PUGLIA:LA SAGA DI FEDERICO II NELLE CERAMICHE-SCULTURE   DI PAOLA E DOMENICO PINTO-GROTTAGLIE

di Vito Nicola Cavallo

 Stupor mundi (“meraviglia o stupore del mondo”) o puer Apuliae (“fanciullo di Puglia“) (1) appellativo  in Europa di Federico Ruggero di Hohenstaufen (Jesi26 dicembre 1194 – Fiorentino di Puglia13 dicembre 1250).

E’ stato re di Sicilia (come Federico I, dal 1198 al 1250), duca di Svevia (come Federico VII, dal 1212 al 1216), Re dei Romani (dal 1212) e poi Imperatore del Sacro Romano Impero (come Federico II, eletto nel 1211, incoronato dapprima ad Aquisgrana nel 1215 e, successivamente, a Roma dal papa nel 1220) e re di Gerusalemme (dal 1225 per matrimonio, autoincoronatosi nella stessa Gerusalemme nel 1229).   

Sua è La misteriosa ed imponente opera d’arte ed architettura , ad Andria in provincia di Bari,Castel del Monte.

Andria Castel del Monte

Federico  apparteneva alla nobile famiglia sveva degli Hohenstaufen. Discendeva per parte di madre dai normanni di Altavilla (Hauteville in francese), conquistatori di Sicilia e fondatori del Regno di Sicilia.

Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l’attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Il suo mito finì per confondersi con quello del nonno paterno, Federico Barbarossa. Il carisma di Federico II è stato tale che all’indomani della sua morte, il figlio Manfredi, futuro re di Sicilia, in una lettera indirizzata al fratello Corrado IV citava tali parole: “Il sole del mondo si è addormentato, lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l’asilo della pace

Castel del Monte, situato nei dintorni di Andria in cima a una delle colline delle Murge, solitaria e affascinante, è un must assoluto per i visitatori. Si tratta di un castello misterioso simile a una sontuosa residenza e tradizionalmente attribuito a Federico di Hohenstaufen, anche se non c’è certezza sul suo aver realmente vissuto lì. Il castello è particolarmente famoso per il suo potere evocativo. Infatti, l’intero castello è costruito seguendo un modello costantemente legato al numero otto: la sua forma è ottagonale, è incorniciato da otto torri e sia il terreno e il primo piano ospitano otto stanze. Sono passati circa otto secoli dai tempi di Federico . È grazie a lui che l’edificio ha preso la forma di una sorta di tempio laico, simbolo significativo del potere imperiale che dovrebbe rappresentare anche la sua pretesa dell’eternità.

Alla figura emblematica dell’imperatore Federico II di Hoenstaufen, sono ispirate le forme che animano repertorio figurativo dei Pinto,   interpretando  artisticamente  il mondo medioevale dell’età di Federico II attraverso la modellazione plastico-scultorea dei personaggi vissuti a quel tempo e intimamente connessi alla sfera affettiva e politica dell’imperatore.

Opere esposte a Milano 2008 Borsa Internazionale del Turismo. Stand della  Puglia

 La tecnica ceramica utilizzata è quella della terracotta ingobbiata invetriata e lustrata con oro zecchino, tecnica di grande efficacia estetica perché capace di coniugare la creatività decorativa con la preziosità dei dettagli. Re, regine, imperatori, e imperatrici vengono così rappresentati in una posa austera e regale, circondati da un’aura mitica che ne esalta la bellezza formale rendendo gradevole il ricordo dei grandi personaggi della storia, spesso sospesi tra realtà e leggenda. La narrazione sembra intrecciarsi attraverso la sequenza scultorea delle figure imperiali, elementi mobili e vere e proprie icone moderne di un passato pregno di storia

Figure alte e slanciate dal profilo austero ed elegante,  appaiono nobili come un’idea arcaica quasi fossero divinità nell’orgoglio storico di un popolo. I visi affusolati, solenni, gli abiti dorati e impreziositi da colori ricchi, dame eleganti e cavalieri autorevoli nascondono le trame narrative della storia di Federico II ed evocano i fasti e i luoghi della corte sveva.

 Le Trame dell’Impero Federiciano vuole rappresentare la cultura, la storia, l’architettura della Puglia permeate da quel fascino misterioso che da sempre alimenta nell’uomo del Sud la figura di Federico II di Svevia.

All’interno della grotta/showroom , ubicato nell’antico quartiere delle ceramiche di Grottaglie  è possibile ammirare la bellezza di queste statue ceramiche che compongono i diversi presepi monumentali realizzati dal maestro Domenico Pinto e della figlia Paola, così come  le tappe del viaggio di Ulisse, un dialogo tra il ceramista e scultore e il grande viandante. 
Un racconto con 18 statue di cavalli, tra battibecchi, ironia, fantasia e storia. Un percorso onirico fatto di competizioni, di intelligenza, di dispute e di saggezza che rimane la prerogativa di Ulisse.
Vicissitudini che esprimono la voglia di evadere, di conoscere, di sfidare quell’ignoto, quel qualcosa vicino o lontano che ci attrae verso la nostra Itaca, la nostra meta, il nostro desiderio.

La rappresentazione della Natività è un omaggio  alla tradizione ceramica dei Presepi di Grottaglie. Le statue, realizzate interamente a mano con la tecnica della terracotta ingobbiata e invetriata con lustri e oro zecchino, sono pezzi unici da collezione e raffigurano i personaggi classici del presepe, Gesù Bambino, Maria, San Giuseppe, il bue, l’asinello, i Re Magi.

Il luogo della realizzazione di queste sculture imperiali e a Grottaglie. La ceramica di Grottaglie Grottaglie si trova lungo il confine orientale della provincia di Taranto dominando la pianura che si estende dalle colline della Murgia verso il mare. La città fu fondata nella seconda metà del X secolo, quando le popolazioni dei villaggi vicini trovarono rifugio nelle grotte dei dintorni in fuga dalle incursioni saracene. Rapidamente, un vero e proprio insediamento si formò nella zona di queste grotte. Divenne così densamente popolata che Robert Guiscardo affidò agli arcivescovi di Taranto il suo governo come faida. Grottaglie è conosciuta come il principale centro della regione nella produzione di ceramica d’arte. La città vantava 42 ceramiche e 5000 lavoratori già nel XVIII secolo. La vita di tutto il quartiere del cammenn’ri (che sono i camini dei vecchi forni in legno) ruota intorno alla produzione e al commercio di terracotte e ceramiche, in particolare i tipici capasoni, grandi contenitori a forma di anfora utilizzati per preservare olio e vino. Castello Episcopio ospita il più significativo museo di ceramiche pugile, diviso in cinque sezioni (archeologia, maiolica, ceramica tradizionale per l’uso quotidiano, oggetti contemporanei, presepi).

The “Saga of Federico II”, (by Paola e  Domenico Pinto) is composed of the figures of Federico II of Svevia, Innocenzo III, Costanza d’Aragona, Manfredi on horseback, Bianca Lancia, Costanza d’Altavilla, Pier delle Vigne, the warriors of Frederick II, Isabella of England, Iolanda of Brienne, Beatrice of Antioch.

The research launched by Paola e  Domenico Pinto in recent years presents particularly innovative aspects in which technical-artistic experimentation is combined with the recovery of historical memory. The forms that animate his figurative repertoire are inspired by the Federician vein, and in particular by the emblematic figure of Emperor Frederick II of Hoenstaufen, King of Naples and Sicily and King of Germany under the protection of Pope Innocent III Holy Roman Emperor Empire.

Paola e  Domenico Pinto takes into account in his artistic interpretation the medieval world of the age of Frederick II through the plastic-sculptural modeling of the characters who lived at that time and intimately connected to the emotional and political sphere of the emperor. The ceramic technique used is that of the glazed terracotta glazed and glazed with pure gold, a technique of great aesthetic efficacy because it is capable of combining decorative creativity with the preciousness of details. Kings, queens, emperors, and empresses are thus represented in an austere and regal pose, surrounded by a mythical aura that enhances their formal beauty making pleasant the memory of the great characters of history, often suspended between reality and legend. The narration seems to intertwine through the sculptural sequence of imperial figures, mobile elements and real modern icons of a past steeped in history

Castel del Monte, situated in the surroundings of Andria on the top of one of the Murge hills, solitary and fascinating, is an absolute must for visitors. It is a mysterious castle resembling a sumptuous residence and traditionally ascribed to Frederick of Hohenstaufen, although there is no certainty about his really having lived there. The castle is particularly famous for its evocative power. In fact, the whole castle is built following a pattern constantly related to the number eight: Its shape is octagonal, it is framed by eight towers and both the ground and the first floor hold eight rooms. About eight centuries have passed now since the times of Frederick (born in Jesi in 1194 and died in Castel Fiorentino, in Capitanata, in 1250). It is thanks to him that the building has taken the shape of a sort of lay temple, the meaningful symbol of the imperial power that should also represent its pretence of eternity.

Ceramics in Grottaglie Grottaglie is situated along the eastern border of the province of Taranto dominating the plain stretching from the Murgia foothills towards the sea. The town was founded in the second half of the 10th century, when the populations of nearby villages found shelter in the caves of the surroundings escaping the Saracen incursions. Rapidly, a proper settlement formed in the area of these caves. It became so densely populated that Robert Guiscard entrusted the archbishops of Taranto with its government as a feud. Grottaglie is known as the region’s leading centre in the production of art ceramics. The town boasted 42 potteries and 5000 workers already in the 18th century. The life of the entire neighbourhood of the cammenn’ri (which are the chimneys of the old wood kilns) revolves around the manufacturing and trading of terracottas and ceramics, in particular the typical capasoni, large amphora-shaped containers used to preserve oil and wine. Castello Episcopio holds the most significant Apulian pottery museum, split into five sections (archaeology, majolica, traditional pottery for everyday use, contemporary items, Nativity scenes).