote o piccoli oggetti in segno di devozione.

Sabato Santo, Cristo giace nel sepolcro, sono ore di silenzio e di attesa prima dell’annuncio della resurrezione che avverrà durante la veglia notturna, annunciata dal suono delle campane finalmente liberate dal bavaglio a cui sono costrette dal Giovedì Santo. Anticamente il suono liberatorio delle campane dava il via ad un frastuono incredibile: ognuno compartecipava con i mezzi che aveva a disposizione, i fabbri liberavano le loro incudini e

battevano con il martello, uomini, donne, bambini e anziani con i bastoni colpivano le pareti per fare rumore. Il nemico era vinto, ora bisognava scacciarlo per sempre. Cristo era risorto. Prima del suono però, nella notte il protagonista assoluto è il fuoco, simbolo di purificazione e della luce di Dio. Il fuoco arriva dal sagrato e viene portato nel cuore della chiesa dove viene acceso il cero pasquale. È il fuoco nuovo, è la vita che ricomincia.Ora finalmente è possibile gustare tutte le leccornie preparate nei giorni scorsi, è la festa della Resurrezione. Ma perché la festa possa dirsi completa occorre lasciarsi alle spalle tutto ciò che di negativo ci accompagna. Da quaranta

giorni a rappresentare la privazione c’è l’anziana vedova Quaremma, la pupattola issata tra le vie del paese.

Ma perché la festa possa dirsi completa occorre lasciarsi alle spalle tutto ciò che di negativo ci accompagna. Da quaranta giorni a rappresentare la privazione c’è l’anziana vedova Quaremma, la pupattola issata tra le vie del paese.

È il momento di tirarla giù dando un triste epilogo alla sua esistenza e, in un momento di euforia collettiva, darla alle fiamme «bruciata tra danze e canti, era come per vincere la morte con la morte» (1)

Nella Domenica di Pasqua «Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È muto e silenzioso. È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea di uguaglianza fra gli uomini, fino allora assente. II crocifisso fa parte della storia del mondo.

Per i cattolici, Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l’immagine di Uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo. Chi è ateo, cancella l’idea di Dio ma conserva quella del prossimo… Vero, ma il crocifisso li rappresenta tutti. Come mai li rappresenta tutti?

Perché prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei, neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini».

 (Natalia Ginzburg, 1988).La Domenica di Pasqua, in mattinata si svolge la processione di Cristo Risorto, ultima della Settimana Santa, per le vie cittadine a cura dell’Arciconfraternita dell’Immacolata. «Quando il Cristo era risorto e la statua, seminuda, con la bandiera crociata di rosso in mano, per

via di particolari congegni e di tanto incenso che si faceva bruciare dietro l’altare, saliva fino a porsi tra le nuvole di carta attaccate all’addobbo che faceva da sfondo alla chiesa, tutti erano buoni.» (1)

(1) Rosario Jurlaro racconta la Domenica delle Palme a Francavilla nel libro “La Festa Cresta”.

(2) foto da  Settimana Francavilla Fontana. www.facebook.com/settimanasantafrancavillafontana/?ref=page_interna