SCUOLA.A GROTTAGLIE PLESSI SCOLASTICI CON DIRITTI NEGATI E LAVORI INCORSO DURANTE LE LEZIONI.

LA SALUTE PSICO-FISICA DEL DISABILE QUALE DIRITTO FONDAMENTALE DELL’INDIVIDUO DALL’ART. 32 DELLA COSTITUZIONE

DELL’AVVOCATO MICHELE MIRELLI

La Legge 118/1971 avvio’ il processo dell’inserimento scolastico degli alunni disabili nelle classi comuni, indicando una strada mai sperimentata in nessun altro Stato. La salute psico-fisica del disabile quale diritto fondamentale dell’individuo dall’art. 32 della Costituzione, rientra tra i diritti inviolabili che la Repubblica riconosce e garantisce ad ogni disabile, sia come singolo che nelle formazioni sociali e quindi anche scolastiche ove si svolge la sua attivita’ didattica di apprendimento e la sua personalita’(art.2 Costituzione). Fatta tale premessa, con mia grande stupore devo però confermare che quanto in precedenza affermato nel precedente mio articolo, relativo alla Don Bosco, si va perpetuando ancora oggi. Più nello specifico al piano terra vi è una classe della primaria dov’è si trovano due scolari uno con difficoltà motoria e l’altro con una forma di grave diabete, con un complessivo numero di 14 alunni sistemati in un aula molto angusta. A piano terra si trovano due bagni di cui uno è stato destinato al personale addetto alla somministrazione dei pasti (mensa scolastica) che viene consumata sui banchi di ogni aula. Sulla stesso piano mi si riferisce che si trovano alunni della Giovanni Paolo II, una scolaresca della Pellari e 2 o 3 della Collodi. A tutto ciò va aggiunto che e’ stato disposto che l’intera classe di 14 alunni del piano terra dovrà spostarsi al primo piano non considerando che una bimba che trovasi in in aula sensoriale, vicino a quella dei 14 alunni, con pluripatologie genetiche ad alta complessità per le quali il concetto di emergenza urgenza è di fondamentale importanza anche con difficoltà respiratorie e quindi con necessità di immediato soccorso della madre che con il trasferimento al primo piano, con la sua scolaresca, non avrebbe la possibilità di assisterla. La madre insegna appunto nella classe dei due disabili precedentemente indicati e che quindi sarebbe costretta a trasferirsi con l’intera scolaresca al primo piano con grave compromissione della assistenza della figlia .Ciò non appare opportuno infatti a piano terra trovasi altra aula di soli 13 alunni, più ampia e quindi più idonea per 14 alunni di cui due disabili. In tale classe mi si riferisce andrà anche un altra bimba ADHD e quindi in un ristretto spazio dovrebbero operare una maestra, due operatrici di sostegno ed una educatrice, quindi appare, sempre più opportuno lasciare la III C al piano terra e trasferire la II C al primo piano, salvaguardando anche la bimba con pluripatologie genetiche che prontamente, sullo stesso piano potrebbe essere assistita dalla madre che conosce perfettamente le metodiche di immediato intervento . Inoltre si è posto un veto alla sosta delle autovetture per disabili nella spazio qui riprodotto nella foto, che ne rende certamente più agevole il trasporto. Facendo quindi appello alla Dirigente che suo malgrado si è trovata in un plesso scolastico che a modesto mio parere presentava problematiche sin dall’inizio dell’anno scolastico, a voler leggere le considerazioni sopra esposte per poi decidere come meglio crederà opportuno e così come gli è dovuto per la importantissima funzione apicale a Lei demandata e che non si è inteso sminuire e/o criticare non essendo certamente competenza del sottoscritto.