A GROTTAGLIE IL MONUMENTO E’ IL DISTRIBUTORE DI CARBURANTI!!!

INCARICO ALL’ARCHITETTO ANGELINI I CONTI NON TORNANO.

A MAGGIO L’ORDINE ARCHITETTI TARANTO DICHIARAVA “ NONOSTANTE I LAVORI SUCCITATI NON PREVEDESSERO LA FIGURA PROFESSIONALE DELL’ARCHITETTO,ESSENDO STATA L’OPERA AFFIDATA AD UN GRUPPO DI INGEGNERI”

La conclusione dell’attività amministrativa daloniana, forse per affetto di attività lavorative giovanili, che l’opera monumentale da tutelare è il distributore di carburanti, che al contrario del monumento di Piacentini, E’ INTOCCABILE!!!

La premessa è importante, chiariamo che l’amministrazione non ha deliberato lavori sul monumento , ope legis tutelato, e che l’area del monumento non è piazza IV Novembre, e che D’Alò ha autorizzato un cambio di destinazione d’uso senza variante approvata dal consiglio comunale, e che nessun incarico risulta essere attribuito all’architetto Michele Angelini in merito alla progettazione, direzione lavori, contabilità dell’arretramento del fronte monumento in prima istanza di circa dieci metri, ridotto dal MIC a 2, 35 metri, il nome dell’architetto si appalesa con dichiarazione dell’Ing.. Tonti il 31 ottobre 2024, il tutto è riscontrabile dalla documentazione esistente compreso il cartello di cantiere.

Sulla tematica, il nostro giornale aveva interpellato l’Ordine degli architetti di Taranto, che oggi torniamo ad interpellare (per il suo tramite locale l’architetto Ciro Intermite) per una valutazione, in posizione di terzietà, sulle attività espletate dai tre architetti, Fanigliulo, Cavallo e Angelini, su posizioni diverse ed opposte, e capire meglio chi ha agito in linea con le norme dettate dalle norme e dal codice deontologico dell’ordine stesso.

Ricostruiamo la vicenda.

A febbraio-marzo 2024 vengono avviati i lavori di demolizione-rimozione e riposizione del fronte del monumento ai caduti di Grottaglie, lavori fermi sino al 6 dicembre 2024.

Dalla documentazione prodotta dall’amministrazione si rileva che non ci sono affidamento di progettazione e direzione dei lavori sul bene tutelato ope legis del monumento ai caduti, di contro è stato affidato incarico e direzione per LAVORI DI SISTEMAZIONE STRADE INTERNE ALL’ABITATO E MARCIAPIEDI – RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA DI PIAZZA IV NOVEMBRE E DELLE VIE PARTIGIANI CADUTI, ENNIO E MARTIRI D’UNGHERIA” PNRR M5C2 INV 2.1 “RIGENERAZIONE URBANA”, FINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA – NEXT GENERATION EU CUP: J43D21003140001 – CIG: A003C7CA9D”.

Nel lungo iter di variante richiesta dal MIC, non sono state rilevate relazioni dello stesso architetto Angelini, di supporto giustificativo, in merito alla progettata soluzione di prima istanza e altrettanto mancante quelle dalla soluzione di seconda istanza decisa dal MIC.

L’unica citazione dell’architetto è presente in una nota del sindaco inviata al MIC che di seguito riportiamo.

Dunque l’architetto Angelini opera una ricerca presso il fondo Piacentini, le risultanze condivide con il sindaco sono riportate nel documento.

Ora è spontaneo chiedersi, se l’opera del monumento sarebbe una “pretesa attribuzione di paternità del progetto dell’intero giardino all’arch. Marcello piacentini”, perché il MIC richiede che venga comunicato il nome “DEL DIRETTORE DEI LAVORI, INDIVIDUATO AI SENSI DELL’ART. 52 DEL REGIO DECRETO N. 2537 DEL 23 OTTOBRE 1925.”?

L’amministrazione in merito riceve dal progettista e direzione dei lavori stradali ““ha partecipato alla introduzione nel Progetto originale di quanto connesso all’adeguamento dell’intervento alle prescrizioni del Ministero della Cultura “Segretariato Regionale per la Puglia” e “Soprintendenza Speciale per il PNRR”; – affiancherà lo scrivente nell’espletamento dell’attività di Direzione Lavori per le parti dell’intervento che sostanziano l’adeguamento alle prescrizioni del Ministero della Cultura “Segretariato Regionale per la Puglia” e “Soprintendenza Speciale per il PNRR”. A tale riguardo lo scrivente esplicitamente ha già dichiarato, nella propria nota Prot.n.06524 del 31/10/2024, di accettare pienamente l’affiancamento dell’Arch. Michele Angelini”.

Ma l’Ordine degli Architetti di Taranto nel maggio 2024, dichiarava che “nonostante i lavori succitati non prevedessero la figura professionale dell’architetto , essendo stata l’opera affidata ad un gruppo di ingegneri”.

Qui, lo diciamo noi, regna la confusione, questo architetto doveva esserci si o no?

Si faccia chiarezza, l’ordine degli architetti chiarisca se l’architetto Angelini e gli architetti Fanigliulo e Cavallo si sono attivati in modo opposto uno all’altro, non valutando, l’architetto Angelini, un  eventuale incontro chiarificatore con gli altri due architetti sulla soluzione adottata in prima e seconda istanza, pur avendo preso atto di quanto attestato dall’ordine degli architetti di Taranto e cioè “nonostante i lavori succitati non prevedessero la figura professionale dell’architetto , essendo stata l’opera affidata ad un gruppo di ingegneri”, e magari esprimersi, una volta per tutti sulla vicenda che diverse criticità ha mostrato.

Sdrammatizzando un docente ci ha scritto alla Checco Zalone “…MA SONO DEL MESTIERE QUESTI !!!??”