. Questa promessa, come le altre , non fu’ mantenuta; per cui i contadini ed i braccianti italiani dovettero impegnarsi in una lotta accanita contro i grandi proprietari fondiari, per strappare loro almeno qualcuna delle tante promesse fatte prima e durante la guerra. Fra i tanti successi ottenuti, il cui costo fu la vita di centinaia di contadini e di braccianti, sui quali le “ forze dell’ordine pubblico “ scaricavano il loro piombo fu il decreto del 2 Settembre 1919 ( sotto il nome di decreto Visocchi).
Il decreto riconobbe ai contadini poveri organizzati in cooperativa il diritto di occupare le terre incolte e mal coltivate appartenenti ai grandi proprietari, per un numero di anni determinati, variabile a seconda delle colture. La borghesia terriera ed industriale, dopo questa sconfitta cominciò a riorganizzarsi è capi che per mettere in ginocchio i contadini e gli operai occorreva anzitutto sopprimere le loro organizzazioni. E capi in oltre, che per conseguire questi risultati i mezzi repressivi legali di cui disponeva lo Stato non erano sufficienti. Occorreva mettere in azione mezzi eccezionali al di fuori di ogni morale e di ogni legge scritta: contro la stessa costituzione borghese e monarchica. Al caso occorreva il bastone, il pugnale, l’olio di ricino, le bombe, gli assassini, gli incendi ,le minacce. In altri termini occorreva il terrore. furono queste le promesse del fascismo e questi i mezzi per affermarsi.
-LA MASSERIA NELLA STORIA
–tratto da A:A:V:V:- le 12 masserie del tarantino, a cura del Circolo Italsider di Taranto
Per meglio comprendere la genesi delle masserie è necessario inquadrare il problema in un’ottica che parte dai greci:
Durante il periodo greco, la fisionomia del territorio non doveva essere profondamente dissimile da quanto, negli stessi periodi si andava concretizzando nell’area magnogreca .Le terre a coltura andarono lentamente, ma stabilmente, sostituendo le terre incolte o quelle soggette a pascolo, e si organizzarono i campi, che ben presto divennero oggetto di una stabilita appropriazione.
Si venne a creare un complesso agricolo tale da prevedere vere e proprie forme di organizzazione stanziale, quali grandi fattorie raccordate tra loro ed al relativo territorio: La conquista romana non potè certo modificare tale organica struttura; in seguito alle vicende della guerra Annibalica si manifesta un fenomeno di spegnimento economico, originato dalle dure imposizioni di roma ad un territorio, che durante la guerra non aveva certo mantenuto, almeno dal punto di vista dei Romani, un comportamento ineccepibile.
La crisi andò ulteriormente aggravandosi, tanto che in età neroniana, si ritenne necessario una massiccia dedussione di veterani per tentare di risollevare l’economia, in particolare quella agricola. L’evento non dovette sortire l’effetto sperato , tanto è vero che i veterani (provenienti dalla Siria , dalla Mesopotamia, dalla Spagna), ben presto abbandonarono i territori loro assegnati: D’altra parte, proprio in età neroniana si assiste ad un notevole incremento del latifondo con la conseguente comparsa delle VILLAE RUSTICAE.
La villae rusticae, per tutto una serie di analogie può essere considerata la progenitrice più eloquente della masseria, o meglio del suo concetto socio-economico: Nell’area meridionale in genere, infatti, non è frequente una stratificazione di insediamenti dalla villae alla masseria senza soluzione di continuità. La villae rusticae era la grande villa del proprietario dei latifondi, sita nel latifondo stesso, ampia, sontuosa, destinata a abitazione, completa di ogni comfort. In secondo luogo la villae rusticae indica l’impianto tecnico-agricolo composto dall’abitazione del villicus e dei servi scuderie, stalle, cantine, frantoi, magazzini. Man mano che ci si inoltra nell’età imperiale il territorio pugliese dimostra una notevole capacità di incremento economico, tanto che nel IV sec. d.c. il Salento ed il tavoliere sono ricordati fra le zone più ricche di frumento, gareggiando con l’Africa e l’Egitto: L’incremento della coltura del grano e dell’allevamento lasciano immaginare un ulteriore incremento del fenomeno delle villae rusticae sempre in alcuni momenti dell’anno era presente in maniera considerevole sui campi. Ma con la terra non è mai stato disgiunto da esigenze non propriamente ed esclusivamente economiche;le ville hanno anche interpretato una dimensione, definibile spirituale: Nel tardo impero, all’interno delle classi nobili e della borghesia ricca ed evoluta culturalmente, si accentua sempre più il rifiuto per la vita dei cittadina, verificatasi altresì le difficoltà a partecipare attivamente alla vita pubblica. La villae diviene spesso il modo desiderato ricercato dove sia altresì possibile esercitare un minimo di influenza diretta sulle cose e sugli eventi ove poter recuperare il prestigio derivante dalle capacità organizzative cui, per tradizione e convinzione, gli ottimisti credono dover legittimamente a sperare.La fuga è sempre spesso Così massiccia tale da segnare chiaramente un ormai diverso orientamento di gusto civiltà da mettere in seria difficoltà una compagine politico-amministrativa decisamente impreparata ad affrontare ed arginare il fenomeno. Solo la guerra greco-gotica sfalderà tale sistema economico-sociale. All’arrivo dei Bizantini, prima della fine della prima metà del VI sec. d.c. le provincie del sud, e di conseguenza anche quelle pugliesi, si trasforma in un immenso distretto di sfruttamento agricolo, che lo Stato assegna in parte a grandi proprietari, responsabili di un certo numero di tenute, dette “massae” , suddivise in fondi, mentre la parte restante è gestita dai procuradores, appaltatori generali delle entrate. Il suolo veniva sfruttato talvolta indirettamente da affittuari in enfiteusi, ma sopra tutto da coloni liberi, raggruppati verso la fine del VI sec. in distretti fiscali. Per migliore gestione ed amministrazione delle “massae” si ebbe la creazione di un grosso complesso di strutture articolate con alloggi per la collocazione del bestiame (stalle e iazzi ) , con depositi per i prodotti agricoli, con vani per le rudimentali attrezzature agricole, con recinti per il pascolo con frantoi, cantine e torri per la difesa, (non risulta ben definibile se già questo periodo si possano far risalire gli elementi caratteristici di una masseria fortificata. (Grottaglie Masseria Angiulli)
Gli insiemi di tali entità presero nel tempo, la terminologia di masseria. Dette masserie in alcuni casi venivano edificate ex novo, oppure edificate sulle precedenti villae rusticae. La preponderante presenza di Bisanzio, spinse ad una organizzazione rurale ben in linea con la mentalità economica e fiscale greco-orientale, originando il “CHORION” una sorta di comune rurale che si fondava sulla famiglia, struttura privilegiata della mentalità bizantina e della dottrina cristiana. Nel 1071, vi è la sottomissione da parte dei normanni di Bari e quindi la perdita definitiva della puglia da parte dell’impero romano d’occidente, e con essi si ebbero fondamentali cambiamenti nella società rurale dell’epoca.
MASSERIA | seminativo ettari | vigneto ettari | uliveto- ficheto-mand. ettari | pascolo ettari | bosco ettari | fabbricato rurale mq. | TOTALE ettari |
1 OGLIOVIOTOLO | 16.57.23 | 03.99.62 | 00.67.00 | 11.13.93 | 9.063 | 33.28.41 | |
2 CARMINE | 3.034 | 00.30.34 | |||||
3 MARROCCO | 54.69.82 | 03.62.42 | 28.75.60 | 05.10.03 | 5.587 | 92.73.74 | |
4 CASTAGNA | 52.19.90 | 15.43.15 | 17.47.31 | 00.80.46 | 592 | 85.96.74 | |
5 MELIA | 45.74.37 | 35.02.67 | 09.25.43 | 04.75.73 | 30.57.91 | 25.151 | 127.84.6 |
6 CELANO | 01.15.45 | 62.73.01 | 00.97.52 | 5.330 | 65.39.28 | ||
7 CORTEMAGGIO | 03.35.60 | 01.27.10 | 09.29.64 | 02.10.16 | 415 | 16.16.65 | |
8 NUOVA | 13.10.60 | 10.65.13 | 500 | 23.80.83 | |||
9 PADULA MONACA | 17.71.90 | 18.55.89 | 45.37.38 | 02.71.90 | 25.55.70 | 1966 | 110.12.5 |
10 CARMINE | 01.66.18 | 07.76.40 | 17.47.32 | 00.40.43 | 4.582 | 27.16.15 | |
11 S.ANGELO | 05.81.15 | 11.15.41 | 00.39.29 | 07.40.14 | 2.466 | 25.00.65 | |
12 ABATE GRAZIANO | 00.35.22 | 10.11.30 | 01.65.60 | 4.803 | 12.60.15 | ||
13 MADONNA DELLA MUTATA | 36.15.18 | 81.62.13 | 10.47.35 | 02.02.94 | 4.397 | 130.71.5 | |
14 ANGIULLI | 04.98.11 | 23.15.56 | 28.81.16 | 01.73.28 | 2.317 | 58.91.28 | |
15 LELLA | 00.36.24 | 00.52.69 | 00.27.56 | 2.205 | 01.38.64 | ||
16 SPEZIALE | 400 | 00.04.00 | |||||
17 BUCITO | 76.38.20 | 48.88.41 | 47.95.37 | 92.72.83 | 3.000 | 269.70.1 | |
18 GRONCI | 22.76.52 | 11.91.72 | 05.02.92 | 04.51.72 | 6.418 | 44.87.06 | |
19 OVILE RIGGIO | 08.68.84 | 49.70.19 | 866 | 58.47.69 | |||
20 FRANTELLA | 07.59.56 | 01.16.70 | 09.67.24 | 33.11.08 | 1.835 | 51.41.03 | |
21 MANNARA | 21.54.30 | 18.42.57 | 88.19.46 | 4.634 | 128.62.7 | ||
22 GIULIANELLO | 33.53.08 | 35.18.48 | 28.88.08 | 05.98.05 | 16.440 | 105.44.1 | |
23 GENZANO | 04.91.92 | 06.75.30 | 06.24.46 | 06.77.71 | 5.145 | 25.60.14 | |
24 MALABARBA | 06.96.49 | 38.96.45 | 4.857 | 66.57.57 | |||
25 CASABIANCA | 15.20.80 | 03.72.97 | 29.02.04 | 7.034 | 48.66.15 | ||
26 CAPITOLO | 26.17.62 | 04.02.73 | 06.35.93 | 00.83.49 | 8.676 | 38.26.55 | |
27 STAGLIATE | 12.92.00 | 14.33.87 | 26.37.62 | 06.82.95 | 3.475 | 67.29.69 | |
28 ROSARIO | 21.79.19 | 05.73.04 | 42.81.49 | 04.54.23 | 4.883 | 66.57.57 | |
29 GRISETE | 00.53.70 | 660 | 00.59.30 | ||||
30 SCARSERBA | 1.372 | 00.13.72 | |||||
31 PAPARAZIO | 27.21.16 | 11.55.48 | 25.97.00 | 2.475 | 64.98.84 | ||
32 PADRECHICCO | 08.86.70 | 00.2549 | 129 | 10.14.81 | |||
33 NOCE | 10.15.09 | 00.67.64 | 29.60.27 | 4.513 | 40.88.13 | ||
34 DELLE MONACHE | 13.19.52 | 10.65.76 | 10.65.67 | 10.15.72 | 1.617 | 44.73.84 | |
35 MONTEDORO | 05.74.92 | 02.53.76 | 05.33.30 | 00.71.06 | 858 | 14.41.62 | |
36 GALEASI | 137.89.65 | 58.91.39 | 24.33.23 | 102.01.5 | 7.076 | 324.08.0 | |
37 MISICURO | 00.29.36 | 53.12.99 | 00.75.91 | 02.21.24 | 1.895 | 56.58.45 | |
38 VICENTINO | 22.12.26 | 14.55.07 | 11.671 | 37.84.04 | |||
39 LA TORRE | 30.45.76 | 07.80.35 | 11.44.82 | 78.89.40 | 12.326 | 130.00.0 | |
40 CAPRARICA | 00.70.27 | 00.29.15 | 2.275 | 24.82.56 | |||
41 AMICI | 10.93.72 | 03.48.24 | 10.17.85 | 2.469 | 24.82.56 | ||
42 LE GROTTE | 23.58.78 | 08.87.18 | 02.31.22 | 14.07.35 | 2.469 | 49.09.22 | |
TOTALE | 709.68.14 | 548.67. | 465.16.30 | 690.93. | 59.55.99 | 19.30.47 | 2493.32. |
Le masserie n. 1-14-24-28-36-42 sono sati rilevati il 1989 dall’ufficio tecnico erariale di Taranto e fanno riferimento all’impianto meccanografico del 17.05.1985.Le restanti masserie sono sati rilevati il 1989 dall’ufficio tecnico erariale di Taranto e fanno riferimento all’impianto meccanografico del 31.03.1979.
CRONOLOGIA
1071 sottomissione di Bari ai Normanni e perdita definitiva della Puglia da parte dell’Impero romano d’occidente.
1079 Ribellione anti normanna di Bari.
1083 Riconquista Normanna di Bari
1085 Ruggero Borsa (1085-1111) figlio di Roberto il Guiscardo viene riconosciuto dai suoi vassalli Duca di puglia.
1087 Boemondo ( 1099-1111) figlio primogenito di Roberto il Guiscardo, nato dal primo matrimonio del duca di Puglia, diviene principe di Taranto e signore di tutto il litorale pugliese da Bari a Otranto, rimanendo vassallo del Duca di Puglia.
1087 Trasferimento delle reliquie di San Nicola da Mira a Bari.
1099 Concilio di Bari e tentativi di composizione dello scisma tra al Chiesa di Rom e l’Oriente.
1114 Bari si ribella a Boemondo II ancora in tenera età e costituisce una signoria autonoma da ogni potere esterno bizantino o romano.
1128-31 Ruggero II (1130-1154) piega i tentativi autonomistici dei signori locali e completa la conquista della Puglia.
1136 Rivolta delle città’ pugliesi contro Ruggero II favorita dal Papa Innocenzo II (1130-1143).
1137-39 Ruggero II sottomette tutta la Puglia e ottiene da Innocenzo II il riconoscimento del titolo di Re.
1155 Ribellione delle città’ e dei baroni pugliesi a Guglielmo I il malo (1154-1172) successore nel trono di Sicilia di Ruggero II.
1189 Tancredi (1190-1194) conte di lecce e cugino dei Guglielmo II il buono successore nella corona di sicilia di guglielmo I, viene eletto Re di Sicilia.
1194L’imperatore Enrico VI si Svevia (1190-1996) assume la corona del regno di Sicilia.
1197 Morte di Enrico VI e ascesa al trono di Federico II ( 1215-1250).
1220 Riorganizzazione del regno da parte di Federico II e divisione della Puglia in tre circoscrizioni : Capitanata, Terra di bari e Terra d’Otranto.
1231 Organizzazione del regno e creazione della rete dei castelli in Puglia
1250 Federico II muore. Rivolta anti sveva in Puglia.
1251 Manfredi Principe di Taranto (1250-1266) piega la resistenza antisveva.
1258 Manfredi Principe di Taranto assume la corona del regno di Sicilia
1266 Carlo d’Angiò (1266-1282) sconfigge a Benevento gli Svevi, Manfredi vi perde la vita.
1285 Morte di carlo I d’Angiò e ascesa al trono di Carlo II (1285-1309).
1294 Elezione di Papa Bonifacio VIII. Carlo II concede al figlio il titolo di Principe di Taranto.
1312 Soppressione dell’ordine dei Templari e locazione dei beni dell’ordine esistente in Puglia.
1378-82 Scontri in Puglia tra i due rami della famiglia Angioina , quello durazzesco e quello provenzale.
1435 Ascesa al trono di Napoli di renato d’Angiò.
1442 Fine della dinastia angioina e ascesa al trono di Alfonso d’Aragona ( 1442-1458).
1443Alfonso d’Aragona istituita a Foggia la “dogana della mena delle pecore” e regolamentare l’uso dei pascoli nelle terre del tavoliere.
1480 Caduta di Otranto in mano ai Turchi.
1492 Scoperta dell’America.
1494 Ascesa al trono di Alfonso II d’Argona Duca di Calabria.
1495 Riconquista Aragonese del regno.
1528-29 Scontri in Puglia tra gli eserciti francese e spagnolo.
1537 Attacco dei Turchi di Khair-ar-din a castro (Lecce).
1554 Assalto dei Turchi di Dragut a vieste e deportazione della popolazione.
1560 Creazione di torri di difesa sul litorale pugliese contro Turchi.
1620 Occupazione di Manfredonia da parte dei Turchi di Chalil Pascià.
1648 Rivolta napoletana di Masaniello e rivolte antispagnolo in Puglia.
(1) Ciro Cafforio – Riggio, Casale disabitato nel territorio di Grottaglie. Taranto 1961
(2) La Baronia Arcivescovile e il castello Episcopio di Grottaglie di Mons. Giuseppe Blandamura arcidiacono. Taranto 1933.
(3) La Puglia tra Medioevo ed età moderna città’ e campagna .Electa editrice 1981
(4) Ciro Cafforio.La lama del Fullonese. Taranto 1961
(5) F.M. D’Aria. Un restauratore sociale. Roma 1943
(6) Grottaglie, vicende-arte-attività delle città’ delle ceramiche. Trevisani- Quaranta.
(7) Economia politica di Jhon Eaton. Piccola biblioteca Enaudi1963.
(8) Amministrazioni e amministratori postunitari grottagliesi. F. Stea-L. Galletto. Edito a cura della B. P. J. di Grottaglie.
(9) La questione meridionale di Antonio Gramsci. Editrice editori riuniti, Giugno 1970 Roma
(10) La dimensione urbana- M. G. Gusmano Cedam Padova.
(11) Mezzogiorno tra riforme e rivoluzioni. Di Pasquale Villari. Edizioni Laterza Bari.
(12) Due linee di politica agraria, di Emilio Sereni. Edizione editori riunuti ottobre 1961.
(13) Formiconi di Puglia di Tommaso Fiore. Editrice Locaita. Manduria (TA) 1963.
(14) Il risorgimento di Antonio Gramsci. Editori Riuniti 1955.
(15) Passato e presente di Antonio Gramsci. Editori Riuniti 1954.
(16) Scritti sulla questione meridionale. VI parte primo e secondo volume di Francesco Saverio Nitti. Edizione Laterza 1968 Bari.
(17) Storia d’ Italia. Dal primo settecento all’ unità. Terzo volume. Edizione G.Einaudi editore 1973.
(18) Storia d’ Italia .Dall’unità ad oggi. Volume IV.Edizione G.Einaudi 1975.
(19) A.A.V.V. – 12 masserie del tarantino a cura del circolo Italsider di Taranto.
(20) Prof. A. Fornaro. Il problema di Mesochorum. Bari 1973
(21) Le cento masserie di Crispiano (Taranto) a cura del Comune di Crispiano
BIBLIOGRAFIA
(11) Mezzogiorno tra riforme e rivoluzioni. Di Pasquale Villari. Edizioni Laterza Bari.
(12) Due linee di politica agraria, di Emilio Sereni. Edizione editori riunuti ottobre 1961.
(13) Formiconi di Puglia di Tommaso Fiore. Editrice Locaita. Manduria (TA) 1963.
(14) Il risorgimento di Antonio Gramsci. Editori Riuniti 1955.
(15) Passato e presente di Antonio Gramsci. Editori Riuniti 1954.
(16) Scritti sulla questione meridionale. VI parte primo e secondo volume di Francesco Saverio Nitti. Edizione Laterza 1968 Bari.
(17) Storia d’ Italia. Dal primo settecento all’ unità. Terzo volume. Edizione G.Einaudi editore 1973.
(18) Storia d’ Italia .Dall’unità ad oggi. Volume IV.Edizione G.Einaudi 1975.
(19) A.A.V.V. – 12 masserie del tarantino a cura del circolo Italsider di Taranto.
(20) Prof. A. Fornaro. Il problema di Mesochorum. Bari 1973
(21) Le cento masserie di Crispiano (Taranto) a cura del Comune di Crispiano
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