VINCI “ E’ POSSIBILE IMPUGNARE IL PROVVEDIMENTO AL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO.”IL SINDACO DI GROTTAGLIE LO FARA’?
Sveliamo che l’ex assessore Prof. Antonio Vinci, defenestrato dal sindaco D’Alò dalla giunta municipale e qualificato come colui che “ …non hai fatto proprio nulla per la scuola…:” caro Antonio in tutti questi incontri …..tu non c’eri mai…nel post precedente hai montato la storia del possibile accorpamento del Calò, cosa non vera”.
A dar manforte al sindaco l’assessore Capriglia, che in questi giorni ha postato sulle pagine social personale il resoconto giornalistico sulla vicenda, nella quale non compare quanto fatto dall’assessore Antonio Vinci.
In realtà, non abbiamo volutamente fatto rilevare, ma D’Alò ,il “daloniano di ferro”, da un po’ tempo è “all’attacco” di chi ne sa più di lui, ha iniziato per il caso monumento con l’architetto Antonio Fanigliulo (in una delle sue note video lo accusava di fare i disegnini ed in una nota al MIC gli dava del “sig. Fanigliulo”),per passare al consigliere comunale del PD Francesco Donatelli nell’ultimo consiglio comunale, che etichettato l’intervento “indecente”, sui social è toccato al dirigente del sindacato FP-CGIL Prof. Antonio Vinci, ed in questa veste si è attivato da subito sui casi “Calò” di Grottaglie e “Morante “ di Crispiano.
Infatti il primo comunicato che abbiamo pubblicato in anticipo, Vinci nel comunicare gli sviluppi dell’iter decisorio in Regione sul dimensionamento scolastico , scriveva “eprimo un sincero ringraziamento alla segreteria della FLC CGIL di Taranto, in particolare a Viviana Lusso, e alla Dirigente delegata, per il continuo confronto, la presenza concreta e il lavoro svolto in questa battaglia comune”.
Dunque sarà sfuggita la circostanza a sindaco ed assessore che il Prof. Vinci era la persona che poteva trattare la problematica per evidente qualifica, in doppia o tripla veste di assessore, docente e dirigente FLC-CGIL.
Riportiamo quanto dichiarato dal dirigente del sindacato FL FLC-CGIL Prof. Antonio Vinci.
“𝗙𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮 𝘀𝘂𝗹 𝗗𝗼𝗻 𝗠𝗶𝗹𝗮𝗻𝗶 𝗣𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗚𝗿𝗼𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗲
Mio malgrado, sono costretto a tornare sulla questione del dimensionamento scolastico nella provincia di Taranto. Molti colleghi del Don Milani Pertini di Grottaglie e dell’Elsa Morante di Crispiano continuano a scrivermi, chiedendo se sia ancora possibile fare qualcosa contro la delibera di 𝗳𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 dei due Istituti.
Per quanto riguarda la delibera regionale, trattandosi di un atto amministrativo, la Regione Puglia in autotutela potrebbe anche ritornare sui suoi passi, ma l’ipotesi è abbastanza remota.
𝐓𝐮𝐭𝐭𝐚𝐯𝐢𝐚, 𝐢𝐥 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐨𝐟𝐟𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚‘ 𝐚𝐢 𝐝𝐮𝐞 𝐬𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐮𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢 𝟔𝟎 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢, 𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝟑𝟎 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞, 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐓𝐀𝐑 𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐮𝐠𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐯𝐞𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 (e secondo me è doveroso).
Occorre leggere con attenzione le linee guida sul dimensionamento scolastico (emanate dalla stessa giunta regionale pugliese) per comprendere facilmente come in alcuni casi queste siano state, inspiegabilmente, disattese. A titolo di esempio, cito una realtà, quella del comune di Laterza, per accorgersi di come si sia andati in deroga ai parametri previsti dalle suddette linee guida.
𝗠𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗧𝗮𝗿 𝗲‘ 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮‘ 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗽𝗮𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝘂𝗻 𝘁𝗼𝗿𝘁𝗼, 𝗱𝗶 𝘃𝗼𝗹𝗲𝗿 𝗱𝗶𝗳𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗲, 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼, 𝗮𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗶 𝗰𝗼𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝘀𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗱𝗶𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹‘ 𝗮𝗹𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮‘, 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗶
𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝘁𝗲𝗺𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗶𝗼‘ 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗼𝘀𝘁𝗮𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗰𝗮𝗿𝗿𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲.
Le mie sono considerazioni scevre da qualsiasi interesse; per me come docente non cambia assolutamente niente, ma per le due città, e per i tanti colleghi e ata che vedranno unificate le loro graduatorie e dovranno fare su e giù tra i due comuni nelle riunioni collegiali, la situazione cambia parecchio.
𝐩.𝐬.: 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝟐𝟎 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟒, 𝐢𝐥 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐚𝐯𝐞𝐯𝐚 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐬𝐞𝐝𝐢 𝐥𝐚 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐭𝐚‘ 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐧𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐥‘𝐚𝐮𝐭𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐚 𝐢𝐧 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐆𝐫𝐨𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐞, 𝐧𝐞𝐥𝐥‘𝐢𝐩𝐨𝐭𝐞𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 licenziata 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐓𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐨, 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐞𝐫𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚.”
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“LA SCUOLA DI TUTTI” NON RAPPRESENTA UNO SLOGAN VUOTO MA DEVE SOSTANZIARSI NELLA PIENA ATTUAZIONE DEL DETTATO COSTITUZIONALE.
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