ZINZANELLA “È COMPLETAMENTE INFONDATA E FALSA L’ASSERZIONE DI AVER MANIFESTATO LA VOLONTÀ DI BLOCCARE L’OPERA”.
Il comitato pro parco monumentale di Piazza IV Novembre di Grottaglie ribalta la singolare tesi del sindaco di Grottaglie Ciro D’Alò, sostenuta presso la soprintendenza della Puglia e per conoscenza alla Procura di Taranto, con la quale asserisce che, un gruppo di cittadini compreso evidentemente il già sindaco di Grottaglie Antonio Zinzanella “..è in corso un procedimento per l’apposizione di un vincolo sul monumento, su richiesta dell’Arch. Fanigliulo e di altri cittadini (ndr. Arch. Vito Nicola Cavallo, Avv. Michele Mirelli, Dott. Francesco Italo Spagnulo) i quali hanno manifestato la volontà di bloccare l’opera pubblica finanziata con fondi PNRR. Tale finanziamento, a causa dei ritardi, rischia di essere revocato, con gravi danni per l’ente civico”.
Il gruppo di rimando a D’Alò scrive “è completamente infondata e falsa l’asserzione che l’Arch. Fanigliulo ed altri cittadini abbiano manifestato la volontà di bloccare l’opera, dato che, come già in precedenza detto, ci si è resi sempre collaborativi e disponibili per ricercare serenamente una razionale e concordata soluzione. In merito, lo stesso Arch. Fanigliulo, a seguito di un apposito appuntamento, esprimeva tale disponibilità, direttamente, al Sig. Sindaco A tale invito l’Amministrazione comunale restava comunque totalmente sorda!”.
In merito alla datazione realizzativa del Monumento ai Caduti, per cui sempre il sindaco D’Alò dichiara erronea la risposta (al gruppo comitato pro parco monumentale di Piazza IV Novembre di Grottaglie) del Segretariato Regionale del MIC Puglia con la quale si afferma che ”il monumento ai caduti è già sottoposto a tutela per legge come bene di proprietà pubblica avente più di 70 anni” e nella stessa nota D’Alò invia allo stesso MIC “diffida formale all’apporre il vincolo”.
Dunque, mentre l’amministrazione D’Alò ed il consiglio comunale decideva la parziale demolizione del Monumento ai Caduti nel suo complesso, lo stesso “tagliava il nastro” del suo centesimo anno di esistenza in quel luogo.
Non sfugge, come il progetto preliminare della “rotonda clessidra” sia stata carente ed insufficiente in ricerca storica realizzativa del sito oggetto dell’intervento, un accurata ed approfondita ricerca delle fonti bibliografiche, storiche ed archivistiche, avrebbe evitato questo inutile scempio di opera commemorativa e d’Arte, documentazioni fotografica e documentale che il nostro giornale ha prodotto in abbondanza. Infatti in merito il “famigerato “ gruppo del comitato pro parco monumentale di Piazza IV Novembre di Grottaglie, in cui è presente il sindaco Antonio Zinzanella ha avuto cura di sostenere con foto e delibere dal 1922 al 1958 la dichiarazione del Mice con cui si stabilisce che ”il monumento ai caduti è già sottoposto a tutela per legge come bene di proprietà pubblica avente più di 70 anni”.
Scrive Zinzanella ed il gruppo di tutela “ed in conclusione, risulta oltremodo veritiera, la Vostra attestazione prodotta ed inviata agli scriventi, con pec del 27 giugno 2024, con cui si dichiara che “il monumento ai caduti è già sottoposto a tutela per legge come bene di proprietà pubblica avente più di 70 anni…”. Infatti, l’istituzione del Monumento ai Caduti di Piazza IV Novembre, prende avvio con il Concorso del Novembre del 1922 del Comune per il Monumento ai Caduti, e delibere n. 7 del 29.11.1923:“Provvedimenti pel Monumento ai Caduti in Guerra”; n. 13 del 22.12.1923: “Espropriazione del giardino di Scardino Alberto“; n. 31 del 28.04.1923: “Espropriazione del giardino di Scardino adiacente allo spiazzo S. Angelo per L’EREZIONE DEL MONUMENTO AI CADUTI IN GUERRA”.
In conclusione, nel 2023 il sindaco D’Alò avrebbe dovuto deliberare la commemorazione dei Caduti in guerra, i cui nomi sono stampigliati sulle lastre di marmo di un Monumento realizzato 100 anni prima e che il Senatore Gaspare Pignatelli ed i grottagliesi ritennero di completare con opera d’architettura ed urbanistica progettata dall’architetto Marcello Piacentini e lo scultore Sportelli, invece ha deciso di demolirlo parzialmente.
LA NOTA INVIATA AL MIC
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