RITORNO DELLA NAVE SCUOLA “A. VESPUCCI” A TRIESTE : IN MIGLIAIA AD ATTENDERLA “..LA PIU’ BELLA NAVE DEL MONDO”

IL MOTTO DELLA NAVE SCUOLA INCISA IN LETTERE CUBITALI NEL LUCIDO BRONZO” NON CHI COMINCIA MA QUEL CHE PERSEVERA”.

Qualche anno fa, l’americana USS Independence incrociando il veliero Italiano, lampeggiò, il classico «Chi siete», a cui seguì la risposta «Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana». Immediata la replica “Siete la più bella nave del mondo”. E’ quello che hanno voluto ammirare le migliaia di Italiani in ordinata fila sulle rive del canale navigabile in prossimità del ponte girevole di Taranto “San Francesco di Paola”, per più di due ore; le visite iniziate nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, sono proseguite sino a tarda notte e concluse il giorno dopo.

Lo splendido veliero, al comando del Capitano di vascello Massimiliano Siragusa, nei giorni scorsi  “infilava” a vele spiegate, l’esiguo spazio del canale navigabile, accompagnato dal suono della Fanfara del Comando in Capo del  Dipartimento marittimo dello Jonio e del Canale d’Otranto, con lo schieramento in formazione sui tre alberi e sulla coperta , del vero “motore” del veliero, dell’intero  equipaggio. Il personale impegnato nel periodo di formazione è composto da 264 militari, di cui 15 Ufficiali, 30 Sottufficiali, 34 Sergenti e 185 Sottocapi e Comuni, che durante la Campagna d’istruzione  integrato dagli Allievi (circa 100 l’anno) e dal personale di supporto dell’Accademia Navale, raggiungendo quindi circa 400 unità. Nave Scuola Amerigo Vespucci, l’Unità più anziana in servizio nella Marina Militare interamente costruita e allestita presso il Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia. Impostato lo scafo il 12 maggio 1930, è stata varata il 22 febbraio 1931; madrina del varo è stata la signora Elena Cerio. Consegnata alla Regia Marina il 26 maggio 1931, entrò in servizio come Nave Scuola il successivo 6 giugno, aggiungendosi alla gemella Cristoforo Colombo (in realtà leggermente più piccola), di tre anni più anziana, e costituendo con essa la “Divisione Navi Scuola” al comando dell’Ammiraglio Cavagnari.

Al rientro dalla prima Campagna di Istruzione, il 15 ottobre 1931 ricevette a Genova la Bandiera di Combattimento, offerta dal locale Gruppo UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia).Il motto della nave è “Non chi comincia ma quel che persevera”, assegnato nel 1978; originariamente il motto era “Per la Patria e per il Re”, già appartenuto al precedente Amerigo

 Vespucci, sostituito una prima volta, dopo il secondo conflitto mondiale, con “Saldi nella furia dei venti e degli eventi”, infine con quello attuale. Dal punto di vista tecnico-costruttivo l’Amerigo Vespucci è una Nave a Vela con motore; dal punto di vista dell’attrezzatura velica è “armata a Nave”, quindi con tre alberi verticali, trinchetto, maestra e mezzana, tutti dotati di pennoni e vele quadre, più il bompresso sporgente a prora, a tutti gli effetti un quarto albero.

L’unità è inoltre fornita di vele di taglio: i fiocchi, a prora, fra il bompresso e il trinchetto, gli stralli, fra trinchetto e maestra e fra maestra e mezzana, e la randa, dotata di boma e picco, sulla mezzana. Il porto di assegnazione è La Spezia. Dalla sua entrata in servizio la Nave ha svolto ogni anno attività addestrativa principalmente a favore degli allievi dell’Accademia Navale, ma anche degli allievi del Collegio Navale, ora Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”, degli allievi nocchieri. Le Campagne di Istruzione, svolte nel periodo estivo, hanno una durata media di tre mesi e toccano per lo più porti esteri, per quanto attiene l’aspetto formativo-addestrativo, agli Allievi imbarcati vengono impartite le norme basilari del vivere per mare, come pure le competenze più specifiche nei vari settori. La lunghezza della Nave al galleggiamento è di 82 metri, ma tra la poppa estrema e l’estremità del bompresso si raggiungono i 101 metri. La larghezza massima dello scafo è di 15,5 metri, che arrivano a 21 metri considerando l’ingombro delle imbarcazioni, che sporgono dalla murata, e a 28 metri considerando le estremità del pennone più lungo, il trevo di maestra. L’immersione massima è pari a 7,3 metri. Il dislocamento a pieno carico è pari a 4100 tonnellate. La superficie velica totale (24 vele) è pari a circa 2635 metri quadri. La storia del veliero della Marina Militare Italiana , ha il suo esordio, nella seconda metà degli anni Venti, con la necessità di rinnovare le unità destinate all’addestramento degli allievi dell’Accademia Navale, infatti  dal 1893 l’attività in mare per gli allievi dell’Accademia Navale veniva effettuata a bordo di una nave a vela, che portava anch’essa il nome di Amerigo Vespucci, un ex-incrociatore entrato in servizio nel febbraio del 1885 come Nave di 1ª linea, poi adattato a Nave Scuola. Nel 1925 quindi, fu decisa la costruzione di due navi scuola, affidandone il progetto al tenente colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi, il quale, nel disegnarne le forme, si ispirò a quelle di un vascello della fine del Settecento/inizi Ottocento. La prima delle due Unità, il Cristoforo Colombo, entrò in servizio nel 1928 e fu impiegata come nave scuola fino al 1943; dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale fu ceduta all’Unione Sovietica in conto risarcimento danni di guerra. L’Amerigo Vespucci impostata il 12 maggio 1930 nel Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia, fu varata il 22 febbraio 1931 ed entrò in servizio a luglio dello stesso anno. Il 4 luglio 1931, al comando del capitano di vascello Augusto

Radicati di Marmorito, nobile piemontese (che, con il grado di capitano di fregata, era stato l’ultimo comandante del precedente Amerigo Vespucci), partì per la sua prima campagna addestrativa in Nord Europa.La nave porta il nome del celebre navigatore, in onore del quale il “Nuovo Mondo” fu chiamato America. Amerigo Vespucci nacque a Firenze il 9 marzo 1454, da famiglia nobile e ricca (il padre, Nastagio, era notaio), e da giovane ricevette un’educazione di tipo umanistico sotto la guida dello zio Giorgio Antonio, frate domenicano. Dopo un’esperienza commerciale in proprio, Vespucci entrò al servizio dei Medici, per conto dei quali alla fine del 1491 si recò in Spagna, prima a Cadice e poi a Siviglia, dove la famiglia fiorentina possedeva un’agenzia la cui attività principale era quella di equipaggiare le navi.