VIDEO-GLI ALUNNI DELLA “PIGNATELLI” ANNO SCOLASTICO 2017-18 RACCONTANO LA STORIA DELLA CHIESETTA VOLUTA DAL BEATO BARTOLO LONGO CON LE DOCENTI CRISTINA DE VITA E CARMELA CARRIERI.
NELL’IMMAGINE DI COPERTINA LA CASA CHE OPSITAVA PROF. CIRO PELUSO IN PIAZZA DELLE REGIONI CHE OSPITO’ DIVERSE VOLTE IL BEATO BARTOLO LONGO.L’IMMAGINE DI COPERTINA E’ STATA PUBBLICATA SUI SOCIAL DALL’AAVVOCATO COSIMO LOMBARDI CHE HA DICHIARATO CHE “IL SENATORE SERGIO RASTRELLI, FIGLIO DI ANTONIO RASTRELLI BUONANIMA, ( NIPOTE DELLE SIGNORINE PELUSO)“. LE SIGNORINE FIGLIE DEL PROF CIRO PELUSO (PROPRIETARIO ORIGINARIO DELLA CASA IN FOTO DI COPERTINA) (1851-1926) – INSEGNANTE – MEDAGLIA D’ORO COME INSEGNANTE MODELLO, ANIMATORE ED EDUCATORE DI TANTE GENERAZIONI COMPRESO QUELLO TEATRALE (CIT. COSIMO LUCCARELLI)

L’IMMOBILE IN COPERTINA (FOTO DI CATALDO FEDELE)APPARTENEVA ALLA FAMIGLIA FEDELE ACQUISTATA DALLE SORELLE PELUSO EREDI DEL PROF. CIRO PELUSO..
DI FRANCESCO OCCHIBIANCO IN “GROTTAGLIESI XX SECOLO”.
Ciro PELUSO ( Educatore ) 1851 – 1926 Nipote del teologo Giuseppe Peluso, nacque a Grottaglie il 29 luglio 1851.Nel suo lunghissimo curriculum di insegnante, ma anche di direttore della scuola di Grottaglie, ebbe, tra l’altro, il merito di far affermare l’educazione fisica maschile e poi l’educazione manuale. A tale scopo realizzò, nel 1892, un istituto, che fu ospitato in alcuni locali del Castello Episcopio, concessogli dal Consiglio Comunale. Si segnalò sempre come insegnante modello, tanto che fu decorato dal Governo con medaglia d’oro e diploma di benemerenza di prima classe; quando, nel 1922, fu messo a riposo, dopo 45 anni di servizio, il Consiglio Comunale decise di esprimere un voto di plauso (che fu deliberato il 6 agosto 1923). Ma egli fu anche animatore teatrale e organizzatore di feste civili. Gestì, per alcuni decenni, il teatro “Battista”, ospitato in un ampio locale ricavato nel complesso conventuale del Carmine, accanto alla Scuola elementare d’allora. Si spense il 15 dicembre 1926. Così la stampa del tempo descrisse il personaggio:” Con Lui scompare una delle più fulgide glorie cittadine, educatore geniale di tre generazioni, imparziale giudice conciliatore, il patriota sincero, l’ideatore ed organizzatore di feste civili “.
LA TESTIMONIANZA DEL NIPOTE RASTRELLI “Fredegario BolgeriLa casa era tutta in tufo ed era stata costruita su una grande cisterna nella quale veniva convogliata l’acqua piovana raccolta sul tetto, acqua che poteva essere raccolta con un secchio da un paio di aperture presenti nella casa. L’ingresso era la prima porticina che si vede sulla destra della facciata e dava su un salottino (con una grande radio dalla quale le Zie Totò e Ninetta Peluso ascoltavano il rosario al pomeriggio. Seguiva verso il giardino interno la stanza del pianoforte e il bagno. La seconda porticina partendo da destra portava al piano superiore. La porta-finestra centrale sotto l’arcata era sempre chiusa perché dava accesso alla stanza da letto delle Zie Peluso. Sul retro di questa stanza si aprivano la cucina e la camera della mia nonna Adele Peluso e del suo marito Mario. Sul lato sinistro della facciata c’è una porticina che dava accesso all’appartamento di mio zio Amedeo. Anche se non ben visibile nella foto, al centro del muro sulla estrema destra c’era una porta in legno che dava diretto accesso al giardino che si estendeva a destra sino alla proprietà delle suore e che si ricollegava al cortile sul retro della casa dove io e mio fratello Carlo Rastrelli venivamo lavati nella tinozza (sino all’arrivo dell’acqua corrente)! Quanti ricordi e quante estati passate a Grottaglie da bambini negli anni 60/70…“
TERRITORIO: LEGGERE E RACCONTARE L’ARTE – Progetto Scuola Secondaria I grado

Un tesoro sconosciuto: la Chiesa della Madonna di Pompei. Durante la conclusione dell’anno scolastico, la professoressa Cristina De Vita assieme alla docente di lettere Carmela Carrieri, hanno permesso a noi alunni di partecipare ad un progetto extrascolastico che ci ha consentito di poter apprezzare e valorizzare i beni e i tesori nascosti nella nostra città. Abbiamo visitato la remota struttura della Chiesa della Madonna di Pompei, sita a Grottaglie, ammirato le forme architettoniche slanciate dell’esterno, le preziosissime opere dell’artista grottagliese, Arcangelo Spagnulo, soprannominato dal suo maestro Ciro Fanigliulo, ‘’lu milota’’, poiché tendeva a nascondersi in un angolo buio e umido durante le lezioni del suo maestro, svolte in un’antica chiesetta dedicata a San Giacomo Maggiore. Il talento dell’artista fu valorizzato dalla locale Regia Scuola d’arte di Grottaglie che frequentò diplomandosi e dove ebbe l’opportunità di conoscere i suoi maestri: Ciro Fanigliulo e Gennaro Lupo. La nostra attenzione è attratta dalle affascinanti opere che caratterizzano l’interno della Chiesa e danno un significato storico alla struttura, e simboleggiandone la religiosità cristiana. Poter ammirare i tesori della nostra città e valorizzarne i numerosi e significativi reperti storici, rappresenta il tassello principale per la formazione di noi ragazzi di oggi, artisti di domani.
IL PROF. FRANCESCO OCCHIBIANCO IN “BARTOLO LONGO A GROTTAGLIEE TRE LETTERE INEDITE DEL BEATO”
“Protagonista di questo volume è Bartolo Longo (1841-1926), originario di Latiano, fondatore del Santuario di Pompei, beatificato da papa Giovanni Paolo II il 26 ottobre del 1980. “Zio Bartolino”, come è noto, visitò spesso Grottaglie ed alloggiò nella casa ubicata in zona Capone (poi contrada Campitelli, oggi via delle Regioni), ospite della sorella uterina Maria Campi (1857-1926) che si era sposata con il direttore didattico Ciro Peluso (1851-1926), una gloria fulgida della città della ceramica che diede ai propri figli una solida formazione cristiana; dal loro matrimonio nacquero Ninetta, Teresa, Antonietta, Adele e Giuseppe, che divenne gesuita. Ai Gesuiti di Grottaglie il Longo regalò, nel 1897, una magnifica tela della Vergine del Rosario. Inoltre, incoraggiò i grottagliesi a costruire la chiesetta della Madonna di Pompei, alla periferia di Grottaglie, sulla strada per Francavilla. Occhibianco pubblica alcune lettere inedite che il beato scrisse al professore di Modena Pier Biagio Càsoli (1852-1905).“


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C’è una piccola incongruenza. La foto in copertina della casa (la cui storia è corretta) non apparteneva al Prof. Peluso ma alla famiglia Fedele (mia madre, le sue sorelle e suo fratello e mia nonna hanno infatti proprio quella foto in casa e la dedica “a papà” è dedicata a nonno Carmelo).
Grazie , abbiamo inserito la correzione.buona giornata