DI ORAZIO ANTONAZZO.
VIDEO DEL 13 LUGLIO 2024
NEL 2020 SCRIVEVAMO.
NUOVO PARCHEGGIO G.VERDI-EX PIAZZA.E LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI ALCUNE SEDI VIARIE DEL CENTRO STORICO.
In occasione dell’arrivo del Giro d’Italia nella città delle ceramiche, l’amministrazione delle liste civiche D’Alò, ha pensato bene di presentare pubblicamente il nuovo progetto esecutivo del “nuovo” parcheggio , già piazza G. Verdi. Riqualificazione urbana, o simil tale, che ha di fatto demolito la soluzione precedente voluta dall’amministrazione Vinci e progettata dall’Arch. Renato Cavallo. Di quel progetto, si è cercato di recuperare alcune mattonelle in ceramica e di cui non si capisce bene, con quale criterio, come pure la riproposizione progettuale, della parte centrale della precedente soluzione dell’ Arch. Cavallo con la demolizione di tutto l’apparato idrico.
Apparato idrico parzialmente sostituito con un manufatto in calcestruzzo armato, destinato a fontana, stile park hotel, ben realizzata per le foto ricordo del giorno di nozze. Il progetto voluto dalla committenza pubblica ed affidata a professionisti ( come di rito), dimostra l’assenza non colpevole, della stessa committenza, di conoscenza della funzionalità di una piazza, a mente di quanto insegnato, nei corsi di composizione architettonica delle facoltà di architettura ed urbanistica, non è quello di collocare più o meno regolarmente, panchine e fontane in calcestruzzo armato, alberi e piante ed ancor di più, sottrarre aree all’attività primaria dell’ uomo nello spazio non costruito ( camminare in sicurezza e lontano dal traffico) per destinarli al parcheggio di automobili. Un sindaco, che in questa città, ha voluto con tutte le sue forze la ZTL nel centro storico, al contrario, incentiva il traffico e il parcheggio in aree urbane diversa dal centro storico, come appunto l’ex piazza G. Verdi, oggi di fatto trasformata in un parcheggio dotato di residuali spazi pedonali e verdi.
L’arredo di questi spazi residuali, sconcertano il cittadino osservatore, che in un fazzoletto di area pubblica rileva la dominanza di calcestruzzo armato ( con resti residuali di mattonelle maiolicate), vedi sedute e gruppo idrico ( le fontane monumentali o artistiche sono altro!), mentre l’amministrazione “predica” la sua “crociata “ contro le cementificazioni dei comparti edificatori. Ma ritorniamo ai corsi di composizione architettonica delle facoltà di architettura ed urbanistica, questi esempi di scelte della committenza, in cui dicevo, prevalgono panchine, cestini, fontane, ed altro ancora, vengono dai docenti non valutate come ipotesi di studio e progetto valide e “vivamente” sconsigliate. Le progettazioni architettoniche ed urbanistiche , richiedono lunghe analisi ed approfondimenti sulla funzionalità degli spazi, dai cui ideogrammi, scaturiscono da se,( a volte anche no!) le soluzioni progettuali e con poche mediazioni politiche. Un attenta analisi politica e sociale dello spazio, una volta destinata a piazza, avrebbe imposto, l’eliminazione completa del traffico veicolare nelle quattro vie adiacenti a all’ex piazza, incrementando così lo spazio usufruibile dagli utenti-cittadini e nello stesso tempo, si sarebbe incrementata l’attività commerciale dei negozi prospicenti la stessa area.
Prendiamo atto che il parcheggio è ormai un dato di fatto, salutiamo la vecchia se pur residuale piazza Verdi, ma Sindaco, decida per un altro piccolo sforzo economico, di cui tutti ed in particolare le persone anziane la ringrazieranno, completi quelle “singolari” sedute con assi in legno, come le suggerisco in foto allegate, quelle sedute non sono molto lontane da noi. Mi raccomando, per il centro storico e le basole, non si deve allarmare e gridare allo scandalo, per il bitume che copre le stesse, le ricordo che quanto oggi Lei sta “diciamo” realizzando, non è una riqualificazione urbana (gran parolone!) , ma semplicemente (alla pari di chi l’ha preceduto negli anni ’80),una manutenzione straordinaria della sede viaria. Infatti faccio presente, che salmastro, umidità di risalita del sistema fognario dei cunicoli scavati in trincea nel tufo zuppigno, sono lì intatti, e contribuiscono da tempo a rendere inagibili ed insalubri molti edifici del centro storico con ZTL.
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