DOPO LE “BUFALE” DELLE BASOLE DI VIA MADONNA DEL LUME, DELLA DIFFERENZIATA AL 97%, ARRIVA L’ILLUMINAZIONE DELLE CONTRADE SENZA NESSUN OPERA NELLE AREE CON PIANO DI LOTTIZZAZIONE APPROVATI DA ANNI.
Sindaco ed assessori da giorni, sono impegnati a rilanciare sui social i proclami daloniani, prodomi alla probabile canditatura di D’Alò alLe regionali( attendiamo sua evetuale smentita!!!) dopo l’inadeguata manutenzione straordinaria di via Madonna del Lume,la lottizzazione di via Leone XIII,il mancato avvio delle convezioni urbanistice per i comparti C1C ( quelle aree non sono meritevoli neanche di un lampione… anche non a LED) la “stratosferica” percentuale di raccolta differenziata 97% (smenita da Sinistra Italiana sembra essere dell’80%), arriva il proclama alla “TOTO” “abbiamo illuminato le campagne”.
In realtà iniziamo ad avere delle perplessità sulle dichiarazioni di questo sindaco “pasticcione” il quale sui social comunica oggi, che “ Negli ultimi anni, ci siamo impegnati a modernizzare la rete di pubblica illuminazione, adottando tecnologie LED per garantire maggiore efficienza e sostenibilità. Questa scelta ci ha permesso di:-Ridurre significativamente i consumi energetici, assicurando un notevole risparmio economico nonostante i rincari dell’energia. -Diminuire l’impatto ambientale, grazie a un sistema di illuminazione più ecologico e duraturo;-Migliorare la sicurezza di strade e spazi pubblici, con una luce più uniforme e affidabile”.

Che con le nuove tecnologie LED ci sia un evidente risparmio sui costi non si può affermare che sia altrettanto ecologico, è sufficiente consultare una bolletta per apprendere che l’energia elettrica prodotta in Italia, per il 50% arriva dai combustibili fossili ad alto impatto ambientale, aver alimentato con pannelli fotovoltaici il sistema illuminante sarebbe stato in linea con la riduzione dell’impatto ecologico. Dunque questo proclama è in linea con il mancato arrivo della comunità solare presentata due anni fa dal sindaco e dall’assessore Stefani, che di seguito approfondiremo. Conclude D’Alò “ Ultimi interventi completati: Nuova illuminazione realizzata nelle zone di Contrada Paparazio e Galeasi; Ripristino dell’illuminazione Nella piazzetta tra via Bolzano e via Mazzini. In progettazione ed esecuzione:• Via Bikila Abele • Via delle Margherite • Via dei Tulipani • Proseguimento di via Paparazio, via delle Primule e via dei Gelsomini • Via delle Gardenie • Villetta P. Giovanni XXIII (ripristino)• Svincolo per Brindisi (rafforzamento) • Zona Monte della Forgia • Sostituzione e messa in sicurezza di circa 70 pali deteriorati. In fase di realizzazione:• Completamento illuminazione in via dei Gelsomini• Via delle Querce• Via dei Platani. Abbiamo mantenuto fede agli impegni presi con i residenti delle aree che per anni sono rimaste al buio. Ora, grazie agli interventi realizzati, quelle zone possono finalmente contare su una rete di illuminazione efficiente, moderna e sicura. Il passaggio alla tecnologia LED si conferma una scelta strategica che non solo riduce i costi, ma ci permette di reinvestire le risorse per continuare a migliorare la nostra città.”
Coerentemente questo amministratore immagini i propri amministrati come privi di memoria, attendiamo ancora dopo due anni la mirabolante comunità solare, altro proclama che si e perso nel vuoto delle buone intenzioni, ma ricordiamo ai nostri lettori cosa scrivevamo nell’estate del 2023.
LUGLIO 2023
L’amministrazione D’Alò si “lancia” nella “Grottaglie comunità solare” insieme all’assessorato all’Ambiente, iniziativa destinata ai proprietari di impianti fotovoltaici e a chi ne è sprovvisto ma vuole utilizzare l’energia green prodotta sul territorio per avere bollette più leggere
Anche se in ritardo, benvenuta all’amministrazione civica con il Centro per le Comunità Solari associazione privata senza scopo di lucro, spin-off dell’Università di Bologna, nata nel 2015 con il compito di studiare e sviluppare strumenti utili per accompagnare le famiglie nella transizione energetica verso un Mondo Solare cioè alimentato da energia rinnovabile.

I cittadini solari ci forniscono dati sui consumi energetici, sui dispositivi e sui loro stili di vita e noi elaboriamo questi dati per poterli consigliare su come possono risparmiare ed inquinare meno. In particolare ci impegniamo ad Insegnare alle persone come si può cambiare fornitore, come fare una pianificazione domestica energetica, come riqualificare casa o comprare un’auto elettrica; sviluppare ed ottimizzare gli strumenti necessari alla transizione energetica in rapporto alle esigenze delle famiglie; costruire Città Solari che rispettino l’ambiente e l’uomo attraverso la gestione delle risorse a km0 e attraverso il recupero degli scarti che si traduce in nuovi prodotti. Insegnare come il benessere si possa declinare attraverso il progresso tecnologico in una sharing economy, cioè un’economia di condivisione, di alfabetizzare i cittadini educandoli a diventare Cittadini Solari per cogliere le opportunità offerte dalla Transizione Energetica, in primis di realizzare le Città Solari, che si fondano sullo scambio di energia elettrica green tra Prosumer, Consumer e e-Driver Solari. In questo modo vogliamo costruire un network di Cittadini Solari che condividendo le proprie produzioni e consumi risparmiano sulle proprie bollette e ricariche dell’auto elettrica, contribuendo contemporaneamente a ridurre le emissioni di CO2.Il Centro CSL vuole diventare un modello di riferimento per tutti coloro che desiderano fare della sostenibilità un loro stile di vita che va dal benessere, all’alimentazione, all’energia rinnovabile, all’efficienza energetica fino alla mobilità.
Dichiarazioni a Samuele Marchi del quotidiano IL PICCOLO DI FAENZA del marzo 2022 del prof. Leonardo Setti alla “SCOPERTA DI COMUNITÀ ENERGETICHE E SOLARI”. “Fare squadra e condividere megawatt. È questa la filosofia che ha fatto nascere in Italia le prime comunità energetiche (Cer). Associazione tra cittadini, attività commerciali, autorità locali o imprese che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Soluzioni innovative per fare squadra e non restare soli di fronte a bollette sempre più care, riducendo l’impatto ambientale. Solo nel 2021 la legge ha riconosciuto le Cer con fondi di incentivazione nazionale. Anni prima il professor Leonardo Setti dell’università di Bologna aveva dato vita nel 2010 alle comunità solari, attive nel bolognese nei Comuni di Medicina, Sasso Marconi e Casalecchio. A supporto di queste realtà c’è il Centro per le Comunità Solari, associazione privata senza scopo di lucro, spin-off Unibo, nata nel 2015 con il compito di sviluppare strumenti utili per accompagnare le famiglie nella transizione energetica. Sia per le Cer che per le comunità solari, un gruppo di una ventina di famiglie si può associare con commercianti, imprenditori e con il Comune e decidere di costruire impianti fotovoltaici su terreni inutilizzati o tetti privati o comunali. La comunità viene costituita come associazione o consorzio, e questi consumatori usano i loro impianti per scambiare energia. I benefici sono molteplici: ambientali, perché si autoproduce energia pulita, economici perché non si paga l’energia auto-consumata, e nel caso di Cer, si ha diritto a una tariffa incentivante per vent’anni. “A oggi – aggiunge Setti – sono l’unico modo che abbiamo per sviluppare energie rinnovabili in grande quantità.

Le comunità solari non usufruiscono di fondi statali, ma si reggono in piedi solo con le proprie forze. In questi undici anni di attività, il bilancio è straordinario e abbiamo dimostrato che il sistema può stare in piedi al di là della politica». Circa 60 famiglie sono coinvolte in queste piattaforme fotovolatiche per lo scambio di energia. Uno degli aspetti straordinari è che le famiglie iniziano a partecipare come consumatori, ma la comunità permette di essere più consapevole dei consumi ed educa. “A quel punto – spiega Setti – molte famiglie decidono di diventare prosumer, non solo consumatori, ma veri produttori di energia, staccandosi dal gas e dal petrolio. Si mette in pratica un differente stile di vita più sostenibile”.“Nel 2011 il Decreto Romani bloccò lo sviluppo della green economy, disastrosa scelta politica e oggi non riusciamo più a staccarci dal gas russo…”Per quanto riguarda il futuro della transizione energetica, non si può non guardare a quanto sta accadendo in Ucraina. “Questa è anche una guerra del gas e la coperta tra Europa, Russia e Cina è corta – spiega -. Purtroppo a livello italiano ed europeo abbiamo fallito le strategie industriali degli ultimi vent’anni. Nel 2011 riuscivamo a produrre 20 gigawatt di rinnovabili, poi questo processo si è interrotto con lo sciagurato Decreto Romani, che di fatto ha bloccato il percorso della green economy. Non si voleva far pagare agli italiani gli incentivi al fotovoltaico in bolletta, circa 30 euro all’anno. Il risultato di quest’errore di visione? Oggi altro che 30 euro, le famiglie si ritrovano a pagare anche 400 euro in più in bolletta. Puntando all’epoca sul fotovoltaico avremmo potuto in dieci anni staccarci dai rubinetti del gas russo. Ora si deve correre».
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