LE ORIGINI DEL CULTO A SAN CIRO MEDICO EREMITA E MARTIRE NEL SUD E A GROTTAGLIE(TA). “S. CIRO M.E. E M.”- CENNI BIOGRAFICI “, GIUSEPPE PETRAROLI  ARCIPRETE 1939. (speciale San Ciro 2 di 8)

Pubblicheremo riflessioni di studiosi, sacerdoti, giornalisti, docenti, ed in particolare faremo conoscere l’opera dedicata dal professore e sacerdote don Giuseppe Petraroli, che negli anni ’30 dedicò una approfondita monografia al Santo di origine egiziana.

In “S. Ciro M.E. e M”- cenni biografici “, Giuseppe Petraroli  Arciprete – Studioso 1874 – 1953 nacque a Grottaglie il 27 agosto 1874 da Francesco, di professione figulo e Mutata D’Abramo filatrice, già da piccolo mostrò spiccate propensioni all’arte, alla poesia e alla musica (2), nel 1939 consegna alle stampe  un opera di particolare interesse per la conoscenza del Santo proveniente dalla città di Alessandria in Egitto, introdotto da Napoli  a Grottaglie  da “O patre Francisco” San Francesco de Geronimo, nella quale sono evidenziate  ” benemerenze soprannaturali della sua professione ed evoluzione del suo culto ed origine e sviluppo della sua devozione” nelle due città  di cui è Santo Patrono.In prefazione don Giuseppe Petraroli si rivolge ai fedeli e devoti di San Ciro, facendo cenno alla sua lontananza dalla collegiata , infatti (2) don Giuseppe dovette subire   “la pronuncia dell’interdizione da parte di Mons. Mazzella, con la rinuncia del Petraroli all’arcipretura il 29 novembre 1921, sia

allo scoppio di sommovimenti popolari, sia, infine, all’arresto del Petraroli, l’11 aprile 1924 “ e così introduce “ volentieri aderisco all’invito rivoltomi dal Sig. Priore della Confraternita del SS. Rosario , della quale la non breve lontananza, non ha affievolito i reciproci vincoli di leale amicizia e di inalterabile stima. Questa nuova edizione della vita di S. Ciro, riveduta ed ampliata…. è consolante la celebrazione del 31 gennaio come oggi si svolge a Grottaglie…un salutare risveglio nei confratelli componenti la Commissione generato dalla divina parola e dalla maggior comprensione della missione di S. Ciro, tutto ciò concorse al moderno splendore ed alle salutari esaltazioni di una divozione spenta, ma sopita. Manifestazioni magnifiche e spontanee che suscitarono in altri il desiderio di avocare a sé l’iniziativa della festa, togliendola alla Confraternita: ma che rimase frustato perché il diritto acquisito di questa è saldamente fondato e venne tempestivamente difeso da chi ne aveva dovere” anche in quel tempo non erano rare le polemiche, sulle modalità di svolgimento ed organizzazioni dei festeggiamenti per il Santo patrono. Prosegue don Giuseppe” Questa nuova edizione è stata da numerose  illustrazioni in foto-zincotipia dovute al geniale intuito di un artista anche Grottagliese, Ciro Rosati, che ha voluto col suo contributo prezioso e disinteressato renderla più attraente”. Nello svolgere della presentazione delle dell’opera di Don Giuseppe Petraroli, inseriremo diverse immagini ottenuto proprio con la zincotipia, una tecnica molto innovativa per l’epoca, la stessa rientrava tra i processi fotomeccanici a rilievo per la pubblicazione di stampe antiche. Il principale pregio della zincotipia risiedeva nella possibilità di stampare il supporto, che era una lastra di zinco come ricorda il termine stesso di zincotipia, con la macchina tipografica assieme ai caratteri di stampa. L’uso dello zinco era preferito al rame o all’ottone principalmente per il minore costo.

Don Giuseppe Petraroli entra nella tematica specifica dell’operato del Santo “ essendo la medicina uno strumento politico, sociale, religioso, il più potente di elevazione delle masse , non si giudicherà fuori di proposito se si è voluta richiamare l’attenzione del lettore sopra questo argomento di generale attualità. I. Havet, professore all’Università di Lovanio, ha dimostrato l’influenza di essa sull’avvenire delle missioni cattoliche…La medicina è la forma tangibile di civiltà e di scienza che l’indigeno intuisce prontamente ed accetta: è il piedistallo che

innalza il bianco ai suoi occhi, altrettanto quanto la forza delle armi che lo accompagnano. Il medico è sempre un ausiliario prezioso per perfezionare la conquista morale delle popolazioni. L’azione sanitaria è formidabile nel campo sociale pel suo influsso benefico: dinanzi ad essa nessuno più dubita e ognuno s’ichina. E ci consola il pensiero che uno scienziato ha popolarizzato la vita di due medici Italiani. Edgar Schorer-Laforet dottore in filosofia e scienze economiche e politiche, ha preparato quella di Giuseppe Moscati, il medico napoletano che ha veramente “realizzato” l’Azione Cattolica, intesa come un farsi tutto a tutti perché l’ideale di G. C. permei la vita e l’innalzi sulle vette più alte la croce del salvatore del mondo. La biografia scritta col cuore e col sentimento è dedicata a tutti i medici cattolici perché l’esempio dell’italiano si diffonda tra coloro che per divina missione, curano i corpi, tempio dello Spirito Santo ed involucro dell’ anima umana…Occorre che la “potenza del sacrifizio” non dello slancio vitale, che è un salto nel vuoto, dell’eroismo senza scopo, che produce ebbrezza artificiale, non tendente solo alla conquista di fini terreni, che sarebbe egoista, interessato e privo di base, ma del sacrifizio consapevole del proprio continuo rinnovamento, nell’accettazione cristiana del dolore come elemento divino di ravvedimento, di purificazione, di rinascita. Non perdiamo di vista i nostri martiri; che più degli altri col proprio sangue cooperano a riconciliare, fecondare, redimere il mondo, propagando in esso le due forze più conservatrici, progressive e civilizzatrici , cioè: la VERITA’ e la  CARITA’.-Grottaglie (Taranto) li 28-8-1938-XVI.  “.

LE ORIGINI

(1) “Alessandria d’Egitto, che vanta a suo fondatore Alessandro il Grande, figlio di Filippo Re di Macedonia, città illustre negli annali del cristianesimo per aver accolta con prontezza la fede di G. C. predicatavi dall’Apostolo S. Marco chiara

ancora per essere stata una delle più illustri Sedi Patriarcali del mondo cattolico, oggi il più gran porto commerciali e militari di quella regione, va pure gloriosa di aver dato i natali al nostro S. Ciro M.E. e M. Etimologicamente Ciro (Ker, presso gli Egiziani, e Kyros, presso i Greci ) vuol dire intrepido, potenza;

onde il suo nome già preconizzava la intrepidezza dell’anima nel difender la fede, e la potenza nel sovvenire gli indigenti….Vi è anche una città chiamata CIRO, Sede Vescovile nella provincia eufratense nella diocesi di Antiochia, sotto la metropoli di Jerapoli, distante da Antiochia due giorni di cammino. E’ fama che i giudei, tornando da Babilonia avessero fabbricato quella città in onore del Condottiero persiano Ciro, che loro aveva reso la libertà. Giustiniano,

 per rendere all’Impero più utile questa città, ed onorare ad un tempo stesso i corpi di S. Cosimo e Damiano, anch’essi medici, che vi erano sepolti, la circondò di buone mura, e vi fece fabbricare delle bellissime case. In una antica notizia ecclesiastica questa città è chiamata pure “civitas Sanctorum”, città dei Santi, certo perché racchiudeva il corpo di quei santi….nel martirologio Romano, come martire medico e Santo il Nostro è unico di tal nome. La storia non ci ha tramandato i nomi dei suoi genitori fortunati; la sua professione di medico, indica senza dubbio la nobiltà del suo casato. S. Sofromio lo dice glorioso  per virtù e nobiltà e soggiunge: perché poi ci sono sconosciuti i suoi genitori e la sua famiglia, ci è noto nondimeno per divina rigenerazione, egli avere avuto Dio per Padre che lo rigenerò per l’acqua e pel sangue, e per madre poi ebbe la chiesa ortodossa di Dio Padre. ”

  1. “S. Ciro M.E. e M”- cenni biografici. Varie traslazioni delle Sante Reliquie. Benemerenze soprannaturali della sua professione. Evoluzione del suo culto. Origine e sviluppo della sua devozione in Grottaglie”. Terza edizione riveduta ed ampliata. Stab. Tip .”PROGRESSO” Francavilla Fontana-1938-XVII.
  2. “San Ciro Medico Eremita e Martire” a cura di Rosario Quaranta. Grottaglie 2001.Parrocchia Chiesa Matrice Maria SS. Annunziata.