EMERGENZA MITILICOLTURA, PERRINI (FDI): NON BASTANO GLI INDENNIZZI, SERVE ADEGUARE LA PRODUZIONE ALLE ALTE TEMPERATURE

“Con l’on. Dario Iaia e i consiglieri di Svolta Liberale Musillo, Cosa e Festinante, abbiamo incontrato Vito Felice Uricchio (commissario straordinario delle bonifiche urgenti, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto) per affrontare quella che ormai è diventata un’emergenza e richiede interventi urgenti: la mitilicoltura, un’attività identitaria per Taranto.

“Le alte temperature hanno causato la moria delle produzioni di oltre il 50% – per questo, in Consiglio regionale raccogliendo anche la richiesta dei consiglieri comunali Musillo, Cosa e Festinante – ho depositato una richiesta di audizione in Commissione Agricoltura per capire, con un confronto con l’assessore Donato Pentassuglia, in quale modo e con quali risorse la Regione possa sostenere le nostre imprese e quali azioni intendano intraprendere per il futuro. Si tratta di un’assoluta priorità: i danni economici sono ingentissimi e colpiscono un settore strategico per l’economia ionica da molto tempo in grave difficoltà. Oltre alla produzione concentrata nel mar Piccolo, la cui irreversibile perdita è certificata dalla ASL, ora è a rischio anche il seme impiantato che dovrebbe garantire la produzione del prossimo anno.

“Il commissario Uricchio, nell’incontro, ha illustrato le attività riavviate lo scorso 7 giugno per la valutazione dei tassi di decontaminazione in lotti di mitili trasferiti dal primo seno del Mar Piccolo al Mar Grande, e ha ribadito l’impegno al raggiungimento di tali obiettivi nel massimo sostegno alla categoria dei mitilicultori e dell’intero comparto. Prevedere indennizzi è solo il primo passo utile per dare sollievo alla categoria, i cambiamenti climatici impongono che si adottino provvedimenti a lungo termine in modo da prevedere una produzione che resista a temperature alte, che non saranno solo un fenomeno sporadico.

“Faccio appello all’assessore all’Agricoltura, Pentassuglia, perché convochi immediatamente il tavolo che ci veda tutti coinvolti, senza divisioni politiche e partitiche: la cozza non è solo la più grande ‘azienda’ di Taranto, ma anche il simbolo di quella città che punta sul turismo e sulla gastronomia per girare pagina.”