ARCHITETTO FANIGLIULO. LETTERA APERTA A TUTTI GLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI TARANTO PER IL MONUMENTO AI CADUTI DI GROTTAGLIE.

L’OCCASIONE L’INCONTRO CON L’ARCHITETTO FUKSAS PRESSO LA CONCATTEDRALE DI GIO’ PONTI A TARANTO. INDISCREZIONI NON CONFERMATE RACCONTANO DELL’ACUTIZZARSI DELLE DIVERGENTI POSIZIONI ALL’INTERNO DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI SUL MONUMENTO DI GROTTAGLIE.

Continua la “battaglia” dell’architetto grottagliese Antonio fanigliulo per “salvare” dalla parziale demolizione e rimozione del Monumento ai caduti di Grottaglie opera dell’architetto Marcello Piacentini e dello scultore Prof. Sportelli. L’iniziativa in contemporanea con l’incontro svoltosi a Taranto, all’interno di altra opera di un Grande architetto Giò Ponti, il quale realizzo la Concattedrale di Taranto, un progettista alla pari di Piacentini.Di seguito le dichiarazioni, condivisibili, del presidente dell’ordine degli architetti Paolo Bruni rese sulla pagina istituzionale pagina facebook e che avremmo voluto leggere per il Moumento di Piacenti a Grottaglie “La lectio Magistralis dell’ Architetto Massimiliano Fuksas è stata ospitata venerdì 14 giugno 2024 all’interno dell’Architettura sacra, opera dell’architetto Gió Ponti, consacrata e riconosciuta come “Monumento di Eccellenza”, grazie anche, all’apporto dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Taranto, che sin dal 2005, ha cercato e tessuto i contatti con la famiglia Ponti, mediante i figli Lisa e Giulio, coinvolgendoli in temi comuni riguardanti sia la valorizzazione dell’opera del padre che le iniziative di tipo urbano ricadenti sulla provincia.

Quest’opera post-conciliare, oggi è una parrocchia simbolo, “cantiere dell’ospitalità”, della solidarietà e della carità “, dove la comunità di Don Ciro Alabrese (ndr grottagliese), quotidianamente la rende viva. Da qualche anno il Map Festival é diventato un abituale appuntamento sonoro che cerca di portare in scena i parallelismi tra musica e architettura, due accostamenti delle arti per educare anini nobili al ritmo del cambiamento. Questo almeno intenzionalmente è stato il motivo del nostro esserci. In questo più consapevole approccio al mutamento vogliamo far osservare che l’Architettura non è solo uno sfondo, una quinta teatrale, un volume di un’aula liturgica o di una sala per conferenze. L’Architettura È DI PIÙ, e in questa sede, come nelle precedenti edizioni, abbiamo provato a comunicarlo attraverso la presenza di illustri Architetti italiani, da Cucinella a Purini, dalla Tagliabue a Massimiliano Fuksas. Come Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Taranto, insieme all’intero Consiglio, avremmo voluto direttamente comunicare all’architetto Fuksas,che la sua presenza ha aggiunto sollecitazioni nuove per la città di Taranto, crocevia di popoli e di culture, che da città magno-greca (frutto dell’oracolo iapigio), é diventata nota per volontà nazionale politico-diplomatica come acciaieria d’Italia e che oggi, con innumerevoli sforzi, punta ad assumere una funzione pioneristica nella transizione ecologica.

L’alto significato delle opere prodotte e illustrate da Fuksas, sono fortemente legate all’uso della tecnologia, strumento indispensabile nella progettazione e realizzazione contemporanee.

Abbiamo bisogno di immergerci e guardare queste opere per alimentare e incoraggiare al futuro le diverse generazioni, per sostenere la comunità degli architetti e per allenare anche la committenza ad un nuovo modo di immaginare architetture e spazi urbani, attraverso l’investimento in ricerca e sperimentazione.

La qualità del progetto appartiene alla comunità e al suo futuro di utilizzo, e l’attenzione va posta sui processi che la generano.

Tra questi, il processo concorsuale in Architettura è una prassi che sosteniamo come Consiglio, unendoci alle politiche del Consiglio Nazionale Architetti.

L’ambito di applicazione e la sua disciplina normativa servono alla difficile tutela del progettista, del suo diritto d’autore, un merito spesso compromesso, svilito e sottratto in fase esecutiva.

Come dare speranza ad una comunità, come la nostra, che aspira a portare avanti progetti e visioni anche in assenza di strumenti che aiutino a farlo?

Ricerchiamo una contaminazione sociale e culturale che vede l’Architettura come bene culturale e sociale battere il tempo per un nuovo ritmo : IL CAMBIAMENTO, anche etico.

Un ringraziamento va rivolto a tutti i colleghi presenti che hanno partecipato e condiviso il nostro invito.”

IN RISPOSTA LA NOTA DELL’ARCHITETTO ANTONIO FANIGLIULO

Spett.le Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Taranto.
oappc.taranto@archiworldpec.it
a tutti gli iscritti all’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Taranto
AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE
lettera aperta
Egregio PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI PPC TARANTO
Arch. Paolo BRUNI
Spett.li. Consiglieri del CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI PPC DI TARANTO
per i valori Identitari che ci contraddistinguono, ci impegnano e ci riguardano; dopo aver ascoltato ieri
sera, in Concattedrale a Taranto, la Lectio Magistralis di Massimilano FUKSAS, con il quale – seppure
con qualche distinguo, e prescindendo dalla “estensione” delle sue opere e dei suoi interventi – ho
avvertito una completa sintonia e profonda condivisione di visione e di pensiero architettonico,
specialmente con chi professa ed esercita la professione e costruisce le Opere di Architettura;
nonostante qualche mio riconoscimento autoriale ed editoriale – ripensando alla nota stampa del
24.05.2024 – mi assale e mi tormenta sempre più il giudizio: “sono io che ho speso la mia vita
inutilmente dietro l’Architettura, rincorrendola illusoriamente, professandola indegnamente e
senza mai comprenderla, oppure è Lei, e altri alla Sua pari, che ci discreditate e DISONORATE!”
Per di più impedendo allo stesso Ordine di affermarsi, di essere Autorevole, Protagonista e di
promuovere i suoi stessi iscritti. Anziché ignorati e silenti, mi sarei aspettato, e mi sarebbe piaciuto
molto, ascoltare il saluto degli Architetti della Provincia Jonica all’Illustre convenuto.

Ahimè, è mancato!
Mi domando anche perché Architetti della Statura di R. Piano, M. Fuksas, e altri che portano alto il
valore e l’onore dell’Architettura nel Mondo, non fossero mai diventati Presidenti dei loro Ordini
Professionali di appartenenza!


Già che ci siamo, mi sia consentito, perché non si può proprio sottacere, come si colloca, e come si
concilia la evidente contraddizione espressa proprio dal’lOrdine degli Architetti di Taranto con la
infelice, sconcertante e disdicevole nota stampa del 24.05.2024, peraltro senza prima sottoporla agli
iscritti: da una parte il “MAP festival”, … con tutti i buoni propositi che promuove la “Musica e
l’Architettura” – l’Architettura è “musica pietrificata” (Goethe, Claudio Abbado) – l’Arte, la Cultura, la
Creatività e l’Innovazione, riscoprendo e rivalutando spazi urbani attraverso le lenti dell’arte e della
cultura, come la “Piazza d’Armi” del Castello Aragonese e le altre meraviglie architettoniche della Città
dei Due Mari;dall’altra lo scarno, deludente e mistificatorio pensiero espresso proprio da codesto Presidente e dal Consiglio dell’Ordine (a maggioranza?) in merito al Parco Monumentale alla Memoria dei Figli Caduti per la Patria nel 1° e 2° Conflitto Mondiale, ubicato in Piazza IV Novembre in Grottaglie.
Con il “MAP festival” si inneggia alla … sperimentazione e al modo nuovo di vivere l’Architettura, la
Musica, l’Arte e la Cultura; … ripercorrere la storia attraverso l’Architettura, la Musica significa avere
rispetto nei confronti del nostro territorio; … scoprire le enorme potenzialità dell’arte nel facilitare la
fruizione, potenziare il territorio, far scoprire a cittadini e turisti luoghi della città talvolta ignorati, ma
che invece hanno un valore estremamente importante; … confermare la multidisciplinarietà tra Musica
e Architettura, con lo scopo di coinvolgere gli spettatori su vari livelli; … ecc.;
Ma, la LIRICA ARCHITETTONICA espressa dal Parco Monumentale e Teatro della Memoria di
Piazza IV Novembre a Grottaglie, non è il caso più lampante, evidente, chiaro, limpido e vero di“MUSICA PIETRIFICATA”? Lo SPARTITO della ESEDRA non è spiritualità, spazio aureo e aulico, sonoro e vibrante … di alto profilo artistico, letterario, culturale e storico, con grande attenzione rivolta al rispetto della Storia e della Memoria Storica, dei valori e dei caratteri Etnoantropologici, dell’Ambiente e del Paesaggio, di riferimento con la storia Patria, Politica e Militare della Nazione?; Se paradossalmente viene sproporzionata, squilibrata e disarmonizzata – la sua geometria resa non più aurea – dalla amputazione e dall’arretramento della sua parte anteriore e di prospetto, ovvero Nell’Area Celebrativa; non è il caso più lampante di un evidente sconcerto, stonatura e distonia compositiva, disorganicità e distorsione
planovolumetrica di una LIRICA ARCHITETTONICA VIOLENTATA e DISSONANTE? Nel suo “minimalismo” (essenzialismo), come non cogliere la Sinfonia e l’Incanto, di forme e di messaggi, che si sprigiona proprio da quel compendio architettonico aulico che arriva ad inebriare anche l’osservatore più distratto e scuotere il visitatore più retrivo e disinformato! Non è un Teatro che, a perenne memoria, VUOLE CELEBRARE LA LIBERTÀ, LA DEMOCRAZIA E LA PACE? L’Opera di Marcello Piacentini-Sergio Sportelli-Ettore Paratore, in uno Parco Monumentale – Lirica Architettonica – Teatro della Memoria non … vuole essere proprio tutto questo e, valorizzare la Bellezza, la sacralità, il sacrificio, l’eroismo, il rispetto, la pietà, l’encomio? Suggerire sempre più nuovi punti di vista, generare o rigenerare luoghi di incontro per una socialità nuova e rinnovata per avvicinare a un patrimonio musicale, artistico e paesaggistico nelle sue forme più varie”? La “Piazza d’Armi”, presidiata militarmente dai due “Bastioni”, già plateau per il pubblico e luogo di esibizione per le bande, le fanfare e i concerti militari, non testimoniano, riportano e celebrano la conquista della Libertà, della democrazia e della Pace? I segni iconografici non sono arte, cultura, storia, messaggio, …?

Tutto ciò, non è tutto quello a cui inneggia ed esalta proprio il “MAP festival”? Per quanto mi riguarda, per il mio modo di concepire, intendere, di vedere, di sentire e di fare, l’Architettura è una condizione imprescindibile del benessere dell’Uomo e del suo habitat! Non si può trascurare, sottovalutare, o confonderla con la banale, comune e talvolta volgare, Edilizia! Generalmente appannaggio di categorie tecniche senza preparazione, cultura e conoscenza Artistica e, soprattutto, senza il dono naturale della sensibilità all’Arte e del “BELLO”!

Cordiali saluti Arch. Antonio FANIGLIULOGrottaglie, 15 giugno 202