ARTE CONTEMPORANEA. “ACQUIESCENTI   EREMITI DI MASSA”.OPERA DI FRANCESCO SPAGNULO.

MENZIONE SPECIALEAL XXXI CONCORSO DI CERAMICA CONTEMPORANEA “MEDITERRANEO” A GROTTAGLIE

Nell’attuale società siamo da tempo diventati degli Acquiescenti Eremiti di Massa, disgregati, dissociati e frammentati, artefatte maschere deformate da un potente effetto Dunning-kruger.

Egotisti e illusionisti, apatici e indifferenti, ognuno con la propria ostentata dose di omologazione condivisa in modalità virtuale ed iperconnessa.

Aneddoti evanescenti ed emulatori incalliti ma con l’amara illusione di essere caratterizzati da una spiccata individualità.

La superficie è diventata lo spazio fisico ed ideale in cui si svolge il teatro emozionale dell’esistenza, in una persistente deriva decorativa decisamente retorica.       

Ma è nella profondità, soprattutto in quello che non riusciamo a percepire, nemmeno di noi stessi, che dimora l’autenticità, il senso e la consistenza delle cose.

Sondare con impegno per verificarne l’essenza o semplicemente sentirne parlare sottopone molti ad uno stress capace di farci sanguinare facendo emergere la parte più tragicamente  autentica.

Nell’attuale società siamo da tempo diventati degli Acquiescenti Eremiti di Massa, disgregati, dissociati e frammentati, artefatte maschere deformate da un potente effetto Dunning-kruger.

Egotisti e illusionisti, apatici e indifferenti, ognuno con la propria ostentata dose di omologazione condivisa in modalità virtuale ed iperconnessa.

.Nell’attuale società siamo da tempo diventati degli Acquiescenti Eremiti di Massa, disgregati, dissociati e frammentati, artefatte maschere deformate da un potente effetto Dunning-kruger.

Egotisti e illusionisti, apatici e indifferenti, ognuno con la propria ostentata dose di omologazione condivisa in modalità virtuale ed iperconnessa.

Aneddoti evanescenti ed emulatori incalliti ma con l’amara illusione di essere caratterizzati da una spiccata individualità.

La superficie è diventata lo spazio fisico ed ideale in cui si svolge il teatro emozionale dell’esistenza, in una persistente deriva decorativa decisamente retorica.       

Ma è nella profondità, soprattutto in quello che non riusciamo a percepire, nemmeno di noi stessi, che dimora l’autenticità, il senso e la consistenza delle cose.

Sondare con impegno per verificarne l’essenza o semplicemente sentirne parlare sottopone molti ad uno stress capace di farci sanguinare facendo emergere la parte più tragicamente  autentica.