CULTO.GROTTAGLIE S.CIRO M.E.M.,FUOCO,FUOCHI,MUSICA,DIRETTE TV,BANCARELLE,GIOSTRE…CELEBRAZIONI.IL CARTELLONE DEGLI EVENTI.

ARRIVA L’ENNESIMA SPETTACOLARIZZAZIONE DEL RITO DEVOZIONALE AL SANTO EGIZIANO.DOPO L’UVA E LE ORECCHIETTE IN ESTATE, ARRIVA A GENNAIO LO “SPETTACOLO DOPO IL WEEKEND” GLI APPUNTAMENTI CON LA FEDE E LA DEVOZIONE A SAN CIRO.

UNA PIETA’ SBIADITA NEL TEMPO.

Che questa città ormai da un pò di anni, sia sempre più alle prese con divisioni e contrasti è un dato di fatto, una città che sembra aver perso l’identità culturale, e dove ormai l’apatia degli appartanenti alla comunità sembre aver preso sempre più il sopravvento.

Dunque anche nel 2025 chi è a capo delle autorità civile e religioso ha “in mano” la gestione dell’evento tanto atteso dai grottagliesi, vicini e lontani avrebbe detto il grande Nuzio Filogamo, dopo uva ed orecchiette.

Autorità che sembrano essersi divisi i compiti, la focra al sindaco i fuochi all’arciprete (ovviamente anche le funzioni religiose).

Attività impegnative dal punto vista economico e non solo, ma con l’approsimarsi della competizone elettorale delle regionali ed in un momento di disastro della gestione amministrativa, un toccasana per i PDaloniani.

Non è un mistero che sia un occasione , anche di tipo economico e finanziario, infatti la Regione Puglia ha finanziato l’evento con diecimila euro versati al Comune di Grottaglie, e che come ogni anno la stessa amministrazione contribuirà con somme da versare alla collegiata, per sostenere le ingenti spese, in particolare per i fuochi d’artificio, a cui contribuisco anche i fedeli con le offerte al Santo in particolare nel giorno della processione solenne, in cui ancora viene praticato l’inusuale ed inopportuno giravolta della statua del Santo.

La Curia di Taranto, con il garbo e lo stile che la contradistingue, invia alla stampa ( anche a noi!!), in occasione di eventi religiosi, a cura di Don Emanuele Ferro, una mail con i contenuti e la grafica dell’evento in programma, a Grottaglie (forse altra diocesi) il delgato dell’Arcivescovo si affida alla casualità delle pagine social o forse a segnali di fumo o al piccione viaggiatore.

Anche se poco leggibile, ed in attesa che il comitato diffonda nel modo adeguato il manifesto con relativo programma riproducibile dalle redazioni, pubblichiamo quanto inviato da un nostro lettore.

Non potremo che assicurarvi un racconto dei riti devozionali in linea con quanto avrebbe voluto San Francesco de Geronimo, con immagini e video del nostro archivio, racconteranno altri lo “spettacolo” dell’operazione di marketing civile e religioso, ai quali saranno giustamente garantiti, da chi di competenza, sostegno economico.

UN NOSTRO LETTORE SCRIVEVA L’ANNO PASSATO

Direttore,

a mia memoria la festa di San Ciro é sempre stata di carattere religioso, di profano aveva solo i fuochi pirotecnici. La novena molto seguita ed affollata, la veglia di preghiera ininterrotta di molte persone nel  cappellone nelle 24 ore precedenti il 31, la processione affollata e sopratutto patita dei Pellegrini scalzi, la processione del ritorno della statua ai Paolotti, la così detta “processione ti li masculi “ perché due lunghe fila di uomini adulti e devoti con un grosso  cero in mano precedevano la statua.

Una pietà sbiadita ai tempi d’oggi.

Persino i preti curano meno l’aspetto religioso di questo evento, la fede di tradizione, antropologica, eppure il nostro San Francesco onorò San Ciro sopratutto perché martire della Fede, testimone di Cristo.

La pira, simbolo del martirio, privata del significato religioso, é diventata spettacolo.

E così   parte della identità religiosa grottagliese é persa o, più crudamente, trasformata in business.

Un caro saluto

Che il sipario si alzi, fuoco,fuochi,bancarelle, “banna e fuochi”, struscio di circostanza, offerte alle giravolte del Santo, gioestre…e tanto bagno di folla per “li foche e la banna”. Viva San Ciro.

IL CARTELLONE DI UN TEMPO.

OGGI