EX CARCERE DI GROTTAGLIE.CAPPELLA DI SANT’ANTONIO DI ARCANGELO SPAGNULO

DI ALFONSO MANIGRASSO

Cappellina di Sant’Antonio da Padova nell’ex carcere (ora sede di varie associazioni locali) a Grottaglie.

Necessità di un urgente restauro, i dipinti murari sono stati eseguiti nel 1945 dall’artista locale Arcangelo Spagnulo. Particolari sono i dipinti dei due volti dei santi Francesco De Geronimo e Ciro entrambi dipinti uno di fronte all’altro.

AARCANGELO SPAGNULO 1913 – 1968

 Nasce a Grottaglie il 18 agosto 1913. Frequenta la Scuola d’Arte dove si diploma sotto la guida di Gennaro Lupo. “Pittore istintivo, dotato di una grande carica umana che lo rese molto popolare tra la gente, che gli affibbiò il nomignolo di “Milota”, con il quale era universalmente conosciuto; pur penalizzato da una forte miopia, che lo costringeva a inforcare lenti molto spesse, aveva un senso della sontuosità e della solennità, che gli permetteva con certa facilità di stupire.” Così Silvano Trevisani in “Uomini illustri”. Ad appena 20 anni ottiene l’incarico dal Generale Gastaldi, di realizzare due immensi ritratti, rispettivamente di 6 e di 7 metri, di Re Vittorio Emanuele III e di Benito Mussolini per la Scuola d’Aviazione inaugurata nel 1936. Silvano Trevisani in “Un bottega d’arte. La scuola di Grottaglie” (Circolo Nuova Italsider, 1985) scrive che spagnolo “Fu un ottimo artigiano che predilesse la celebrazione solenne, magniloquente, aulica e sontuosa”. “Un giovane artista scapigliato e pensoso” lo descrive padre Michele Ignazio D’Amuri in “Tornate a Cristo” (Anno II, n.1-2, gennaio.febbraio 1947). Nel 1939 realizzò i lavori di decorazione della Chiesa del Carmine di Grottaglie. Nel 1942, collaborò nel restauro della cripta basiliana di “Santa Maria Mater Domini” di Laterza. Nel 1949 decorò la cappella degli studenti di teologia nel Pontificio Seminario di Reggio Calabria (“L’Avvenire della Calabria”, 24 maggio 1950). Sul “Giornale d’Italia” (12 novembre 1942) l’arciprete don Giuseppe Petraroli così lo descrive: “Testa  vigorosa e riccioluta, sopra saldo corpo di piccola statura, occhi biricchini e lucenti che vibrano attraverso gli occhiali quando è costretto ad inforcarli…Per il suo carattere bonario egli può dire tutto quello che vuole senza suscitare mai risentimenti e proteste”.  La sua apprezzata opera gli valse, nel 1953, la croce dell’Ordine di San Silvestro da Papa Pio XII, per aver eseguito una serie di bellissimi lavori, proprio in Calabria. Nel 1954 realizza per la chiesa Madre un artistico quadro per la cappella del Battistero. Perse la vita, dopo aver dipinto numerosissime tele, in un tragico incidente stradale, mentre si recava a San Marzano di San Giuseppe per terminare l’incarico di decorazione ed affresco nella chiesa parrocchiale, il 23 settembre 1968.