RENATO PERRINI (FDI): “PIUTTOSTO CHE ATTACCARE IL GOVERNO MELONI SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA IL PRESIDENTE MICHELE EMILIANO PENSI ALLE DISPARITÀ CHE DA ANNI PERMANGONO ALL’INTERNO DELLE SEI ASL.

Lo stesso Emiliano nel 2018, è stato fra quelli che l’ha chiesta, l’autonomia!

La rimodulazione, per quanto riguarda la provincia di Taranto, del budget di spesa per le protesi, dispositivi ospedalieri, presidi e ausili, è grave, ma purtroppo non sorprende. Eppure quest’anno la Regione Puglia ha ottenuto maggiori risorse dal Governo e dovevano essere destinate ad ampliare servizi e prestazioni, piuttosto che a contenere un deficit da inefficienza.

Quotidianamente ricevo telefonate di familiari di pazienti che rivendicano diritti che non vengono riconosciuti dalle ASL, pur in possesso delle prescrizioni specialistiche e solo insistendo e minacciando di rivolgersi alle vie legali si riesce ad avere ciò che invece spetta di diritto. Oppure mi chiamano perché gli viene negata la sedia a rotelle regolarmente prescritta, perché avrebbero già beneficiato del letto negli anni passati, ed anche in questi casi dopo aver minacciato il ricorrere alle vie legali la sedia a rotelle viene erogata. Mi chiedo come mai possa accadere tutto ciò. Un ammalato deve stare sempre in un letto oppure ha anche diritto a trascorrere del tempo seduto cercando di conservare parte dell’autonomia risparmiata dalla malattia?

𝐏𝐞𝐫 𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐨̀ 𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐁𝐢𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐨, 𝐅𝐚𝐛𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐀𝐦𝐚𝐭𝐢, 𝐝𝐢 𝐝𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐞𝐝𝐮𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐚𝐥𝐢𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐛𝐢𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐨 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐢𝐧𝐠𝐨𝐥𝐞 𝐀𝐬𝐥, 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐨 𝐞 𝐬𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐧𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐞 𝐬𝐢𝐧𝐠𝐨𝐥𝐞 𝐯𝐨𝐜𝐢. 𝐈𝐧𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞, 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐞𝐫𝐨̀ 𝐢 𝐝𝐨𝐜𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐮 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐯𝐞𝐧𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐬𝐞𝐦𝐩𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐬𝐢 𝐞𝐝 𝐚𝐮𝐬𝐢𝐥𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐀𝐒𝐋 𝐞 𝐥’𝐚𝐥𝐭𝐫𝐚. Per ora basti dire che siamo di fronte a una continua disapplicazione o elusione delle disposizioni legislative e amministrative in materia di gestione efficiente da parte delle burocrazie sanitarie. Sarà questa la #sfida dei prossimi mesi, perché la Regione non può svolgere, usando risorse diverse da quelle destinate alla sanità, il ruolo di padre che tappa i buchi dei figli indisciplinati. Non dovrebbero esserci né disparità fra ASL né cittadini di serie A e di serie B, soprattutto quando si parla di diritto alla salute.