EX ILVA.CASSESE”LA SENTENZA DELLA CORTE UE, PROMETTE MOLTO MA NON CAMBIA NULLA”

CASSESE ”PER SAPERNE DI PIU’ UN INTERESSANTE ARTICOLO DELL’AVV. ANTONIO LUPO SULLA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA RIGUARDANTE ILVA (E IL NOSTRO TERRITORIO) ED UN MIO COMMENTO IN MERITO”.

Acqua sulle enfatiche dichiarazioni degli amministratori regionali, che da giorni “gridano” all’eccezionalità della sentenza  della Corte di Giustizia europea riguardante l’ex ILVA, lo “spegnimento “ arriva con una nota dell’Avvocato Antonio Lupo di Grottaglie e già Commissario dell’ex  ILVA in amministrazione straordinaria, pubblicato oggi su Il Foglio.

IL COMMENTO DELL’ONOREVOLE GIANPAOLO CASSESE

“In questi giorni ho letto di tutto sulla sentenza della corte di Giustizia europea riguardante l’ex Ilva di Taranto. Mi sono volutamente astenuto da ogni commento nel leggere le tante sciocchezze che soprattutto i politici sono stati capaci di dire su una sentenza che sembra promettere molto ma che in realtà non cambia nulla.

Per sapere il perché dico questo, vi suggerisco di leggere questo interessante articolo dell’avv. Antonio Lupo di Grottaglie e già Commissario di Ilva in amministrazione straordinaria, pubblicato oggi su Il Foglio.

La corte di Giustizia europea ha stabilito che se Ilva produce danni sanitari inaccettabili deve essere chiusa e che a stabilirlo dev’essere la scienza, attraverso una Valutazione di impatto sanitario (Vis). Quello che i politici, impegnati a cavalcare il consenso popolare e i timori dei cittadini, non vi diranno mai è che quella Vis c’è già e conferma che non ci sono rischi per la salute con una produzione a 6 milioni di tonnellate di acciaio. A volere per primo la Vis è stato proprio l’avv. Lupo, rendendosi conto del miglioramento della situazione ambientale di questi anni, dovuto anche e soprattutto all’attuazione del Piano Ambientale, e dell’importanza di avere uno studio scientifico che lo provasse. La Valutazione di impatto sanitario appariva a Lupo (e non solo) come una straordinaria opportunità per gettare le basi per un rinnovato dialogo e un migliore rapporto con le istituzioni e le comunità locali, tanto da segnare una vera e propria svolta. L’ex ad di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli la pensava diversamente e decise di non avvalersene, pur avendo in mano uno studio scientifico che attestava il miglioramento del quadro ambientale e sanitario di Taranto.

Oggi la corte di Giustizia europea dice che avere quella Vis è indispensabile perché un’azienda che inquina, ammala e uccide va chiusa. Un po’ quello che dicevo anche io nel 2018, quando sono entrato in Parlamento. Prima di contribuire, anche con il mio operato, ad un epocale cambiamento che ha portato oggi Taranto ad avere una qualità dell’aria che non presenta rischi per la salute.

Comprendo, però, che è ancora troppo presto affinché i cittadini di Taranto se ne possano rendere conto…”