15/20.SPECIALE UVA NOSCIA.IL SISTEMA RURALE DELLE MASSERIE DEL MERIDIONE:LA DOGANA ARAGONESE ED IL PAESAGGIO SOCIALE DAL XVI -XVII SEC. (PARTE 15 /20).

. Questa promessa, come le altre , non fu’ mantenuta; per cui i contadini ed i braccianti italiani dovettero impegnarsi in una lotta accanita contro i grandi proprietari fondiari, per strappare loro almeno qualcuna delle tante promesse fatte prima e durante la guerra. Fra i tanti successi ottenuti, il cui costo fu la vita di centinaia di contadini e di braccianti, sui quali le “ forze dell’ordine pubblico “ scaricavano il loro piombo fu il decreto del 2 Settembre 1919 ( sotto il nome di decreto Visocchi).

Il decreto riconobbe ai contadini poveri organizzati in cooperativa il diritto di occupare le terre incolte e mal coltivate appartenenti ai grandi proprietari, per un numero di anni determinati, variabile a seconda delle colture. La borghesia terriera ed industriale, dopo questa sconfitta cominciò a riorganizzarsi è capi che per mettere in ginocchio i contadini e gli operai occorreva anzitutto sopprimere le loro organizzazioni. E capi in oltre, che per conseguire questi risultati i mezzi repressivi legali di cui disponeva lo Stato non erano sufficienti. Occorreva mettere in azione mezzi eccezionali al di fuori di ogni morale e di ogni legge scritta: contro la stessa costituzione borghese e monarchica. Al caso occorreva il bastone, il pugnale, l’olio di ricino, le bombe, gli assassini, gli incendi ,le minacce. In altri termini occorreva il terrore. furono queste le promesse del fascismo e questi i mezzi per affermarsi.

-LA MASSERIA NELLA STORIA

tratto da A:A:V:V:- le 12 masserie del tarantino, a cura del Circolo Italsider di Taranto

Per meglio comprendere la genesi delle masserie è necessario inquadrare il problema in un’ottica che parte dai greci:

Durante il periodo greco, la fisionomia del territorio non doveva essere profondamente dissimile da quanto, negli stessi periodi si andava concretizzando nell’area magnogreca .Le terre a coltura andarono lentamente, ma stabilmente, sostituendo le terre incolte o quelle soggette a pascolo, e si organizzarono i campi, che ben presto divennero oggetto di una stabilita appropriazione.

Si venne a creare  un complesso agricolo tale da prevedere vere e proprie forme di organizzazione stanziale, quali grandi fattorie raccordate tra loro ed al relativo territorio: La conquista romana non potè certo modificare tale organica struttura; in seguito alle vicende della guerra Annibalica si manifesta un fenomeno di spegnimento economico, originato dalle dure imposizioni di roma ad un territorio, che durante la guerra non aveva certo mantenuto, almeno dal punto di vista dei Romani, un comportamento ineccepibile.

La crisi andò ulteriormente aggravandosi, tanto che in età neroniana, si ritenne necessario una massiccia dedussione di veterani per tentare di risollevare l’economia, in particolare quella agricola. L’evento non dovette sortire l’effetto sperato , tanto è vero che i veterani (provenienti dalla Siria , dalla Mesopotamia, dalla Spagna), ben presto abbandonarono i territori loro assegnati: D’altra parte, proprio in età neroniana si assiste ad un notevole incremento del latifondo con la conseguente comparsa delle VILLAE RUSTICAE.

La villae rusticae, per tutto una serie di analogie può essere considerata la progenitrice più eloquente della masseria, o meglio del suo concetto socio-economico: Nell’area meridionale in genere, infatti, non è frequente una stratificazione di insediamenti dalla villae alla masseria senza soluzione di continuità. La villae rusticae era la grande villa del proprietario dei latifondi, sita nel latifondo stesso, ampia, sontuosa, destinata a abitazione, completa di ogni comfort. In secondo luogo la villae rusticae indica l’impianto tecnico-agricolo composto dall’abitazione del villicus e dei servi scuderie, stalle, cantine, frantoi, magazzini. Man mano che ci si inoltra nell’età imperiale il territorio pugliese dimostra una notevole capacità di incremento economico, tanto che nel IV sec. d.c. il Salento ed il tavoliere sono ricordati fra le zone più ricche di frumento, gareggiando con l’Africa e l’Egitto: L’incremento della coltura del grano e dell’allevamento lasciano immaginare un ulteriore incremento del fenomeno delle villae rusticae sempre in alcuni momenti dell’anno  era presente in maniera considerevole sui campi. Ma con la terra non è mai stato disgiunto da esigenze non propriamente  ed esclusivamente economiche;le ville hanno anche interpretato una dimensione, definibile spirituale: Nel tardo impero, all’interno delle classi nobili e della borghesia ricca ed evoluta culturalmente, si accentua sempre più il rifiuto per la vita dei cittadina, verificatasi altresì le difficoltà a partecipare attivamente alla vita pubblica. La villae diviene spesso il modo desiderato ricercato dove sia altresì possibile esercitare un minimo di influenza diretta sulle cose e sugli eventi ove poter recuperare il prestigio derivante dalle capacità organizzative cui, per tradizione e convinzione, gli ottimisti credono dover legittimamente a sperare.La fuga è sempre spesso Così massiccia tale da segnare chiaramente  un ormai diverso orientamento di gusto civiltà da mettere in seria difficoltà una compagine politico-amministrativa decisamente impreparata ad affrontare ed arginare il fenomeno. Solo la guerra greco-gotica sfalderà tale sistema economico-sociale. All’arrivo dei Bizantini, prima della fine della prima metà del VI sec. d.c. le provincie del sud, e di conseguenza anche quelle pugliesi, si trasforma in un immenso distretto di sfruttamento agricolo, che lo Stato assegna  in parte a grandi proprietari, responsabili di un certo numero di tenute, dette “massae” , suddivise in fondi, mentre la parte restante è gestita dai procuradores, appaltatori generali delle entrate. Il suolo veniva sfruttato talvolta indirettamente da affittuari in enfiteusi, ma sopra tutto da coloni liberi, raggruppati verso la fine del VI sec. in distretti fiscali. Per migliore gestione ed amministrazione delle “massae” si ebbe la creazione di un grosso complesso di strutture articolate con alloggi per la collocazione del bestiame (stalle e iazzi ) , con depositi per i prodotti agricoli, con vani per le rudimentali attrezzature agricole, con recinti per il pascolo con frantoi, cantine e torri per la difesa, (non risulta ben definibile se già questo periodo si possano far risalire gli elementi caratteristici di una masseria fortificata. (Grottaglie Masseria Angiulli)

Gli insiemi di tali entità presero nel tempo, la terminologia di masseria. Dette masserie in alcuni casi venivano edificate ex novo, oppure edificate sulle precedenti villae rusticae. La preponderante presenza di Bisanzio, spinse ad una organizzazione rurale ben in linea con la mentalità economica e fiscale greco-orientale, originando il “CHORION” una sorta di comune rurale che si fondava sulla famiglia, struttura privilegiata della mentalità bizantina e della dottrina cristiana. Nel 1071, vi è la sottomissione da parte dei normanni di Bari e quindi la perdita definitiva della puglia da parte dell’impero romano d’occidente, e con essi si ebbero fondamentali cambiamenti nella società rurale dell’epoca.    

    MASSERIA                      seminativo        ettarivigneto     ettariuliveto- ficheto-mand.      ettari pascolo    ettari bosco    ettarifabbricato rurale   mq.TOTALE    ettari
1 OGLIOVIOTOLO16.57.2303.99.6200.67.0011.13.93 9.06333.28.41
2 CARMINE     3.03400.30.34
3 MARROCCO54.69.8203.62.4228.75.6005.10.03 5.58792.73.74
4 CASTAGNA52.19.9015.43.1517.47.3100.80.46 59285.96.74
5 MELIA45.74.3735.02.6709.25.4304.75.7330.57.9125.151127.84.6
6 CELANO01.15.4562.73.01 00.97.52 5.33065.39.28
7 CORTEMAGGIO03.35.6001.27.1009.29.6402.10.16 41516.16.65
8 NUOVA 13.10.6010.65.13  50023.80.83
9 PADULA MONACA17.71.9018.55.8945.37.3802.71.9025.55.701966110.12.5
10 CARMINE01.66.1807.76.4017.47.3200.40.43 4.58227.16.15
11 S.ANGELO05.81.1511.15.4100.39.2907.40.14 2.46625.00.65
12 ABATE GRAZIANO00.35.22 10.11.3001.65.60 4.80312.60.15
13 MADONNA DELLA MUTATA36.15.1881.62.1310.47.3502.02.94 4.397130.71.5
14 ANGIULLI04.98.1123.15.5628.81.1601.73.28 2.31758.91.28
15 LELLA00.36.2400.52.6900.27.56  2.20501.38.64
16 SPEZIALE     40000.04.00
17 BUCITO76.38.2048.88.4147.95.3792.72.83 3.000269.70.1
18 GRONCI22.76.5211.91.7205.02.9204.51.72 6.41844.87.06
19 OVILE RIGGIO08.68.84  49.70.19 86658.47.69
20 FRANTELLA07.59.5601.16.7009.67.2433.11.08 1.83551.41.03
21 MANNARA21.54.30 18.42.5788.19.46 4.634128.62.7
22 GIULIANELLO33.53.0835.18.4828.88.0805.98.05 16.440105.44.1
23 GENZANO04.91.9206.75.3006.24.4606.77.71 5.14525.60.14
24  MALABARBA06.96.49  38.96.45 4.85766.57.57
25 CASABIANCA15.20.80 03.72.9729.02.04 7.03448.66.15
26 CAPITOLO26.17.6204.02.7306.35.9300.83.49 8.67638.26.55
27 STAGLIATE12.92.0014.33.8726.37.6206.82.95 3.47567.29.69
28 ROSARIO21.79.1905.73.0442.81.4904.54.23 4.88366.57.57
29 GRISETE  00.53.70  66000.59.30
30 SCARSERBA     1.37200.13.72
31 PAPARAZIO27.21.16 11.55.4825.97.00 2.47564.98.84
32 PADRECHICCO  08.86.7000.2549 12910.14.81
33 NOCE10.15.09 00.67.6429.60.27 4.51340.88.13
34 DELLE MONACHE13.19.5210.65.7610.65.6710.15.72 1.61744.73.84
35 MONTEDORO05.74.9202.53.7605.33.3000.71.06 85814.41.62
36 GALEASI137.89.6558.91.3924.33.23102.01.5 7.076324.08.0
37 MISICURO00.29.3653.12.9900.75.9102.21.24 1.89556.58.45
38 VICENTINO22.12.26  14.55.07 11.67137.84.04
39 LA TORRE30.45.7607.80.3511.44.8278.89.40 12.326130.00.0
40 CAPRARICA  00.70.2700.29.15 2.27524.82.56
41 AMICI10.93.72 03.48.2410.17.85 2.46924.82.56
42 LE GROTTE23.58.7808.87.1802.31.2214.07.35 2.46949.09.22
TOTALE709.68.14548.67.465.16.30690.93.59.55.9919.30.472493.32.

Le masserie n. 1-14-24-28-36-42 sono sati rilevati il 1989 dall’ufficio tecnico erariale di Taranto e fanno riferimento all’impianto meccanografico del 17.05.1985.Le restanti masserie sono sati rilevati il 1989 dall’ufficio tecnico erariale di Taranto e fanno riferimento all’impianto meccanografico del 31.03.1979.

CRONOLOGIA

1071   sottomissione di Bari ai Normanni e perdita definitiva della Puglia da parte dell’Impero romano d’occidente.

1079    Ribellione anti normanna di Bari.

1083    Riconquista Normanna di Bari

1085 Ruggero Borsa (1085-1111) figlio di Roberto il Guiscardo viene  riconosciuto dai suoi vassalli Duca di puglia.

1087 Boemondo ( 1099-1111) figlio primogenito di Roberto il Guiscardo, nato dal primo matrimonio del duca di Puglia, diviene principe di Taranto e signore di tutto il litorale pugliese da Bari a Otranto, rimanendo vassallo del Duca di  Puglia.

1087    Trasferimento delle reliquie di San Nicola da Mira a Bari.

1099   Concilio di Bari e tentativi di composizione dello scisma tra al Chiesa di Rom e l’Oriente.

1114 Bari si ribella a Boemondo II ancora in tenera età e costituisce una signoria autonoma da ogni potere esterno bizantino o romano.

1128-31 Ruggero II (1130-1154) piega i tentativi autonomistici dei signori locali e  completa la conquista della Puglia.

1136 Rivolta delle città’ pugliesi contro Ruggero II favorita dal Papa Innocenzo II (1130-1143).

1137-39 Ruggero  II   sottomette   tutta   la   Puglia   e  ottiene   da  Innocenzo  II  il  riconoscimento del titolo di Re.

1155  Ribellione delle città’ e dei baroni pugliesi a Guglielmo I il malo (1154-1172) successore nel trono di Sicilia di Ruggero II.

1189    Tancredi (1190-1194) conte di lecce e cugino dei Guglielmo II il buono  successore nella corona di sicilia di guglielmo I, viene eletto Re di Sicilia.

1194L’imperatore Enrico VI si Svevia (1190-1996) assume la corona del regno di  Sicilia.

1197   Morte di Enrico VI e ascesa al trono di Federico II ( 1215-1250).

1220   Riorganizzazione del regno da parte di Federico II e divisione della Puglia in tre  circoscrizioni : Capitanata, Terra di bari e Terra d’Otranto.

1231   Organizzazione del regno e creazione della rete dei castelli in Puglia

1250    Federico II muore. Rivolta anti sveva in Puglia.

1251 Manfredi Principe di Taranto (1250-1266) piega la resistenza antisveva.

1258    Manfredi Principe di Taranto assume la corona del regno di Sicilia

1266    Carlo d’Angiò (1266-1282) sconfigge a Benevento gli Svevi, Manfredi vi perde la vita.

1285  Morte di carlo I d’Angiò e ascesa al trono di Carlo II (1285-1309).

1294 Elezione di Papa Bonifacio VIII. Carlo II concede al figlio il titolo di Principe  di Taranto.

1312 Soppressione dell’ordine dei Templari e locazione dei beni dell’ordine esistente  in Puglia.

1378-82 Scontri in Puglia tra i due rami della famiglia Angioina , quello durazzesco e quello provenzale.

1435  Ascesa al trono di Napoli di renato d’Angiò.

1442 Fine della dinastia angioina e ascesa al trono di Alfonso d’Aragona ( 1442-1458).

1443Alfonso d’Aragona istituita a Foggia la “dogana della mena delle pecore” e  regolamentare l’uso dei pascoli nelle terre del tavoliere.

1480   Caduta di Otranto in mano ai Turchi.

1492   Scoperta dell’America.

1494   Ascesa al trono di Alfonso II d’Argona Duca di Calabria.

1495   Riconquista Aragonese del regno.

1528-29 Scontri in Puglia tra gli eserciti francese e spagnolo.

1537   Attacco dei Turchi di Khair-ar-din a castro (Lecce).

1554   Assalto dei Turchi di Dragut a vieste e deportazione della popolazione.

1560   Creazione di torri di difesa sul litorale pugliese contro Turchi.

1620   Occupazione di Manfredonia da parte dei Turchi di Chalil Pascià.

1648   Rivolta napoletana di Masaniello e rivolte antispagnolo in Puglia. 

(1) Ciro Cafforio – Riggio, Casale disabitato nel territorio di Grottaglie. Taranto 1961

(2) La Baronia Arcivescovile e il castello Episcopio di Grottaglie di Mons. Giuseppe Blandamura arcidiacono. Taranto 1933.

(3) La Puglia tra Medioevo ed età moderna città’ e campagna .Electa editrice 1981

(4) Ciro Cafforio.La lama del Fullonese. Taranto 1961

(5) F.M. D’Aria. Un restauratore sociale. Roma 1943

(6) Grottaglie, vicende-arte-attività delle città’ delle ceramiche. Trevisani- Quaranta.

(7) Economia politica di Jhon Eaton. Piccola biblioteca Enaudi1963.

(8) Amministrazioni e amministratori postunitari grottagliesi. F. Stea-L. Galletto. Edito a cura della B. P. J. di Grottaglie.

(9) La questione meridionale di Antonio Gramsci. Editrice editori riuniti, Giugno 1970     Roma

(10) La dimensione urbana- M. G. Gusmano Cedam Padova.

(11) Mezzogiorno tra riforme e rivoluzioni. Di Pasquale Villari. Edizioni Laterza Bari.

(12) Due linee di politica agraria, di Emilio Sereni. Edizione editori riunuti ottobre    1961.

(13) Formiconi di Puglia di Tommaso Fiore. Editrice Locaita. Manduria (TA) 1963.

(14) Il risorgimento di Antonio Gramsci. Editori Riuniti 1955.

(15) Passato e presente di Antonio Gramsci. Editori Riuniti 1954.

(16) Scritti sulla questione meridionale. VI parte primo e secondo volume di  Francesco Saverio       Nitti. Edizione Laterza 1968 Bari.

(17) Storia d’ Italia. Dal primo settecento all’ unità. Terzo volume. Edizione G.Einaudi  editore  1973.

(18) Storia d’ Italia .Dall’unità ad oggi. Volume IV.Edizione G.Einaudi 1975.

(19) A.A.V.V. – 12 masserie del tarantino a cura del circolo Italsider di Taranto.

(20) Prof. A. Fornaro. Il problema di Mesochorum. Bari 1973

(21) Le cento masserie di Crispiano (Taranto) a cura del Comune di Crispiano

                                                BIBLIOGRAFIA

(11) Mezzogiorno tra riforme e rivoluzioni. Di Pasquale Villari. Edizioni Laterza Bari.

(12) Due linee di politica agraria, di Emilio Sereni. Edizione editori riunuti ottobre    1961.

(13) Formiconi di Puglia di Tommaso Fiore. Editrice Locaita. Manduria (TA) 1963.

(14) Il risorgimento di Antonio Gramsci. Editori Riuniti 1955.

(15) Passato e presente di Antonio Gramsci. Editori Riuniti 1954.

(16) Scritti sulla questione meridionale. VI parte primo e secondo volume di  Francesco Saverio       Nitti. Edizione Laterza 1968 Bari.

(17) Storia d’ Italia. Dal primo settecento all’ unità. Terzo volume. Edizione G.Einaudi  editore  1973.

(18) Storia d’ Italia .Dall’unità ad oggi. Volume IV.Edizione G.Einaudi 1975.

(19) A.A.V.V. – 12 masserie del tarantino a cura del circolo Italsider di Taranto.

(20) Prof. A. Fornaro. Il problema di Mesochorum. Bari 1973

(21) Le cento masserie di Crispiano (Taranto) a cura del Comune di Crispiano