DEL DOLCE TRAMONTO

di Saverio Fanigliulo

Del dolce tramonto ricordo un bambino,
se ne stava accucciato vicino al camino,
aspettava paziente che arrivasse il suo panino
preparato dalla mamma con l’olio e il secco pomodorino.

Sempre tra i piedi,
allegramente,
a saltellar di qua e di là senza riposo,
avvolto dai profumi inebrianti
delle paste tradizionali preparate in famiglia
per l’imminente arrivo del dì di festa.

Sempre il primo ad assaggiare,
in ogni fase,
dal crudo al biscottare;
in quei semplici gesti gentili, attenti e laboriosi,
imparai l’essenza dell’arte e del desiderio d’ amare.

Colsi quegli attimi
d’attesa e di conforto,
con trepidazione ed emozione.

Ecco l’arrivo del Santo Patrono,
l’imponente statua,
i fedeli a piedi nudi,
le lacrime, la gioia di un popolo.

Sentirsi parte di una virtuosa Comunità,
circondato dagli affetti,
amato e coccolato
con dolci deliziosi al cioccolato. ( @ Saverio FANIGLIULO)