di Gianpaolo CASSESE
“Cari amici, raramente intervengo su temi politici, ma avendo approfondito molti temi durante la mia recente esperienza parlamentare, sento di farlo quando intravedo maggior ipocrisia e impreparazione da parte della classe politica ai danni dei cittadini.
Oggi, ad esempio, assistiamo a un episodio significativo nella politica italiana che merita una riflessione profonda. La maggioranza di centro destra in Commissione Bilancio della Camera ha votato contro la ratifica delle modifiche al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) da parte dell’Italia. Prima di entrare nel dettaglio della situazione politica attuale, è importante comprendere perché il MES è così cruciale.
Il MES è una rete di protezione, una sorta di “fondo di emergenza” creato per aiutare i Paesi membri dell’Unione Europea che si trovano in difficoltà finanziarie. Pensatelo come un grande salvadanaio a cui i Paesi possono attingere in caso di bisogno e solo se lo richiedono.
Ecco alcuni punti chiave:
1. **Stabilità Economica**: Il MES aiuta a mantenere l’equilibrio economico nell’UE, sostenendo i Paesi membri durante i periodi di crisi finanziaria.
2. **Solidarietà Europea**: Rappresenta un esempio di solidarietà tra i Paesi membri, mostrando che l’UE è una comunità pronta a supportarsi a vicenda.
3. **Prevenzione delle Crisi**: Il MES può dissuadere attacchi speculativi sulle economie dei Paesi membri, fornendo un segnale di forza e unità.
Pensate alla crisi del debito nella zona euro di qualche anno fa. Il MES è stato uno strumento chiave per aiutare i Paesi più colpiti a riprendersi, garantendo che tutta l’area dell’euro rimanesse stabile e forte.
Detto questo, la decisione di oggi sembra essere guidata più da tatticismi politici (anche in vista delle Europee) che da una valutazione oggettiva dei benefici del MES per il nostro Paese. Partiti come Fratelli d’Italia e Lega (ma anche il Movimento 5 Stelle) hanno a lungo dipinto il MES in una luce negativa, influenzando così l’opinione pubblica. Ora, di fronte alla necessità di un cambiamento di rotta per il bene dell’Italia, trovano difficoltà a giustificare un dietrofront, specie in prossimità di una tornata elettorale.
È sconcertante osservare che, tra tutti i paesi dell’UE, solo l’Italia non ha ancora ratificato le modifiche al MES. Questa posizione isolazionista ci mette in una luce preoccupante sul palcoscenico europeo, specialmente in un momento in cui la solidarietà e la cooperazione sono più importanti che mai.
Sarebbe auspicabile iniziare ad attuare una politica basata su valutazioni oggettive e lungimiranti, che vada oltre i giochi di potere e si concentri sul benessere dell’Italia e dell’Europa nel suo insieme.
È essenziale superare le divisioni politiche per garantire un futuro stabile e prospero per il nostro Paese nel contesto europeo. La ratifica del MES non è solo una formalità, ma un passo decisivo per la stabilità economica e la solidarietà europea”.
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