MONUMENTO. D’ALO’ VORREBBE RISCRIVERE LA STORIA DELLA CITTA’…HA PERSO, DUNQUE ORA ”SPIEGA”.D’ALO’ DICCI LA VERITA!!!

D’ALO’”VIA PARTIGIANI CADUTI A GROTTAGLIE: FINALMENTE SI RIPARTE”. MA SEI SICURO? E’ ANCORA IN ITINERE UN RICORSO GERARCHICO PRESSO IL MINISTERO DELLA CULTURA.

Mentre voci non confermate, anticipano che a breve arriverà a Grottaglie l’inviato Pinuccio di “Striscia la notizia”, D’Alò proverà a convincere che l’opera che ha iniziato a demolire non è dell’architetto Marcello Piacenti.

Nella sua nota attesa da otto mesi, D’Alò comunica con “GIUSTA ENFASI” ( come per il monumento ha stabilito in MIC)” via Partigiani Caduti a Grottaglie: finalmente si riparte”, una ragionevole prudenza dovrebbe suggerire il contrario, in attesa dell’esito del ricorso gerarchico presso il MIC i lavori non potrebbero essere iniziati.

Mentre scriviamo la nuova giunta municipale sembrerebbe essere pronta, tra essi la collega Raffaella Capriglia, a cui auguriamo buon lavoro, destinata alla cultura e dunque nei prossimi giorni proveremo a chiedere la sua opinione sulla caso monumento.

Leggiamo con interesse ed attenzione la nota di D’Alò, che prova a riscrivere la storia di questi ultimi otto mesi, ma anche quella di settanta anni di vita politica, storica ed artistica di Grottaglie.

Il movimento di D’Alò da settimane ha avviato un doposcuola popolare, sarebbe necessario che anche il loro leader frequentasse quel dopo scuola, per i motivi di seguito elencati.

Breve introduzione al caso “Piacentini”, i lavori della rotatoria iniziano nel febbraio 2024, interessando l’area del monumento (esedra ed area di pertinenza) vincolata nel PRG e piano particolareggiato del centro antico, del prof. Cervellati, a standard urbanistico a “Luogo Sacro” e censito al catasto come, per i suoi 2600 mq. a MONUMENTO AI CADUTI FG.88 PARTICELLA AA. I lavori iniziati richiedevano il preventivo parere della soprintendenza (in quanto tutelato ope legis, parere non richiesto dal sindaco e della variante urbanistica (alla pari del centro commerciale di via Leone XIII) anche questa non materializzata da D’Alò. Gli otto mesi sono trascorsi per il mancato parere arrivato con prescrizioni di modifica del progetto il 1 ottobre 2024, dunque il comitato HA VINTO…D’Alò oggi , che ha perso, spiega!!!!!

COMUNICATO DEL SINDACO

“La prossima settimana, i lavori per la realizzazione della rotatoria su Piazza IV Novembre e via Partigiani Caduti, riprenderanno. Si tratta di una notizia importante per la nostra città, che dopo otto mesi di fermo può finalmente tornare a guardare avanti. Non possiamo nascondere il rammarico per quanto accaduto: – dichiara il Sindaco, Ciro D’Alò – se i lavori fossero proseguiti come previsto, oggi avremmo già restituito alla comunità un’area rinnovata, più sicura e funzionale. Invece, ci siamo ritrovati con un cantiere bloccato, traffico caotico, rischi per la sicurezza e disagi quotidiani per tutti”.

Come è noto il nostro giornale ha seguito in solitaria il caso “Piacentini”, e il rammarico lo deve rivolgere a se stesso D’Alò, perché il ritardo è dovuto alla sua carenza di conoscenza dei procedimenti amministrativi e dunque autorizzativi, se il suo progetto era così valido e conforme, perché tanto tempo per avere il parere del MIC?

PROSGUE D’ALO’

 Il progetto non è cambiato: è lo stesso approvato a marzo, pensato per valorizzare Piazza IV Novembre senza alterarne l’identità. Monumento ed esedra resteranno intatti, come previsto fin dall’inizio. Gli interventi principali riguardano l’arretramento della scalinata e della recinzione, operazioni necessarie per inserire una rotatoria che migliorerà la viabilità e la sicurezza dell’area. Oltre a questo, saranno ripristinati i marciapiedi e i muri perimetrali, per restituire decoro e maggiore fruibilità all’intera piazza.”

Attualmente è in corso l’esame del secondo ricorso gerarchico promosso dal comitato in difesa del monumento, e la norma viterebbe la ripresa dei lavori, di un progetto che il MIC ha prescritto di modificare, riducendo la demolizione-arretramento da dodici metri previsti a tre, dunque il progetto non era idoneo. Attenzione, la piazza IV Novembre non è, come Lei ha scritto erroneamente, l’area dei 2600 metri quadrati del monumento vincolato e tutelato…

D’Alò dicci la verità!!! (era un suo motto da combattente per la discarica, ricorda?).

PROSGUE D’ALO’

 “Allo stesso tempo, vogliamo sottolineare che il progetto, come già spiegato pubblicamente, fin dal primo giorno aveva previsto di non intervenire in alcun modo sul monumento e sull’esedra, garantendone pieno rispetto e valorizzazione. Questa visione è stata alla base di tutte le scelte progettuali, confermando il nostro impegno per preservare e migliorare uno dei luoghi più significativi della nostra città”.

Solo che non potevate toccare l’area monumentale di 2600 mq senza la variante urbanistica ( non ancora approvata dal consiglio comunale) ed il parere preventivo del MIC, cosa che invece è stata fatta!!!

PROSGUE D’ALO’

 “Questi otto mesi hanno visto un dibattito acceso, spesso alimentato da informazioni sbagliate e teorie mai supportate dai fatti”

L’unico ad aver incrociata questa situazione è stato Lei ed il suo staff!!!

PROSGUE D’ALO’

“Si è parlato di un’opera attribuita all’architetto Marcello Piacentini, quando in realtà nessun documento ufficiale conferma questa paternità. Il gruppo statuario e l’esedra sono stati collocati successivamente alla realizzazione della piazza, progettata e realizzata dall’ufficio tecnico comunale diretto dall’ing. Grazio Prete. Anche le obiezioni sull’unitarietà della piazza e del monumento sono state chiaramente smentite dalla Soprintendenza e dal Ministero della Cultura, che hanno confermato come i due elementi non costituiscano un unicum inscindibile da tutelare in ogni sua parte. Infine, le teorie su presunte incongruenze geometriche e architettoniche si sono rivelate prive di fondamento, come dimostrato dai pareri tecnici che hanno ribadito la validità del progetto”.

Un sindaco dovrebbe comunicare ai propri amministrati i fatti nella sua interezza:

  1. L’opera è di Piacentini, ne è prova l’invito all’inaugurazione nel 1956, invito che il nostro giornale, e senza costi, ha trovato presso l’archivio “Piacentini” dell’  Università degli studi di Firenze, in merito anche la soprintendenza ha scritto che comunque le opere sono riconducibili allo stesso Piacentini, basta rileggere i pareri notificatovi. Sconcertante la sua non conoscenza di ampia storia locale che confermano l’attribuzione dell’opera a Piacentini, ecco consulti la biblioteca comunale, e legga-studiando con attenzione, Padre Francesco Stea, Prof. Luigi Galletto, Senatore Gaspare Pignatelli, Prof. Antonio Zinzanella, Architetto Antonio Fanigliulo, video-Alfredo Traversa a all’Avvocato Antonio Cavallo, Prof. Cosimo Fornaro. Tutti concordi sull’attribuzione dell’opera a Piacentini, comprendiamo perché Lei affermi il contrario !!!
  1. La data della collocazione e realizzazione coeva dell’intera opera è coeva , la prova è qunato scritto nella delibera, che il nostro giornale ha trovato ed inviata alla soprintendenza, che lei D’Alò non è riuscito a trovare negli archivi comunali…questa è la verità!!!
  2. Il suo progetto è stato ridimensionato, per la parte dell’area monumentale, in cui le è stato imposto la riduzione dell’arretramento al fine di “dare la giusta enfasi al monumento”, monumento tutelato con l’intera area di pertinenza, si legga l’ultimo parere della soprintendenza in risposta al primo ricorso gerarchico che confermava il precedente parere del giugno 2024, inviato al nostro giornale, e che lei “disperatamente voleva avere dalla soprintendenza, bastava leggere il nostro giornale e lo avrebbe avuto!!!! Invece scriveva alla soprintendenza lo stesso giorno, ritendo non “condivisibile inviare un parere ad un privato cittadino e ad organi d’informazione”.

Ma quante cose ha dimenticato di scrivere nel comunicato.

 PROSGUE D’ALO’

“È chiaro che in questa vicenda non ci sono stati vincitori”

Ci sono stati dei vincitori, si, Antonio Fanigliulo-architetto, Avvocato Michele Mirelli, Prof. Antonio Zinzanella, Dott. Francesco Italo Spagnulo ed il nostro giornale, Lei ha perso, il monumento era tutelato ope legis, e Lei non lo sapeva e dal primo ottobre è riconosciuto “BENE CULTURALE”  ed i cittadini non hanno pagato nessun prezzo, e con la sua inspiegabile opposizione al vincolo, che la città avrebbe pagato un prezzo alto, se lo ricordi!!!

 PROSGUE D’ALO’

“I cittadini di Grottaglie hanno pagato il prezzo più alto, con otto mesi di ritardi che hanno rischiato di far perdere anche il finanziamento destinato ai lavori. È legittimo interrogarsi su perché le voci critiche non abbiano partecipato agli incontri pubblici organizzati per discutere il progetto. Il confronto e il dialogo sono fondamentali, ma devono avvenire nei momenti e nei modi giusti. Bloccare un progetto già avviato non ha prodotto nulla di positivo, ma ha soltanto rallentato il progresso della città”.

Leggiamo l’edulcorato pensiero attuale sul blocco dei lavori, comunichi pubblicamente quanto, al contrario, ha scritto alla Procura della Repubblica, alla cui attenzione è l’intera vicenda, anche a seguito di Sue comunicazioni inviate per conoscenza…ricorda?

PROSGUE D’ALO’

“Adesso è tempo di lasciarsi tutto alle spalle e ripartire. Piazza IV Novembre e via Partigiani Caduti torneranno presto a essere spazi più sicuri, decorosi e funzionali, in grado di rispondere alle esigenze di una città che vuole crescere. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di rispettare la storia e l’identità di questi luoghi, ma anche di renderli adatti alle necessità della Grottaglie di oggi. La città merita di guardare avanti e di costruire il proprio futuro. Per farlo, dobbiamo imparare a lavorare insieme, lasciando da parte polemiche sterili e divisioni inutili. Solo unendo le forze possiamo garantire il progresso che Grottaglie e i suoi cittadini meritano”.

Concordiamo, ma Lei deve studiare e conoscere la storia di Grottaglie e avrebbe dovuto guardare negli occhi, chi per mesi ha provato ad insegnarle la storia, l’urbanistica, la tutela dei beni culturali ( che prende origini dal regime fascista, proprio come Piacentini) e a volte con dei “disegnini” farle comprendere che la soluzione da lei adottata e la meno funzionale , ma come ho letto in un commento “era sufficiente una semplice rotonda circolare centrale”, e ma così saltava la presenza del distributore dei carburanti, che in punta di norma, non può rimanere in quel sito.