IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMNALE DI GROTTAGLIE AURELIO MARANGELA E LA DIMENTICATA “VEXATA QUAESTIO” SU DOMENICO VINCENZO ATANASIO LA PESA.

 LA VEXATA QUAESTIO SULL’INTITOLAZIONE DI UNA VIA DEL QUARTIERE DELLE CERAMICHE AD UN COSTRUTTORE DI PIANOFORTI DI NAPOLI E NON AL FAMOSO ARTISTA “CRETAJOLO” DOMENICO VINCENZO ATANASIO LA PESA”.

Riprendiamo il “caso” dell’errata attribuzione di una via del quartiere delle ceramiche intitolata ad un costruttore di pianoforti e non ad un ceramica grottagliese, Domenico Vincenzo Atanasio La Pesa.

PRMESSA

Nel ventennio tra il 1780 ed il 1800 nasce una vera e propria Scuola d’Arte e vengono prodotti sontuosi servizi da tavola e prezioso vasellame che sono tutt’oggi conservati nel Museo di Capodimonte. Nel periodo dello sviluppo della Scuola d’Arte a Napoli, (sviluppo che   portarono  nei decenni successivi all’istituzione di altre Scuole d’Arte, come quella di Grottaglie (TA) istituita con  Regio Decreto 27 settembre 1887),arriva da Grottaglie (TA) a Napoli nel 1810 il giovane diciottenne Domenico Vincenzo Atanasio La Pesa, libero ed emigrato in Napoli, “cretajolo”.   ( Grottaglie il 01.06.1792- il 21.11.1848).(1)

Come diremo di seguito, le storie personali del “O patre Francisco” San Francesco de Geronimo e Domenico Vincenzo Atanasio La Pesa, nella città natia, si incontreranno nell’intitolazione di due vie delle centro storico della città e dell’antico quartiere dei figuli o delle ceramiche, con un risvolto singolare, che quella via La Pesa, convenzionalmente, viene riconosciuta come via Ciro La Pesa ( nel quartiere delle ceramiche) vissuto a Napoli ma di professione costruttore di pianoforti. Di seguito approfondiremo.

Il caso viene esaminato a Grottaglie il 23 ottobre 2013 nella  sala Convegni Convento dei Paolotti Grottaglie, con la  presentazione del libro “LA PESA. UN MAESTRO GROTTAGLIESE. PROFILO DOCUMENTATO DEL CERAMISTA”.   , caso esaminato con un nostro articolo nel 2020 ed ancora il  9 luglio 2023, nell’ atrio del Castello Episcopio Grottaglie, serata di presentazione dello Studio Storiografico “LA BOTTEGA A LI CAMENI DEL MAESTRO FAENZARO DOMENICO LA PESA”.

Oggi in esclusiva pubblichiamo il video del convegno del 2013, ed in particolare le dichiarazioni dell’assessore Aurelio Marangella e di Ornella Valeria Sapio, direttrice dell’Archivio di Stato 2013.

Aurelio Marangella

Ornella Valeria Sapio

Di prticolare interesse risultarono le dichiarazioni dell’ assessore alle Politiche Giovanili(2013) e nel 2020 dell’assessore Mario Bonfrate e  a seguire Presidente del Consiglio comunale (2023) che riportiamo  “ io credo che non solo, non voglio riaprire la discussione, ma anche la serata, questa sera, questa serata abbia ribadito che probabilmente l’amministrazione involontariamente è inciampata in un falso storico, rifacendo la toponomastica della città nel 97, in quella data, quella via è stata intitolata a Ciro La Pesa, io credo che questa serata consegna un dilemma all’amministrazione comunale ovvero quella di dover decidere se porre rimedio a quell’errore, quindi riportare l’intitolazione di quella via probabilmente al legittimo titolare Domenico La Pesa. Fermo restando però che di fatti nella loro ricerca storiografica un certo Ciro La Pesa importante per questa città c’è stato, questo famoso costruttore di pianoforti. Permettetemi anche un aneddoto, gli “invasati” sono riusciti anche a recuperare la lapide presso il Cimitero di Napoli . Quindi il danno è notevole, insomma probabilmente si tratterebbe più che altro di porre rimedio nel senso di dare collocazione giusta al figulo nel posto in cui c’è il Quartiere ma credo che probabilmente anche lo stesso Ciro La Pesa che insomma lo abbiamo conosciuto anche attraverso questa ricerca come famoso costruttore di pianoforti probabilmente possa trovare anche legittimazione all’interno dello stradario grottagliese”.

Assessore Mario Buonfrate,4 novembre 2020 e  dopo la pubblicazione del nostro articolo comunicava al nostro direttore “dopo l’uscitadell’articolo su La Pesa e la vicenda della richiesta/proposta sulla correzione della denominazione della via La Pesa…l’amministrazione a breve riprenderà in commissione toponomastica il fascicolo sul maestro La Pesa per fare chiarezza sulla questione”.

Dichiarazioni del 2023 del presidente del Consiglio Comunale Aurelio Marangella.

 “Non devo chiudere, perché non c’è una chiusura (parto con una premessa, mi dispiace di una frase …) non giustificherebbe il fatto che io sia qui allora, in realtà mi lega un rapporto di amicizia con tutti e tre gli autori soprattutto con Ciro Ligorio. Ho seguito tutta la loro vicenda ed ho anche apprezzato il loro lavoro. Credo che si stia facendo confusione con il lavoro storiografico che sancisce alcune verità rispetto ad una normale prassi amministrativa quella di cui ha accennato il Segretario (Francesco Italo Spagnulo ex Segretario Generale del Comune di Grottaglie)..che è esperto sicuramente di normative, troverà soluzione a questo dilemma, forse una sorta di correttezza, una condivisione tutto qui (intervento dal tavolo….) va bene, qualunque tipo di iniziativa la dobbiamo trovare insieme, assolutamente si, grazie!. Sull’intitolazione della via difatti con qualsiasi cambio di amministrazione decadono le 5 commissioni permanenti comprese quelle speciali. Ovvero pure quella toponomastica che è una commissione secondo il regolamento attuale del funzionamento preposta alla valutazione delle istanze per la … di nuove vie e sicuramente anche di cancellazione di vecchie vie se dovesse essere necessario cambiare via. Questa commissione di fatti viene nominata ogni qualvolta c’è l’insediamento di una nuova amministrazione. Chiaramente mentre per le 5 commissioni permanenti (1° Programmazione – sviluppo – finanze – bilancio – affari generali, 2° Assetto del territorio e lavori pubblici, 3° Politiche sociali, 4° Pubblica istruzione – cultura e tempo libero, 5° Pari opportunità) lo si fa subito dopo il primo Consiglio Comunale quelle speciali lo si fanno nel momento in cui si presenta l’esigenza. Quindi la vecchia commissione ha svolto i lavori nel luglio del 2021 e il lavoro è consistito nell’esaminazione di svariate domande di richieste di intitolazione di vie, questa quasi moda, e ha concluso i lavori con il riconoscimento di vie al prof. Nuzzo, Prete e Lista. Ho dato mandato agli uffici istituzionali di predisporre la ricostituzione di questa commissione. La … urbanistica non ritiene una necessità impellente ricostituire la commissione, come è costituita la commissione? ( composizione della commissione formata da consiglieri di maggioranza e minoranza più il presidente). Esiste un problema che va valutato, il politico non entra in merito alle valutazioni dei cosiddetti esperti del settore, non lo sto dicendo io questa sera, non lo sto denunciando io, esistono scuole di pensiero differenti contrapposte che hanno portato a contrapporre a far nascere contrapposizioni. (???) Credo che sia un quesito prettamente di competenza degli esperti” Ribatte l’ex Segretario generale del comune Francesco Italo Spagnulo: “Aurè, Presidè mo la palla c’è l’hai tu … “ riprende Marangella : “.. adesso si ricostituirà a settembre la commissione …”

Abbiamo approfondito la vicenda ed abbiamo avuto riscontro che prima di luglio 2023 è stato chiesto in alcune occasioni dallo stesso Aurelio Marangella di indicare, suggerire una figura professionale adatta a poter essere nominata come membro esperto di storia locale per la composizione e costituzione della nuova commissione toponomastica essendo decaduta la precedente per elezione del nuovo consiglio comunale. Il 27 luglio 2024 veniva suggerito al consigliere comunale di maggioranza  Simone Mirto, Nicola Claveri come figura professionale in possesso di titoli di studio, formazione ed esperienze specifiche pertinenti all’eventuale incarico, oltre ad una riconosciuta serietà della persona. Nicola Claveri è stato prontamente contattato, subito dopo aver consultato il suo curriculum ed aver preso atto della bontà dell’indicazione, per chiedere chiaramente la sua disponibilità al possibile incarico. Lo stesso Claveri accoglieva favorevolmente  l’incarico, chiedendo espressamente di poter svolgere le riunioni da remoto. Dalle verifiche, burocratiche e di fattibilità espletate, la nomina era fattibile . Da allora fino ad adesso, nonostante dichiarazioni pubbliche, il presidente del consiglio comunale Aurelio Marangella non ha ancora proceduto alla nomina della nuova commissione toponomastica, nonostante abbia dichiarato di aver dato mandato agli uffici istituzionali. Nella documentazione relativa all’ultima riunione della commissione toponomastica (17.08.2021 convocata in videoconferenza) risulta assente (stralciato) nei punti-proposte in discussione all’ordine del giorno la modifica-correzione di via La Pesa. Per altro senza alcuna motivazione, considerato che il punto era presente nell’ordine del giorno della riunione precedente (23.10.2019) e fu rinviato per l’assenza e di conseguenza il parere fondamentale del membro esperto di storia locale prof. Arcangelo Fornaro, interpellato il docente locale, lo stesso risultava all’oscuro della predetta convocazione.Alla riunione della commissione toponomastica del 2019 fui invitato, a presenziare, dalla segretaria del Sindaco Ciro D’Alò (presidente di commissione toponomastica che nell’occasione specifica delego il consigliere Giovanni Annicchiarico). Durante lo svolgimento dei lavori della commissione, in occasione della discussione del punto in questione, il consigliere Francesco Donatelli propose di concedere la parola al prof. Spagnulo Francesco, per poter conferire sull’argomento. La proposta fu accettata dalla commissione per alzata di mano.

ARTICOLO DEL NOVEMBRE 2020 ARTES’TV.INTERVISTA ALL’AUTORE DEL VOLUME SU LA PESA FRANCESCO SPAGNULO

Lo studioso Francesco Spagnulo in “La Pesa”- un maestro grottagliese. Profilo documentato del ceramista, dichiara che “ si può supporre che Domenico, dopo una prima esperienza nelle botteghe figuline della propria città ( fase inquadrabile nei primi anni del 1800, sino, al massimo , all’anno 1810), abbia avuto un periodo di formazione o apprendistato nella Napoli dell’epoca (almeno dal 1810 e sino al 1816 circa ). Questi anni sono compresi nel decennio  di governo francese ( 1807-1815) e corrispondono ad un breve periodo di buona produttività di alcune manifatture, nonostante le molte difficoltà dovute ai continui cambiamenti socio-politici. Il giovane maestro può aver fatto esperienza in una delle diverse fabbriche che producevano porcellane, terraglie e maioliche, come la Fabbrica dei Giustiniani, quella dei Del Vecchio o nella manifattura del Poulard Prad; ben più difficilmente nelle manifatture reali. Quest’ultima opportunità può essere considerata solo nell’eventualità che Domenico, giovanissimo apprendista di bottega, possa essersi recato a Napoli alcuni anni prima del 1810, entrando subito con la Real Fabbrica Ferdinandea , prossima a cessare l’attività. Ricordiamo che già nel 1759 la Real Fabbrica di Capodimonte  viene chiusa da Re Carlo di Borbone e trasferita in Spagna . Il 1807 segna la definitiva chiusura dell’attività  della Real Fabbrica Ferdinandea. Nel maggio dello stesso anno, attrezzature e materie prime sono date in concessione, con apposita privativa, alla società francese rappresentata da Giovanni Poulard Prad.

La società, impegnandosi con il nuovo governo a garantire la produzione e la vendita, prende in carico l’assunzione del personale della Real Fabbrica Ferdinandea, una produzione realizzata nella sede dell’ex monastero  di Santa Maria della Vita (oggi sede dell’ospedale San Camillo) e protrattasi, fra molte difficoltà economiche, fino alla chiusura del 1821. Questa situazione, determinò il frammentarsi di quella unità di maestranze, depositarie di conoscenze ed abilità che distinguevano la Real Fabbrica. Maestri che sono stati reimpiegati in realtà minori o che, in alcuni casi, riuscirono a dar vita ad attività indipendenti. Il 1815, anno del rientro a Napoli dei Borbone, segna comunque l’inizio di una crisi del settore che culminerà nella metà del secolo e, forse, per tali motivi non è casuale che la nuova presenza di Domenico in Grottaglie è tracciabile già dal settembre 1816.” Nel 1846, Fortunato Stancarone, nella sua “Passeggiata fotografica pel Regno delle Due Sicilie” definirà la bottega del maestro Domenico La Pesa come “la più reputata” di tutte quelle presenti in Grottaglie.

Lo Stancarone non era un semplice visitatore ma, da una comunicazione  scritta nel 1846 al Procuratore Generale del Re presso la Gran Corte Criminale e Sociale di Calabria Citra, risulta essere Avvocato in Napoli e nel 1855 Ispettore nell’organico delle Reali Segreterie e Ministeri di Stato.(1)Nella gazzetta del mezzogiorno del 10 luglio 1935 in “IL CORSO DI CERAMICA DI FAENZA-Nobiltà antica e nuova dei maiolicari di Grottaglie” Domenico Maselli riporta (anche lui errando con Ciro La Pesa!!) “fra le giarre di forma più eletta vi sono alcune in cui la decorazione assume piena adesione ai fregi ed alle grottesche del Rinascimento abilmente innestati a gruppi di decori multicolori. Autore di questa produzione è il maiolicaro Ciro (ma è Domenico! ndr) che si vuole educato alla scuola dei migliori maestri di Capodimonte settecentesca ….” (1) Nel 1937, Il prof. Cosimo Calò ( di cui approfondiremo l’operato artistico e professionale nella premiata Manifattura Calò di Grottaglie) è propenso a confermare la frequentazione napoletana di Domenico La Pesa (nel testo erroneamente riportato a Ciro La Pesa, come riportato in precedenza, costruttore di pianoforti in Napoli), infatti in  “ I FIGULI DI GROTTAGLIE- arti grafiche Gr. Uff. F. Cressati-Noci (Bari) 1937-Anno XV” (2),conferma che “ si dice, ma non v’è certezza, che il La Pesa si formò nella

R. Fabbrica di Capodimonte. Intanto evidenti sono i segni della influenza della Scuola napoletana nelle opere del La Pesa: la inquadratura decorativa, i motivi ornamentali, la parsimonia usata da lui nella decorazione, indicano l’artefice aduso alla porcellana, in cui il colore non deve mascherare la bellezza morbida della pasta invetriata. Così pure la preferenza per le mezze tinte più che per i colori accesi, indicano una personalità artistica formatasi non solamente nell’arte della maiolica, ma pure in quella più progredita, fine e ricercata della porcellana. A lui vengono attribuiti molti prodotti in cui sono evidenti le caratteristiche anzi descritte, in comunione con una buona ricercatezza del disegno.” Nelle immagini disegni e manufatti attribuiti a Domenico La Pesa della collezione Calò, tra questi i quadrelli della pavimentazione della chiesa di San Francesco di Paola-Paolotti e del Santuario della Madonna della Mutata, dichiara Cosimo Calò in merito ai pavimenti “…..questo pavimento , sebbene non di notevole concezione e di fattura non eccessivamente ricercato può attribuirsi al La Pesa  o alla sua bottega, giacchè evidentemente da Napoli egli trasse l’insegnamento per la fabbricazione di questo colore sino ad allora sconosciuto ai maiolicari grottagliesi.”

L’ importanza della produzione artistica di Domenico La Pesa è la documentazione fotografica di seguito riportata delle diverse collezioni private e dalle risultanze dell’inventario di tutti beni di proprietà dell’artista rilevati, dopo solo tre mesi dalla sua dipartita, nella sua casa-bottega di Porta Sant’Angelo, sempre il prof. Francesco Spagnulo (1) riporta l’atto di ricognizione del notaio Carlo Michele Manigrasso“…Ferdinando Secondo, per Grazia di Dio, Re del Regno delle due Sicilie, Re di Gerusalemme, Duca di Parma, Piacenza, Castro, e Gran Principe Ereditario di Toscana, A quindici Febbraio milleottocentocinquanta 1850…..si è presentata Francesca del fu Giuseppe Lenti vedova di Domenico Lapesa proprietaria domiciliata in

Grottaglie , ed ha dichiarato , che essendo passato agli eterni riposi il detto suo marito, volendo recolarizzare i suoi interessi ci ha formalmente invitato, onde devenire alla formazione di un inventario…”prosegue Spagnulo “ l’inventario….quasi per l’intera compilazione descrive materie prime, attrezzature per i processi di lavorazione ceramica, forme, madre forme, prodotti semilavorati crudi e pochissimi prodotti finiti, custoditi anche nella casa, oltre che nella fabbrica. Il repertorio morfologico e la metodologia operativa sembra assimilabile più ad una realtà produttiva napoletana di fine Settecento, inizi Ottocento, che ai canoni classici e tipologici di quella grottagliese dello stesso periodo”(1).

Dunque le fonti storiche e diversi studi di approfondimento confermano che Domenico Vincenzo Atanasio La Pesa è da considerare uno dei più importanti artisti maiolicari di Grottaglie e di Puglia, e non già Ciro costruttore di pianoforti in Napoli, a cui erroneamente viene attribuita l’intitolazione di una via nel quartiere delle ceramiche di Grottaglie, al riguardo abbiamo chiesto al prof. Francesco di chiarire  la vexata quaestio sull’intitolazione della predetta via, quindi professore partiamo dalla descrizione di questa via .

Prof. Francesco Spagnulo ci racconta la storia dell’intitolazione di via La Pesa e suoi sviluppi nel tempo ?

Via La Pesa è dal punto di vista storico ed urbanistico una delle vie più interessanti e caratteristiche del centro storico di Grottaglie. Inizia al termine della via San Francesco De Geronimo e va a confluire, per mezzo di un ampia scalinata nel quartiere delle ceramiche, precisamente in via Crispi. Essa è notoriamente riconosciuta come la via dedicata al più illustre ceramista grottagliese nato nel Settecento. Il ceramista  Domenico La Pesa (1792 – 1849), ma per un errore sostanziale di ricerca e studi approssimativi negli anni passati si è pensato che fosse Ciro La Pesa (1756 – 1826  padre di Domenico, falegname e proprietario di mulino) avvalorando in maniera distorta una effettiva ed antica tradizione orale che ha sempre considerato il maestro ceramista La Pesa come uno dei maggiori esponenti della produzione ceramica del Settecento  .Questo è avvenuto inizialmente nella metà degli anni 30 del Novecento e da allora è stato ripetuto acriticamente da molti autori fino ai giorni nostri rimanendo tale nell’immaginario collettivo, ad eccezione di qualcuno più avveduto che ha semplicemente espresso qualche perplessità.

Prof. Francesco Spagnulo Lei ha condotto uno studio approfondito sulla figura di Domenico La Pesa, quali le risultanze del suo lavoro?

E’ stato unn lungo studio di ricerca storiografica, approfondita e rigorosa, basata soprattutto sullo studio di un enorme mole di fonti primarie, culminata nel 2013 nella pubblicazione del volume “La Pesa – un maestro grottagliese. Profilo documentato del ceramista”. Edizioni Esperidi, autori S. Brittanico, C.Ligorio, F. Spagnulo, ha finalmente fatto luce sul maestro Domenico La Pesa e di conseguenza sulla via a lui dedicata chiarendo “l’equivoco storico” prima che l’oblio del tempo e le approssimazioni avessero la meglio sui dati effettivi. Alcuni, in precedenza, data la scarsità di notizie e i risultati negativi di alcune verifiche ne hanno negato addirittura l’esistenza considerando una leggenda la suddetta tradizione orale.

Una breve biografia di  Domenico La Pesa?

Domenico Vincenzo Atanasio La Pesa nasce in Grottaglie il 01.06.1792 da Ciro La Pesa e Pasqua Vacca e muore in Grottaglie il 21.11.1848. Svolge sin da giovanissimo la professione di figulo (faenzaro) dapprima con un

apprendistato in Grottaglie, zona “Li Cameni”, attuale quartiere delle ceramiche e poi successivamente in Napoli (nel 1810 all’età di 18 anni risulta essere emigrato in Napoli e di professione “cretajolo”). Ritornato a Grottaglie, poco prima del settembre del 1816, svolgerà la sua attività di ceramista in una bottega, presa in fitto dal padre Ciro, nell’attuale quartiere delle ceramiche fino al 1823. Lo stesso anno, Domenico La Pesa  prenderà in fitto dal Carmine Maggiore di Napoli l’intero locale dell’ex Convento dei Paolotti per impiantare la sua fabbrica di stoviglie. In quella  bottega lavorerà fino al termine della sua vita producendo manufatti di pregio e di diversa tipologia. E’ stata rilevata la presenza in Grottaglie di un unico ramo famigliare dei La Pesa, con discendenza diretta, che ha avuto inizio nel 1746 fino ad estinguersi prima della fine dell’Ottocento e l’unico membro che ha svolto l’attività di figulo è stato proprio il maestro Domenico La Pesa.

Raccontiamo l’iter storico burocratico dell’intitolazione della via a Ciro e non già a Domenico?

Per quanto riguarda via La Pesa bisogna ricordare che nel 1878 il Consiglio Comunale di Grottaglie delibera la nuova denominazione delle strade interne

cittadine, e decide di tributare una nuova via all’illustre concittadino, ma nel verbale di delibera viene riportato esclusivamente il cognome La Pesa, senza alcun riferimento al nome né altre relative specifiche. Alla vecchia denominazione della via Pantalaccio, strada che collega via San Francesco De Geronimo con il Quartiere delle Ceramiche, viene data quella nuova di “via La Pesa”. Dalla relazione elaborata, un anno prima nel 1877, da un’apposita commissione costituita dal Consiglio Comunale, per proporre le nuove denominazioni da assegnare alle strade urbane, non si rilevano tutte le motivazioni addotte in merito alla scelta degli illustri concittadini. In riferimento ad alcuni di essi sono però presenti note e precisazioni.

Prof. Francesco Spagnulo andiamo nel dettaglio?

Si, per la scelta di Via La Pesa compare una nota in cui si legge: “La commissione ha creduto che la via  che davanti a Ciro Traversa mena à figuli si chiami La Pesa”.

Scusi, Prof. Francesco Spagnulo ma Ciro Traversa era il papà di Beatrice Traversa che abbiamo incontrato nel nostro articolo “miseria e nobilita’ tra le terre di Bari e Terre d’Otranto: storia di un nobile pugliese tra  politica, amore, religione, beneficenza e possedimenti. Vito Nicola Mummolo ?

Si è lui, il papà della giovane ventottenne  grottagliese Beatrice Stefanina Traversa, la quale  in seconde nozze impalmò il 22 ottobre 1896, Vito Nicola Mummolo  di sessantadue anni. E come da voi pubblicato, il commerciante Ciro Traversa, giorno del matrimonio , come si legge sul Registro degli Atti di Matrimonio ( parte I-serie A, Anno 1896) Ciro Traversa, non presenziò alle nozze della figlia nella Casa Comunale  perché “affetto da catarro intestinale  acuto” giustificato con un certificato del dott. Vincenzo Calò (ndr. amico di lunga data con Vito Nicola Mummolo, che di seguito conosceremo!).

In questo lungo periodo come si evoluta la questione?

Da allora e fino ad oggi dal punto di vista amministrativo le cose sono rimaste inalterate. Quindi l’antica tradizione orale e la deliberazione comunale non accomunavano il nome Ciro al cognome La Pesa, ma questo è avvenuto come anzidetto, dal 1935 partendo da un articolo del giornalista e collezionista Domenico Maselli apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno il 10 Luglio. Il Maselli, solo sulla scorta di alcuni documenti rintracciati dallo studioso grottagliese Francesco Blasi, asserisce, in maniera errata, che si sono ritrovate le prove documentate dell’esistenza del maestro ceramista La Pesa. Si tratta degli atti di battesimo, di matrimonio e di morte di Ciro La Pesa, conservati nell’Archivio Capitolare e Parrocchiale Maria Santissima Annunziata di Grottaglie. Tali atti forniscono per la prima volta dati anagrafici sino a quel momento sconosciuti, ma confermano solamente che una persona con tale cognome è realmente vissuto in Grottaglie, diversamente da quanti sostenevano il contrario (si noti che tali documenti tra i vari dati non riportano la professione).

Quali dunque le conclusioni?

In considerazione di quanto esposto, l’attuale targa della toponomastica con la denominazione C. La Pesa è un falso storico che ripropone il vecchio errore cosi come sedicenti studiosi, appassionati delle più antiche tradizioni e storici a vario titolo,  fanno attraverso i loro scritti, anche sui differenti social, nonostante la pubblicazione di cui sopra risalga già al 2013. Dall’aprile del 2014 è stata più volte presentata ufficialmente alle Amministrazioni Comunali di Grottaglie e alle rispettive Commissioni Toponomastiche una richiesta-proposta scritta e protocollata per la  modifica della targa toponomastica o, in ogni caso, per regolarizzare la questione. La richiesta è stata accompagnata dal volume “La Pesa. Un maestro grottagliese. Profilo documentato del ceramista”, e da un fascicolo cospicuo con altri documenti inediti.

L’amministrazione comunale ha dimostrato interesse allo scioglimento della vexata quaestio ?

Da allora non c’è stato interesse ed alcun riscontro, fino ad arrivare al 17 ottobre 2019 giorno in cui viene convocata la Commissione Toponomastica Cittadina per discutere le proposte presentate all’ordine del giorno tra cui la “Richiesta cambio di nome Via La Pesa” che è stata rinviata a data da destinarsi per approfondimento ed assenza del membro esperto di storia locale componente la Commissione.