Nella seduta del Consiglio Comunale svoltasi il 25 u.s. abbiamo espresso il nostro voto contrario al progetto che prevede la realizzazione di opere commerciali e food a valle del Quartiere delle Ceramiche. Il nostro NO lo abbiamo espresso sia nel merito e sia per il metodo posto in essere dal Sindaco ovvero un iter lampo che non trova eguali nella storia amministrativa dei due mandati D’Alò. Un esempio emblematico è rappresentato dalla richiesta fatta a metà settembre per discutere del REt. Nonostante la promessa dell’assessore all’urbanistica di convocare la commissione entro il 15 ottobre, quest’ultima è stata convocata sì pochi giorni dopo, ma semplicemente per in formare che il regolamento non era pronto per l’esame da parte dei consiglieri (sono trascorsi 7 anni).
Per questo progetto invece in soli 15 giorni, infatti, sono state convocate due commissioni tematiche per discutere di una variante urbanistica che coinvolge una serie di modifiche al territorio cittadino. Abbiamo avuto la possibilità di visionare una parte dei documenti solo con la convocazione della commissione, non dandoci la possibilità di fare per tempo una valutazione completa e approfondita dell’impatto del progetto sulla città. Una gestione così accelerata e frammentaria non ci ha consentito di avere una visione chiara delle implicazioni a lungo termine per il territorio e per la qualità della vita dei cittadini.
Un altro punto critico che ci ha portato a decidere per il voto contrario è il fatto che l’interesse privato sembra prevalere nettamente sugli interessi pubblici. Il progetto sembra rispondere a logiche esclusivamente speculative, in cui i privati determinano la destinazione d’uso delle aree, piuttosto che un’amministrazione pubblica che operi nell’interesse collettivo. Infatti, a nostro giudizio, le esigenze della comunità e la qualità della vita dei cittadini dovrebbero essere al centro di ogni intervento urbanistico. Purtroppo, nel caso specifico, il progetto sembra rispondere a logiche esclusivamente speculative, in cui i privati determinano la destinazione d’uso delle aree, piuttosto che un’amministrazione pubblica che operi nell’interesse collettivo.
Se lasciamo che siano i privati a decidere le trasformazioni urbanistiche, rischiamo di compromettere seriamente il futuro della nostra città. La pianificazione territoriale deve essere guidata dal pubblico, ascoltando la comunità, coinvolgendo i cittadini e pianificando uno sviluppo sostenibile e funzionale per tutti.
Per questi motivi, Cassese e Rossini hanno ritenuto opportuno votare contro il progetto, chiedendo una maggiore trasparenza, una partecipazione attiva della cittadinanza e una riflessione più profonda sulle reali necessità di Grottaglie, al fine di evitare decisioni che potrebbero danneggiare irreparabilmente il nostro patrimonio urbano e la qualità della vita dei nostri cittadini.
I consiglieri comunali :
Giuseppina Cassese (MoVimento 5 Stelle)
Vito Rossini ( Grottaglie Rinasce)
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