“Dopo annosi solleciti all’ARIF per il cattivo funzionamento degli impianti, e la lentezza delle riparazioni, alcune delle quali mai effettuate, accolgo il grido di allarme degli agricoltori pugliesi.
“L’irrigazione è divenuta strategica per la vocazione ortofrutticola, vitivinicola, di pregio dei comprensori agricoli rappresentati dai nostri Comuni. In provincia di Taranto, per esempio, è presente il pozzo di San Crispieri che, mi segnalano, risulta inutilizzato e spento tutti i giorni dalle 18 ed è totalmente fermo tutte le domeniche, a differenza di altri pozzi che operano H24. È evidente che l’ARIF ha, come minimo, problemi di organizzazione: ho verificato personalmente che in alcuni uffici territoriali, per esempio, c’è solo un impiegato che a volte deve occuparsi anche di numerose pratiche tra fatturazione, stipula contratti, protocollo e pratiche amministrative! In una situazione del genere è chiaro che poi si moltiplicano i disservizi e i tempi di risposta all’utenza.
“La priorità è, quindi, una riorganizzazione complessiva dell’ARIF e dei Consorzi per ottimizzare l’impiego delle risorse e ridurre gli sprechi. Non possono essere gli agricoltori a pagarne le spese, sostenendo un costo esorbitante di un bene irrinunciabile come l’acqua per uso irriguo. Tenuto conto che a seconda degli agri di appartenenza gli agricoltori versano nelle casse comunali un’imposta, senza ricevere in cambio alcun servizio. Inoltre i turni di adacquamento per i singoli terreni sono piuttosto lunghi, senza una definizione precisa di date e orari.
“Per tale motivo solleciter? con urgenza di effettuare un sopralluogo con il commissario straordinario del Consorzio unico di bonifica Centro Sud e Dg Arif, Francesco Ferraro, al fine di comprendere quali soluzioni urgenti intenda intraprendere.”
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