Oggi, 24 aprile 2024, è una data storica per la città di Taranto: e’ stato sottoscritto con il Ministero della Cultura e la Regione Puglia il Protocollo d’Intesa per la “Biennale Italiana di Architettura e Arte Contemporanea del Mediterraneo”!
Taranto ospitera’ questo nuovo grandissimo appuntamento.
Un’idea, un progetto su cui ha lavorato con profondo impegno la Amministrazione Melucci per offrire un’ulteriore opportunità di crescita a tutta la comunità ionica.
Giornata storica per Taranto: nasce la “Biennale Italiana del Mediterraneo” di dedicata all’architettura e all’arte contemporanea, la rassegna culturale internazionale che si svolgerà nella “città dei due mari” e vedrà uno specifico evento di lancio già nell’autunno di quest’anno. Quello raggiunto grazie all’impegno profuso dall’Amministrazione guidata dal sindaco Rinaldo Melucci e al grande lavoro svolto dalla Direzione Cultura dell’Ente civico è un traguardo di importanza epocale, non solo se si pensa a quali e quanti vantaggi potrà apportare in termini di visibilità e promozione dell’immenso patrimonio storico-artistico-culturale. Ma anche in ottica della riorganizzazione del modello economico cittadino, che potrà puntare con ulteriore decisione su maggiori flussi turistici, grazie al diverso posizionamento internazionale di cui l’intero territorio potrà beneficiare.
Ideata come test di resilienza all’interno del piano strategico per la transizione giusta “Ecosistema Taranto” e fortemente voluta dal sindaco Melucci, la Biennale non replicherà l’offerta generalista di simili iniziative nazionali, soprattutto perché si rivolge ad un pubblico internazionale specifico: quello dei Paesi dell’area mediterranea. Che sono strategici per Taranto e per il Paese che, come dimostra il cosiddetto “Piano Mattei”, guarda al Nordafrica in termini geopolitici, energetici, infrastrutturali e anche culturali.
“Sarà una rassegna – ha dichiarato il primo cittadino- che non si occuperà solo di arte, ma punterà prevalentemente sulla rigenerazione urbana, di periferie sostenibili, del concetto di “placemaking”. Si occuperà di valorizzare le soluzioni dell’abitare tipico mediterraneo che sono tradizionalmente sostenibili. Il centro studi previsto nell’ambito della Biennale si occuperà, tra l’altro, dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, piuttosto che di nuovi materiali applicati all’architettura e all’abitare. Sarà una Biennale abbastanza innovativa, particolarmente centrata sul concetto delle città che cambiano, per l’appunto sul concetto di transizione giusta.”
“Come ho ribadito al ministro Sangiuliano, al quale vanno i miei ringraziamenti, faremo in modo di non duplicare offerte esistenti e contribuiremo a rafforzare l’influenza culturale italiana all’estero. Per quanto riguarda la sede, stiamo pensando di ospitarla stabilmente a Palazzo Archita, insieme alla Pinacoteca comunale e a sezioni del MArTa, ed entro un mese da oggi si insedierà il Tavolo di coordinamento, di cui fanno parte il Ministero, la Regione, la Fondazione MAXXI ed il Comune, che deve lanciare il progetto scientifico e che con ogni probabilità organizzerà la presentazione ufficiale sul finire del prossimo mese di novembre, in corrispondenza della Giornata del Mediterraneo.”
L’idea di dar vita alla Biennale è nata dalla certezza che possa “scatenare” l’impresa culturale, quindi spianare la strada ad un’economia alternativa a quella derivante dalla grande industria siderurgica. Ma non solo. “Dato il contesto internazionale – ha proseguito il primo cittadino- questa rassegna avrà la forza di riposizionare l’immagine della città sul mercato internazionale con gli interlocutori istituzionali, con l’estero. La nostra Biennale sarà differente dalle altre perché, oltre ad esaltare i profondi legami interculturali, interreligiosi, economici e commerciali con gli altri Paesi dell’area, racconterà ai propri cittadini, prim’ancora che ai visitatori, come sta cambiando la città in uno scenario euromediterraneo. Tutto questo in continuità con il nostro programma di riconversione economica, di rigenerazione urbana e di valorizzazione delle nostre antiche radici.”
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