GROTTAGLIE LA CHIESA DI SANT’ANTONIO DELL’EX CONVENTO DEI CAPPUCCINI TRASFORMATA IN “SALA CONFERENZE CHE OSPITA INCONTRI E SPETTACOLI MUSICALI”. DOCUMENTO DEL MINISTERO DELL’INTERNO.

LA GIUNTA NE RICHIEDE L’USO CON DELIBERA N. 47 DEL18 FEBBRAIO 2025” APPROVAZIONE SCHEMA CONTRATTO DI CONCESSIONE IN USO GRATUITO DELL’IMMOBILE EX CHIESA DEI CAPPUCCINI – CONCEDENTE “FONDO EDIFICI DI CULTO”

E’ necessario ancora una volta erudire i daloniani sulle vicende di storia e culturale locale, nella delibera di giunta municipale   n. 47/25 erroneamente si afferma che “la Chiesetta ubicata al piano terra del menzionato compendio edilizio è chiusa al culto”, ma come dimostriamo di seguito la stessa chiesetta è “ L’EDIFICIO SACRO DEVE INTENDERSI CEDUTO IN USO, CON L’ONERE DELL’UFFICIATURA.”

La chiesa dell’ex Convento è stata trasformata in una sala conferenze che ospita incontri e spettacoli musicali. Al piano terra si trova “Cave contemporary”, un laboratorio dedicato ai ceramisti emergenti che offre anche uno spazio espositivo per mostre. Qui vengono organizzati laboratori e workshop sull’arte ceramica. Inoltre, all’interno dell’ex Convento si trova la sede di Slow Food Grottaglie Vigne e Ceramiche e presto sarà inaugurata la nuova sede del Gal Magna Grecia.

Abbiamo attentamente approfondito la tematica in merito all’attuale destinazione della chiesa intitolata a Sant’Antonio, e la non “..completa la riqualificazione dell’ex Convento dei Cappuccini di Grottaglie (Taranto)”.

La chiesa intitolata a Sant’Antonio e alla Madonna degli Angeli, E’ UNA CHIESA CON “L’ONERE DELL’UFFICIATURA” (onere ormai da tempo eluso dalla Vicarìa Grottaglie-Montemesola), e chi ha l’uso del plesso Sacro, e cioè l’amministrazione civica, la destina anche a  sede della pregevole associazione Slow Food Grottaglie Vigne e Ceramiche ed ancora “è stata trasformata in una sala conferenze che ospita incontri e spettacoli musicali”.

Il nostro giornale pubblica oggi un documento storico per la città e il complesso dell’ex Convento dei Cappuccini “destinato a ginnasio (1867-68)..attuale orfanotrofio Provinciale Umberto I…Qualche anno prima. Era stato ceduto alla Provincia l’uso di una parte del Convento del Carmine per ospizio di mendicità: poiché dal Governo si era ottenuta la cessione del convento degli ex-cappuccini, adibito, solo da poco tempo, a ginnasio-convitto..infatti era da tempo in animo, creare un ginnasio-convitto, al “quale non si è potuto finora insistere nelle forme, dalla mancanza di un apposito locale, piuttosto che da manco di solerzia è dipeso”, quindi si pensava adibire il convento degli ex-Cappuccini per raccogliere la gioventù che si avviava agli studi superiori..”(Stea-Galletto).Questo breve estratto della storia dell’ex Convento dei Cappuccini, ci riporta alla nota del MINISTERO DELL’INTERNO-direzione generale degli affari dei culti-servizio affari patrimoniali-divisione amministrazione del Patrimonio, data in Roma il29 novembre 1999 pos 2A1/6609/3141 all.3, indirizzata AL COMUNE DI GROTTAGLIE (rif. Fax del 23/11/99,n.233/5 e ALLA PREFETTURA DI TARANTO. “Oggetto: Grottaglie-Ex convento dei Cappuccini. Richiesta atti. Con riferimento al fax indicato a

margine, si trasmettono tre copie conformi all’originale dell’atto in data 6 maggio 1867, con il quale il Fondo culto ha ceduto in proprietà, al comune di Grottaglie, l’ex convento indicato in oggetto, ai sensi dell’arto 20 della legge 3036/1866, MENTRE L’EDIFICIO SACRO DEVE INTENDERSI CEDUTO IN USO, CON L’ONERE DELL’UFFICIATURA. Pertanto, allo stato degli atti, la chiesa deve ritenersi di proprietà del Fondo edifici di culto, subentrando al Fondo Culto in virtù dell’art. 56 della legge 222/1985. Ciò premesso, si prega di fornire maggiori informazioni sull’oggetto della vertenza tendente al riconoscimento, come dichiarato da codesto Ente, della titolarità del comune sull’ex convento, atteso che potrebbe sorgere un interesse di questa Amministrazione ad entrare nel giudizio in corso qualora venga messa in dubbio la proprietà della chiesa”.

Un documento di rilevante importanza, che non lascia spazio a dubbi o interpretazioni, la chiesa è una chiesa e non è il caso che “la chiesa dell’ex Convento (sia) stata trasformata in una sala conferenze che ospita incontri e spettacoli musicali.. inoltre, all’interno dell’ex Convento si trova la sede di Slow Food Grottaglie Vigne e Ceramiche “.A sostegno della tesi di usare ex luoghi sacri ed in particolare per luoghi di culto “non ex”, arriva il messaggio di Monsignor Russo (CEI) del 2018 sulla dismissione dei luoghi di culto, il quale dichiarava che “si alla trasformazione in biblioteca, no a ristoranti. I beni culturali sono finalizzati alle attività caritative svolte dalla comunità ecclesiale. Il senso comune dei fedeli percepisce per gli ambienti e gli oggetti destinati al culto la permanenza di una sorta di impronta che non si esaurisce anche dopo che essi hanno perduto tale destinazione.Favorire trasformazioni equilibrate delle chiese dismesse, e consone al carattere di queste architetture”.

E conclude Papa Francesco raccomanda ai Vescovi, ai quali spettano “le scelte concrete e ultime ”che “ogni decisione sia frutto di una riflessione corale condotta in seno  alla comunità cristiana e in dialogo con la comunità. La dismissione non deve essere la prima e unica soluzione a cui pensare, né mai essere effettuate con scandalo dei fedeli “. Conclude Monsignor Russo “alcune trasformazioni in ristoranti impiantati in chiese che mantengono al loro interno in gran parte inalterato l’apparato liturgico, scultoreo e decorativo risultano “assolutamente” inopportune, così come mi sembra inopportuno, onde evitare confusioni, l’uso di ex edifici di culto per la celebrazione di matrimoni civili”.

Celebrazioni di matrimoni che da indiscrezioni da confermare vengono ospitati nella chiesa di Sant’Antonio. In merito “si completa la riqualificazione dell’ex Convento dei Cappuccini di Grottaglie (Taranto) e l’edificio storico si arricchisce di una nuova realtà” le foto dimostrano che non è così, e anzi, alcune parti oggetto di recupero presentano già efflorescenze dell’intonaco con caduta di calcinacci.

LA STORIA RECENTE

Ricordiamo, che le opere sono state volute e realizzate dalla giunta Bagnardi, e grazie a chi ritrovò nell’archivio storico della conservatoria dei registri di Lecce, il documento che dimostrava l’esclusiva proprietà dell’immobile del Comune e per questo che la provincia di Taranto fù obbligata a cedere al comune definitivamente l’uso.

Storia. 2010 OGGETTO: Lavori di restauro dell’ex Convento dei Cappuccini. Presa d’atto adeguamento alle prescrizioni della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici dei grafici del progetto generale definitivo. Approvazione progetto esecutivo – 1° stralcio funzionale – dell’importo di € 1.412.000,00.1.

L’atto ritrovato e la storia del convento– Con verbale del 6 maggio 1867 l’Amministrazione del Fondo per Culto del Regno d’Italia in forza dell’art. 20 della Legge 7.7.1866 n. 3036, trasferì in proprietà al Municipio di Grottaglie il fabbricato dell’ex Convento dei Cappuccini con annessi giardini, con tutti i diritti, gli obblighi, le ragioni, le azioni, le servitù attive e passive al medesimo inerente, ai sensi della Legge 3036/1866, ad eccezione della Chiesa ubicata nel complesso, che veniva ceduta solo in uso con l’onere dell’ufficiatura dietro un canone di lire 220. Il complesso, originariamente destinato a Ospizio di mendicità, fu in parte utilizzato dalla Provincia di Taranto, su concessione del Comune di Grottaglie, per essere destinato ad Orfanatrofio Provinciale Femminile. Successivamente alla chiusura dell’Orfanatrofio il Comune di Grottaglie ne ha reclamato la restituzione, più volte sollecitata anche con note del 2.10.1995 e del 29.3.1999, avendo –peraltro- in programma anche interventi di ristrutturazione.

Poiché di fronte alla richiesta di restituzione dell’immobile la Provincia si rifiutava, ritenendosi ingiustificatamente ed inopinatamente essa proprietaria dell’intero complesso, comprensivo della Chiesa, che nel frattempo aveva accatastato a suo nome (giusta visura catastale allegata alla presente), il Comune di Grottaglie con ricorso depositato in data 29.5.1999 chiedeva al Giudice del Tribunale di Taranto sezione di staccata di Grottaglie di condannare la Provincia di Taranto al rilascio dell’immobile ex Convento dei Cappuccini con annessa Chiesa e giardini.

Posto che il Ministero dell’Interno – Direzione Generale degli Affari dei Culti –puntualmente notiziato della vertenza giudiziaria al fine di valutare la possibilità di rivendicare autonomamente l’area di proprietà del Fondo Edifici per il Culto (subentrato al Fondo Culto in virtù dell’art. 56 della Legge n. 222/1985) non ha mai messo in dubbio che il Comune di Grottaglie è proprietario del

compendio ex conventuale, si prende atto che la suddetta vertenza si è chiusa con esito favorevole per il Comune di Grottaglie.

Ed infatti, il Tribunale con sentenza n. 13 del 16.2.2000 registrata presso l’ufficio del Registro di Taranto in data 18.5.2000 serie 4 n. 2119 accoglieva il ricorso presentato da questo Comune e, per l’effetto, ordinava alla Provincia di Taranto il rilascio del suddetto immobile con annessi Chiesa e giardini. In esecuzione di tale sentenza il giorno 4.10.2000 tra l’Amministrazione Provinciale di Taranto in persona del Dirigente del Servizio Patrimonio Immobiliare ed il Comune di Grottaglie in persona del Responsabile del Servizio Manutenzione, si procedeva alla presa in consegna del cespite

in favore dell’Ente comunale, giusta verbale redatto e sottoscritto in pari data.

Negli anni successivi alla presa in consegna dell’immobile de quo v’è stata una copiosa corrispondenza tra questo Ente e la Prefettura di Taranto finalizzata alla rinegoziazione con il Comune di Grottaglie del rapporto di locazione della Chiesa. Ed infatti, con nota n. 2°1/6609/1823 del 15.11.2000 trasmessa dal Ministero dell’Interno – Direzione Generale degli Affari dei Culti –

alla Prefettura di Taranto, il suddetto Dicastero, nel precisare che il Comune di Grottaglie “… può liberamente disporre in qualità di proprietario del compendio ex conventuale, ceduto a tale titolo dal Fondo Culto con atto del 6.5.1867…” investiva la Prefettura di Taranto per l’attivazione delle procedure di stipula di contratto di locazione della Chiesa (già da tempo chiusa al culto, e concessa

in uso al Comune di Grottaglie sempre in forza dell’atto del 6.5.1867) con il Comune di Grottaglie che con nota del 25.7.2001 prot. n. 13926 aveva prospettato apposita disponibilità in tal senso.