SETTIMANA SANTA IN PUGLIA: I RITI A GROTTAGLIE (TA) 2021.TERZA PARTE/6

DON CIRO SANTOPIETRO  DEL CARMINE DI GROTTAGLIE “LA SETTIMANA SANTA CUORE E IL CARDINE DI TUTTO L’ANNO LITURGICO, IL GIOVEDÌ SANTO, GIORNO DELL’ISTITUZIONE DEL SACERDOZIO E DELL’EUCARISTIA, DEL VENERDÌ SANTO, PASQUA DI PASSIONE E MORTE, DEL SABATO SANTO, PASQUA DI SEPOLTURA E LA DOMENICA, PASQUA DI RISURREZIONE”.

di Vito Nicola Cavallo

 “(1) Anticamente nel giorno delle Palme aveva luogo una processione generale, alla quale erano tenuti ad intervenire per intero il clero e le confraternite; essa percorreva, in una atmosfera di gloriosa solennità, fra gli “Osanna” e i rami d’olivo agitati, le stradine del paese, saliva verso il castello, fuori la porta orientale, aggirava la chiesetta di S. Giorgio e rientrava in chiesa Alle testimonianze storico-culturali sopra richiamate, si devono aggiungere quelle della letteratura e della tradizione popolare che arricchiscono e qualificano ancor più i temi e le caratteristiche della settimana santa grottagliese. Tra esse la  rappresentazione sacra della Passione di Cristo, oggi dimenticata ma che ebbe largo successo in Terra d”Otranto fino a tutto l’Ottocento. Una vera e propria tragedia spirituale scritta secondo i canoni della poetica in tre atti, prologo e intermezzi musicali da un autore, Fra Serafino dalle Grottaglie, al secolo Donato Antonio D’Alessandro (Grottaglie 1623 – Lecce 1689), celebre al suo tempo per le molte e significative altre opere stampate, tra le quali un lungo poema eroico rientrante nel medesimo argomento e cioè Il mondo redento (1670).

Un autore particolarmente attratto dalle tematiche della passione e morte di Cristo al punto che la sua poetica viene considerata dal Mario Marti “Passiocentrica”.Ed ancora la Passione e Morte di Gesù scritta in parte e musicata a metà Ottocento dal sacerdote grottagliese D. Domenico De Giorgio (1824 – 1891).  Un’opera teatrale che ebbe un discreto successo e che venne rappresentata, non solo a Grottaglie, per circa un secolo.Il Giovedì Santo, liturgicamente tutti gli altari sono spogliati; le statue sono coperte di un drappo violaceo dalla Domenica delle Palme. Il Giovedì Santo, finita la Santa Messa, in cui c’è stata la lavanda dei piedi, si conservano le ostie rimaste nel cosiddetto “Sibbùrcu”, sepolcro, ossia nel Repositorio. Queste ostie dovranno essere consumate l’indomani, il Venerdì Santo, nella Messa cosiddetta “Scirrata” dimenticata; detta così perché sembrerebbe che il sacerdote si fosse dimenticato il Rito della celebrazione della stessa Santa Messa, essendoci solamente alcune letture, la lunga preghiera dei fedeli, al termine della quale c’è l’adorazione della Croce e poi la consumazione delle particole consacrate nel giorno prima. Messo Gesù nel Repositorio, comincia cosi l’adorazione dei fedeli, e la visita ai vari “Sepolcri” nelle diverse chiese.”

Emerge chiaramente la centralità del sacerdote nei riti quaresimali, abbiamo voluto ospitare,  un caro amico e collaboratore del nostro giornale, con una sua riflessione, Don Ciro Santopietro  parroco e padre spirituale della Chiesa della Madonna e Congrega del Carmine di Grottaglie.

“Siamo giunti quasi alla viglia della settimana Santa. La grande settimana della nostra Redenzione. È il cuore e il cardine di tutto l’anno liturgico che si dispiega dalla prima domenica di avvento fino alla domenica di Cristo Re. La settimana Santa nello svolgersi temporale dei misteri di Cristo, è centrale in quanto ci introduce nel mistero Pasquale del Signore. Il mistero della sua Passione, Morte, Risurrezione, Ascensione ed effusione dello Spirito Santo sulla chiesa.

È l’evento salvifico di Cristo che si ripresenta, attualizzandosi, nei riti liturgici del giovedì Santo, giorno dell’istituzione del sacerdozio e dell’Eucaristia, del venerdì Santo, Pasqua di passione e morte, del sabato Santo, Pasqua di sepoltura e la domenica, Pasqua di Risurrezione. Per noi Cristiani questa esperienza della Settimana Santa aiuta a ravvivare, nella memoria del cuore, l’amore infinito di Dio che ci consegna Suo Figlio, Dono della sua immensa misericordia affinché tutti gli uomini rinascano alla speranza certa della vita più forte della morte, della Grazia che dirada il nostro male e i nostri peccati e dell’Amore che vince l’odio e le divisioni che si annidano nelle pieghe della nostra storia personale, familiare e sociale. Il tempo drammatico attualmente vissuto in tutto il nostro pianeta, generatore di tanti morti, di limitazioni spesso disumani, di struggenti dolori e angosce su diversi fronti, psicologici, familiari, sociali, economici, morali e spirituali ci sta facendo attraversare un deserto, come quello di Israele dopo la schiavitù in Egitto e di Gesù nel deserto di Giuda. Non sappiamo ancora, con certezza ,quale sarà la terra promessa che ci attende. Qui ci viene incontro la fede. La fede ci rassicura di non essere soli in questa traversata. Il Signore è con noi.

Il suo sicuro e invincibile amore ci accompagna, e diviene, così, forza, luce, coraggio, e rinascita ad una esperienza sempre nuova di vita. Qui si colloca il cammino della chiesa, il cammino di una Parrocchia. La parrocchia del Carmine di Grottaglie, con la sua benemerita confraternita è al servizio di questo mistero di amore e del suo messaggio di speranza, a fronte di un momento storico davvero pesante e disgregante che ci avvolge continuamente, a distanza di un anno dall’inizio della Pandemia. La congrega del Carmine insieme alla comunità Parrocchiale, dalle sue origini fa della settimana Santa il culmine della sua esperienza spirituale aggregante e testimoniale.

È sempre bene ricordare che questa esperienza attinge le sue origini sin dal sedicesimo secolo quando con l’arrivo dei padri carmelitani a Grottaglie, iniziò ad esserci un aggregazione di laici che diede origine in seguito alla Confraternita del Carmine. Durante la settimana Santa, per la confraternita  risulta essere una suggestiva perla, Il pellegrinaggio che si snoda dalla chiesa Parrocchiale subito dopo la Messa in “ Coena Domini” fino alle soglie della liturgia della croce del venerdì Santo. Lo scorso anno, per  il mostro del Covid siamo stati privati di questa intensa esperienza pubblica, ma non è mancato il pellegrinaggio del cuore e nel cuore dei fedeli, dei misteri del Signore.

Attualmente, grazie a Dio, anche se la pandemia continua ad affliggerci, sfidando un po’ la paura, e attenendoci scrupolosamente alle norme di sicurezza siamo riusciti a riprendere le Via crucis domenicali, animate dalla confraternita e dai diversi gruppi parrocchiali. Finalmente nella quinta domenica di Quaresima daremo luogo all’adorazione della croce con evidente sobrietà e necessarie limitazioni. Il giovedì Santo, poi, i confratelli potranno alternarsi, davanti all’altare del solo repositorio della nostra Parrocchia, per l’adorazione dell’Eucarestia eliminando la visita alle altre parrocchie per ragioni sempre di sicurezza. Come quando un ammalato piano piano, gradualmente in  convalescenza, riprende i normali ritmi della sua vita, così la nostra cara confraternita riprende le sue attività nella speranza di raggiungere la meta di una rinnovata e piena esperienza di fede.

Ciò che conta però è che il cuore di ogni confratello e consorella non ha cessato di alimentare la propria appartenenza con la preghiera, la memoria, la riscoperta dell’essenziale e dell’anima vera del cammino confraternale. Quest’anima e questo essenziale sono la carità, la preghiera e la testimonianza della bellezza della vita che accoglie e incarna il Vangelo di Cristo. Alla mia Parrocchia e alla confraternita del Carmine auguro buona Pasqua nella speranza”. SEGUE DOMANI

(1) Rosario Quaranta in “  Settimana Santa a Grottaglie Riti Religiosi  e Tradizione Popolare”. Comune di Grottaglie-assessorato al turismo e marketing della ceramica artistica e tradizionale(2009) .