16/20.SPECIALE UVA NOSCIA.IL SISTEMA RURALE DELLE MASSERIE DEL MERIDIONE:LA DOGANA ARAGONESE ED IL PAESAGGIO SOCIALE DAL XVI -XVII SEC. (PARTE 16 /20).

STUDI PER LA DEFINIZIONE DELLA DIMENSIONE URBANA DELLA CITTÀ’ DI GROTTAGLIE ATTRAVERSO IL SISTEMA RURALE DELLE MASSERIE-1989 (Vito Nicola Cavallo, presso università degli studi di Firenze-Facoltà di Architettura dipartimento di urbanistica)

L’agonizzante situazione urbana della città di Grottaglie, percepita anno dopo anno attraverso una serie di studi ed analisi all’interno dei corsi di questa facoltà, mi hanno portato a dover capire in maniera concreta, attraverso l’unico e intenso, lavoro di tesi, confortato dai preziosi consigli del Prof. Cusmano, quale potesse essere la via da percorrere per ridare o tentare di ridare quella dimensione urbana, ormai persa da questa città, scrutando all’interno del fenomeno urbano attuale evidenziando le potenzialità urbane intrinseche al fenomeno stesso.

Definizione di dimensione urbana quale insieme di elementi definenti la città vista proprio nella sua complessità e non complicazione; scontato sarebbe stato la redazione del ricupero urbanistico, vista attraverso una banale ed unica progettazione di indici e standard, cosa ben più semplice da apprendere durante la futuribile professione, incalzati anche da interessi di parte siano esse pubbliche che private, ben più complesso è stato percepire ed individuare gli elementi definenti la città e i relativi rapporti, ma quanto più complesso ed arduo è stato il compito tanto più concreto è stato lo strumento acquisito, strumento di lettura e di analisi che ben predispone il futuro Architetto-urbanista al superamento, se non pur totale, del compito della lettura della città nella sua complessità. E’ proprio la lettura del complesso rapporto tra città-territorio-masserie è stato lo spunto della scelta del tema: studi per la definizione della dimensione urbana della città di Grottaglie attraverso il sistema agricolo delle masserie.

                       ARTICOLAZIONE E METODO DI STUDIO

La ricerca-studio svolta, può essere sintetizzata in due punti fondamentali:

-interpretazione delle condizioni urbanistiche attuali della città con relativa scelta motivata della dimensione di studio, che nel nostro caso risulta essere la città, in particolare il centro storico e le masserie.

-identificazione e diagnosi dello spazio in esame

-individuazione e descrizione del tipo di intervento.

L’interpretazione e la comprensione della natura della città di Grottaglie, attraverso la lettura delle trasformazioni che hanno portato alle condizioni attuali della città.

Dopo aver individuato la dimensione di studio, città-masserie-territorio, si sono evidenziate ed interpretati i problemi di questa città.

Attraverso lo strumento cartografico ,si è elaborata la periodizzazione della città, evidenziando le fasi di crescita della città nei vari periodi rapportandola al suo territorio e quindi al territorio delle masserie.

L’identificazione del spazio urbano e non, è stato svolto attraverso le conoscenze puntuali di tutti quei fenomeni e quelle situazioni, definenti, la dimensione urbana, la complessità, lo spessore urbano, i rapporti tra spazio pubblico e spazio privato.

Si è successivamente percorso a piedi tutto il centro urbano, ed in particolare il centro storico annotando, rilevando e fotografando tutte quelle situazioni definenti il significato di città, elaborando successivamente grafici in scala 1.1000,1:2000,1:5000 indicando in particolare ad 1.2000 l’uso dei piani terra e cioè lo zoccolo duro della città, elemento di forte caratterizzazione del fenomeno urbano.

Successivamente si è preso conoscenza del territorio circostante, attraverso il rilievo fotografico, catastale e storico delle 42 masserie dell’agro, riportando su cartografia 1:10.000 l’ubicazione e le relative estensioni; contemporaneamente si è portato avanti una ricerca storica sia sulla città che sulle masserie, da cui è chiaramente emerso che, la storia della città di Grottaglie non è stata mai scissa da quelle delle masserie e quindi dal suo, territorio, ma è stata sempre ben legata da un solido e storico rapporto, interrottosi poi solo dal 1960 ad oggi a causa del fenomeno dell’industrializzazione che portò quindi alla crisi del fenomeno urbano.

Le individuazioni e le interpretazioni sopra descritte, hanno portato, direi automaticamente,( e qui mi preme confermare la bontà dello strumento acquisito) ,all’indicazioni progettuali sia per la città che per il territorio delle masserie, indicazioni inscindibili così come fù il solido e storico rapporto città-territorio-masserie.

                                                       PERMESSA

La ricerca, qui di seguito esposta si pone l’obbiettivo, di individuare l’esistenza di un rapporto tra città e territorio, che presumibilmente rilevato, attraverso lo studio cartografico-storico-fisico della città è possibile evidenziare in alcune parti della città (centro storico ); infatti non sarà difficile capire come il fenomeno di forte modificazione territoriale, qual è stata l’industrializzazione, abbia avuto effetti negativi dirompenti su di un rapporto che sicuramente è sempre esistito, tra città-territorio-masserie.

La ricerca si è articolata, in una prima fase di raccolta di dati e di cartografia, cercando di evidenziare quelle situazioni e quei fatti, che in vario modo abbiano contribuito alle modificazioni in negativo di questa città’.

Questa fase è stata condotta in posizione critica verso la città, cercando di far emergere la divisione per parti della città ed evidenziando il rapporto esistente tra città vista nella dimensione urbana del centro antico rapportata all’attività svolta in precedenza sul territorio, agricoltura, e la città vista nella dimensione metrica odierna, frutto dell’industrializzazione. Dopo questa fase conoscitiva attraverso tutte le conoscenze storico e  cartografiche si sono potute iniziare a fare dell’ipotesi, se pur teoriche sulle conseguenze prodotte dai vari fenomeni strutturali, succedutesi nel tempo, ed in particolare si è voluto capire il peso

che oggi hanno sul territorio il fenomeno delle masserie e quello del quarto centro siderurgico di Taranto. Si è potuto capire e dimostrare, che il primo ha molto di più da dare, nel rapporto città-territorio, rispetto al secondo, non solo per una potenziale intrinseco  ma anche dovuto all’inevitabile inizio del periodo post-industriale.

Per cui si arriverà a concludere in maniera più reale che teorica, alla tesi propositiva del riuso fisico delle masserie, con il conseguente ed auspicabile riequilibrio dei vari rapporti, già una volta esistenti sul territorio così da poter ridefinire a vario livello i vari elementi ormai persi, ed utili alla definizione del significato di città.

CAPITOLO  PRIMO

La situazione del territorio compreso tra Taranto e l’agro di Grottaglie dal Vi sec. d.c. al XVII sec.

-1.1 Cenni storici sulle origini della città di Grottaglie.

Con la caduta dell’impero romano d’occidente i principali popoli ceh dominarono l’Italia furono gli Eruli e gli Eugi (1), appartenenti alle popolazioni germaniche. Il loro capo fù Odoacre (476-489 d.c.),il quale venne cacciato dai territori occupati, dai Bizantini, con una guerra che durò ben diciotto anni e che distrusse rovinosamente il territorio italiano.

Una dell zone più martoriate fù il territorio compreso tra le città di Brindisi e Taranto entro cui ricadeva il territorio della futura città di Grottaglie, il Della Monaca (2) ci ricorda infatti, che: ”Brindisi in spazio di dieci anni, in circa in tempo dei Goti(3)alterò quattro volte il vassallaggio ed ogni volta con violenza bellica”.

Taranto e brindisi infatti, era ritenute giustamente i caposaldi delle varie operazioni belliche, per cui sia  gli eserciti che le basi navali,per diversi anni furono sottoposti a continui attacchi riducendo la città e i relativi territori in un cumulo di rovine.

Infatti,i Goti ed i Bizantini quando erano costretti alla ritirata, per ostacolare l’avanzata dell’avversario, cacciavano dalle abitazioni la popolazione dei vari villaggi, distruggendo i miseri casolari portando via viveri ed animali.

E quali erano i villaggi, o gli insediamenti situati vicino a Taranto, che furono distrutti dagli eserciti Goto-Bizantini?

La tradizione e le diverse fonti locali, ne nominano diverse, ma le più importanti furono, Rudia, Mesochorum (4) e Salete. Rudia si trovava sulla via Tarentina che da brindisi portava a Benevento e quindi a Roma, e quindi coincideva con l’attuale Appia, che collegava Brindisi con Oria, Mesochorum (4) ,Taranto per finire poi a Roma; a dire del Prof. Arcangelo Fornaro (5) andrebbe collocata altrove ma non lontano dalla masseria Misicuro ( cfr. nota 4).Intorno a questa località, a dire del Prof. Arcangelo Fornaro , “si trova una serie di zone archeologiche per lo più risalenti al VI sec. a.C. con persistenza fino all’età romanica (tra esse zone troviamo la masseria Civitella, casina Pignatelli, masseria Montedoro,(cfr. nota 4): nessuno di essi ha le caratteristiche di una città, si tratta per lo più di villaggi e fattorie.

L’unico abitato degno di questo termine è quello che sorge nei terreni della masseria  Vicentino.”Salete si trovava, ed  è tutt’oggi rilevabile a sud dell’attuale Montemesola ed a ovest di  Grottaglie nella  zona oggi , denominata Monte Salete data la sua particolare forma. Secondo l’opinione più accreditata, Grottaglie ebbe origine proprio dai villaggi sopra citati verso il vi secolo dell’era cristiana, conseguente alle continue operazioni belliche condotte dai Goti e dai bizantini fra il 546 e il 552 (bibliografia 1).Le popolazioni di tali villaggi si rifugiavano nelle boscaglie circostanti ed in grotte naturali (8),ed in grotte frutto dell’opera dell’uomo; di queste grotte ne troviamo di buon numero nelle diverse gravine che caratterizzano il territorio dell’agro di Grottaglie e che prendono, alcune più importanti, il nome di Riggio-Belvedere-Frantella-Foritanese-Pensieri-San Giorgio, le quali vengono denominate Lame.Furono proprio le numerose grotte (crjptae) che in parte sono ancora rilevabili sul territorio utilizzate dagli insediati come case o tempio, a dare il nome di Grottaglie alla città. Infatti, fino al secolo XVIII leggiamo che in latino, nei diversi documenti dell’epoca viene chiamata “Oppidum Cjptarume” vulgo Le Grottaglie (cfr.bibl. 2).La lama di San Giorgio non esplicitamente evidenziata nel quadrante della cartografia al 25.000 dell’Istituto Geografico Militare della carta d’Italia, comprendente il centro abitato del comune di Grottaglie và identificata con l’attuale via Crispi, via che corre ai piedi del castello Episcopio (9),e dalla cui Lama, prese il nome la porta d’ingresso della città ,Porta San Giorgio.