GROTTAGLIE ALBERI VIA MATTEOTTI 1922 . IL SINDACO “L’UNICA AZIONE FORSE DISCUTIBILE È STATA QUELLA DI PIANTARE PINI IN CONTESTI INADEGUATI, DECISIONE PRESA DA AMMINISTRAZIONI PASSATE”.

D’ALO’ SI GIUSTIFICA CON UNA “TOPPA PEGGIORE DEL BUCO” E SPIEGA (SOLO ADESSO!!) INTERVENTI DI SOSTITUZIONE DEGLI ALBERI DI PINO IN VIALE MATTEOTTI.

Al rientro dalle meritate vacanze, e dopo l’eliminazione degli alberi sull’ex Parco della Rimebranza (oggi viale Matteotti e Principe di Piemonte..per essere precisi!!), scrive il suo “compitino” nel comunicato stampa che pubblichiamo e che commentiamo  di seguito.

Scrive D’Alò “A seguito dell’avvio di nuovi lavori nella città di Grottaglie, alcuni cittadini hanno espresso preoccupazioni riguardo all’abbattimento di alcuni alberi di pino in viale Matteotti. In risposta alla diffusione di informazioni imprecise, l’Amministrazione Comunale intende fornire un chiarimento ufficiale per rassicurare la comunità sulla necessità e correttezza delle azioni intraprese.”

Alcuni cittadini a suo dire , ma sono migliaia i grottagliesi indignati dell’ennesima decisione di D’Alò di “mettere mani” ai luoghi della memoria della città come il Monumento ai Caduti ed ora l’ex parco della Rimebranza. Questa volta il governatore cittadino non ha postato “disegni” né  video con bacchetta stile “Porta a Porta” di Vespa, masi trincerato dietro un burocratico ed insufficiente comunicato stampa. Basterebbe vedere quanto pubblicato dal prof. Saverio Fanigliulo (immagine che segue) delle miglia di cittadini che hanno +voluto vedere come muore un albero di pino, o meglio l’ennesimo albero, per decisione di questo governatore cittadino.

Dichiara che in città sono state diffuse “… informazioni imprecise”, quali sono e chi ha diffuso queste notizie? Dei chiarimenti dell’amministrazione che arrivano, ripetiamo, dopo l’eliminazione degli alberi, ma che di contro, il governatore pro tempore, avrebbe dovuto dare prima alla città e magari chiedere il parere alla soprintendenza, se avesse saputo (ma forse non lo sapeva) che il sindaco Giuseppe Marinaro nel 1922 deliberò l’istituzione del Parco della Rimebranza (oggi viale Matteotti-piazza Principe di Piemonte) ed il Monumento i Caduti di piazza IV Novembre, anche questo parzialmente demolito e senza richiedere parere alla soprintendenza, con lavori fermi dal mese di marzo…è il sindaco che non sapendo non diffonde le giuste informazioni.

A FAVORE DI D’ALO’ DONIAMO LA SEGUENTE E CORROBORANTE LETTURA.

Prosegue il governatore della città: “L’importanza del verde pubblico non è mai stata sottovalutata da questa Amministrazione. Comprendiamo la sensibilità della cittadinanza verso il patrimonio arboreo, ma la nostra priorità resta la sicurezza di tutti.”

Agosto 2019 inizio la sua prima operazione “storica” di sicurezza, ma solo per poche strade, pensate che dal suo insediamento via Campobasso è inagibile a causa degli stessi Pini, luogo frequentato da centinaia di persone ogni giorno, ad oggi è tutto come prima anche peggio.

Le foto di via Partigiani caduti e via Campobasso.

 D’ALO’ “Il punto centrale della questione riguarda la stabilità degli alberi di pino, una specie che, pur essendo apprezzata per la sua bellezza, può presentare criticità in contesti urbani inadatti. Le radici di questi alberi tendono a espandersi danneggiando la pavimentazione, le abitazioni, le infrastrutture sotterranee e, in situazioni estreme, compromettendo la sicurezza dei passanti. Questi problemi, spesso nascosti alla vista, emergono solo a livello delle radici, rendendo gli alberi potenzialmente instabili e pericolosi.

Le perizie agronomiche condotte a Grottaglie hanno confermato il rischio legato alla presenza degli alberi abbattuti. “Non è stata una decisione presa alla leggera,” ha affermato il Sindaco D’Alò. “L’abbattimento è avvenuto solo dopo un’attenta valutazione dei rischi per la pubblica incolumità.”

Dal 2019 , dove sono queste perizie agronomiche? Il nostro giornale ha richiesto copia delle stesse, niente da fare, un amministrazione così solerte nel rispondere avrebbe già pubblicato le relazioni sulla pagina istituzionale dell’amministrazione, ma niente, le pubblichi ora e chieda alla soprintendenza come non è stato fatto per il monumento ai caduti, se quei simboli del sangue versato dai nostri soldati potevano essere abbattuti, oppure bastava consolidarli, pensi a Pisa hanno riallineato in verticale  la torre dei Pisani..non l’hanno buttata giù!!!

(foto dal Corriere della Sera)

Continua D’Alò “L’Amministrazione Comunale sottolinea inoltre che gli abbattimenti sono stati accompagnati da un piano di ripiantumazione. Ogni albero rimosso è stato e sarà sostituito con nuove piante più adatte all’ambiente urbano. “Negli ultimi anni, abbiamo già ripiantato oltre 420 alberi in diverse aree della città,in Via Partigiani Caduti, Piazza Fago, Via Madonna di Pompei e Piazza Verdi come esempi del nostro impegno.Grazie anche alla collaborazione con partner esterni, come la donazione della Conad, sono stati messi a dimora 181 nuovi alberi in città, dimostrando il nostro impegno concreto per la tutela e l’espansione del patrimonio arboreo.La decisione di sostituire gli alberi di pino è stata ulteriormente motivata da eventi passati, come il violento temporale del 2018, che causò la caduta di alcuni pini in Via Partigiani Caduti, sfiorando la tragedia. Quel drammatico episodio ci spinse a mappare le criticità del nostro verde urbano. La mappatura ha rivelato la necessità di un programma di sostituzione degli alberi con specie più sicure per l’ambiente cittadino. Le recenti notizie di cronaca, che riportano la caduta improvvisa di alberi di pino apparentemente in perfette condizioni, confermano ulteriormente la correttezza della decisione dell’Amministrazione. Questi episodi, che hanno sfiorato la tragedia, dimostrano che l’azione intrapresa è stata lungimirante e rappresenta la strada giusta e sicura per la protezione dei cittadini.

A conferma di ciò, anche la Coldiretti ha lanciato un allarme proprio in queste ore, dopo che due anziani sono rimasti feriti a Manfredonia a causa della caduta del ramo di un albero nella villa comunale. I dati sui numerosi interventi effettuati dai Vigili del Fuoco in Puglia nel 2023 sono eloquenti: sono stati 1.891 gli interventi per alberi pericolanti, con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente, e un indice di pericolosità in crescita a causa degli eventi estremi. La Coldiretti regionale evidenzia che le cadute di piante sono spesso dovute alla scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, oltre che a errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici. Inoltre, i cambiamenti climatici hanno favorito la

proliferazione di parassiti con conseguenze catastrofiche sul verde e sulla sicurezza. Infatti, anche nella nostra città, solo quest’estate abbiamo dovuto abbattere alcuni alberi di pino perché improvvisamente secchi. L’unica azione forse discutibile è stata quella di piantare pini in contesti inadeguati, decisione presa da amministrazioni passate. Oggi, grazie alla nostra pianificazione, gli alberi piantati superano di gran lunga quelli abbattuti, a dimostrazione del nostro impegno per un futuro più verde e sicuro.”

Dunque la responsabilità è sempre di chi ci ha preceduto, il governatore dunque “punta il dito” ai suoi colleghi sindaci a partire dal 1922.

Un “papello” auto-giustificativo  che fà acqua da tutte le parti, in tutto il mondo ci sono alberi che possono cadere, incendiarsi a causa di un fulmine, non usano la “motosega del sindaco” per eliminare alberi in continuazione, ma in alcuni casi, ove strettamente necessario si eliminano, poi ci sono i casi, come quello del Parco della Rimebranza che non si doveva “buttar giù” nulla, perché il sindaco Giuseppe Marinaro  del 1922 in consiglio comunale dichiarava

“…luogo, ove “convengono le madri dolenti ed i cittadini memori del sacrificio di ben duecentodiciasette tra morti e dispersi, per quanti Grottaglie ha consacrato alla grandezza dell’Italia”. A questo punto l’assemblea tributava, in nome del paese, un sincero voto d’encomio all’esimio Comandante del R. Aeroscalo, Cav. Bruno Brivonesi, PER AVER FACILITATO LA REALIZZAZIONE DELL’OPERA, FORNENDO IL LEGNAME PER LE CASSE DI PROTEZIONE DELLE PIANTE E LE TARGHE DI OTTONE PER L’INDICAZIONE DI CIASCUNO DEI CADUTI E DISPERSI . Allo stesso alto ufficiale, di fronte a molti invitati, veniva conferita la cittadinanza onoraria…”.