UN DONDOLIO CHIAMATO IN DIALETTO TARANTINO “NAZZECATA”, CARATTERIZZA L’INCEDERE LENTISSIMO DEI CONFRATELLI PENITENTI. L’USCITA DEI PERDONI È IL PRIMO ATTO DEL SACRO TRIDUO PASQUALE CHE COINVOLGE L’INTERA CITTADINANZA .
di vito nicola cavallo
Il troccolante, bussando al portone della chiesa, dà inizio al rito del rientro che si compie lentamente e, al suono della marcia funebre Jone che accompagna il rientro dell’ultima statua, l’Addolorata, il portone si richiude (2).I confratelli, che compongono le diverse processioni e pellegrinaggi, costituiscono la principale figura penitenziale dei riti devozionali, infatti sono i penitenti denominati anche “Perdúne”. I Perdoni (le Perdúne in dialetto tarantino)(3) sono poste, coppie, di Confratelli del Carmine, che il giorno Giovedì Santo escono ad intervalli dalla Chiesa di Maria Santissima del Monte Carmelo per effettuare un pellegrinaggio verso le principali chiese del Borgo Antico e del Borgo Nuovo dove sono allestite i “sepolcri”, altari della reposizione.
La coppia che esce dal portone della sagrestia – rivolta verso il Borgo Nuovo – compie il pellegrinaggio per i sepolcri della città nuova e si chiama “posta di campagna”, a ricordo del fatto che alle origini dei Riti, tale zona della città non esisteva, mentre la coppia che esce dal portone principale, rivolto verso il nucleo antico della città, compie il pellegrinaggio per i sepolcri della città Vecchia e per questo conserva il nome di “posta di città”. Oltre i “Sepolcri” del borgo antico, visitano anche la chiesa di San Domenico per il saluto alla Vergine Addolorata prima dell’uscita della stessa nella processione notturna. I Perdoni sono scalzi e vestiti con l’abito tradizionale di rito che si compone di: un camice bianco stretto in vita e sui polsi; un rosario nero appeso in vita con medaglie sacre ed un crocifisso, pendenti sulla destra del camice; una
cinghia di cuoio nero attaccata in vita e fatta pendere sul lato sinistro del camice, rappresentante la frusta che colpì Gesù; una mozzetta color crema abbottonata sul davanti; due scapolari recanti rispettivamente le scritte ricamate “Decor” e “Carmeli” in seta blu chiaro; un cappuccio bianco con due forellini all’altezza degli occhi; un cappello nero bordato con nastro blu chiaro, dai cui lati scendono altri due nastri anch’essi blu, indossato in testa sul cappuccio o appoggiato sopra le spalle, fissato in vita con un nastro che viene fatto passare attraverso un’asola che si trova nell’abbottonatura della mozzetta e guanti bianchi di cotone o di pelle.
I Perdoni portano inoltre una mazza, chiamata “bordone”, alta circa due metri che simboleggia l’antico bastone dei pellegrini: infatti le Perdúne sono così chiamati in ricordo dei pellegrini che si recavano a Roma per ottenere il perdono dei peccati. Un’altra teoria, riconducibile allo studioso di tradizioni
tarantine Angelo Fanelli, vuole, invece, che il termine derivi dalla deformazione dialettale di “bordone”, cioè del nome del bastone uncinato che usavano i pellegrini. Un dondolio chiamato in dialetto tarantino “nazzecata”, caratterizza l’incedere lentissimo dei confratelli penitenti. L’uscita dei Perdoni è il primo atto del Sacro Triduo Pasquale che coinvolge l’intera cittadinanza.(3) Ma come abbiamo anticipato nella prima parte, quest’anno ci saranno delle limitazioni indicate, con una propria nota, da Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Filippo Santoro, arcivescovo Metropolita di Taranto , ai sacerdoti ed ai fedeli della Diocesi tarantina, comunicando “le norme per le celebrazioni della Settimana Santa 2021” chiarendo ed ordinando che “in questi tempi difficili di sofferenza e di dolore volgiamo commossi lo sguardo alla passione, morte e resurrezione del Signore che si offre a noi nel suo amore infinito.
Celebriamo la Settimana Santa con sobrietà e ardore e, anche nelle limitazioni per l’acuirsi della pandemia, moltiplichiamo la nostra solidarietà con i più poveri. Le disposizioni che presentiamo sono un aiuto a vivere
insieme, come Chiesa diocesana, questo tempo di grazia che è il più prezioso di tutto l’anno”. In sintesi si prevede che “per le Celebrazioni liturgiche, l’assenza di processioni o cortei di fedeli, contingentamento del numero dei partecipanti, indicando per la benedizione dei rami di ulivo, in tutte le Celebrazioni Eucaristiche. Giovedì Santo, Messa Crismale presieduta S. E. Mons. Arcivescovo con i Sacerdoti diocesani e religiosi e i diaconi, i rappresentanti delle Parrocchie, delle Confraternite, delle Aggregazioni Laicali e della Vita Consacrata con un rappresentante. Messa in
Coena Domini, viene omessa la lavanda dei piedi.
Gli altari della reposizione, che andranno allestiti con la dovuta sobrietà per la situazione di dolore e sofferenza che stiamo vivendo a causa della emergenza sanitaria. Pellegrinaggio agli altari della reposizione, non sarà effettuato alcun percorso esterno, i Padri Spirituali, d’intesa con i Parroci delle Chiese interessate, potranno prevedere la presenza in Chiesa – senza percorsi pubblici – di alcune coppie di Confratelli, in abito di rito, che garantiscano l’adorazione dinanzi al Santissimo. In questo modo si conserva una significativa tradizione, cara ai Sodalizi, ma nel rispetto delle norme anti-covid. Per quest’anno non si prevede la forma penitenziale dei piedi scalzi ed i Confratelli in abito di rito usino le calzature previste.
Per i fedeli delle Parrocchie si prevedano momenti di adorazione, con partecipanti contingentati sino alle ore 22:00. È proibita ogni forma di pellegrinaggio, pubblica o privata, agli altari della reposizione. Si avvisino i fedeli che ognuno potrà recarsi esclusivamente nella propria Parrocchia…I Sodalizi, che per veneranda tradizione organizzano la Processione dell’Addolorata e/o dei Misteri, potranno esporre in Chiesa – negli orari imposti dal decreto governativo – o il simulacro dell’Addolorata o quelli di Gesù morto e dell’Addolorata. Non è consentita, nella Città di Taranto e negli altri Comuni della Diocesi, l’esposizione degli altri Simulacri dei Sacri Misteri.”
(1) www.settimanasantainpuglia
(2) https://fabioligonzo.com/i-riti-settimana-santa-taranto/
(3) https://it.wikipedia.org/wiki/Settimana_santa_di_Taranto
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