SWERWOOD PROPONE GLI ORTI URBANI ED IL RISTORORTO E L’ALI IN BICI.

L’AMMINISTRAZIONE SI ATTIVI PER USUFUIRE DEI FONDI DELIBERATI.

OGGETTO: PROPOSTA DI ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DI RISTORORTO/COMMERCIALIZZAZIONE DI PRODOTTI DEGLI    DI ORTI URBANI E VELOSTAZIONE IN VARIANTE URBANISTICA  C.DA “PAPARAZIO”..

. L’area è inclusa nel PIRP approvato dalla Regione Puglia e nel Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana del Comune di Grottaglie, fa parte delle aree destinate agli interventi di rigenerazione urbana.

L’area richiede l’approvazione di una variante urbanistica .

Il procedimento per i programmi integrati di rigenerazione urbana prevede l’adozione da parte del consiglio comunale, seguita da una conferenza di servizio per ottenere i necessari atti di consenso. Successivamente, l’accordo di programma approvato verrà depositato e reso pubblico, con la prevista ricezione di osservazioni ed opposizioni.

La proposta progettuale viene concordemente presentata da operatore economico/commerciale nel settore ristorativo con utilizzazione di prodotti autoprodotti a chilometro zero e con l’associazione di ambientalista

PROPOSTA IDEOGRAMMATICA DI PROGETTO DI MASSIMA

RELAZIONE ILLUSTRATIVA DI PROGETTO

 La rigenerazione urbana è da alcuni anni al centro delle politiche di governo del territorio della nostra Regione. Nasce dalla necessità di – riqualificare parti di città, spesso anche di grande valore ambientale e culturale, che versano in condizioni di degrado e abbandono; – dal dovere di restituire un ambiente di vita dignitoso alle persone che abitano e vivono luoghi spesso privi di infrastrutture e servizi; – dalla necessità di arrestare il consumo di suolo: una risorsa limitata! Ma l’uso del termine rigenerazione vuole indicare qualcosa di più. Allude all’idea di rinascita, di risveglio, di rinnovamento, ossia a processi che devono investire parti di città o sistemi urbani in modo più profondo e durevole rispetto ai più tradizionali interventi di recupero e riqualificazione urbana. Processi che devono interessare non solo le pietre ma soprattutto le persone, inducendole a riappropriarsi della città e a prendersene cura1.

Requisiti per l’efficacia dei processi di rigenerazione: • la partecipazione sociale, perché gli abitanti, in quanto profondi conoscitori dei propri ambienti di vita, lavoro e ricreazione, svolgano un ruolo attivo nella rigenerazione, valorizzando le qualità peculiari dei luoghi, contribuendo con le proprie competenze alla redazione dei progetti e poi prendendosi cura degli spazi riqualificati; • l’integrazione degli interventi, non solo fra operatori pubblici e privati, fra destinazioni residenziali, terziarie e di servizio, fra gruppi sociali, per favorire il mix di funzioni e popolazioni, ma anche fra dimensione fisica, sociale ed economica, per rompere il circolo vizioso fra degrado fisico e disagio sociale; • il risanamento ambientale, mediante l’adozione di criteri di sostenibilità ambientale e risparmio energetico nella esecuzione delle opere edilizie, la previsione di infrastrutture ecologiche. Riprendendo il pensiero di Magnaghi (2010 e Rotondo, 2016), dobbiamo perseguire un progetto di territorio capace non soltanto di limitare gli impatti sull’ambiente, ma di valorizzare l’ambiente attraverso gli interventi antropici incrementandone il patrimonio territoriale. I luoghi della rigenerazione sono quelli che hanno più bisogno delle nostre cure: – i contesti urbani periferici e marginali interessati da carenza di attrezzature e servizi; i contesti urbani storici interessati da degrado e abbandono; – edifici e spazi aperti degradati; – aree ed edifici dismessi; – le proprietà pubbliche.

L’intero processo mira alla riqualificazione territoriale con trasformazione urbanistica, rispettando le normative urbanistiche e includendo il coinvolgimento delle forze sociali, economiche e culturali della comunità.

La logica generale con cui il “Documento Preliminare di PUMS in ambito di Ciclabilità e CicloPedonalità” si approccia al DPRU e ne integra ed approfondisce le indicazioni di sviluppo, parte dal presupposto ed obiettivo di agire su uno spostamento della modalità di spostamento quotidiano (casalavoro e casa-scuola) dall’uso del mezzo privato motorizzato all’uso delle diverse modalità di mobilità collettiva e/o provata, ma sostenibile (piedi,

bici e TPL). Lo sguardo è rivolto sia all’utenza cittadina che a quella turistica, urbana ed extraurbana, con particolare attenzione all’utenza debole ed a quella

scolastica. Nello specifico, il primo stralcio di “DPPUMS” si concentra sulla mobilità ciclabile e ciclopedonale, come di seguito sintetizzato (rif. “DPPUMS”).

I PROPOSITI IN CUI VIENE INCARDINATA LA PROPOSTA PROGETTUALE DELLLA  PROPOSTA DI ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DI RISTORORTO/COMMERCIALIZZAZIONE DI PRODOTTI DEGLI    DI ORTI URBANI E VELOSTAZIONE IN VARIANTE URBANISTICA IN VIA DELLE ROSE  C.DA “PAPARAZIO”. è quella aumentare la fruibilità pedonale e ciclabile delle vie di connessione delle zona a vocazione residenziale con quelle a vocazione industriale, commerciale e amministrativa (per aumentare lo share modale della mobilità dolce da parte di tutti i cittadini, in particolare lavorando sullo share degli spostamenti casa-lavoro) Comune di Grottaglie.

La proposta di Rete Ciclabile del “Documento preliminare di PUMS” Per quanto riguarda la rete ciclabile urbana, questa si prevede della essere formata da itinerari continui che garantiscono il collegamento tra nuclei insediati limitrofi, l’accesso ai principali poli urbanistici di interesse (i.e. poli scolastici, complessi sportivi e sanitari, emergenze storico-monumentali ecc.), ai nodi del trasporto pubblico (a partire dalle stazioni dei sistemi su ferro), ai sistemi ambientali (parchi, corridoi verdi, sistema delle acque ecc.). Con queste premesse il DPPUMS prevede la proposta di realizzazione della rete ciclabile urbana (il “Biciplan” urbano) mostrata in figura. I criteri per la definizione del piano delle possibili connessioni ciclabili da realizzare nella città di Grottaglie sono stati: – la caratterizzazione della domanda di mobilità ciclabile; – l’interconnessione con itinerari ciclabili esistenti (urbani ed extraurbani); – le caratteristiche geometriche della sezione stradale e plano-altimetriche della strada. La rigenerazione ecologica degli insediamenti finalizzata al risparmio delle risorse, con particolare riferimento a suolo, acqua ed energia, alla riduzione delle diverse forme di inquinamento urbano, al miglioramento della dotazione di infrastrutture ecologiche e alla diffusione della mobilità sostenibile; g) la conservazione, restauro, recupero e valorizzazione di beni culturali e paesaggistici per migliorare la qualità insediativa e la fruibilità degli spazi pubblici; h) il recupero e riuso del patrimonio edilizio esistente per favorire l’insediamento di attività turistico – ricettive, culturali, commerciali e artigianali nei contesti urbani interessati da degrado edilizio e disagio sociale

UBICAZIONE DELLA PROPOSTA

A RISTORORTO

RECUPERO DELL’ARCHITETTURA RURALE ESISTENTE.