1924-2024, 100 ANNI DALL’ISTITUZIONE DEL MONUMENTO AI CADUTI 27-28 GIUGNO 1924 TELEGRAMMA PER “GIACOMO MATTEOTTI, ASSASSINATO DAI SICARI FASCISTI …TRA I DIECI CONSIGLIERI FAVOREVOLI C’ERA ANCHE FANIGLIULO”
La storia della città di Grottaglie racconta di una delle singolari vicende della famiglia del “milordu”, il pittore-soldato Ciro Fanigliulo nonno “adottivo” e zio dell’architetto Antonio Fanigliulo.
Il 27 giugno 1924 lu ““milordu”, consigliere comunale da pochi anni rientrato dal fronte del Piave, vota a favore dell’istituzione del monumento ai caduti di piazza IV Novembre; febbraio 2024 l’architetto Fanigliulo inzia il “Calvario” della difesa di quel monumento voluto da quel nonno-zio, reduce di guerra e maestro del nostro architetto.
Il Maestro Ciro Fanigliulo “ Reduce dalla prima guerra mondiale, Fanigliulo riprese ad esercitare il suo mandato di consigliere comunale, partecipando abbastanza assiduamente alle riunioni consiliari dal marzo 1919 al maggio 1920..e dal 1922 al giugno 1926….va ricordata la sua posizione nella spaccatura consiliare determinatasi il 28 giugno 1924 in seguito alla proposta formulata da Salvatore Perduno per cui il Comune di Grottaglie avrebbe dovuto inviare un telegramma di condoglianze alla vedova di Giacomo Matteotti, assassinato dai sicari fascisti il precedente 10 giugno. Messa in votazione al termine di un acceso dibattito, la proposta fu approvata con un solo voto di differenza: tra i dieci consiglieri favorevoli c’era anche Fanigliulo. Quella delibera fu poi revocata, ma intanto essa lascia intuire una certa distanza del nostro dalla situazione politica che ormai da tempo si era consolidata a livello nazionale.”
Il sindaco ed assessore , soci ANPI, si sono fermamente “battuti” per sostenere le giuste ragioni per la parziale demolizione del Monumento costruito in memoria dei nostri giovani grottagliesi caduti in guerra nel primo conflitto mondiale, il 25 pv, in contrapposizione a quanto da mesi l’opinione pubblica apprende sul caso, si “effigiano” di un merito non proprio ma di Ciro Fanigliulo, Salvatore Perduno e gli altri nove consiglieri che quel 28 giugno del 1924 votarono per l’invio a cui si oppose l’avvocato Traversa, detto “picciafueco”.
Onore all’Onorevole Giacomo Matteotti , ma anche ai nostri caduti nella prima e seconda guerra mondiale, per i quali Grottaglie realizzò e dedico il Parco delle Rimebranze ed il Monumento ai caduti, che il sindaco vorrebbe demolire, con indicazione di materializzare “la giusta percezione ed enfasi (MIC)”
Grottaglie rende omaggio a Giacomo Matteotti nel centenario della sua morte con un Consiglio Comunale commemorativo e un telegramma di condoglianze mai inviato
Nel giugno del 1924, all’indomani del brutale assassinio di Giacomo Matteotti per mano fascista, il Consiglio Comunale di Grottaglie fu convocato su richiesta dell’opposizione per discutere l’invio di un telegramma di condoglianze alla famiglia del deputato socialista. Tuttavia, per ben due volte, la maggioranza del Consiglio respinse la proposta, e quel telegramma non fu mai inviato.
A distanza di cento anni da quella vicenda, il Circolo ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Grottaglie e l’Amministrazione Comunale hanno deciso di colmare questo vuoto storico. Il 24 ottobre 2024, alle ore 17.30, nella Sala Consiliare del Comune, si terrà un Consiglio Comunale straordinario e commemorativo, durante il quale verrà finalmente consegnato alla nipote di Matteotti, Elena Matteotti, il telegramma che nel 1924 non fu mai spedito. Il sindaco Ciro D’Alò consegnerà personalmente il messaggio, ponendo rimedio a una pagina dolorosa della storia cittadina. A tutte le attività è stato coinvolto anche il Consiglio Comunale dei ragazzi e delle ragazze, rafforzando il significato simbolico di questa commemorazione attraverso la partecipazione attiva delle giovani generazioni.
L’ANPI, grazie a un attento lavoro di ricerca negli archivi comunali, ha recuperato le trascrizioni delle sedute consiliari del 1924 in cui la proposta fu respinta. Questi documenti, che riflettono il clima politico e sociale dell’epoca, saranno letti pubblicamente durante il Consiglio Comunale del 24 ottobre e successivamente consegnati alla famiglia Matteotti come testimonianza storica del dibattito che attraversò la città.
Alle ore 19:00 dello stesso giorno, su viale Matteotti, all’altezza del civico 92, verrà scoperta una stele commemorativa in onore di Giacomo Matteotti, a testimonianza del suo sacrificio per la libertà e la democrazia.
Il 25 ottobre, alle ore 10.30, il Teatro Monticello ospiterà lo spettacolo teatrale “Un telegramma per Matteotti”, scritto e interpretato da Alfredo Traversa, con Tiziana Risolo. Lo spettacolo si svolge in parallelo tra Roma e Grottaglie: mentre nella capitale Filippo Turati e Anna Kuliscioff commentano, tramite continui telegrammi, ciò che sta accadendo alla Camera, a Grottaglie il consigliere comunale Salvatore Perduno e sua moglie Cira L’Assainato discutono sull’opportunità di proporre in Consiglio Comunale l’invio di un telegramma di condoglianze alla famiglia Matteotti. La rappresentazione evidenzia l’impatto della vicenda Matteotti sulle comunità locali e le dinamiche politiche dell’epoca.
Nel pomeriggio del 25 ottobre, alle ore 18.00, presso il Castello Episcopio, si terrà un incontro pubblico dal titolo “Attualità del pensiero e dell’azione di Giacomo Matteotti”, con la partecipazione di Elena Matteotti, del professor Ciro Raia, docente di lettere, preside e formatore, nonché presidente dell’ANPI Campania, dell’onorevole Claudio Signorile, già ministro ed ex segretario nazionale del Partito Socialista Italiano, e di Riccardo Pagano, presidente del Comitato Provinciale A.N.P.I. Taranto e professore ordinario dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Il dibattito, moderato da Annamaria D’Erchie dell’ANPI di Grottaglie, sarà un’occasione per riflettere sull’importanza del pensiero di Matteotti, ancora attuale nelle lotte per la giustizia e la democrazia.
“Ricordare Giacomo Matteotti, – dichiara il Sindaco della Città di Grottaglie, Ciro D’Alò – a cento anni dalla sua morte, non è solo un atto di memoria storica, ma un dovere morale nei confronti della democrazia e dei valori antifascisti su cui si fonda la nostra Repubblica. Matteotti rappresenta un simbolo di coraggio, un uomo che ha sfidato apertamente il regime fascista, pagando con la vita il suo impegno per la verità e la libertà. Consegnare quel telegramma nelle mani di Elena Matteotti, sua nipote, – continua il primo cittadino – non è solo un gesto di riparazione storica, ma un richiamo alla necessità di non abbassare mai la guardia di fronte a qualsiasi forma di oppressione e violenza. Il nostro impegno – conclude – è quello di tenere viva la memoria di uomini come Giacomo Matteotti, affinché le generazioni future possano comprendere l’importanza della lotta per la libertà e la democrazia.”
Mo mo sarebbe ora che area Verde denominata Lo Jazzo di 12.000 mq. Venga realizzato un” Parco dei Popoli alla Memoria della Giustizia” . Matteotti per Italia