IL MEDICO EREMITA, EDESSENO E MARTIRE.  SAN CIRO MEDICO  IN “S. CIRO M.E. E M.”- CENNI BIOGRAFICI “, GIUSEPPE PETRAROLI  ARCIPRETE 1939. (speciale San Ciro 3 di 8)

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IL MEDICO

“Non altro conosciamo della sua fanciullezza. S. Sofromio e S. Cipriano però ebbero cura di registrare le sue virtù cospicue e le principali gesta del suo apostolato; ed il primo lo afferma medico di professione; homines patientes medicabit e contrappone la professione militare di Giovanni a quella medica di S. Ciro, presa nel senso proprio e non già metaforico. Questo spiega l’alto prestigio di Ciro sopra i suoi contemporanei. Le virtù cristiane esercitate da Lui in grado eroico, sostenute e confermate dalla forza dei benefizi visibili, che a tutti rendeva per il gratuito e generoso esercizio della sua filantropica professione; gli conciliavano l’affetto dei gentili, confortavano i neofiti ed in tutti suscitavano un  vivo desiderio di diventare migliori.

Più che medico dei corpi era medico delle anime, né operava guarigioni senza guadagnare anime a G. C…Ciro Alessandrino fu medico nel vero senso della parola. Al suo tempo la medicina era uscita dal periodo d’infanzia, aveva acquistato la sua autonomia svincolandosi dalle pratiche magiche e superstiziose. Non dico che non vi fosse ancora in giro molta ciarlataneria ventilata dagli auguri  dagli auspici, dai maghi, e da tutti quei sacerdoti idolatri che avevano interesse a perennare uno stato di cose che per loro era fonte di lucro. Ma dalla Scuola Italica la medicina era stata avviata sul sentiero luminoso di un progresso che non poteva fallire a sicura meta. Anche oggi nonostante gli indiscutibili progressi della chirurgia e della terapia, che talvolta hanno quasi del miracolo, c’è chi crede agli stregoni ed alle loro arti magiche ed interventi diabolici: lasciandosi docilmente spolpare nella speranza di una guarigione. La moneta falsa apparisce sempre acanto alla buona. Per quelle deprecabili confusioni e generalizzazione che si verificano spesso nella vita pratica, per i cattivi soffrono i buoni; e per gli sfruttatori, sempre più audaci, gli scienziati sono stati derisi ed anche perseguitati. Nei primi secoli del cristianesimo il medico era stimato ma talvolta anche deriso: confondendosi  in una due classi opposte che si dovrebbero sempre, in omaggio alla obbiettività, tener distinti. La storia nei suoi contrasti mi offre l’occasione di più profonde meditazioni “.

  1. “S. Ciro M.E. e M”- cenni biografici. Varie traslazioni delle Sante Reliquie. Benemerenze soprannaturali della sua professione. Evoluzione del suo culto. Origine e sviluppo della sua devozione in Grottaglie”. Terza edizione riveduta ed ampliata. Stab. Tip .”PROGRESSO” Francavilla Fontana-1938-XVII.
  2. “San Ciro Medico Eremita e Martire” a cura di Rosario Quaranta. Grottaglie 2001.Parrocchia Chiesa Matrice Maria SS. Annunziata.

L’EREMITA

(1) “Per quella sapienza che rende  i Santi così perspicaci nella scelta dei mezzi più adatti in conseguimento  dell’ ultimo fine, S. Ciro previde che nel mondo mai avrebbe potuto procacciarsi forza per resistere alla crudeltà della persecuzione già bandita contro i cristiani, ed egli pensò di rifugiarsi nel deserto. Questa, che per alcuni deboli di fede ha la parvenza di una fuga o di un ripiego da anime timide, fu invece manifestazione più schietta della santità di Ciro. Nel silenzio, nel digiuno, nella preghiera continua, nella austera mortificazione della sua carne, potè ascoltare più facilmente la voce del Signore, il quale rifugge dal palesarsi ad un cuore distratto da mondani rumori e da affetti profani. Ciro nel castello di Cetzo, nell’Arabia, si accese di più fervido amore per G. C. e a consolatore per gli spasimi altrui, si fece carnefice di se stesso e delle proprie passioni per amor del suo Maestro divino.”

L’EDESSENO

(1) Ma nella solitudine non vi rimase a lungo solo. Quando più Ciro fuggiva il mondo, tanto più o mondani, attratti dal profumo delle sue virtù, lo cercavano. Pare che Egli avesse avuti molti seguaci per la fama del suo nome e l’ardore delle sue virtù straordinarie. Celebre fra tutti si rese quel Giovanni nativo di Edessa, e suo compagno nel martirio. Giovanni era un giovane soldato dell’esercito imperiale di Roma. Diede prova del suo valore militare negli otto mesi che nel 296 l’Imperatore Diocleziano tenne stretto d’assedio l’Egitto, per riconquistarlo dalle mani di Achilleo.  Vittorioso egli entrò in Alessandria , combattendo contro Cristo insieme a Diocleziano, che perciò lo tenne in altissima stima e lo colmò di onorificenze. Fatto consapevole delle virtù di Ciro,

 chiese congedo dall’Imperatore ( quando costui domato l’Egitto passava in Mesopotamia per fiancheggiare le truppe di Cesare Valerio in lotta contro i Persiani ); e dopo aver visitato i luoghi santi, si recò in Arabia nel Castello di Cetzo, s’incontrò con Ciro, dimorò con lui 4 anni, rispecchiandone in sé virtù, praticandone gli esempi. La fede cristiana si diffondeva largamente anche nell’esercito imperiale Diocleziano tenendosi minacciato pensò di procedere ad una epurazione , allontanando quelli che sembravano simpatizzare con la nuova religione. La sua ordinanza fu inconsulta perché venne così a privarsi dei più stenui e fedeli soldati. Fra questi vi fu Giovanni di Edessa che dopo il suo pellegrinaggio a Gerusalemme, si ritirò presso di Ciro per rimanere a lui unito nella penitenza nel martirio, nella tomba, nella fama , sulla terra e nella gloria in cielo.

IL MARTIRE

(1) “Diocleziano…espresse al prefetto Siriano il desiderio di vedere il Taumaturgo Ciro. Non è chiara la sua intenzione, forse al par di Erode era curioso di ammirare dei miracoli. Ma Ciro pensò di eludere i disegni di costui sottraendosi alle sue ricerche e fuggendo nel Castello di Cetzo. Tanto più che questo imperatore non meno che al cristianesimo mosse guerra alla medicina, ordinando che fossero bruciati nell’Egitto tutti i libri che parlavano di questa scienza ed avendo i medici in conto di maghi e di stregoni. A causa di questi infami rimestatori l’arte medica , da principio tanto onorifica e gloriosa, cominciava a cadere in discredito….S. Ciro sottrattosi alle ricerche del curioso imperatore Diocleziano, per la salute eterna dei suoi confratelli stimò opportuno presentarsi a Siriano…Con generoso sorriso sulle labbra rispose a Siriano “ Noi abbiamo l’uso di soggiungere poche parole alle molte; sappi pertanto, o Prefetto, che noi rifiutiamo questi onori che teniamo di nessuna valore e giammai rinunzieremo al cristianesimo checchè sia succedere di noi”. Fu il segnale del martirio. Con violenza il nostro eroe fu schiaffeggiato ; poscia

denudato dai carnefici, fu percosso con duri e nodosi bastoni finchè le osse delle gambe e delle braccia scricchiolando per le barbare percosse furono ammaccate e dislogate. A quelli di bastoni seguirono i colpi sibilanti di staffili, per illividirne, gonfiarne e squarciare i muscoli e dai brani scissi e tumescenti zampillava il sangue intridendo tutto il corpo con le sue onde purpuree. Questo divenuto tutto una piaga, con lunghi ed acuminati chiodi furono forate le gambe e le braccia, fiaccole accese furono accostate alla carne sanguinante per bruciarla e carbonizzarle, mentre altri dopo la barba ustione aspergeva le piaghe con aceto e con sale e fregandole con panni intessuti di setole intensificavano gli spasmi atroci al santo paziente. Da ultimo, immerso in una caldaia di pece bollente, S. Ciro , rinnovando il prodigio ei tre fanciulli immersi nella fornace di babilonia, cantava le glorie del Signore.”

  • “S. Ciro M.E. e M”- cenni biografici. Varie traslazioni delle Sante Reliquie. Benemerenze soprannaturali della sua professione. Evoluzione del suo culto. Origine e sviluppo della sua devozione in Grottaglie”. Terza edizione riveduta ed ampliata. Stab. Tip .”PROGRESSO” Francavilla Fontana-1938-XVII.
  • “San Ciro Medico Eremita e Martire” a cura di Rosario Quaranta. Grottaglie 2001.Parrocchia Chiesa Matrice Maria SS. Annunziata.