“Sono mesi e mesi che in prima Commissione Bilancio facciamo audizioni sull’avanzamento dei lavori del nuovo ospedale di Taranto, San Cataldo. Io vorrei fare un passo ulteriore dando per ‘buona’ la data di consegna prevista dal presidente Emiliano, vale a dire 30 dicembre 2024, anche se sono convinto che non se ne parlerà prima del 2025. Quindi è il momento di pensare al dopo, ovvero a quando il paziente ZERO entrerà nel nuovo ospedale, ma non solo pensare alla riorganizzazione dei nosocomi in particolare dell’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto.
“Per tale motivo nelle scorse ore ho protocollato una richiesta di audizione sia al presidente della commissione Sanità sia al presidente della commissione Bilancio per audire il presidente Michele Emiliano, che detiene la delega alla Sanità, il direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, e il direttore generale della ASL di Taranto Vito Gregorio Colacicco, al fine di comprendere quali siano le progettualità future del nosocomio Santissima Annunziata di Taranto, quali interventi e iniziative la Regione Puglia intende avviare.
“Sostengo da tempo che bisogna progettare subito una soluzione strategica per tutto il territorio ionico. Ho proposto, infatti, che venga realizzata nella struttura una RSA. Personalmente ho verificato che la Asl di Taranto ha parecchi immobili di proprietà. L’idea è di utilizzare le risorse per finanziare la ristrutturazione ed avviare le progettualità per una futura RSA, al contempo, far convergere in un unico padiglione dell’Ospedale Santissima Annunziata gli uffici dislocati per l’intera città. Ho lanciato l’allarme già da tempo: quotidianamente giungono richieste di supporto per anziani non autosufficienti e disabili gravi, a causa della ormai cronica insufficienza di posti letto, per il ricovero in ospedale o in Rsa. Anche i vertici regionali hanno ammesso il grande gap con il Nord, dove ci sono migliaia di posti in più a parità di popolazione. In provincia di Taranto, nelle residenze sanitarie assistenziali i posti letto scarseggiano. Siamo al di sotto del fabbisogno anche nella città di Taranto: mancano centinaia di posti all’appello.
“La strada per ottenere i posti in convenzione è lunga: bisogna ottenere autorizzazione all’esercizio, accreditamento e accordo contrattuale. Molte famiglie sono costrette a farsi carico delle spese sanitarie e delle ‘quote alberghiere’ perché in attesa di un posto pubblico. Un anziano non autosufficiente con determinate problematiche non pu? essere affidato a una badante (si pensi a un malato grave di alzheimer con comorbidità), perché certe cronicità devono essere gestite da centri idonei e strutture di medicina territoriale in grado di decongestionare gli ospedali. Preoccuparsi oggi del ‘dopo’ serve a non avere una futura disorganizzazione.”
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