PUGLIA.GROTTAGLIE(TA).LA FONDAZIONE “FESTA DELLE TROMBE” E PER I SANTI PIETRO E PAOLO . IL PROGRAMMA DELLA  20a EDIZIONE . IL 29 GIUGNO NEL PITTAGIO SAN PIETRO.

ESIBIZIONE CON “PERNACCHIE” NELLE  TROMBE IN TERRACOTTA NEL PITTAGIO DEI SS. PIETRO E PAOLO DEL BORGO ANTICO DI GROTTAGLIE.

“Trombe di San Pietro” particolare manifattura, tiratura limitata 2024  partecipata per ricordare i 20 anni, dalla riapertura della cappella e la ripresa della “Festa”  con il logo della Fondazione.

IL PROGRAMMA

Il presidente DELLA FONDAZIONE “FESTA DELLE TROMBE” Francesco Marinaro, dichiara.”Torniamo a celebrare la “Festa delle trombe”, quest’anno festeggiamo il ventesimo anniversario della riapertura della Cappella dei SS, Pietro e Paolo e la Festa delle Trombe, presso il “Pittaggio” San Pietro, nel cuore del centro storico di Grottaglie (Ta).

 Come da tradizione sarebbe gradita la vostra presenza, l’evento sarà così articolato:

20.30 celebrazione eucaristica antistante la Cappella dei Santi Pietro e Paolo;

21.30 rito apotropaico della rottura delle Trombe;

22.00 “Pittaggio in Festa”: diversi tornianti, accompagnati da musicisti dislocati nel “Pittaggio San Pietro”, produrranno le Trombe di San Pietro, contestualmente esibizione del Piccolo Teatro di Grottaglie con canti e testi della tradizione musicale pugliese.

Concerto di canti ebraici a cura del Gruppo musicale di studio sulla tradizione musicale ebraica “SHSNAH TOVA”di Oria (Br).

Tutte le postazioni verranno allietate dalla musica della “Street band” itinerante per tutto il “Pittaggio”

Per festeggiare il ventesimo anniversario, sono state prodotte delle “Trombe” di particolare manifattura con il logo della Fondazione.”

Nel sud Salento il giorno della festività dei Santi Pietro E Paolo si celebra dal 1577 la “Festa delle trombe” o della “pernacchia” in onore di San Pietro presso la cappella dedicata al Santo.

Con un strumento in terracotta la “Tromba di San Pietro”, oggetto unico della tradizione della ceramica grottagliese, si regalava a persone degne di considerazione, ad amici o si scambiava con qualche paniere di fioroni e altri prodotti della terra.

La ricorrenza religiosa, probabilmente d’influenza pagana,fatta propria dalla  tradizione ebraico e cristiana dopo, ispirata allo  “shofar“( corno di montone utilizzato durate il Capodanno ebraico il cui suono richiama l’eco del Sinai),veniva allietata col suono (suoni stonati, pernacchie e striduli) delle trombe di terracotta, dai primi vespri al calar del dì. Al termine della festa, le trombe venivano rotte dai presenti e ridotte in frantumi per allontanare malattie e debiti.

ROTTURA DELLE TROMBE IN TERRACOTTA

TROMBA IN TERRACOTTA REALIZZATA DAL MAESTRO MIMMO VESTITA(in foto)

Da venti anni   la festa è organizzata dalla Fondazione partecipata ‘Festa delle Trombe’ Festa SS Pietro e Paolo, con la regia dell’attore e regista Alfredo Traversa. IL “pernacchiare” si svolge lungo “Lu Pennino” (salita Forleo) e vede la partecipazione di tutti nel suonare le trombe durante la processione.

IL REGISTA ATTORE ALFREDO TRAVERASA                 

Abbiamo incontrato il presidente Anteas di Grottaglie, Cosimo Luccarelli, divulgatore e studioso della cultura pugliese abbiamo chiesto un approfondimento storico sulle origini della festa di San Pietro ”la “Festa delle Trombe nella ricorrenza dei Santi Pietro e Paolo Apostoli” è un’antica tradizione unica in Puglia e in Italia capace di coniugare sacro e profano attraverso un manufatto dell’antica tradizione grottagliese!
Trombe di creta, dalle visite pastorali degli Arcivescovi di Taranto Mons. Lelio Brancaccio (1584) e Mons. Tommaso Sarria (1677) apprendiamo che molti fedeli grottagliesi, credendo di onorare Dio, solevano entrare in Chiesa cantando e saltando al suono di diversi strumenti musicali, così come facevano gli ebrei ricordando Davide davanti all’arca santa.

VIA FORLEO “LU PINNINU”- PITTAGIO SAN PIETRO

Questa usanza non piacque ai vari arcivescovi perché la ritenevano irriverente e quindi non tardarono a minacciare la scomunica per tutti coloro che osavano entrare in chiesa con tali suoni. Ma i giovani, sempre ribelli nei secoli, nonostante le minacce di scomunica continuarono imperterriti a celebrare la festa delle trombe in onore di S. Pietro dai primi vespri della vigilia fino alla notte del 29 giugno.

Le trombe, strumento musicale a fiato di creta, costruito in varie forme dai figuli grottagliesi , non si acquistavano ma si regalavano ad amici, a persone di riguardo, ai famigliari, oppure si barattavano con coloro che possedevano prodotti della terra: “nnu panariéddu ti culúmmi o ti péri” (un piccolo paniere di fioroni o di pere), “nna pignáta ti fái mmuzzicáti” (una pignatta di fave sbucciate) “nnu tiéstu ti cíciri o ti fasúli” (un coccio di ceci o di fagioli). Una volta avute le trombe, i ragazzi con gioia immensa, soffiavano a più non posso, specialmente la sera della festa nei pressi della chiesetta di S. Pietro e Paolo. La festa durava tutta la notte e perdeva di intensità man mano che si spegnevano le lampade ad olio. La cappella sacra è situata alla fine di Via Forleo “Lu pinnínu” nell’incrocio con Via SS. Pietro e Paolo fu costruita da Jacopo Cuceri nel 1450, come risulta dalla bolla di autorizzazione dell’Arcivescovo Marino II Orsini del 24 febbraio 1450 e dedicata ai Santi Pietro e Paolo per profonda devozione della moglie di questo nobile signore.

Viene citata nella visita pastorale del 1577 come una cappella che aveva una volta lamiata coperta di tegole con campanile; all’interno sopra l’altare le immagini dipinte del Crocifisso, della B.V. Maria e di S. Giovanni Evangelista; inoltre tutta la cappella era dipinta con figure sacre e all’ingresso c’era una pila con l’acqua benedetta. Venne riordinata nel 1656 dall’abate priore Don Francesco Ciraci e nella visita pastorale del 1657 di Mons. Caracciolo risulta qualche variante rispetto a quella visita compiuta 200 anni prima; confermando la struttura esterna variano le figure dipinte all’interno: sull’altare l’immagine della B.V. Maria con le immagini dei Santi Pietro e Paolo, mentre sul lato destro S. Girolamo e in quello sinistro S. Gaetano.”(1)

(1)Grottagliesità blog-Lingua e culturale popolare tradizionale-di Cosimo Luccarelli