SUOR PIERPAOLA NISTRI “L’EREDITÀ VIVA DI PAPA FRANCESCO: CONTEMPLARE LA BELLEZZA, VIVERE IL VANGELO”.

MEDITAZIONE SULLA MORTE DI PAPA FRANCESCO DELLA LA BADESSA DEL MONASTERO DI SANTA CHIARA DI GROTTAGLIE SUOR PIERPAOLA NISTRI.

Papa Francesco ci lascia un’eredità spirituale che continua a parlarci, a scuoterci, a confortarci: è il Vangelo vissuto con semplicità e coraggio, annunciato con gesti di tenerezza e parole di verità. È il volto di una Chiesa umile e vicina, che ascolta e accoglie.

In molte occasioni ci ha ricordato che l’incontro con Cristo cambia la vita, che non si può restare indifferenti. Ci ha insegnato a camminare nella storia con misericordia e cuore aperto, testimoniando il Risorto nelle pieghe del quotidiano, là dove la vita nasce, si ferisce e si rinnova.

A noi, donne consacrate e Clarisse, Papa Francesco ha indicato la via della bellezza contemplativa: una bellezza che si fa carne nella radicalità del Vangelo e nel silenzio che parla. “La vita contemplativa non è evasione, ma profezia. È stare davanti a Dio per tutti” (Papa Francesco, Costituite-vos, 2016). Ci ha incoraggiate a essere presenza viva, testimonianza dell’unico necessario, Cristo, rendendo la nostra esistenza un’offerta d’amore, di lode e di intercessione per il mondo.

Nel suo incontro con le monache di clausura, ci ha detto: “Siete il cuore orante della Chiesa. Il mondo ha bisogno di voi come fari che illuminano il cammino” (Discorso alle contemplative, 21 novembre 2013). Ci ha invitato a custodire la gioia: “La gioia è un frutto dello Spirito. Una monaca triste è una triste monaca”, ha detto con il suo consueto sorriso, ricordandoci che la bellezza della nostra vita nasce dalla comunione con il Signore.

Con il suo stile francescano ha incarnato una Chiesa povera e per i poveri, facendo sentire ciascuno accolto, parte di un tutto, parte del cuore di Dio. La sua umanità, la sua paternità — unita a una maternità spirituale discreta e forte — resteranno scolpite nella memoria e nel cuore della Chiesa.

La pace che ci ha insegnato non è solo parola, ma atteggiamento del cuore, della mente e delle mani. È armonia interiore che si fa fraternità concreta.

Ora che è entrato nella luce piena del Cielo, siamo certe che continuerà a pregare per noi, come ha sempre chiesto. E noi preghiamo per la Chiesa, perché lo Spirito Santo la guidi nella scelta del nuovo Pastore.

Il ricordo di Papa Francesco sia per tutti un richiamo a sentirci amati, raggiunti e toccati da un Dio che non smette di cercarci. E il Vangelo, annunciato con la vita, resti la via più bella per costruire un mondo di pace.

sr Pierpaola Nistri -Clarissa