CANCELLATA DAL MIC LE DISSIMULZIONI AMMNISTRATIVE E TECNICHE DELL’ ULTIMO COMUNICATO STAMPA DI D’ALO’SUL MONUMENTO.
I DUE PARERI CHE “INCHIODANO” UN’ALTRA VOLTA IL SINDACO E RESTITUISCO LA GIUSTA CONSIDERAZIONE AI 268 GROTTAGLIESI CADUTI IN GUERRA.
Dopo nove mesi il Ministero della Cultura “smaschera” D’ Alò ed il suo gruppo di consulenti dall’ intento comunque di “mettere le mani” su di un opera di Architettura Italiana del ‘900 dell’architetto Marcello Piacentini.
Dopo che il sindaco D’Alò, in un video pubblicato dallo stesso, aveva ironizzato su il principale instancabile sostenitore della tutela del monumento, l’architetto Antonio Fanigliulo, attribuendogli solo la capacità di realizzare “disegnini”, l’ 11 ottobre 2024, dal Ministero della Cultura, il capo del dipartimento avocante dott. Luigi La Rocca ed il dirigente del servizio ii delegato arch. Laura Moro, lo riportavano con “i piedi a terra” e notificavano a D’Alò, che “ SI SPECIFICA CHE NON SI AUTORIZZA LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI MODIFICA DELLA PARTE PERIMETRALE DEL MONUMENTO AI CADUTI COSÌ COME PROPOSTO, POICHÉ ALTERA LA CONFIGURAZIONE DEL PROGETTO ORIGINARIO DELLA PIAZZA; SI PROCEDA INVECE COME DA PRESCRIZIONI PROGETTUALI INDICATE DALLA SOPRINTENDENZA NAZIONALE PER IL PATRIMONIO CULTURALE SUBACQUEO, CHE LEGGE PER CONOSCENZA E CHE RESTA DISPONIBILE AD ESAMINARE CONGIUNTAMENTE LA SOLUZIONE SVILUPPATA.”
E prosegue la notifica al sindaco di verificare la competenza degli attori a cui è stato affidata l’esecuzione dell’opera chiedendo “ Si invita a comunicare per iscritto alla medesima Soprintendenza la data di inizio dei lavori, il nominativo dell’impresa esecutrice, in possesso dei requisiti di legge, e quello del Direttore dei Lavori, individuato ai sensi dell’art. 52 del Regio Decreto n. 2537 del 23 ottobre 1925” ,tradotto, chi deve metter mani sull’opera sono solo gli architetti, magari fosse stato l’ordine degli architetti Taranto ad insistere su quest’ultimo elemento e non solo…il delegato locale ha ritenuto diversamente!!!
Le conclusioni del capo del dipartimento avocante dott. Luigi La Rocca ed il dirigente del servizio ii delegato arch. Laura Moro, fanno seguito al parere espresso in data 3 ottobre 2024 Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo vergato da l Responsabile del Procedimento Funzionario architetto Arch. Simonetta Previtero Il Soprintendente Dott.ssa Francesca Romana Paolillo in cui si stabilisce che “- il lato del marciapiede sia traslato mantenendo inalterata la collocazione dei due blocchi di cls e della gradinata rispetto alla recinzione, come di seguito indicato; – le due aiuole interne all’area recintata siano accorciate conservano le stesse caratteristiche morfologiche, come di seguito indicato – il modello delle nuove panchine e degli elementi”decorativi da collocare nelle aiuole stradali spartitraffico siano concordati con questa Soprintendenza”.
Nonostante la chiara e comprensibile valutazione del MIC, un sindaco, che DEVE sempre comunicare ai cittadini amministrati i dati oggettivi di valutazione con trasparenza e ed obiettività i fatti, di contro D’Alò fiffonde un comunicato nel senso contrario alle disposizioni della soprintendenza.
Il 29 novembre (dopo la comunicazione sopra riportato del Soprintendenza Speciale PNRR) Ciro D’Alò comunica alla città, senza menzionare le note del MIC dell’11 e del 3 ottobre, e dissimulando il contenuto delle stesse scrive alla stampa “La prossima settimana, i lavori per la realizzazione della rotatoria su Piazza IV Novembre e via Partigiani Caduti, riprenderanno. Si tratta di una notizia importante per la nostra città, che dopo otto mesi di fermo può finalmente tornare a guardare avanti. “Non possiamo nascondere il rammarico per quanto accaduto: – dichiara il Sindaco, Ciro D’Alò – se i lavori fossero proseguiti come previsto, oggi avremmo già restituito alla comunità un’area rinnovata, più sicura e funzionale. Invece, ci siamo ritrovati con un cantiere bloccato, traffico caotico, rischi per la sicurezza e disagi quotidiani per tutti.Il progetto non è cambiato: è lo stesso approvato a marzo, pensato per valorizzare Piazza IV Novembre senza alterarne l’identità. Monumento ed esedra resteranno intatti, come previsto fin dall’inizio. Gli interventi principali riguardano l’arretramento della scalinata e della recinzione, operazioni necessarie per inserire una rotatoria che migliorerà la viabilità e la sicurezza dell’area. Oltre a questo, saranno ripristinati i marciapiedi e i muri perimetrali, per restituire decoro e maggiore fruibilità all’intera piazza.
Allo stesso tempo, – continua il Sindaco – vogliamo sottolineare che il progetto, come già spiegato pubblicamente, fin dal primo giorno aveva previsto di non intervenire in alcun modo sul monumento e sull’esedra, garantendone pieno rispetto e valorizzazione. Questa visione è stata alla base di tutte le scelte progettuali, confermando il nostro impegno per preservare e migliorare uno dei luoghi più significativi della nostra città. Questi otto mesi hanno visto un dibattito acceso, spesso alimentato da informazioni sbagliate e teorie mai supportate dai fatti. Si è parlato di un’opera attribuita all’architetto Marcello Piacentini, quando in realtà nessun documento ufficiale conferma questa paternità. Il gruppo statuario e l’esedra sono stati collocati successivamente alla realizzazione della piazza, progettata e realizzata dall’ufficio tecnico comunale diretto dall’ing. Grazio Prete. Anche le obiezioni sull’unitarietà della piazza e del monumento sono state chiaramente smentite dalla Soprintendenza e dal Ministero della Cultura, che hanno confermato come i due elementi non costituiscano un unicum inscindibile da tutelare in ogni sua parte. Infine, le teorie su presunte incongruenze geometriche e architettoniche si sono rivelate prive di fondamento, come dimostrato dai pareri tecnici che hanno ribadito la validità del progetto.È chiaro che in questa vicenda non ci sono stati vincitori. I cittadini di Grottaglie hanno pagato il prezzo più alto, con otto mesi di ritardi che hanno rischiato di far perdere anche il finanziamento destinato ai lavori. È legittimo interrogarsi su perché le voci critiche non abbiano partecipato agli incontri pubblici organizzati per discutere il progetto. Il confronto e il dialogo sono fondamentali, ma devono avvenire nei momenti e nei modi giusti. Bloccare un progetto già avviato non ha prodotto nulla di positivo, ma ha soltanto rallentato il progresso della città.
Adesso è tempo di lasciarsi tutto alle spalle e ripartire. Piazza IV Novembre e via Partigiani Caduti torneranno presto a essere spazi più sicuri, decorosi e funzionali, in grado di rispondere alle esigenze di una città che vuole crescere. “Il nostro obiettivo – conclude il primo cittadino – è sempre stato quello di rispettare la storia e l’identità di questi luoghi, ma anche di renderli adatti alle necessità della Grottaglie di oggi. La città merita di guardare avanti e di costruire il proprio futuro. Per farlo, dobbiamo imparare a lavorare insieme, lasciando da parte polemiche sterili e divisioni inutili. Solo unendo le forze possiamo garantire il progresso che Grottaglie e i suoi cittadini meritano”.
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