Sud In Movimento: NO al CdA politico in ARPA Puglia

Siamo costretti ad intervenire sulla vicenda che riguarda la modifica della legislazione vigente di ARPA Puglia, approvata in un battito di ciglia, dal Consiglio Regionale della Puglia alcune settimane fa.

Al di là del tempismo della Regione Puglia, nel vero senso della parola, ovvero pochi giorni prima di Natale e in un clima di distrazione generale, l’operazione non è passata in sordina, come evidenziato da una lettera presentata ad Emiliano da esperti in vari ambiti e da comuni cittadini e cittadine.

Riteniamo che l’introduzione di un Consiglio di Amministrazione nell’ARPA PUGLIA, per di più nominato dalla giunta regionale, su proposta del Presidente sia un’operazione molto pericolosa in grado di minare la terzietà, ovvero l’autonomia e l’indipendenza dell’Organo Tecnico in questione, dalla politica e dalle sue correnti.

Questa modifica se conservata e non cancellata rappresenterà un grosso ostacolo per la stessa ARPA impegnata, come organo indipendente, nel monitoraggio e nel controllo ambientale per la prevenzione e la tutela del nostro territorio.

Sappiamo bene come, in particolare la provincia jonica, sia interessata da disastri ambientali con annessi processi e dalla permanenza di siti inquinati e di fonti inquinanti che richiedono un parere scientifico del tutto slegato dalle dinamiche politiche.

Non meno importanti, sono le numerose istanze ambientali risolte, anche grazie ai pareri scientifici dell’ARPA che, nel tempo, e lo abbiamo visto con la discarica di Grottaglie, sono stati uno strumento di informazione e di ragione per quelle lotte ambientaliste promosse dai comitati, associazioni e cittadini quando la politica locale abbassava la testa.

Per concludere, riteniamo inqualificabile nel merito e nel metodo, l’approvazione di tale modifica senza alcun confronto con le realtà del territorio e con i sindaci, altrettanto inqualificabile è la giustificazione da parte di alcuni esponenti del centro-sinistra che, in onore del ritrovato ambientalismo, ci viene da pensare a fasi alterne, sostengono che sia necessario un maggior controllo della stessa ARPA  e del direttore generale.

Ci auguriamo che questa decisione politica venga ripensata in un’ottica di tutela della salute dei cittadini e delle cittadine, dell’intero territorio, oltreché a garanzia della condizione di autonomia e di indipendenza del  parere scientifico per la sua piena attuazione, affinché lo stesso sia inequivocabile e non condizionato da fonti esterne.

Segreteria di Sud In Movimento